e’ l’ultimo lavoro del prof. Italo Tanoni
I RITUALI DELLA PASSIONE
fotografie e religiosita’ popolare
verrà presentato a LORETO presso la SALA MACCHI piazza della MDONNA domenica 3 aprile alle ore 17
(vedi locandina)
L’8 aprile ore 21,15 e il 10 aprile ore 16,30, al Cinema Teatro Farnese di Cingoli, e il 24 aprile ore 17,30 al Teatro Pergolesi di Jesi, va in scena “Al cavallino bianco”, operetta in tre atti di Ralph Benatzky e Robert Stolz, con la Compagnia Gabrielli-Campagnoli 1930, di Cingoli, la più antica compagnia di operette italiana, e con l’Orchestra Time Machine Ensemble. Regia di Franco Bury, pianista conduttore Carlo Morganti.
Venerdì 8 aprile ore 21,15 e domenica 10 aprile ore 16,30 al Cinema Teatro Farnese di Cingoli, e domenica 24 aprile alle ore 17,30 al Teatro Pergolesi di Jesi, arriva una delle operette più celebri e amate, “Al Cavallino Bianco”, un tripudio di equivoci, malintesi e divertimento. La mette in scena la Compagnia Gabrielli-Campagnoli 1930, con Franco Bury alla regia e Carlo Morganti quale pianista conduttore, suona l’Orchestra Time Machine Ensemble. La serate vedono la collaborazione tra la Fondazione Pergolesi Spontini e la Compagnia Gabrielli-Campagnoli 1930 di Cingoli. Al Teatro Pergolesi, l’operetta – genere sempre molto gradito al pubblico – anticiperà la 55esima Stagione Lirica di Tradizione 2022, nel cui cartellone troveranno spazio titoli del grande repertorio e una nuova commissione di opera contemporanea.
“Al Cavallino Bianco”, operetta in tre atti di Ralph Benatzky e Robert Stolz, su libretto di Hans Muller, Erick Charrell e Robert Gilbert, andò in scena in prima assoluta l’8 novembre 1930 al Großes Schauspielhaus di Berlino, e fu poi successivamente vietata nella Germania nazionalsocialista a causa dei suoi coautori ebrei. Il suo successo fu comunque inarrestabile: al London Coliseum di Londra dall’8 aprile 1931 furono fatte 650 rappresentazioni ed a New York divenne un duraturo successo a Broadway. Ancora oggi “Al Cavallino Bianco” è, dopo Vedova allegra, l’operetta più rappresentata in Europa.
A rappresentarla è la Compagnia Gabrielli-Campagnoli 1930, la più antica compagnia di operette italiana, che quest’anno festeggia il suo 92esimo anno di attività. Nata nel 1930 grazie alla passione e all’infaticabile dedizione del prof. Otello Gabrielli, violoncellista cingolano, la Compagnia ha sempre mantenuto la caratteristica principale di mettere in scena le operette “come si faceva una volta”, con scenografie e costumi accurati, la presenza di un’orchestra e dando spazio ad una prosa frizzante, genuina e molto divertente.
Saliranno sul palcoscenico jesino oltre 40 artisti non professionisti, di cui 22 cantanti/attori, 8 ballerini e 11 coristi. Fra gli artisti professionisti, il Maestro Carlo Morganti dirige il “Time Machine Ensemble”, formazione nata per volontà di Casa Musicale Sonzogno e la collaborazione della Fondazione Pergolesi Spontini, che coinvolge giovani solisti con l’obiettivo di realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del Novecento o nuovi concept originali di spettacolo.
In scena, Lucia Chiatti (Gioseffa Vogelhuber), Gabriele Bernardini (Leopoldo Brandmeyer), Giovanni Sbergamo (Zanetto Pesamenole), Micaela Chiariotti (Ottilia), Claudio Bartolucci (Giorgio Bellati), Frido Bässler/Mauro De Luca (Hinzelmann), Chiara Spernanzoni (Claretta), Mosè Tinti (Sigismondo Cogoli), Maurizio Borri (Rudi), Luigi Tobaldi (Franz), Albert Lehner/Antonio Tortora (Kaiser Franz Joseph II, arciduca), Carolina Galassi (Kati), Riccardo Tosi (il guardaboschi), Serena Tantucci (la guida turistica), Gaia Borri / Simone Sgalla (UNA COPPIA DI SPOSI), ed inoltre Alice Bigozzi, Maria Vittoria Panzavuota, Matilde Panzavuota, Veronica Virgili. Nel corpo di ballo sono Alice Bigozzi, Sabrina Bravi, Mirco Compagnucci, Giorgia Giattini, Beatrice Strappa, Serena Tantucci, Riccardo Tosi, Veronica Virgili. Il coro è composto da Bruno Bergamini, Cristina Bimbo, Guido Carmenati, Maria Rita Gagliardini, Catia Marchegiani, Silvana Marzaro, Maurizio Miele, Tiziana Muzi, Elisabetta Santarelli, Anna Maria Schiavoni, Antonio Tortora.
La trama. Nel Paese di San Wolfango, nel Salzkammergut, la bella ostessa Gioseffa, proprietaria dell’Hotel “Al Cavallino bianco” accoglie come tutte le estati i suoi ospiti. Gioseffa innamorata dell’avvocato Bellati un suo ospite abituale, continua a licenziare i suoi primi camerieri che la corteggiano così Leopoldo, primo cameriere anch’esso e innamorato di lei dovrà attendere tempi migliori per poterle confessare il suo amore. All’hotel soggiornano anche il buffo e ricco industriale Pesamenole accompagnato dalla figlia Ottilia che per faccende di lavoro è in causa con un suo concorrente proprio difeso dall’avvocato Bellati. Giunge all’hotel anche il professor Hinzelmann con sua figlia Claretta e Sigismondo, figlio del concorrente di Pesamenole. Equivoci, scompigli lavorativi e amorosi caratterizzeranno la stagione estiva del Cavallino Bianco finché l’arrivo dell’arciduca, durante la stagione della caccia, farà tornare la calma e la serenità.
BIGLIETTI:
Da € 15 a € 20
Gli studenti delle classi 3A, 3B, 4A, 5A, 5B saranno gli Apprendisti Ciceroni che condurranno i visitatori alla scoperta del Teatro Persiani, di Palazzo Venieri e dei suoi giardini, ora pubblici.
Sarà l’occasione per conoscere la storia ed ammirare la bellezza di Palazzo Venieri, uno dei più importanti edifici della città.
La costruzione venne iniziata a fine Quattrocento dall’architetto toscano Giuliano Da Majano, che stava seguendo i lavori della Basilica di Loreto. Egli venne incaricato dal Cardinale Giacomo Venieri. Risale a questo periodo lo splendido cortile d’onore.
Nel 1729 il palazzo fu acquistato dai conti Carradori, che chiamarono l’architetto Pietro Augustoni a restaurare ed ampliare l’edificio.
Lo scalone d’onore consente l’accesso ai saloni del piano nobile, finemente decorati con allegorie sacre e profane dal pittore Francesco Saverio Moretti.
Particolare attenzione merita anche la Cappella di Santa Ruffina, inserita nello splendido contesto del piano nobile. Venne edificata ai primi dell’Ottocento, dopo che i conti Carradori ebbero ricevuto in dono il corpo della santa martire, proveniente dalle catacombe di Santa Priscilla a Roma.
Nel 1937 il palazzo, divenuto proprietà comunale, venne destinato a sede del Regio Liceo Classico e i suoi giardini, un tempo privati e collegati da una galleria sotterranea alle vecchie scuderie, furono aperti al pubblico.
È una imperdibile occasione per ammirare un luogo solitamente chiuso ai turisti, in quanto sede prestigiosa del Liceo Classico di Recanati.
Le visite si svolgeranno:
sabato 26 marzo, ore 14.30-18.30
domenica 27 marzo, ore 10.00-12.30 e 14.30-18.30
Oggi 25 marzo ricorre il Dantedì, la giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta Dante Alighieri. Celebriamo Dante attraverso i versi più celebri della Divina Commedia diventati a tutti gli effetti dei modi di dire che sono ormai parte integrante del nostro parlato quotidiano.
Oggi la frase nel parlato comune viene utilizzata soprattutto come metafora per sottolineare il percorso della vita: “siamo nel mezzo del cammino della vita”, o per intendere la fascia d’età tra i trenta e i quarant’anni, considerata appunto la fase di mezzo tra gioventù e vecchiaia.
Canto III dell’Inferno. La frase viene ripetuta da Virgilio per ben due volte nel dialogo con il traghettatore infernale Caronte.
Caronte aveva invitato Dante a tornare indietro e a non inoltrarsi nell’esplorazione del regno dei morti, ma Virgilio lo redarguisce con queste parole ammonendolo a non chiedere altro.
La perifrasi “colà dove si puote ciò che si vuole” indica il Paradiso, dove si trovano coloro che hanno comandato il viaggio di Dante.
Il significato traducibile nell’espressione: “Questa è la volontà di chi detiene il potere, non chiedere altro”.
Nel linguaggio comune oggi viene utilizzata per invitare, in maniera elegante, una persona a non insistere e a non fare troppe domande su una determinata questione.
RECANATI. Daniele Di Bonaventura al bandoneon, inaugura l’VIII edizione delle Serate Musicali della Civica Scuola di Musica …
“Nelle sue mani il bandoneon si trasforma in un’orchestra da camera.” (Pierre Favre)
Daniele Di Bonaventura, originario delle Marche (Italia), è considerato uno dei più originali e creativi bandoneonisti al mondo. La sua musica è una mescolanza meravigliosamente seria e al contempo straordinariamente giocosa di musica classica (composizione, struttura) e di jazz (improvvisazione e libertà) e fa riferimento in particolar modo alle tradizioni melodiche mediterranee e al genere musicale sudamericano.
Anche nelle sue esibizioni da solista esegue e improvvisa pezzi che nascono dalla sua “patria musicale”, la cui ispirazione spazia dai compositori del barocco ai classici della canzone popolare, per approdare al suo ultimo repertorio, e creano un suo specifico mondo musicale incredibilmente variegato e nel contempo inconfondibile, dove il bandoneon sa trasformarsi, come per gioco, in un’armonica a bocca o nell’organo di una Chiesa. Nasce una corrente dinamica di melodie superbe, capaci di incantare l’ascoltatore.
Il concerto è organizzato dalla Civica Scuola di Musica B.Gigli e dal Comune di Recanati Assessorato alle Culture.
Biglietto unico € 5,00 + prevendita acquistabile su www.ciaotickets.com
e in tutti i punti vendita del circuito o il giorno stesso presso la biglietteria della sede del concerto a partire dalle ore 17.00.
Info e prenotazioni 3924450125 oppure
Scuola di musica 071982821- 3319641255 (ore14/20)
MONTFANO. TEATRO LA RONDINELLA “DONNE ALL’OPERA” CON I SOLISTI DELL’ACCADEMIA D’ARTE LIRICA DI OSIMO – Domenica 27 Marzo Ore 17.30
Nel mese dedicato alle Donne, il Comune di Montefano – in collaborazione con l’Accademia d’Arte Lirica di Osimo e con l’Associazione Culturale la Rondinella – presenta un affascinante Concerto
tutto al Femminile.
L’appuntamento è per Domenica 27 Marzo alle ore 17.30, al Teatro La Rondinella.
“Donne all’Opera” è il titolo del Concerto in cui i Solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo,
insieme alla pianista Mirca Rosciani, propongono i ritratti femminili delle protagoniste delle Opere
dei grandi compositori del passato: da Mozart, con Le Nozze di Figaro e Don Giovanni, a Rossini,
con l’Italiana in Algeri, da Catalani, con Wally, a Cilea con Adriana Lecouvreur, Leoncavallo con
Zazà, e Puccini con Bohème e Turandot, per concludere con una celebre canzone napoletana di De
Leva ‘E Spingole Frangese”.
Il Concerto sarà l’occasione per ascoltare le voci dei giovani solisti impegnati nel percorso di
perfezionamento nella storica istituzione osimana, punto di riferimento per la salvaguardia
dell’Arte e della Cultura Lirica di tradizione italiana ed europea.
Le giovani voci provengono da Kazakhstan, Russia, Italia, Georgia: sono i soprani Zhadyra
Abdullayeva, Ketevan Abuladze, Maria Krylova, i baritoni Daviti Tkhelidze e Matteo Torcaso.
Info e Prenotazioni al numero 338 4873545
Da Mercoledì 23 a Sabato 26 Marzo ore 18.00/20.00
Biglietteria presso il Teatro La Rondinella
Domenica 27 Marzo dalle ore 15.30 fino a inizio spettacolo
Posto Unico € 5
Obbligatorio Super Green Pass ed uso della mascherina
DONAZIONE AI MUSEI CIVICI DI JESI DEL MEDAGLIONE CON L’EFFIGE DI GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI, OPERA DELLO SCULTORE GIUSEPPE CAMPITELLI (1926-2005)
La famiglia di Giuseppe Campitelli, in collaborazione con Massimo Ippoliti, ha donato oggi – martedì 22 marzo 2022 – ai Musei Civici di Jesi una pregevole opera dell’artista jesino, autore di importanti sculture tra cui – a Jesi – il “Monumento ai Caduti di Jesi in tutte le guerre”, il “Monumento al Bersagliere”, il “Monumento ai caduti del mare”, e la Lapide dedicata ad Eraclio Cappannini.
Si tratta di un grande medaglione con l’effige di Giovanni Battista Pergolesi che l’artista aveva progettato nel 1996, per arricchire insieme ad una lapide in marmo – questa l’idea originaria di Campitelli – la Cattedrale di Jesi dove il grande musicista fu battezzato il 4 gennaio 1710. Lo scultore ne aveva realizzato un modello in plastilina, nella speranza di procedere un giorno con la fusione in bronzo dell’opera. Il progetto era però rimasto nello studio di Giuseppe Campitelli e il modello rischiava di rovinarsi e di andare perduto.
Grazie all’impegno della famiglia dello scultore, con la figlia Paola Campitelli e il genero Bruno Mangiaterra, e all’artista Massimo Ippoliti, il progetto è stato recuperato in un bassorilievo in gesso che sarà conservato, in deposito, presso la Fondazione Pergolesi Spontini. La Fondazione lo sistemerà all’interno degli spazi espositivi del Teatro Pergolesi, parte integrante della rete museale cittadina. La speranza è quella di poter valorizzare il progetto con una fusione in bronzo, così come concepito originariamente dall’autore.
A ricevere la donazione, oggi al Teatro Pergolesi presso le Sale Pergolesiane, sono stati Luca Butini Assessore alla Cultura del Comune di Jesi, e Lucia Chiatti Direttore Generale Fondazione Pergolesi Spontini, che hanno espresso il sentito ringraziamento per la preziosa donazione e la dedizione alla tradizione musicale della città.
Giuseppe Campitelli.
Nato a Jesi il 10 ottobre del 1926. La sua prima formazione artistica era avvenuta in famiglia, frequentando la bottega del padre, Amedeo, e lo studio del cugino Coriolano. Si era diplomato geometra, ma la sua vocazione artistica finì con il prevalere: nel 1948 si diplomò al liceo artistico di Roma. Dal 1954 al 1981 insegnò disegno nelle scuole medie di Jesi. Esperto nella progettazione architettonica e dell’ambiente urbano, dal 1964 fece parte del Consiglio degli Istituti Riuniti di Beneficenza. Eletto consigliere comunale nella lista del partito socialista italiano alle amministrative del 1970 e del 1975, nello stesso periodo fu anche assessore comunale all’urbanistica.
Le sue opere più significative appartengono alla scultura; la più nota è il Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Suoi anche il Monumento al bersagliere a Jesi e il Monumento ai valori universali della vita, a Castelbellino Stazione. Per la cappella dell’ospedale eseguì l’altorilievo in bronzo La Resurrezione. Altro altorilievo, pure in bronzo, quello del partigiano Eraclio Cappannini destinato alla scuola elementare omonima. Per il Comune di San Paolo di Jesi eseguì il busto in bronzo raffigurante Domenico Ricci, l’appuntato dei carabinieri ucciso a Roma dalle brigate rosse mentre era di scorta all’on. Aldo Moro. È morto il 2 marzo del 2005.
Da “Conoscere Jesi”, G. Luconi – P. Cocola
PROGETTO DISCOGRAFICO “E una melodia dolce correva”
VENERDI’ 25 MARZO 2022
ORE 11,30 – MEDIATECA COMUNE DI RECANATI – CORSO PERSIANI n. 52
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DISCOGRAFICO “E una melodia dolce correva”
In occasione del Dantedì, Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri verrà presentato il progetto discografico “E una melodia dolce correva” del duo Massimiliano Mandozzi (voce) e Stefano Chiurchiù (pianoforte). I due musicisti hanno voluto riportare alla luce alcune arie di compositori marchigiani del XVIII e XIX secolo aventi come testo alcuni versi della Divina Commedia di Dante Alighieri. Gli artisti – anch’essi marchigiani – hanno lanciato una campagna di crowdfunding per realizzare un disco che raccogliesse queste interpretazioni, che verrà pubblicato dall’etichetta discografica NÜGO – Creative Collective di Recanati.
COMUNICATO STAMPA 22 marzo 2022
Recanati: la poesia di Leopardi come messaggio di forza e di passione per unire popoli e nazioni in un cammino
Da Loreto al Colle dell’Infinito nasce “Il Cammino della poesia”
Parte da Recanati il messaggio di pace nella Giornata mondiale della Poesia con il progetto “Il Cammino della poesia” presentato e promosso dal Centro Studi Leopardiani in collaborazione con La Repubblica Nomade presieduta dal noto scrittore e saggista Antonio Moresco e con il patrocinio del Comune di Recanati,
“Un’idea nata nel 2019, con l’arrivo di Antonio Moresco e delle centinaia di persone al seguito del cammino partito da Firenze e arrivato sul Colle dell’Infinito in occasione delle celebrazioni del bicentenario de l’Infinito, la prima edizione prevista per il 21 marzo 2020 è stata rinviata a causa della pandemia – Ha dichiarato Fabio Corvatta Presidente del Centro Nazionale degli Studi Leopardiani. – Quale migliore occasione della Giornata mondiale della Poesia per presentare questo nuovo progetto che oggi assume più che mai un’urgenza nel veicolare il messaggio di pace, denso della forza della poesia di Leopardi, strumento per unire popoli e nazioni nella condivisione di sentimenti di pace e di collaborazione tra tutti i paesi del mondo.”
Il Cammino della poesia partirà ogni anno il 21 marzo da Loreto e dopo circa quattro ore a piedi, attraversando la bellezza della natura e l’arte dei borghi marchigiani, prevede l’arrivo sull’Orto del Colle dell’Infinito, il celebre luogo che ha ispirato il genio di Leopardi nella lirica L’infinito.
“Il messaggio di Recanati per la giornata mondiale della poesia è cominciata con le “invasioni poetiche” degli alunni dell’Istituto comprensivo Nicola Badaloni, con il suggestivo flash mob degli allievi che si sono disposti fisicamente nella Piazza Giacomo Leopardi fino a formare la fondamentale parola “Pace”.– Ha dichiarato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio – E sempre oggi nella città della poesia per eccellenza e proprio dal Centro Studi Leopardiani abbiamo il piacere di lanciare il nuovo progetto intriso del messaggio Leopardiano sull’unione dei popoli con Antonio Moresco “Il cammino della Poesia”. L’idea di unire la poesia ad un cammino vero e proprio in sinergia con i Comuni circostanti in mezzo alla natura e alla bellezza artistica dei luoghi, rientra nel nostro progetto nazionale di welfare culturale per il benessere sociale delle nostre comunità.”
Non un semplice cammino, ma un vero e proprio viaggio fisico e spirituale che coinvolge le menti e i corpi dei partecipanti, le loro passioni, i loro aneliti e i loro sogni all’insegna della pace e dell’amore per il bello.
“ La Poesia e la Pace, una poesia nata dal traboccamento dell’anima e dall’affratellamento tra chi vive la propria irripetibile vita su questo irripetibile pianeta. – Ha detto Antonio Moresco – Una pace nata dalla libertà, dall’intensità esistenziale e dalla pienezza, come quella dal pensiero del nostro Leopardi. Questo animerà la volontà e il cuore dei partecipanti de Il Cammino della poesia.”
Antonio Moresco, tra gli scrittori italiani più apprezzati è autore di moltissime opere narrative, teatrali e di saggistica.
Nel 2011 Antonio Moresco e un gruppo di scrittori della rivista Il Primo Amore, da lui fondata, hanno dato vita a La Repubblica Nomade organizzando ogni anno una serie di cammini in lungo e in largo per l’Italia e l’Europa animati dal messaggio di speranza e dal il desiderio di nascita de “Il sogno dell’Europa”.
Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua, intesa come sorgente di vita e filo conduttore dell’esistenza umana. L’acqua è un bene prezioso e il World Water Day, istituito dalle Nazioni Unite nel 1993, sottolinea l’importanza di preservarla e renderla accessibile a tutti gli esseri umani in ogni parte del mondo.
Per rendere omaggio a questa ricorrenza scopriamo insieme una bella poesia di Emily Dickinson dal titolo emblematico L’acqua, la insegna la sete.
La poesia, che in originale reca il titolo Water, is taught by thirst, fu pubblicata nel 1859 all’interno della raccolta di versi Silenzi edita dopo la morte dell’autrice.
Nei versi di Dickinson l’acqua diventa simbolo di sete e con essa metafora di vita.
Water, is taught by thirst.
Land-by the Oceans passed.
Transport-by throe-
Peace-by its battles told-
Love, by Memorial Mold-
Birds, by the Snow.
L’acqua, la insegna la sete.
La terra – gli oceani trascorsi.
Lo slancio – l’angoscia –
La pace – la raccontano le battaglie –
L’amore, i tumuli della memoria –
Gli uccelli, la neve.
Il messaggio implicito contenuto nei versi di Emily Dickinson è che non potremo mai comprendere veramente qualcosa senza aver sperimentato il suo opposto. L’acqua infatti viene insegnata dalla sete, dunque dalla sua necessità. Allo stesso modo, spiega la poetessa con una similitudine, non possiamo comprendere la felicità senza aver imparato il dolore.
.. che Rai 1 domenica mattina scorsa ha trasmesso in diretta la Santa Messa dalla chiesa di Sant’Agostino di Recanati. Quel giorno, 20 marzo, ricorreva l’anniversario della nascita del tenore Beniamino Gigli, ricorrenza completamente dimenticata dalla TV di Stato che a Recanati ha legato esclusivamente il nome di Beniamino Gigli.
E così Pierluca Trucchia, Presidente dell’associazione cittadina dedicata a Gigli, ha preso carta e penna e ha scritto alla Rai: “Un vero peccato che, nella presentazione iniziale della città di Recanati, si sia giustamente parlato di Giacomo Leopardi ma si sia completamente scordato l’altro figlio illustre della città, il grande tenore Beniamino Gigli. Tra l’altro ricorreva anche il suo 132° compleanno!!! Ricordo che Beniamino Gigli è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo non solo per le sue qualità vocali indiscusse, che ne hanno fatto il miglior tenore del secolo passato, ma anche per la sia generosità che lo ha portato a realizzare molte opere di beneficienza. A Recanati abbiamo un museo a lui dedicato con i suoi costumi di scena e con molti cimeli e riconoscimenti da ogni parte del mondo che la figlia Rina ha donato alla città. Come presidente dell’Associazione recanatese, che porta il suo nome, e consigliere comunale ho ricevuto molti messaggi di dispiacere dai tanti appassionati ed estimatori che hanno seguito il programma lamentandosi del fatto che una figura così importante della città sia stata ignorata. Tanto dovevo, sperando in un futuro migliore!!”
Un dispiacere a cui si associa anche il figlio di Gigli, Giovanni Vigarani, che in un post ricorda che “per fatale destino” il 20 marzo è un data importante per la sua famiglia perché nel 1890 nasceva suo padre Beniamino e nel 1996 moriva sua mamma, Lucia, molto amata dal tenore dalla quale ebbe tre figli. “Conoscendo mamma e sapendo quando essa amasse il tenore, non avrebbe scelto giorno migliore per morire raggiungendolo in cielo nel giorno del suo compleanno. Quest’ anno la Rai ha mandato in onda una messa da Sant’ Agostino, che io ho seguito alla televisione e ho visto bene anche il breve spot per Recanati: mi taccio perché non ho sentito il nome di papà e del suo compleanno, una ghiotta occasione persa per ricordarlo”.
radio_erre 20 Marzo 2022
Ieri sera, a Montefano, il Teatro La Rondinella era gremito per la performance di Jennifer Cabrera Fernandez, cantante, danzatrice ed etnocoreografa messicana. Ha incantato il pubblico con una vocalità ora potente ora sommessa, interpretando canti della tradizione dello sciamanesimo messicano e danze dalle movenze ancestrali. Un viaggio partito dall’introduzione alla nostra parte onirica e proseguito con racconti della sua vita in Messico: dalle visite dalla curandera, guaritrice della tradizione centroamericana che da sempre affianca la medicina tradizionale allontanando i mali con movimenti compiuti con rametti di una pianta del luogo simile al nostro basilico, fino alla meravigliosa “Festa dei Morti”, che in Messico dura 5 giorni per permettere alle anime di ritornare a trovare i vivi ma ognuna con i suoi tempi, senza fretta. La serata si è conclusa con il canto della Llorona, la “piagnona”, figura di tradizione nel folklore messicano, il cui canto di dolore sempre conclude la performance di Jennifer.
Accompagnata alle percussioni da Nicola di Caprio e da Francesco Schiavoni al sassofono, che hanno stupito con sonorità d’avanguardia, lo spettacolo si è concluso con applausi del pubblico e richieste di bis.
Soddisfazione del Sindaco Angela Barbieri “finalmente il Teatro di nuovo pieno” e di Marco Bragaglia, Presidente dell’Associazione Culturale La Rondinella che ha dichiarato “Costruire questo Cartellone primaverile è stato un lavoro impegnativo ma serate come questa ripagano dello sforzo”.
Prossimo appuntamento con “Donne all’Opera” il 27 Marzo, con Mirca Rosciani e Alessandro Benigni artisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, fondata nel 1979, che cura il perfezionamento nel Canto di Giovani Talenti provenienti da tutto il mondo, sotto la guida di docenti d’indiscussa fama.
Info e Prenotazioni al 3384873545, tutti i giorni dalle ore 18 alle 20.00
Il 21 marzo è la Giornata Mondiale della Poesia, una ricorrenza istituita dall’UNESCO e volta a celebrare una delle forme espressive più belle e antiche utilizzate dall’uomo. Molti sono i poeti che hanno scritto poesie sulla Poesia, cogliendone tutta l’essenza e la bellezza e facendo sì che quelle sensazioni da loro provate siano potute arrivare fino a noi in modo nitido e diretto.
Il genere poetico oggi è spesso sottovalutato e raramente i volumi di vendita premiano questo tipo di forma d’arte, tanto che sono poche le persone che ritengono che si possa vivere lavorando con la Poesia.
La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita nel 1999 proprio per promuovere e far diffondere la poesia, troppo spesso sottovaluta nell’epoca contemporanea e che non sempre viene premiata nei volumi di vendita.
Per tale motivo, l’UNESCO ha istituito questa giornata con l’intento di valorizzare questa forma di comunicazione così universale.
I componimenti poetici, infatti, hanno la rara capacità di trascendere le lingue dei singoli autori e di riuscire a comunicare con tutti non solo con il senso delle parole, ma anche attraverso la loro musicalità.
Proprio per questa sua caratteristica, la poesia è diventata patrimonio dell’UNESCO: perché in grado di andare oltre i confini, le lingue e le differenze, portando con sé un ideale di bellezza che diventa globale.
Per festeggiare al meglio questa ricorrenza alcune delle più belle poesie sulla Poesia.
Recanati celebra l’Annunciazione con l’ evento pubblico: “L’Annunciazione nella tradizione recanatese: sette secoli di fede storia e arte ”
Il prossimo 25 marzo Recanati celebra l’Annunciazione, l’incontro tra Maria e l’Arcangelo Gabriele nel piccolo borgo di Nazareth, a Villa Colloredo Mels alle ore 17,30 con l’evento aperto al pubblico “L’annunciazione nella tradizione recanatese: sette secoli di fede storia e arte ” organizzato dal Comune in collaborazione con Iustissima Civitas, Missioni estere dei Cappuccini delle Marche, Associazione Cammino Lauretano e Sistema Museo.
All’incontro che si terrà nel ex granaio del Museo civico recanatese interverranno: Padre Fabio Fuoriasse archivista e bibliotecario della Provincia di Macerata, la Prof.ssa Marta Paraventi storica dell’arte, il Prof Marco Moroni Responsabile centro studi Acli Marche.
Recanati nel suo patrimonio artistico e culturale vanta una delle rappresentazioni più importanti e originali dell’annunciazione, quella realizzata da Lorenzo Lotto per la chiesa di Santa Maria dei Mercanti a Recanati, da qui il nome di “Annunciazione di Recanati”. Un dipinto a olio su tela, databile 1534 circa, firmato “L. Lotus” e conservato nel Museo civico Villa Colloredo Mels.
“Siamo molto felici di aver organizzato questo incontro per raccontare e analizzare un evento importante come quello dell’annunciazione dal punto di vista religioso, storico e artistico. -ha dichiarato l’Assessora alla cultura e turismo Rita Soccio –
L’idea è nata dall’Annunciazione di Lorenzo Lotto che abbiamo la fortuna di ospitare nel nostro museo civico e che risulta essere unica per l’originale impianto iconografico, infatti l’opera a detta di molti storici dell’arte è considerata uno dei capolavori del rinascimento italiano. Fare rete con i Comuni Lotteschi, dei Cammini Lauretani e collaborare insieme alle associazioni del territorio è indispensabile se vogliamo che la nostra comunità abbia una crescita culturale e sociale ma anche economica attraverso la valorizzazione turistica.”
“Questo evento si inserisce ottimamente nel lungo percorso di valorizzazione dei Cammini Lauretani, che da anni vede impegnate la Delegazione Pontificia, la Diocesi, le amministrazioni regionali e comunali e un fervente mondo associativo.
– Ha affermato il consigliere comunale Simone Simonacci – Recanati ha una devozione mariana quasi millenaria, non bisogna mai dimenticare queste radici e non va dato per scontato il legame tra arte, cultura e Fede. Specie in un’epoca dove la Fede viene relegata più a un aspetto personale, intimo e tradizionale, riscoprire l’importanza dei ‘Tempi forti’ e degli avvenimenti cardine del cristianesimo come l’Annunciazione è un’occasione per dimostrare come la Fede cattolica e l’essere Chiesa sia un atto collettivo, da testimoniare e valorizzare per non gettare nell’oblio un patrimonio religioso e culturale che è linfa vitale per la nostra città e per la nostra civiltà”
L’incontro tra Maria e l’arcangelo Gabriele nel piccolo borgo di Nazareth, destinato a cambiare completamente le sorti dell’umanità, viene rappresentato nel capolavoro recanatese in maniera insolita rispetto alla tradizione. Lorenzo Lotto sceglie di far emergere sulla tela le emozioni della Vergine: lo smarrimento provato da Maria all’annuncio dell’Angelo è reso evidente dallo sguardo e dai gesti mentre il gatto, simbolo del male che fugge alla presenza divina, si allontana spaventato.
L’evento del 25 marzo, oltre alla parte artistica che verrà espressa dalla storica dell’arte
Prof.ssa Marta Paraventi, toccherà anche ambiti di natura storica e spirituale: Padre Fabio Furiasse analizzerà gli aspetti legati più strettamente alla Fede e alla storia religiosa, data la lunga devozione mariana di Recanati, che ha protetto e conservato la Santa Casa fino al 1586, quando Papa Sisto V con una bolla elevò Loreto a città.
Ma l’attenzione verso la Vergine Maria e le ricorrenze cristiane era particolarmente viva anche nelle confraternite cittadine, come la Fraternita dei Mercanti, di cui parlerà il prof. Marco Moroni spiegando anche il legame che connette arte, storia, Fede e cultura.
All’Equinozio di Primavera 2022 è l’inizio della primavera astronomica e scatta il 20 Marzo alle 15:33 UTC (16:33 ora italiana).
Comunemente si ritiene che le stagioni comincino sempre il giorno 21 di marzo, giugno, settembre e dicembre, ma in realtà le date esatte di equinozi e solstizi dipendono dalla rivoluzione della Terra: fino al 2102 l’equinozio di primavera non sarà il 21 marzo, ma il 20 o il 19.
Nel momento dell’equinozio, il Sole, nel suo moto apparente nel cielo, da Sud verso Nord lungo lo Zodiaco, viene a trovarsi all’incrocio tra equatore celeste ed eclittica, che è la proiezione nel cielo dell’orbita terrestre.
La data non è sempre uguale ma varia tra il 19 e il 21 marzo a causa del calendario: l’introduzione di un giorno ogni 4 anni nell’anno bisestile può far oscillare questa data anche di molte ore, ecco perché per tutto il secolo l’equinozio di primavera si verificherà il giorno 19 e 20 marzo e perché accada di nuovo il 21 marzo bisognerà attendere il 2102.
Giornata Internazionale della Felicità. Ode al giorno felice di Pablo Neruda
Definito dallo scrittore Gabriel Garcia Marquez “Il più grande poeta del XX secolo” Pablo Neruda ci ha donato alcune delle poesie più belle del Novecento.
In occasione della Giornata Internazionale della Felicità, che ricade proprio oggi domenica 20 marzo, vogliamo ricordare in particolare la sua Ode al giorno felice che rappresenta un inno alla gioia e alle cose belle della vita.
Una lirica intensa dalla rara densità metaforica che restituisce al lettore il senso più pieno della felicità. Perché se è vero che la felicità è un sentimento complesso, passeggero e il più delle volte sfuggente, non dobbiamo dimenticare che in fondo è fatta di cose semplici e di piccoli piaceri quotidiani.
Pablo Neruda dimostra che la felicità vera non ha spiegazioni, ed alla portata di tutti poveri o ricchi, giovani o vecchi.
Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
Camminando, dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.
Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
tu canti e sei canto.
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì,
perché respiro e perché respiri,
essere felice perché tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
con o senza tutti, essere felice con l’erba
e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
essere felice con te, con la tua bocca,
essere felice.
Al Teatro Pergolesi di Jesi, ieri sera (17 marzo 2022), ha risuonato una sirena d’allarme, prima del concerto di Giovanni Sollima e dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, per testimoniare il convinto “no alla guerra” della Fondazione Pergolesi Spontini e della città di Jesi, e in segno di vicinanza alle vittime del conflitto. Uno spunto di riflessione accolto con grande commozione dagli artisti e dal pubblico presenti a Teatro, all’indomani del bombardamento che ha distrutto un tempio della cultura quale il Teatro di Mariupol.
“Quella che avete appena sentito è una sirena d’allarme ma ad essa non ha fatto seguito nessun colpo di cannone, nessuno strepito di mitragliatrice, nessuna esplosione di bombe, perché si tratta di un suono registrato, di un suono finto. Purtroppo, quello vero, risuona ancora in molte città abitate da donne, uomini e bambini che fino a poche settimane fa andavano a teatro, al cinema o a un concerto, proprio come noi stasera”, ha spiegato una voce femminile al termine dell’audio trasmesso al “Pergolesi”.
Alla luce dei drammatici fatti di questi giorni, la Fondazione Pergolesi Spontini ha accolto l’iniziativa “Una sirena d’allarme contro la guerra” lanciata dal Piemonte Europa, e con molti altri teatri italiani ha deciso di introdurre gli spettacoli con questo suono per dire che il mondo del teatro italiano non è indifferente alla tragedia che si sta consumando in queste settimane, che ripudia la guerra e che si stringe con commozione e solidarietà al dolore delle vittime.
Dopo questo invito alla riflessione, il maestro Giovanni Sollima e l’Orchestra Giovanile Cherubini hanno donato al pubblico del Teatro Pergolesi una serata di musica e bellezza, coronata, nel secondo bis, dall’esecuzione di una composizione scritta da Eliodoro Sollima, padre del violoncellista, durante la Seconda Guerra Mondiale quando, rifugiato, aveva disegnato la tastiera del pianoforte in un cartone. Una musica che assaporava la fine della guerra e l’inizio della normalità.
L’incasso della serata sarà devoluto alla Lega del Filo d’Oro, Fondazione punto di riferimento in Italia per le persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriali.
Recanati. Sabato 19 marzo 2022 alle ore 22:30 sulla rete LA7
nel programma televisivo
“EDEN, UN PIANETA DA SALVARE”,
di LICIA COLO’
sarà possibile visionare
la puntata dedicata alla Città di Recanati
(le riprese sono state effettuate lo scorso mese di luglio)
NÜGO – Creative Collective sostiene il progetto “E una melodia dolce correva”
“E una melodia dolce correva / per l’aere luminoso; onde buon zelo / mi fé riprender l’ardimento d’Eva”.
Queste le parole di Dante Alighieri nel XXIX Canto del Purgatorio, mentre risale il fiume Lete alla volta del Paradiso. Da questa immagine si sono lasciati ispirare Massimiliano Mandozzi (voce) e Stefano Chiurchiù (pianoforte) per la scelta del titolo del loro ambizioso progetto: “E una melodia dolce correva”. Grazie alle ricerche del professor Paolo Peretti, docente di Storia della musica in prestigiosi conservatori, i due musicisti propongono una selezione di composizioni su versi della Commedia dantesca, realizzate da importanti compositori marchigiani: Adauto Gaggi, Domenico Silveri, Luigi Confidati e Domenico Alaleona.
Il progetto, nato lo scorso anno in occasione del settecentesimo anniversario dalla morte di Dante, ha visto al lavoro Mandozzi, Chiurchiù e il prof. Peretti per alcuni mesi fino alla realizzazione di un concerto a Porto San Giorgio. “Noi di NÜGO crediamo fortemente in questa iniziativa e abbiamo voluto subito mettere a disposizione il nostro staff creativo per poter pubblicizzare al meglio e diffondere un prodotto discografico dall’altissimo valore culturale” commentano Andrea Elisei e Cesare Sampaolesi, responsabili dell’etichetta discografica di Recanati-Castelfidardo. Gli artisti hanno così lanciato una campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi per sostenere le spese vive necessarie alla realizzazione del disco. “Vogliamo fornire questa edizione discografica al duo Mandozzi-Chiurchiù a un costo sostanzialmente pari a zero, coprendo solo le spese vive che non possiamo non sostenere” concludono Elisei e Sampaolesi, nel lanciare l’appello per la raccolta fondi.
È possibile sostenere il progetto “E una melodia dolce correva” tramite questo link: https://www.
RECANATI. Venerdì 18 Marzo 2022 alle ore 21:30,
presso la rinnovata “Sala Gigli”,
ci sarà la terza proiezione della rassegna cinematografica “Premio Ludovico Alessandrini“,
con “Lazzaro Felice” di Alice Rohrwacher.
INGRESSO GRATUITO CON GREEN PASS nel rispetto delle norme anti-covid.
La capitale italiana della cultura per il 2024 è Pesaro, lo ha annunciato oggi il ministro Dario Franceschini. Scopriamo di più sulla città marchigiana e la sua storia.
La giuria ha conferito la vittoria alla città marchigiana con la seguente motivazione:
Pesaro offre al Paese un’eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistiche ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, innovazione, sviluppo socio economico.
Pesaro è stata selezionata tra altre nove città finaliste: Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza.
radio_erre 16 Marzo 2022
Aveva 88 anni, ne danno la triste notizia la moglie Livilla, la figlia Laura con il marito Antonello e gli adorati nipoti Ettore, Linda e Bruno.
Apprezzato tenore lirico fino agli anni Ottanta, è sempre stato impegnato nella diffusione della passione per l’opera lirica prima ad Ancona con l’Associazione Amici della Lirica Franco Corelli e poi a Recanati con l’Associazione Controvento APS di cui è stato Presidente fino alla fine.
La camera ardente è allestita a partire dalle 15.30 di oggi pomeriggio (16 marzo) all’Ospedale Santa Lucia di Recanati e da alle ore 9,45 di venerdì 18 marzo si muoverà il corteo funebre per raggiungere la Chiesa di San Francesco dove alle 10.00 si terrà la cerimonia religiosa.
Lucio Borgognoni sarò tumulato nel cimitero di Recanati.
Oggi 15 marzo, Idi di Marzo, ricordiamo l uccisione di Cesare attraverso la poesia del greco Costantino Kavafis contenuto nella raccolta Poesie d’amore e della memoria.
Costantino Kavafis, oggi considerato uno dei maggiori poeti greci, nel corso della sua vita pubblicò in totale 154 poesie, spesso ispirate all’antichità ellenistica, romana e bizantina di cui fu grande studioso. Molte altre poesie, non comprese nel canone, furono riscoperte e pubblicate solo dopo la sua morte avvenuta nel 1933.
Kavafis tramite le sue poesie indaga la storia di Roma e dell’antica Grecia attraverso l’ethos dei suoi principali protagonisti. È esattamente quanto accade con Idi di Marzo, la poesia dedicata al tragico evento della morte di Giulio Cesare.
Le grandezze paventa,
anima. Le ambizioni, se vincerle non puoi,
secondale, ma sempre cautelosa, esitante.
Quanto più in alto sali,
tanto più scruta, e bada.
E quando all’acme sarai giunto, ormai,
Cesare, quando prenderai figura
d’uomo così famoso, allora bada,
quando cospicuo incedi per via col tuo corteggio:
se mai, di tra la massa, ti s’accosti
un qualche Artemidoro, con uno scritto in mano,
e dica in fretta: «Lèggi questo súbito,
è cosa d’importanza, e ti riguarda»,
allora non mancare di fermarti, non mancare
di differire colloqui e lavori,
di rimuovere i tanti che al saluto
si prostrano (più tardi li vedrai).
Anche il Senato aspetti. E lèggi súbito
il grave scritto che ti reca Artemidoro.
Al centro della poesia di Costantino Kavafis vi è l’uomo, nella sua lotta terrena contro la condanna inevitabile della morte, che tuttavia lo coglie di sorpresa come un destino. È proprio in questa battaglia ambigua e disperante che Kavafis declina l’eroismo dei suoi protagonisti.
È il caso di Giulio Cesare, protagonista della lirica Idi di Marzo, che è qui ritratto proprio nel momento che precede la sua morte. La poesia è una sorta di avvertimento.
Da wikipedia.
Konstantinos Petrou Kavafis, noto anche col nome anglicizzato Constantine P. Kavafy, o in italiano, come Costantino Kavafis, nacque ad Alessandria d’Egitto da genitori greci facenti parte della comunità ellenica d’Istanbul. Suo padre, Petros Ioannis Kavafis, aveva una ben avviata ditta di import–export. Nel 1872, dopo la morte del padre avvenuta due anni prima, Kavafis e la sua famiglia furono costretti a trasferirsi a Liverpool e a Londra.[2]
Kavafis tornò ad Alessandria nel 1879.[2]
Lo scoppio delle rivolte nazionaliste nel 1885 costrinse la famiglia a muoversi ancora, questa volta a Costantinopoli. In quell’anno stesso, però, Kavafis ritornò ad Alessandria, dove visse per il resto della sua vita.[2]
Inizialmente lavorò come giornalista; successivamente divenne agente di Borsa (occupazione che mantenne fino al 1902); poi, dal 1892 per circa trent’anni, lavorò anche al Ministero egiziano dei lavori pubblici, nel settore delle Immigrazioni, come interprete.[2]
Dal 1891 al 1904 pubblicò alcune poesie, che gli fruttarono una certa fama per tutta la vita. Morì di tumore alla laringe il 29 aprile 1933, il giorno del suo 70º compleanno.
Dalla sua morte, la fama di Kavafis è cresciuta e oggi egli è considerato uno dei più grandi poeti greci.
Torquato Tasso era pazzo? Una storia di presunta follia..Giacomo Leopardi capì le ansie e la genialità del grande poeta sorrentino…
Nasceva a Sorrento, l’11 marzo 1544, grande poeta e drammaturgo cinquecentesco.
È tuttora considerato uno dei maggiori poeti italiani dell’età della Controriforma. Nelle sue opere appaiono rappresentate, in incredibile anticipo sui tempi, le aspirazioni e le contraddizioni dell’uomo moderno.
Ma il genio di Tasso non fu compreso dai suoi contemporanei che lo scambiarono per follia.
La rivalutazione del Tasso fatta da Giacomo Leopardi nelle Opereette Morali
A risarcire Tasso dai torti subiti fu un altro grande poeta, Giacomo Leopardi, con il celebre dialogo Torquato Tasso e del suo genio familiare inserito nelle Operette morali (1824).
In una lettera dell’epistolario destinata al fratello Carlo, datata 20 febbraio 1823, il poeta di Recanati descriveva la sua visita sulla tomba di Tasso a Roma in questi termini:
Fui a visitare il sepolcro del Tasso e ci piansi. Questo è il primo e l’unico piacere che ho provato in Roma. Tu comprendi la gran folla di affetti che nasce dal considerare il contrasto fra la grandezza del Tasso e l’umiltà della sua sepoltura.
Anche Leopardi dunque si interrogò sul destino dello sfortunato poeta cortigiano cinquecentesco e gli dedicò un’opera carica di pietà che è anche un’ode smisurata alla sua grandezza letteraria.
Trecento anni dopo Leopardi consegnò al mondo, tramite il Dialogo di Torquato Tasso e del suo genio familiare, una nuova immagine del genio straordinario di Tasso, incompreso dai suoi contemporanei.
Come stai, Torquato? Ben sai come si può stare in una prigione, e dentro ai guai fino al collo. Via, ma dopo cenato non è tempo da dolersene. Fa buon animo, e ridiamone insieme.
Torquato Tasso: il poeta cortigiano, incarna perfettamente la figura del poeta cortigiano, il prototipo di intellettuale predominante nel Rinascimento. Nel 1565 Torquato fu assunto al servizio del cardinale Luigi d’Este e si trasferì alla corte di Ferrara, dove poté esercitare liberamente la propria creatività poetica. In questo periodo di grande attività letteraria compose L’Aminta (1573), una favola pastorale che tuttora rappresenta uno dei maggiori capolavori dell’epoca rinascimentale con La Gerusalemme Conquistata.
e La Gerusalemme Liberata, .
Ecco i dieci libri più venduti.
1. Al primo posto troviamo Fabbricante di lacrime di Erin Doom, edito da Magazzini Salani. Il fabbricante di lacrime è il protagonista di una leggenda che circolava all’orfanotrofio dove Nica è cresciuta. Ma quanto c’è di vero nella sua storia?
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2. Al secondo posto ancora una conferma: Violeta, il nuovo romanzo di Isabel Allende edito da Feltrinelli. In questo nuovo romanzo l’autrice cilena racconta la vita di una donna: ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia.
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3. Al terzo posto una new entry: stiamo parlando del nuovo romanzo di Colleen Hoover dal titolo It ends with us. Siamo noi a dire basta, edito da Sperling & Kupfer. Questo libro racconta di una storia d’amore all’apparenza perfetta, ma che con il passare del tempo si rivela tossica e pericolosa. Riuscirà la nostra protagonista a dire basta e ad allontanarsi da ciò che la fa stare male?
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4. Al quarto posto della nostra classifica il libro del grande Gino Strada, fondatore dell’ONG Emergency, recentemente scomparso, dal titolo Una persona alla volta. Il racconto dell’impegno e delle esperienze che hanno condotto Gino Strada, giovane chirurgo di Sesto San Giovanni, fino ai Paesi più lontani, con un’idea semplice: i diritti sono di tutti o sono privilegi.
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5. La crepa e la luce. Sulla strada del perdono. La mia storia di Gemma Calabresi Milite, edito Mondadori è il romanzo che troviamo al quinto posto della nostra classifica settimanale. Questo libro è il racconto di un cammino, quello che Gemma Capra, vedova del commissario Calabresi, ha percorso dal giorno dell’omicidio del marito, cinquant’anni fa.
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6. Al sesto posto della nostra classifica troviamo ancora una volta l’autrice italiana Erin Doom con Nel modo in cui cade la neve, edito da Magazzini Salani. Un romanzo che racconta la storia di Ivy, cresciuta fra laghi ghiacciati e boschi incontaminati, circondata dalla neve che tanto ama, e costretta a trasferirsi dal Canada alla California.
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7. Scende alla settima posizione Madeleine Miller con il romanzo edito da Marsilio e intitolato La canzone di Achille. Tra queste pagine troveremo una storia antica: la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo.
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8. L’ottava posizione è occupata dal romanzo di Eshkol Nevo, Le vie dell’Eden, edito da Neri Pozza. Un libro con cui l’autore di fama internazionale indaga dietro le maschere che vestiamo per gli altri, ma anche su quelle che indossiamo quando ci troviamo di fronte a verità troppo difficili, o pericolose, da accettare.
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9. Sulla tua parola. Messalino. Letture della messa commentate per vivere la parola di Dio. Marzo aprile (2022) di Serafino Tognetti è il titolo che occupa l’ottava posizione della nostra classifica settimanale. Un sussidio bimestrale semplice che favorisce nel credente una partecipazione attiva e proficua alla celebrazione quotidiana dell’Eucaristia.
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10. Al decimo e ultimo posto troviamo il quarto capitolo dell’amatissima saga di Elena Ferrante, Storia della bambina perduta. L’amica geniale. Vol. 4, edito E/O. Proseguono le avventure di Lenù e Lila le amiche che hanno appassionato non solo l’Italia ma tutto il mondo, e che si concluderanno in questo ultimo romanzo
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radio_erre 11 Marzo 2022
Ieri mattina si è tenuto presso l’Istituto Comprensivo Raffaele Sanzio di Porto Potenza Picena un incontro con gli alunni della prima media sui temi del rispetto, la legalità, il bullismo e cyberbullismo, droghe ed alcool.
Il progetto, promosso dal Comando Provinciale Carabinieri in linea con le finalità istituzionali e di concerto con la Prefettura di Macerata, ha trovato ampio e condiviso consenso del il dirigente scolastico d.ssa Nicoletta Ambrosio che, collaborata dai suoi referenti Prof.ssa Roberta Morgoni ed il Prof. Flavio D’Urso. L’incontro, destinato agli alunni delle classi prime della scuola primaria di secondo grado, ha visto come relatori il Capitano Massimo Amicucci, comandante della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche, ed il Maresciallo Capo Alessio Alberigo, comandante della Stazione Carabinieri di Porto Potenza Picena.
Molte le curiosità e le domande poste ai militari dai giovanissimi discenti, molto attenti e sensibili alle tematiche trattate, specie per quanto riguarda il rispetto delle regole, il tema della legalità, la responsabilità sociale, la dipendenza e le conseguenze dannose dell’uso delle droghe e dell’alcool, l’uso consapevole e responsabile dei social network, mentre in chiusura è stato proiettato un video sull’organizzazione dell’Arma dei Carabinieri con richiami espliciti ai suoi valori
BIGLIETTI
prevendita online: https://www.vivaticket.com/it/
Prenotazioni: 334.1684688 – 073156590 – biglietteria@atgtp.it (lun/ven 09.00-13.00)
Ingresso tramite Super Green Pass dai 12 anni e mascherina FFP2
Jesi (AN), 11 marzo 2022
Giovanni Sollima e l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” in concerto al Teatro Pergolesi di Jesi, giovedì 17 marzo ore 21. Un assaggio della 55esima Stagione Lirica di Tradizione all’insegna della solidarietà con l’incasso della serata devoluto alla Fondazione Lega del Filo d’Oro
Un assaggio della 55esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi all’insegna della solidarietà, con l’incasso della serata devoluto alla Lega del Filo d’Oro, Fondazione punto di riferimento in Italia per le persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriali.
Il Teatro Pergolesi è onorato di ospitare giovedì 17 marzo alle ore 21 il concerto dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, fondata dal M° Riccardo Muti e formata da giovani strumentisti, tutti under 30, provenienti da ogni regione italiana, e di Giovanni Sollima, il compositore italiano più eseguito al mondo, in questo appuntamento nella doppia veste di direttore e violoncello solista. Il concerto è promosso dalla Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”.
Il violoncellista e compositore siciliano incontrerà la “Cherubini” su tre palcoscenici nazionali, quello di Jesi il 17 marzo, quello del Teatro Verdi di Salerno il 15 marzo, e quello dell’auditorium di San Romualdo a Ravenna il 18 marzo.
In programma, accanto al celeberrimo Concerto n. 2 per violoncello di Haydn, il brano di Sollima Fecit Neap 17, dedicato alla città partenopea dove si sono formati i suoi avi musicali e i musicisti della sua famiglia, e il Concerto per violoncello di Gaetano Ciandelli, vera e propria scoperta musicale e novità assoluta per il pubblico di oggi.
Cuore della serata, che ruota attorno all’antica centralità culturale di Napoli, è il mistero di Gaetano Ciandelli, nome che appartiene a un violoncellista napoletano allievo di Paganini ma anche ad almeno altri due musicisti tra Sette e Ottocento. Sulle tracce di Ciandelli da oltre dieci anni, Sollima ne ha riscoperto un Concerto nel Fondo Noseda della Biblioteca del Conservatorio Verdi di Milano: “L’ho riportato in notazione moderna e ne ho studiato le poche informazioni presenti, mentre il resto si poteva dedurre da una certa prassi. Emergono un movimento lento incorniciato da due brevi recitativi e un bellissimo Rondò in 6/8 con una sezione centrale in minore (esattamente come nel Concerto di Haydn), e anche un più lento con archi pizzicati seguito da un accelerando finale – sembra quasi una porta aperta su Beethoven o su Rossini…”.
Giovanni Sollima è un musicista che può viaggiare andata e ritorno tra l’empireo della classica dove ha suonato con i grandi, da Yo-Yo Ma a Riccardo Muti, da Sinopoli ad Argerich, e il più irriverente eclettismo, attraversando tutti gli strati della musica, dagli inni grunge e rock ai paesaggi assolati della sua Sicilia e del Mediterraneo. Per la Fondazione Pergolesi Spontini quello di Sollima sarà un ritorno molto atteso, dopo il grande successo dell’esibizione al Festival Pergolesi Spontini del 2004.
“Una compagine unica,” dice Sollima a proposito dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, per quella sua intensa e continua attività che ne fa un’eccellenza italiana. L’Orchestra è stata fondata da Riccardo Muti nel 2004, e porta il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi attivo in ambito europeo per sottolineare, insieme a una forte identità nazionale, la propria inclinazione a una visione europea della musica e della cultura. Ha sede tra Piacenza e Ravenna, ed è formata da giovani strumentisti, tutti sotto i trent’anni e provenienti da ogni regione italiana, selezionati attraverso centinaia di audizioni da una commissione costituita dalle prime parti di prestigiose orchestre europee e presieduta dallo stesso Muti. In questi anni l’Orchestra, sotto la direzione di Riccardo Muti, si è cimentata con un repertorio che spazia dal Barocco al Novecento alternando ai concerti in moltissime città italiane importanti tournée in Europa e nel mondo.
BIGLIETTI:
posto unico (platea e palchi) € 18
ridotto Lirica 2021 € 14 – ridotto tessere convenzionate/under 26/over 65 € 15 – Ridotto under 18 € 4 – Ridotto under 6 € 0,50
BIGLIETTI ACQUISTABILI CON IL BONUS CULTURA (CARTA DEL DOCENTE E 18APP) e con la nuovissima CARTA GIOVANI NAZIONALE ai cui possessori è riservata l’offerta 2×1.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Biglietteria Teatro G.B. Pergolesi: tel. 0731 206888 – mail biglietteria@fpsjesi.com
Prevendite on line: www.vivaticket.com
L’accesso agli spettacoli, sarà consentito esclusivamente ai soggetti in possesso del c.d. “Green Pass Rafforzato”, ed ai soggetti minori di 12 anni o esentati dalla campagna di vaccinazione. Obbligatorio l’ingresso con mascherina FFP2
UNO SPETTACOLO DA NON PERDERE !
Nato a Macerata nel 1959, Sergio Carlacchiani (pseudonimi: Karl Esse – Sergio Pitti – sergio e Basta!) è performer, attore, doppiatore, poeta e pittore. Direttore artistico di varie rassegne teatrali si è occupato di poesia lineare, visiva, concreta, sonora e di mail art. Ha pubblicato nel 1979, “Poesie”, per la Collana Poeti D’oggi, Gabrielli Editore, Roma; nel 1983, “Quadri di Parole”, a cura dell’Associazione per le Ricerche sulla Scrittura, Grafi che Cardarelli & Casarola Editore, Monte San Giusto, Macerata; nel 1987, con lo stesso Editore ha pubblicato Quadri di parole 2. Dal 2016, dopo un lungo periodo d’inattività ha ripreso a scrivere. Si è formato come attore, presso la scuola del Minimo Teatro di Macerata. Ha seguito diversi corsi di perfezionamento e specializzazione. Ha conseguito a Roma il diploma d’impostazione e uso della voce e tecnica del doppiaggio cinematografico, sotto la guida del maestro Renato Cortesi. Da molti anni si occupa di porgere la poesia in maniera multimediale e spettacolare. […] Numerose sono le sue mostre personali e collettive di pittura, scultura e poesia, altrettante sono le performances, gli happening e i vernissages realizzati in diverse città italiane ed estere Ha scritto diversi libri di poesia e creato libri/oggetto. Si è esibito come performer e ha esposto i suoi dipinti, in Italia e all’ estero. Si è formato come attore, presso la scuola del Minimo Teatro di Macerata. Ha conseguito il diploma di impostazione ed uso della voce e tecnica del doppiaggio cinematografico a Roma. Ha collaborato e realizzato recitals di poesia con importanti nomi della letteratura e dello spettacolo : Alda Merini, Eugenio Finardi, Sergio Rubini, Fabrizio Bosso… Nel 2010 e 2014 è stato protagonista al Colle dell’Infinito di Recanati del conseueto recital dedicato a Leopardi nel giorno del suo genetliaco. Nel 2011, Casa Leopardi ha fatto editare un cd che raccoglie i migliori Canti interpretati dal Carlacchiani.
PROFONDA LA SUA AMICIZIA CON ALDA MERINI …
COMUNICATO STAMPA 11 marzo 2022
RECANATI: al via la XII edizione di XSIANIXNOI
Il progetto culturale per i cittadini di tutte le età
Al via la dodicesima edizione del progetto XSIANIXNOI, un contenitore di iniziative di formazione ideato dal Comune di Recanati e da AMAT per stimolare la creatività dei cittadini di Recanati di tutte le età. Nel 2022 sono quattro i laboratori ispirati dal tema del paesaggio come fonte di benessere che troveranno un esito comune al Teatro Persiani domenica 29 maggio.
“Siamo molto felici di poter riprendere i laboratori del XSIANIXNOI che quest’anno coinvolgono quasi tutte le scuole della nostra Città. – Ha dichiarato l’Assessora alle Culture Rita Soccio – Le alunne e gli alunni dei diversi ordini hanno bisogno di attività alternative alla normale didattica per esprimere le potenzialità creative e per stare bene insieme, soprattutto dopo gli eventi difficili che hanno vissuto e che stanno vivendo. Stare bene con se stessi e con gli altri in armonia anche con il paesaggio circostante è l’obiettivo che ci siamo prefissi. Con il XSIANIXNOI riprende anche il laboratorio teatrale per gli adulti, una iniziativa di successo che ha ricevuto riconoscimenti nazionali.”
La compagnia 7-8 chili ha iniziato un percorso laboratoriale finalizzato alla creazione di un film di animazione collettivo con gli alunni di II e IV elementare provenienti da 12 classi tra i due Istituti comprensivi della città. A partire da alcuni interrogativi sul paesaggio e sull’importanza che questo riveste come protagonista del benessere di ognuno, le bambine e i bambini saranno chiamati ad individuare alcuni scorci quotidiani a loro particolarmente cari. Queste vedute, importanti da un punto di vista emotivo oltre che paesaggistico, si trasformeranno in un video animato nel quale disegni, riprese e racconti si intrecceranno tra loro per restituire un quadro visivo della città osservata dagli gli occhi di un bambino.
La scuola secondaria di primo grado San Vito continuerà la sua avventura verso l’allestimento di un vero e proprio spettacolo teatrale da presentare nella giornata evento finale al Teatro Persiani. Lorenzo Bastianelli, regista e formatore, guiderà i 27 giovanissimi partecipanti a scoprire i segreti del palcoscenico attraverso la recitazione, l’uso delle luci, delle musiche e degli oggetti di scena per creare la magia dell’incontro con un pubblico.
Novità del 2022 è la felice partecipazione dell’IIS Mattei, che assieme a un gruppo proveniente dalla scuola secondaria di primo grado “Patrizi”, parteciperà al progetto di creazione Podcast lavorando su lettura, relazione con il microfono, dizione, creazione e scrittura creativa. Durante l’evento finale il pubblico potrà ascoltare i contenuti registrati delle ragazze e dei ragazzi in vari punti della città attraverso QRCode.
Dopo molti anni di laboratori incentrati sull’interpretazione, quest’anno a XSIANIXNOI il percorso dedicato agli adulti curato da Sonia Antinori, sarà orientato alla creazione drammaturgica, a partire dalla personale esperienza della natura, quella crudele e quella benefica, ai raggi e alle ombre che la recente clausura forzata ha gettato sull’esperienza di vita di ognuno. Il laboratorio partirà ad aprile per svilupparsi in una sezione intensiva a maggio 2022.
“Come ci insegnano alcune scuole pittoriche – afferma Sonia Antinori –il rapporto tra uomo e natura schiude una dimensione di bellezza, che le faccende quotidiane oscurano, ma che ora si riaffaccia prepotente come una soluzione possibile al nostro disagio”.
Per informazioni sui laboratori 3460956050.
Su indicazione di Pino Cipriani V.Presidente Gat Marche vi proponiamo la locandina e la notizia che a MATELICA aL Teatro Piermarini in occasione della rassegna Dialetto a teatro si terra il 27 Marzo dalle 17.30 un incontro/convegno su il nostro antico dialetto tra passato e futuro, con relazioni di ENNIIO DONATI, AGOSTINO REGNICOLI e MARINA PUCCIARELLI.
vedi locandina per gli spettacoli
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OMUNICATO STAMPA 9 Marzo 2022
M’illumino di meno Rai Radio 2 Caterpillar
Nella Casa di Giacomo Leopardi suggestive visite a lume di candela con i versi de Le ricordanze
A Recanati, Casa Leopardi aderisce all’iniziativa “M’illumino di meno”, proposta dalla trasmissione ‘Caterpillar’ di Rai Radio2, organizzando suggestive visite “a lume di candela” nella casa del Poeta.
“Siamo lieti di sostenere l’opera di sensibilizzazione di Caterpillar e Rai Radio 2 sui temi del risparmio energetico con una iniziativa simbolica ed emozionante – ha dichiarato la contessa Olimpia Leopardi discendente del Poeta –sarà l’occasione per rivivere la stessa atmosfera vissuta da Giacomo nel 1800 nei luoghi dell’infanzia a lui cari, nella Biblioteca, nei saloni di casa e soprattutto nella sua camera dove a “lume di candela” ha composto tante opere.”
L’11 marzo, dalle ore 18 i visitatori potranno accedere a Palazzo Leopardi con le lanternine messe a disposizione per vivere suggestivi momenti a “lume di candela” nella casa paterna del Poeta.
La suggestiva visita si snoderà tra le antiche sale della Biblioteca che hanno visto formarsi il suo genio tra gli oltre venti mila volumi presenti e nei piani nobili del Palazzo, nel nuovo percorso “Ove abitai fanciullo” che a distanza di 200 anni ha svelato al pubblico per la prima volta gli appartamenti privati di Giacomo Leopardi.
In alcuni momenti verranno letti i versi de Le ricordanze con i suoi numerosi riferimenti a oggetti presenti in casa, come i quadri dei “figurati armenti”, la serie di quattro tele raffiguranti animali al pascolo attribuite al pittore tedesco Philipp Peter Roos (Sankt Goar 1657 – Roma 1706), detto Rosa da Tivoli presenti nella Galleria
Quella loggia colà, volta agli estremi
Raggi del dì; queste dipinte mura,
Quei figurati armenti, e il Sol che nasce
Su romita campagna
fino alla camera del Poeta dalla cui finestra contemplava le vaghe stelle dell’Orsa scintillare sul paterno giardino.
Vaghe stelle dell’Orsa, io non credea
Tornare ancor per uso a contemplarvi
Sul paterno giardino scintillanti,
E ragionar con voi dalle finestre
Di questo albergo ove abitai fanciullo,
E delle gioie mie vidi la fine.
Dai Canti Le ricordanze 1829
Per l’occasione ricordiamo una delle sue odi più celebri, Marzo 1821, un poema civile che intende rimarcare il diritto inalienabile di ogni popolo alla libertà.
Marzo 1821 è un componimento che rientra nella fase poetica manzoniana civile e patriottica in seguito raggruppata ne Le Odi Civili. Il testo fu ispirato a Manzoni dall’ardore dei primi moti rivoluzionari italiani.
Nel 1821 sembrava che fosse imminente la liberazione della Lombardia dagli austriaci grazie all’intervento dell’erede al trono sabaudo, Carlo Alberto, che aveva guardato con favore ai moti carbonari. Le speranze furono tuttavia deluse e soffocate dalla dura repressione austriaca.
Nell’ode Manzoni immagina che l’esercito piemontese, una volta varcato il fiume Ticino, stia raggiungendo la Lombardia.
Si narra l’autore che scrisse il lungo poema in soli tre giorni, tra il 15 e il 17 marzo 1821, trasportato dall’entusiasmo per la liberazione auspicata.
Soffermàti sull’arida sponda,
vòlti i guardi al varcato Ticino,
tutti assorti nel nuovo destino,
certi in cor dell’antica virtù,
han giurato: Non fia che quest’ondascorra più tra due rive straniere;
non fia loco ove sorgan barriere
tra l’Italia e l’Italia, mai più!
L’han giurato: altri forti a quel giuro
rispondean da fraterne contradeaffilando nell’ombra le spade
che or levate scintillano al sol.
Già le destre hanno strette le destre;
già le sacre parole son porte:
o compagni sul letto di morte,o fratelli su libero suol.
Chi potrà della gemina Dora,
della Bormida al Tanaro sposa,
del Ticino e dell’Orba selvosa
scerner l’onde confuse nel Po;chi stornargli del rapido Mella
e dell’Oglio le miste correnti,
chi ritogliergli i mille torrenti
che la foce dell’Adda versò,
quello ancora una gente risortapotrà scindere in volghi spregiati,
e a ritroso degli anni e dei fati,
risospingerla ai prischi dolor:
una gente che libera tutta,
o fia serva tra l’Alpe ed il mare;una d’arme, di lingua, d’altare,
di memorie, di sangue e di cor.
Con quel volto sfidato e dimesso,
con quel guardo atterrato ed incerto,
con che stassi un mendico sofferto
per mercede nel suolo stranier,star doveva in sua terra il Lombardo;
l’altrui voglia era legge per lui;
il suo fato, un segreto d’altrui;
la sua parte servire e tacer.O stranieri, nel proprio retaggio
torna Italia, e il suo suolo riprende;
o stranieri, strappate le tende
da una terra che madre non v’è.
Non vedete che tutta si scote,dal Cenisio alla balza di Scilla?
Non sentite che infida vacilla
sotto il peso de’ barbari piè?
O stranieri! sui vostri stendardi
sta l’obbrobrio d’un giuro tradito;un giudizio da voi proferito
v’accompagna all’iniqua tenzon;
voi che a stormo gridaste in quei giorni:
Dio rigetta la forza straniera;
ogni gente sia libera, e pèradella spada l’iniqua ragion.
Se la terra ove oppressi gemeste
preme i corpi de’ vostri oppressori,
se la faccia d’estranei signori
tanto amara vi parve in quei dì;chi v’ha detto che sterile, eterno
saria il lutto dell’itale genti?
Chi v’ha detto che ai nostri lamenti
saria sordo quel Dio che v’udì?
Sì, quel Dio che nell’onda vermigliachiuse il rio che inseguiva Israele,
quel che in pugno alla maschia Giaele
pose il maglio, ed il colpo guidò;
quel che è Padre di tutte le genti,
che non disse al Germano giammai:va, raccogli ove arato non hai;
spiega l’ugne; l’Italia ti do.
Cara Italia! dovunque il dolente
grido uscì del tuo lungo servaggio;
dove ancor dell’umano lignaggio,ogni speme deserta non è:
dove già libertade è fiorita,
dove ancor nel segreto matura,
dove ha lacrime un’alta sventura
non c’è cor che non batta per te.Quante volte sull’Alpe spïasti
l’apparir d’un amico stendardo!
Quante volte intendesti lo sguardo
ne’ deserti del duplice mar!
Ecco alfin dal tuo seno sboccati,stretti intorno a’ tuoi santi colori,
forti, armati de’ propri dolori,
i tuoi figli son sorti a pugnar.
Oggi, o forti, sui volti baleni
il furor delle menti segrete:per l’Italia si pugna, vincete!
Il suo fato sui brandi vi sta.
O risorta per voi la vedremo
al convito de’ popoli assisa,
o più serva, più vil, più derisa,sotto l’orrida verga starà.
Oh giornate del nostro riscatto!
Oh dolente per sempre colui
che da lunge, dal labbro d’altrui,
come un uomo straniero, le udrà!Che a’ suoi figli narrandole un giorno
dovrà dir sospirando: io non c’era;
che la santa vittrice bandiera
salutata quel dì non avrà.
Audizioni live dei 61 artisti in gara a Musicultura in diretta sui social e su ÉTv Marche
MUSICULTURA: a Emit il Premio del pubblico la Targa Banca Macerata
Walter Costantini e il valore delle parole nella negoziazione della pace
“Nel teatro la parola è doppiamente glorificata: è scritta, come nelle pagine di Omero, ma è anche pronunciata, come avviene fra due persone al lavoro: non c’è niente di più bello.”
Con questa frase di Pier Paolo Pasolini, nel giorno della ricorrenza della sua nascita ( 5 marzo 1922) Walter Costantini formatore, docente di comunicazione, esperto di intelligenza emotiva e risoluzione di conflitti, ha aperto la nona serata delle Audizioni live di Musicultura con una copertina sul valore delle parole. Un affascinante viaggio sul linguaggio attraverso il pensiero di grandi filosofi e poeti della storia, passando attraverso Noam Chomsky, Martin Heidegger, Stefan George, e Ludwig Wittgenstein fino ad arrivare all’ era digitale, caratterizzata dall’utilizzo del linguaggio numerico, a scapito della bellezza, con il conseguente depauperamento del vocabolario, usiamo solo l’1% dei 2 milioni di vocaboli a disposizione.
“Le parole sono agenti vivi e attivi, producono stati d’animo e azioni – ha detto Walter Costantini – mai come in questo momento storico l’uso delle parole assume un valore fondamentale nella negoziazione della terribile realtà di guerra che stiamo vivendo. L’augurio è che attraverso la forza delle parole si possa giungere ad una risoluzione vera concreta ed immediata.”
Emit di Lodi ha conquistato il favore del pubblico, grazie agli applausi in teatro e ai like sui social si è aggiudicato la Targa Banca Macerata, consegnata dal Dirigente del Servizio Welfare e Cultura del Comune di Macerata Gianluca Puliti.
Emit all’anagrafe Emanuele Conte, con un set voce e chitarra ha offerto le canzoni poetiche “Vino” e “Mare” un brano intenso e autobiografico che parla dei rapporto con genitori nel corso della vita. Emit sta per Economia e management of innovation technology la laura specialista dell’artista che scrive canzoni dall’età di 12 anni e ha alle spalle oltre 500 ore di performance dal vivo tra locali, house-concerts e musica di strada durante i viaggi in Europa. Dal 2018 collabora con Officine Buone, ha vinto diversi premi e tra le numerose esperienze nel 2015 è stato ospite alla BBC Radio Merseyside, a Liverpool, nel 2019 si è esibito allo Stupinigi Sonic Park, in apertura agli Eugenio in Via di Gioia, ed è stato in finale allo Special Stage al teatro Zelig di Milano; nel 2021 è stato ospite del Magna Graecia Film Festival, a Catanzaro.
Sul palcoscenico di Musicultura la voce calda e graffiante di Luca Maggiore di Forlì, in una performance elegante e coinvolgente ha proposto i brani “Sei Andrea” scritta per il figlio e “L’odore di noi” . Cantautore, musicista e attore, protagonista di opere quali Notre Dame de Paris di Cocciante, Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo, Luca Maggiore ha studiato canto, pianoforte classico, jazz e soul. Debutta con il suo primo singolo nel 2001 e prosegue con la pubblicazione di numerosi altri lavori. Vanta più di vent’anni di carriera alle spalle, è stato corista di Mango, Biagio Antonacci, Marco Masini, Fabio Concato e delle orchestre di Beppe Vessicchio e Pippo Caruso. “Mango è stato l’artista che mi ha insegnato di più, i suoi consigli durante le cene dopo gli spettacoli mi hanno fatto crescere molto” ha raccontato l’artista che recentemente ha pubblicato tre singoli e sta lavorando al suo prossimo album “Felice di dare”
Da Genova G Pillola, all’anagrafe Guglielmo Perri, si è esibito con “La notte” e “Lo specchio” testi poetici basati su semplicità, verità e ironia su musiche pop e disco dance. Le sue canzoni, istantanee di quotidianità, sono una via di fuga dalle grandi cose del mondo. G Pillola affonda le sue radici musicali nell’universo rap, nel 2015 si orienta verso il cantautorato pop moderno. Accompagnato dalle produzioni di Blue Jeans, surfa tra le onde della musica Italiana degli anni ’70 e’80, del pop francese e dell’indie rock europeo.
Al suo debutto con canzoni proprie di fronte ad un pubblico giuliettacome, all’anagrafe Illari Giulia classe 1996 di Forlì, ha presentato “Lo fi – love” dedicata alla sorella e “Adele” uscito la settimana scorsa, due brani sinceri, irriverenti e unisex.
Illari Giulia, con un passato alle spalle di diciassette anni di danza e una laurea da giornalista, nel 2021 diventa “giuliettacome” e pubblica i singoli “Vero”, “Catcalling” e la sua canzone più recente, “Catcalling- Garrido Remix”, per Visory Records con distribuzione Universal Italia.
Sir Jane è lo pseudonimo della cantautrice elettronica bolognese Susanna Regazzi che con la sua band ha proposto “Trigger” l’analisi della radice di un conflitto in un sogno e “Cappellaio matto”. Brani popolati di immagini potenti, seminati di archetipi e messaggi subconsci dove impiega la voce come una ritrovata preghiera per guarire i paesaggi interiori.
Il nome Sir Jane unisce la dualità tra maschile e femminile, le sue canzoni nascono durante anni di malattia in cui trova nella musica un processo onirico, volto a guardarsi dentro con la chiarezza dei sogni lucidi.
Sul palco di Musicultura Ganugi classe 1988 di Prato con “Le zanzare” e “Pezzo quasi bello” dove l’artista crea l’atmosfera esistenziale di una generazione, che nel “quasi”, ovvero in bilico, ripone la sua stessa ironica essenza.
Fabrizio Ganugi, polistrumentista, appassionato di world music, è uno degli ultimi poeti estemporanei in ottava rima, ha una laurea in Lettere moderne e fa il cuoco. Inizia a scrivere a quattordici anni e a sedici fonda il gruppo Fantasia Pura Italiana, band vincitrice dell’Arezzo Wave Toscana 2014, che nel 2016 finisce sul palco di Italia’s Got Talent. Tre gli album pubblicati; quattro gli anni di tour in Italia. Nel 2020 inizia il suo percorso da solista e nell’estate dello stesso anno è finalista del Premio Bindi.
L’esilarante esibizione del Maestro Massimo Viganò Fumagalli sull’origine storica delle frasi e dei gesti scaramantici teatrali ha chiuso la penultima serata delle Audizioni Live del Festival.
Oggi domenica 6 marzo ultimo giorno di ascolti, alle ore 17 si esibiranno:
Martina Vinci di Genova, Stefania Tasca di Torino, Maestral di Venezia, Apu di Forlì, Tano e l’Ora d’Aria di Bari, Pecci di Milano
Ecco le frasi più celebri di Giacomo Leopardi sulla vita. Il poeta è famoso per il suo profondo pessimismo: queste sono le citazioni divenute celebri tratte dalle sue opere.
Desiderar la vita, in qualunque caso, e in tutta l’estensione di questo desiderio, non è insomma altro che desiderare l’infelicità; desiderar di vivere è quanto desiderare di essere infelice.
Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far creder al mondo di esser già famoso.
Il passato, a ricordarsene, è più bello del presente, come il futuro a immaginarlo. Perché? Perché il solo presente ha la sua vera forma nella concezione umana; è la sola immagine del vero; e tutto il vero è brutto.
Anche il dolore che nasce dalla noia e dal sentimento della vanità delle cose è più tollerabile assai che la stessa noia.
Dicono che la felicità dell’uomo non può consistere fuorché nella verità. Così parrebbe, perché qual felicità in una cosa che sia falsa? E come, se il mondo è diretto alla felicità, il vero non deve render felice? Eppure io dico che la felicità consiste nell’ignoranza del vero.
Certamente il vero non è bello. Nondimeno anche il vero può spesse volte porgere qualche diletto: e se nelle cose umane il bello è da preporre al vero, questo, dove manchi il bello, è da preferire ad ogni altra cosa.
Certo l’ultima causa dell’essere non è la felicità; perocché niuna cosa è felice.
Chi ha perduto la speranza d’esser felice, non può pensare alla felicità degli altri, perché l’uomo non può cercarla che per rispetto alla propria. Non può dunque neppure interessarsi dell’altrui infelicità.
Chi non ha uno scopo non prova quasi mai diletto in nessuna operazione.
OMUNICATO STAMPA 5 marzo 2022
Audizioni live dei 61 artisti in gara a Musicultura in diretta sui social e su ÉTv Marche
MUSICULTURA: a Sofia Rollo il Premio del pubblico la Targa Banca Macerata
Rush finale per le dieci serate di Audizioni Live di Musicultura, al sempre gremito Teatro Lauro Rossi di Macerata, in diretta streaming sulla pagina Facebook del Festival e su ÉTv Marche per gli ascolti dei 61 artisti in gara 2022, che si concluderanno domani sera domenica 6 marzo.
Nel giorno del compleanno di Lucio Dalla, 4 marzo 1943, l’ottava serata delle Audizioni Live di Musicultura ha visto il collegamento con la città di Bologna con la cantautrice Roberta Giallo, tra i giurati del Festival e con il critico musicale Ernesto Assante, impegnati in un omaggio al grande artista bolognese scomparso. Roberta Giallo per l’occasione ha presentato il suo nuovo brano dedicato all’amico e maestro “La città di Lucio Dalla”.
Sofia Rollo di Lecce si è conquistata il premio del pubblico presente a Teatro e sui social, la Targa Banca Macerata consegnata dal Prof. Claudio Pettinari Rettore dell’Università di Camerino, tra i partner culturali di Musicultura insieme all’Università di Macerata e all’Accademia delle belle Arti. “La musica è fondamentale per la formazione dei nostri ragazzi e ragazze – ha affermato il Rettore Pettinari – noi abbiamo il compito di prepararli e di accompagnarli nel futuro che meritano e siamo ben felici che i nostri studenti possano vivere queste esperienze nei laboratori di Musicultura con tanta musica, tanta armonia e tanta gioia.”
Gli studenti delle Università di Camerino e Macerata sono infatti presenti ogni anno a Musicultura nella giuria e nella redazione giornalistica e social del Festival, in questa edizione 2022 partecipano: Massimo Mounir Lattanzi, Maicol Moretti, Francesco Pio Stelluti, Leonardo Curzi, Jessica Piccioni, Ivan Compagnucci, Maria Teresa Monorchio, Beatrice Elci, Federico Micucci, Alessio Galassi, Federica Lattanzio, Valeria De Minicis, Sara Della Mora, Francesca Pastò, Edoardo Angeletti, Alessandro Grasso, Federica Guardiani, Stefan Tronelli, Chiara Fioravanti, Roberto Capponi, Alice Riderelli Belli, Martina Di Marco, Benedetta Rucci, Vittoria Sigismondo, Serena Grosso, Maria Michela Perna, Ilaria Pilone, Claudia Santasiero, Sabino Virgilio e Michele Milozzi.
A Musicultura Sofia Rollo, classe 1999 di Lecce, si è esibita per la prima volta con le sue canzoni di fronte ad un pubblico, offrendo “Da sola” e “Malabene” con uno stile urban pop nato dall’incontro tra una produzione elettronica e la sua timbrica vocale calda e rotonda che rimanda all’universo del soul, il mondo musicale in cui è cresciuta. Testi dove l’artista indaga su se stessa rapportandosi con gli altri in diverse forme.
Salentina trapiantata a Milano, Sofia comincia presto a coltivare il suo talento artistico, a 16 anni approda sul palco televisivo di X-Factor 10. “Un’esperienza importante che mi ha dato molta carica e sicurezza,- ha raccontato l’artista – da qual momento ho pensato seriamente alla musica.”
L’esibizione più applaudita dal pubblico presente al Teatro Lauro Rossi è stata quella offerta dal rapper Themorbelli di Alessandria che con testi ironici e compenetrati nella musica ha proposto “Il giardino dei Finzi Contini” e “Therinascimento” brani ricchi di citazioni storiche, artistiche e letterarie. Rapper, videomaker e storyteller Themorbelli gravita nel mondo dell’arte contemporanea e della musica. Ha pubblicato diversi racconti, un documentario sulla musica di provincia e un romanzo. Con il progetto presentato a Musicultura spalanca le porte a un mondo tutto nuovo.
Da Lucca il cantautore Effemberg nome d’arte di Stefano Pomponi con i brani “Presepe” e “Il Cielo era un corpo coperto” ha proposto un viaggio all’interno dell’animo umano dove racconta la sua visione del mondo, per sensibilizzare e denunciare, nella certezza che i piccoli gesti fanno la differenza. Esordisce nel 2017 con il disco “Elefanti per Cena”, di cui alcuni brani fanno da colonna sonora al film “Ricordi?” di Valerio Mieli. Nel 2019 pubblica l’album “Il cielo era un corpo coperto” e nel 2021 i singoli “Mini Universo”, “Atto di Rivolta” e “Sirene Alate”.
Ritorna a Musicultura Lorenzo Disegni di Roma con le canzoni libere da schemi e preconcetti “Oi mà” e “70” dove le sensibilità e la sincerità dell’artista si riflettono sia nelle melodie che nei testi. Disegni ha da poco pubblicato i suoi primi due singoli “Come ci pare” e “VHS” che precedono l’uscita del disco d’esordio, un album caratterizzato da dieci brani che definisce come “figli dell’amore e della voglia di non ricalcare alcun modello predefinito”.
Valeria Sturba, polistrumentista, cantante e compositrice di Bologna ha presentato “Anti amore” e “Mille” dove evoca richiami alle arti e alla letteratura, in un’immersione sonora sperimentale e minimalista in cui la sua voce funge da strumento.
Valeria suona violino, theremin, tastiere, synth e looper, sonorizza film muti, registra colonne sonore originali e musiche per spettacoli teatrali. Tra i vari progetti all’attivo OoopopoiooO, duo surreale e dadaista che condivide con Vincenzo Vasi.
Da Trieste sul palco del Lauro Rossi Caspio, cantautore “elettronico ed elettrico” come ama definirsi, con “Domani” e “Mai”, un vero e proprio manifesto che descrive la voglia di riscatto della generazione dei trentacinquenni su musiche elettroniche in stile anni 90. La sua storia artistica inizia da adolescente, nel 2019 pubblica “Giorni Vuoti” e nel 2021 il suo ultimo EP “fugit”.
Questa sera sabato 5 marzo si esibiranno :
giuliettacome di Forlì, Sir Jane di Bologna, Luca Maggiore di Forlì, G Pillola di Genova, Ganugi di Prato, Emit di Lodi
Domani domenica 6 marzo ultimo giorno di Audizioni live alle ore 17 saliranno sul palco del Lauro Rossi::
Martina Vinci di Genova, Stefania Tasca di Torino, Maestral di Venezia, Apu di Forlì,
Tano e l’Ora d’Aria di Bari, Pecci di Milano
Audizioni live dei 61 artisti in gara a Musicultura in diretta sui social e su ÉTv Marche
MUSICULTURA: Vena si aggiudica il Premio del pubblico la Targa Banca Macerata
Continuano a ritmo serrato le Audizioni live di Musicultura nell’ascolto dei 61 artisti ammessi in gara per la selezione dei 16 finalisti della XXXIII edizione del festival in diretta sui social e su ÉTv Marche.
Tra le novità di successo delle Audizioni 2022 spiccano le applauditissime performance di Massimo Viganò Fumagalli, l’espressione di diversi personaggi teatrali , condensata in un elegante attore in pensione che svela al pubblico, con ironia, i segreti del linguaggio e dei termini gergali legati al mondo del Teatro.
Nella settima serata consecutiva di spettacoli Vena ha conquistato l’ambita Targa Banca Macerata grazie agli applausi del pubblico in sala e ai like degli utenti collegati alla diretta streaming sui social di Musicultura.
A consegnare all’artista milanese il Premio del pubblico Il Vice Direttore di Banca Macerata Rodolfo Zucchini e l’Assessore agli Eventi del Comune di Macerata Riccardo Sacchi. “Sono serate bellissime con un’ alta qualità di esibizioni che ogni sera vedono il Teatro Lauro Rossi gremito di appassionati per un totale fino ad oggi che supera le 2000 presenze in sala – ha commentato l’Assessore Sacchi – un grande successo per la tutta la città che ogni giorno accoglie con piacere i numerosi artisti, musicisti e gli accompagnatori al seguito, negli alberghi, nelle piazze e nei negozi del centro.”
Vena, cantautore e polistrumentista di Milano, accompagnato dalla sua chitarra e da un set acustico tutto al femminile composto da contrabbasso, violoncello, pianoforte e voce, ha eseguito “Niente selfie” e “Brianza” la dolorosa presa di coscienza delle errate convinzioni sui valori materiali appresi nell’infanzia. Domenico Vera affianca all’attività chitarristica quella di direttore di formazioni vocali e di tastierista. Dal 2018 al 2020 insegna all’Università degli Studi di Napoli Federico II per il master in “Fisiopatologia, didattica e riabilitazione della voce cantata e recitata”. Nel 2021 pubblica il suo primo EP, “Sui trenta”.
Sul bollente palcoscenico di Musicultura Valentina Brozzu classe 1999 di Milano, studia musica dall’età di 5 anni, canta nei cori delle grandi opere liriche nei teatri lombardi, a 13 anni suona la chitarra e studia pianoforte e canto pop rock. Valentina, influenzata dalla musica anni ’70 e dal cantautorato, accompagnata dal sound raffinato della sua chitarra e dei suoi musicisti ha presentato a Musicultura in anteprima un assaggio del disco che sta per pubblicare con i brani “Sbronza” e “Dinamite”.
I Popforzombie di Torino sono Paolo Passera “Poli” (voce), Michele Battaggia “Bozzi” (chitarra), Fausto Belardinelli “Lypocondium” (chitarra), Davide Costa (basso), Roberto Zaffaroni (batteria). Un po’ rock, un po’ indie, ma soprattutto pop la band ha proposto:
“Reitia” e “Canzone inutile” con un suono acustico cantautorale arricchito con arrangiamenti orchestrali e progressive. La band nasce nel 2016, l’anno successivo pubblica l’ album omonimo. Nel 2020 esce “EP”, un mini album registrato, mixato e prodotto da Max Casacci dei Subsonica. Durante il lockdown registrano l’album “Cose Piccole”.
Gradito ritorno a Musicultura della cantautrice di Parma Sara Loreni con una vocalità limpida e potente ha proposto brani che hanno come punto di partenza la canzone: “Amanda” ed “Eroticamente” dove tratta l’erotismo dal punto di vista femminile. Performer, producer e cantautrice, Sara Loreni, diplomata in Canto Jazz indirizzo Pop insegna musica e canto. Esordisce con l’EP “Loop solo” nel 2012, pubblica singoli e collabora con Cristina Donà; nel 2010 vince il Premio Ciampi. E’ in tour come corista e solista con Capossela nel 2016 e nel 2020, anno in cui è anche performer al “The sky in a Room” al Barezzi Festival. Nel 2021 suona alla Triennale e partecipa alla residenza “Tagli”.
Da Chieti Luigi Friotto con un importante set acustico ha proposto “Villana Pianura” e “Tutte le stelle dell’altro polo” il racconto musicato della storia di Ulisse, narrata da Dante Alighieri, per descrivere gli uomini fra talenti e contraddizioni, costretti a scontare una pena non compresa. Friotto pubblica nel 2012 il primo singolo “Silenzi da un temporale”, il 2013 è l’anno del primo Concerto sull’Acqua: con 9 musicisti suona su una zattera nelle acque della Costa dei Trabocchi. È del 2015 l’EP “Lucernario”; del 2016 “Canto di passaggio”, singolo inciso in una faggeta. A luglio del 2018 si esibisce alla Lanterna di Genova con lo spettacolo “Mirecah faro senza oscurità”. Nel 2020 incide la colonna sonora per la pièce teatrale “La Contesa”. Esce a luglio il singolo “Tutte le stelle dell’altro polo”.
Ha chiuso la serata l’onda travolgente dei Toolbar cinque ragazzi dell’Alto Garda trentino che hanno offerto al Lauro Rossi un live energico e trascinante, con grande interazione tra groove e sezioni improvvisate nei brani, tra rock e hip hop su testi autoironici :“Sedia” e “Borghese”. Nel 2021 la band partecipa ad Upload School Music Production, prende parte alla line up di Poplar Festival 2021 e si aggiudica il primo posto alla 16 edizione di Suoni Universitari. Con sei singoli all’attivo i Toolbar, nome fittizio del garage in cui creano, sono in uscita con il nuovo brano in primavera.
Questa sera venerdì 4 marzo si esibiranno:
Valeria Sturba di Bologna, Sofia Rollo di Lecce, Lorenzo Disegni di Roma, Themorbelli Alessandria, Caspio di Trieste, e Effemberg di Lucca
Domani sabato 5 marzo:
giuliettacome di Forlì, Sir Jane di Bologna, Luca Maggiore di Forlì, G Pillola di Genova, Ganugi di Prato, Emit di Lodi
omunicato stampa
Da ATGTP, 2 marzo 2022
Domenica 6 marzo alle ore 17, doppio appuntamento con la Stagione di Teatro Ragazzi 2022 dell’ATGTP. Al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi va in scena “Voglio la luna” con Fabio Spadoni, al Teatro Misa di Arcevia, “Tippi & Toppi” spettacolo bilingue di Nata Teatro.
Domenica 6 marzo alle ore 17, doppio appuntamento con la Stagione di Teatro Ragazzi 2022 dell’ ATGTP. Al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi va in scena “Voglio la luna” con Fabio Spadoni, al Teatro Misa di Arcevia, “Tippi & Toppi” spettacolo bilingue di Nata Teatro.
E’ la proposta della 38esima Stagione di Teatro Ragazzi, promossa e curata dall’Atgtp Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata ad Arcevia, Chiaravalle, Corinaldo, Jesi, Montemarciano, Santa Maria Nuova, Sassoferrato e Senigallia. La rassegna si avvale del sostegno delle locali amministrazioni, Ministero della Cultura, Regione Marche servizio beni e attività culturali, e in collaborazione con Amat, CMS Consorzio Marche Spettacolo, ASSITEJ Associazione italiana di teatro per l ‘infanzia e la gioventù, UNIMA, Coop Alleanza 3.0, Alte Marche Creative, Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro La Fenice, Teatro alla Panna.
Sul palcoscenico del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi l’appuntamento è con “Voglio la luna”, della compagnia Atgtp, spettacolo vincitore del Premio Eolo Award 2013 e finalista al Premio Scenario Infanzia 2010. Lo spettacolo, in una narrazione accompagnata dalla musica dal vivo e da scene di teatro di figura con pupazzi e ombre, racconta ai più piccoli la storia di Fabio che, nella solitudine della sua cameretta si accorge di avere un’ospite speciale: la luna. Ideazione e regia dello spettacolo sono di Simone Guerro, in scena con Fabio Spadoni e Silvia Barchiesi. La drammaturgia è di Lucia Palozzi, le musiche di Simone Guerro, allestimento e figure di Ilaria Sebastianelli e Alessio Pacci.
“L’idea di questo spettacolo nasce dall’incontro con Fabio Spadoni, un ragazzo affetto dalla sindrome di Down. Fabio ha uno sguardo aperto al mondo come quello dei più piccoli – si legge nelle note della compagnia – e la capacità di credere che se si vuole davvero qualcosa sia possibile ottenerla. Per questo non poteva essere che lui l’unico interprete di questa storia, che in sé racchiude il senso più profondo della nostra operazione: rendere una cosa impossibile possibile. Fabio è nella sua cameretta, alle prese con i suoi giochi ma soprattutto con comandi, raccomandazioni e rimproveri della mamma. Finché una notte, come per magia, viene svegliato da un soffio di vento e si accorge che lì, proprio nella sua camera, è venuta a trovarlo la luna! È bellissima, grande, luminosa…giocano insieme e poi lei, così come è arrivata, scompare. Fabio non è mai stato così felice. Decide che vuole averla a tutti i costi e parte per una fantastica avventura alla fine della quale riesce a catturare la luna e a portarla in camera sua. Gli sembra che tutti i suoi problemi siano finiti per sempre, solo che Fabio non sa che nel mondo, senza più la luna nel cielo, i problemi sono appena cominciati. Comprenderà allora che non sempre si può volere tutto per sé ciò che appartiene anche agli altri… e con un gesto magico e poetico deciderà di condividere lo splendore della luna con il pubblico dei bambini”.
Al Teatro Misa di Arcevia, va in scena “Tippi & Toppi. Due paesi, due lingue, una storia d’amicizia” di Nata Teatro, uno spettacolo bilingue italiano-inglese. Due paesi vicini, in cui si parlano lingue diverse, fanno da sfondo a una storia semplice e delicata, incentrata sull’amicizia e sul rispetto delle diversità. Once upon a time, c’era una volta Tippi e Toppi, due bambini che abitano rispettivamente a Bibbi e a Poppi (due paesi immaginari ispirati al territorio casentinese): il primo parla esclusivamente in inglese e il secondo in italiano, ma, quasi per magia, si capiscono alla perfezione. Gli abitanti delle due cittadine non approvano la loro amicizia, guardandosi con diffidenza, tanto da iniziare una guerra all’ultimo stendardo! Come in epoca medievale, le due fazioni inizieranno così a costruire due torri altissime, una folle gara che coinvolge tutti e che sconvolge le vite dei due piccoli protagonisti. Riusciranno Tippi e Toppi a restare uniti nonostante le avversità? E soprattutto, saranno in grado di far capire ai propri concittadini che a volte sono proprio le differenze a fare la differenza?
La compagnia NATA, prendendo spunto dall’omonimo libro scritto da Hugh Cushing, illustratore inglese residente in Casentino, lancia una scommessa per il mondo del teatro ragazzi e della didattica per l’infanzia, confezionando uno spettacolo nel quale l’uso dell’inglese e l’italiano, possa rappresentare un piccolo ripasso per chi sta imparando proprio sui banchi di scuola questa lingua sempre più presente nella vita quotidiana.
Gli spettacoli si svolgeranno nel rispetto delle normative vigenti in termini di distanziamento e misure di sicurezza. Posto unico con servizio di prenotazione € 8.00 – ragazzi € 6.00, bambini sotto i 3 anni € 0.50
BIGLIETTI JESI
prevendita online: https://www.vivaticket.com/…
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COMUNICATO STAMPA
L’Arte è Donna a Montefano
Il Teatro La Rondinella riapre con un cartellone tutto al Femminile. Ieri pomeriggio, nella splendida Sala dei Poeti – Foyer del Teatro La Rondinella di Montefano – il Sindaco Angela Barbieri e Marco Bragaglia, Presidente dell’Associazione Culturale La Rondinella,
hanno presentato il Cartellone della Stagione Teatrale Primavera 2022. La Donna è centrale in questo percorso artistico: individuata coralmente come la figura principale della rinascita post pandemia, è anche il fil rouge del Calendario degli Eventi in
Cartellone.
Incontri, dibattiti, concerti e spettacoli che vedono un Universo Femminile vario, energico e ricco di talento al centro della programmazione: eventi sull’Arte di essere Donna, con affascinanti artiste che metteranno in scena performance attualissime e coinvolgenti, toccando tutte le corde che vibrano in questo variegato mondo.
“Non solo Arte – spiega il Sindaco Angela Barbieri – metteremo in scena anche incontri con professioniste e scrittrici marchigiane, donne che con la loro testimonianza ed il loro lavoro sono di aiuto e supporto ad altre donne.”
Si parte Sabato 5 Marzo con “Una Donna. Viaggio tra condizionamenti e stereotipi”, incontro dibattito con la Dottoressa Margherita Carlini, Psicologa Clinica, Psicoterapeuta e Criminologa Forense, esperta di violenza contro le donne e condotte maltrattanti.
L’8 Marzo “Tu danzavi per me” ci racconta di come tali comportamenti rischiano di essere reiterati di padre in figlio: l’intervento di rottura di questa catena da parte della Madre toglie appoggio e sostegno al Figlio quando usa violenza nei confronti di una ragazza minorenne. Una presa di coscienza forte, che culmina con il recupero del rispetto di sé.
Domenica 19 Marzo Jennifer Cabrera Fernandez ci porta in un mondo nuovo. La cantante ed etnocoreografa interpreta canti antichi di tradizione e ispirazione dello sciamanesimo messicano, con passi e danze dal sapore ancestrale. Nell’atmosfera iniziale saremo subito trasportati dalla sonorità e potenza vocale dell’artista con canti che ci condurranno nella parte onirica e, subito dopo, verso il risveglio. Il passaggio verso la terza radice, quella africana, sarà introdotto attraverso il racconto, l’equilibrio e il
riacquisto del potere femminile tramite la preghiera. La performance sarà accompagnata da Nicola Di Caprio alle percussioni.
Si prosegue, il 2 Aprile, con il Quartetto F.A.T.A. ovvero quattro bravissime musiciste che, con il
loro originale spettacolo “L’Arte di essere Donne”, giocheranno con gli stereotipi che la
modernità ha costruito sull’Universo Femminile.
Yoko Yamada, comica giappo/bresciana classe 1993, porta sul palco – con uno stile nuovo ed
una narrazione esilarante – la sua battaglia per trovare un equilibrio nella sua quotidianità, tra
equivoci e contraddizioni. In scena il 9 Aprile.
“Donne all’Opera” il 27 Marzo e “Dall’Opera all’Operetta” il 7 Maggio portano a Teatro il
contributo della Musica al Femminino. Mirca Rosciani e Alessandro Benigni provengono dall’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, fondata nel 1979, che cura il perfezionamento nel Canto di giovani talenti provenienti da tutto il mondo, sotto la guida di docenti
d’indiscussa fama.
Domenica 8 Maggio incontreremo Alessandra Piccinini e Rita Angelelli, nell’incontro dibattito
“Donne nell’Editoria Marchigiana”. La prima, avvocato amministrativista, ha scritto il suo primo romanzo “Il Portone Rosso” nel 2019 per proseguire la sua attività di scrittrice con “Il Signore Lucente”, entrambi applauditissimi dalla critica letteraria.
Rita Angelelli, Direttore Editoriale della Casa Editrice Le Mezzelane, unisce armoniosamente la
sua attività professionale con la passione per la scrittura: ha pubblicato nel 2013 la sua opera
prima “Istinti & Passione”, seguita da “Le Confessioni di Eva”.
“Un cartellone che è stato appositamente pensato per far risplendere il ruolo e l’importanza delle Donne nella nostra società, dimostrando ancora una volta la stringente necessità di una sempre maggiore attenzione verso le figure femminili e il loro talento” afferma Marco Bragaglia nel suo intervento durante la Presentazione.
Presenti all’Evento anche l’Avvocato Piccinini e l’imprenditrice montefanese Sabrina Storani,
titolare di Sabry Maglieria, che con il loro intervento hanno contribuito a dare un’immagine a tutto tondo del mondo femminile.
Info e Prenotazioni al 338 4873545 dalle 18.00 alle 20.00
il Sindaco di Montefano, Angela Barbieri, unitamente all’Associazione Culturale “La Rondinella” ha il piacere di invitarla alla Presentazione della Stagione Teatrale Primavera 2022 che si terrà Giovedì 3 Marzo alle ore 18.30 presso il Foyer del Teatro Comunale La Rondinella a Montefano.
La Stagione Teatrale di questa Primavera intende riaprire le porte del Teatro con ben otto spettacoli incentrati sull’Arte di Essere Donna, con affascinati artiste che metteranno in scena performance attualissime e coinvolgenti, toccando tutte le corde che vibrano nell’universo femminile.
COMUNICATO STAMPA 3 marzo 2022
RECANATI: venersi 4 inaugurazione della Sala cinematografica “Gigli”
Con l’opera “Corpo celeste” della regista Alice Rohrwacher vincitrice del “Premio Ludovico Alessandrini riparte il cinema a Recanati
Il Comune di Recanati Inaugura domani venerdì 4 marzo alle ore 21 la rinnovata sala “Gigli” con la proiezione di “Corpo celeste” la prima di quattro opere della regista Alice Rohrwacher vincitrice del “Premio Ludovico Alessandrini” per il Cinema di Poesia 2022.
Lo storico cinema recanatese rientrato nel pieno possesso del Comune a fine 2021 grazie all’impegno profuso dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Bravi è stato completamente ristrutturato ed ora è pronto ad accogliere gli spettatori di Recanati e non solo.
Finalmente da oggi la città di Recanati si riappropria dalla storica sala cinematografica, un punto di riferimento importante della vita culturale della città tanto desiderata da noi tutti.– ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – Il recupero ed il rilancio della sala cinematografica “Gigli” era tra i punti programmatici prioritari della nostra Amministrazione, prevista dalle azioni del nostro programma elettorale. Un recupero complesso, fortemente voluto tanto da attivare una apposita delega alla funzionalizzazione e rilancio delle sale cinematografiche alla Consigliera comunale Roberta Sforza che ringrazio per l’efficiente lavoro svolto.”
“Siamo felici che la settima arte possa tornare protagonista nella vita culturale della nostra Città.- Ha affermato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio – Riapriamo con un evento importante come il Premio Alessandrini che quest’anno è stato assegnato alla regista Rohrwacher e che ha visto negli anni conferire il prestigioso titolo ai registi più noti a livello nazionale e internazionale. Riaprire la sala “Gigli” ha un significato importante per una città come la nostra che punta sul benessere della propria comunità attraverso le attività culturali. Stiamo lavorando e valutando varie ipotesi al prossimo obiettivo che riguarda la gestione della sala in modo da avere una programmazione cinematografica stabile per tutto l’anno e al tempo stesso uno spazio polifunzionale che potrà essere utilizzata anche per incontri ed eventi culturali.”
“Il recupero e la riapertura al pubblico della Sala Gigli rappresentano un primo imprescindibile passo per il ritorno ad una stabile programmazione cinematografica a Recanati, che vada ad affiancarsi al consueto appuntamento col ‘Premio Alessandrini’ ed al successo estivo del ‘Cinema sotto le stelle’. – ha affermato Roberta Sforza – Come delegata alla funzionalizzazione ed al rilancio delle sale cinematografiche, esprimo grande soddisfazione per questo traguardo che ho fortemente voluto insieme a tutta l’Amministrazione ed al mio gruppo ‘Recanati Insieme’ e ringrazio gli uffici comunali per il lavoro svolto affinché la sala tornasse a vivere nella disponibilità del Comune. Rinnovo oggi il mio impegno, in vista della prossima stagione autunnale, per il rilancio del grande schermo a Recanati.”
Le proiezioni del “Premio Ludovico Alessandrini” per il Cinema di Poesia 2022 con la rassegna dedicata alle opere della regista Alice Rohrwacher proseguiranno nella sala “Gigli” ore 21,30 nei giorni: 11 marzo con “Le meraviglie “ 18 marzo con “Lazzaro felice “ e 28 marzo con “Futura”. Il 4 aprile si terrà la cerimonia di consegna del premio nell’Aula Magna del Comune di Recanati.
In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna 2022 il Museo dell’Emigrazione Marchigiana di Recanati ricorda con una mostra Adelaide Gigli (Recanati, 5 giugno 1927 – 14 ottobre 2010), artista ceramista e intellettuale, figura strettamente connessa all’emigrazione dalle Marche all’Argentina. Protagonista di un’esistenza segnata dall’esilio e da eventi personali tragici, Adelaide arriva a Buenos Aires nel 1930, da bambina a seguito del padre Lorenzo, pittore che per non vivere sotto la dittatura fascista aveva deciso di lasciare le Marche ed emigrare in nel paese sudamericano. Il destino vorrà che anni dopo lei stessa sarà testimone di una nuova dittatura, quella della giunta militare in Argentina, che le procurerà la dolorosissima perdita di due figli e l’esilio nella sua natìa Recanati; l’arte per lei sarà lo strumento per tentare di resistere e superare il dolore attraverso l’impulso del gesto che trova nell’opera una conciliazione interiore.
Durante l’inaugurazione si potrà assistere ad una lettura tratta da alcuni testi scritti dalla Gigli a cura di Roberta Marcaccioli, attrice da tempo impegnata a portare avanti una pièce teatrale sul tema dell’emigrazione dal titolo “Per non dimenticare”.
Il 2 marzo 2022 cade il Mercoledì delle ceneri, un momento molto importante nella religione cristiana, che indica l’inizio dei preparativi per la Pasqua. Di seguito vediamo perché si chiama così e quali sono le tradizioni legate a questa giornata
Perché si chiama Mercoledì delle ceneri? Nella vita è capitato a tutti di porsi questa domanda, dal momento che questa giornata risulta essere un momento molto importante nel calendario cristiano. Si tratta infatti del mercoledì che precede la prima domenica di Quaresima, un periodo di 40 giorni di preghiera, digiuno ed elemosina che termina al tramonto del Giovedì Santo. La Quaresima rappresenta una fase di preparazione e purificazione in vista della Pasqua.
Nel corso del tempo il Mercoledì delle ceneri è stato chiamato in differenti modi, ma la denominazione originale è quella latina Feria quarta cinerum.
E’ l ‘inizio al digiuno e alla purificazione.
Il Mercoledì delle ceneri è una giornata che ha origini molto antiche, che risalgono all’inizio del cristianesimo, per cui nel corso dei secoli si sono stabilite tradizioni e riti differenti, che hanno però avuto sempre un comun denominatore: la cenere.
Il rito romano prevede infatti che durante la messa del mercoledì che dà inizio alla Quaresima il celebrante sparga sul capo e la fronte dei fedeli presenti un pizzico di cenere. La cenere in questione viene ricavata bruciando i rami di ulivo benedetti durante la Domenica delle Palme dell’anno precedente.
In passato, mentre si ponevano le ceneri sulla testa dei fedeli, il celebrante e le persone presenti ripetevano il versetto, tratto da Genesi 3,19:
“Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris“
che tradotto significa
“Ricordati, oh uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai”.
Durante la celebrazione del Mercoledì delle ceneri adesso il verso è ripetuto in italiano da celebrante e dai fedeli.
Questo era un momento in cui i fedeli si concentravano sulla caducità della vita e su quanto la propria esistenza fosse un dono del Signore.
Il mercoledì delle ceneri sono previsti:
Queste indicazioni sono contenute nella Costituzione apostolica “Paenitemini” di papa Paolo VI del 17 febbraio 1966.
Digiuno e astinenza delle carni sono di precetto anche il Venerdì Santo, mentre per i venerdì del tempo quaresimale che non siano quello Santo va rispettata soltanto l’astinenza delle carni.
Sono esentati dal digiuno coloro che soffrono di malattie fisiche e mentali, le donne in gravidanza, in allattamento o coloro che soffrono di malattie croniche come il diabete.
Programma dell’XI edizione del “PREMIO LUDOVICO ALESSANDRINI” che quest’anno verrà assegnato alla regista e sceneggiatrice Alice Rohrwacher.
Si comunica inoltre che Venerdì 4 Marzo 2022 alle ore 21:30 ,
presso la rinnovata “Sala Gigli” si terrà la proiezione del film “Corpo Celeste”.
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COMUNICATO STAMPA 25 febbraio 2022 Recanati. L’esperienza di residenza artistica di Whats Art Attiva presso il “Circolo Ricreativo Culturale B. Gigli” una residenza per la ricerca e la produzione di arte contemporanea
Partita nel mese di febbraio a Recanati la prima sperimentazione di residenza artistica, a cura dell’Associazione di promozione sociale Whats Art, grazie all’appoggio del Sindaco Antonio Bravi e dell’Assessora alle Culture di Recanati Rita Soccio e alla collaborazione del Circolo Ricreativo B. Gigli di Castelnuovo, che ospita l’iniziativa.
“Siamo molto felici di questa esperienza di residenza d’artista nel quartiere di Castelnuovo che si sta caratterizzando sempre di più come un luogo di eventi culturali. – Ha dichiarato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio – Le Residenze rappresentano un’occasione straordinaria per far incontrare l’arte con le realtà locali per una reciproca conoscenza e scambi di idee. Attraverso le residenze si possono valorizzare gli artisti emergenti e allo stesso tempo costruire una identità culturale condivisa che fa bene a tutta la comunità. Spero che questo sia solo l’inizio di una serie di esperienze simili da realizzare insieme alle associazioni, al comitato e al quartiere.”
Una residenza artistica è uno spazio in cui gli artisti possono far crescere le loro idee e sviluppare i propri progetti, un contenitore “esclusivo”, in cui possono dedicarsi a tempo pieno alla realizzazione di un prodotto artistico, dal concepimento dell’ispirazione fino al confezionamento vero e proprio.
L’input è venuto dall’artista, Damiano Massaccesi, con cui Whats Art collabora ormai dal 2017, proprio a testimonianza di come l’associazione sia sempre disponibile a creare sodalizi artistici e di quanto sia sempre pronta ad assecondare nuovi stimoli e nuove sfide. L’obiettivo di Damiano è quello di concludere la scrittura del suo nuovo spettacolo per poi allestirlo scenicamente e prepararlo per la sesta edizione di Art Festival, in programma l’8, 9,10 luglio nel centro storico di Recanati. Come tappa intermedia, è prevista un’anteprima, che probabilmente verrà realizzata in primavera, proprio presso il circolo B. Gigli che ospita la creazione. E non poteva esserci location migliore, dello storico “Dopolavoro di Castelnuovo”, che con i suoi cento anni lascia ancora trapelare i suoi trascorsi “ricreativi”, finalizzati a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. Una valenza, quella terapeutica, che l’arte continua ancora ad esercitare e che da sempre guida Whats Art nelle sue scelte.
Creare una residenza artistica, che aspetta di essere riconosciuta come istituzione culturale di riferimento per la produzione e la promozione dell’arte contemporanea, ha secondo Whats Art molteplici vantaggi: serve all’artista per entrare di più nei processi sociali territoriali e per dare dignità al suo lavoro; serve all’associazione, che in questo mondo amplia la sua visione, contribuendo alla promozione dell’arte anche da un punto di vista della fase creativa; serve alla città, che ritrova spazi poco vissuti e dà prova concreta di “buona ospitalità”; serve alla “causa dell’arte”, che sa resistere agli “urti della vita”, rinnovandosi e replicandosi in forme sempre nuove.
Questa prima esperienza potrà essere seguita da altre, includendo magari workshop in grado di coinvolgere di più il pubblico e artisti esordienti o cercando sinergie con le realtà che stanno nascendo proprio a tutela e promozione del settore.
NÜGO – Creative Collective sostiene il progetto “E una melodia dolce correva”
“E una melodia dolce correva / per l’aere luminoso; onde buon zelo / mi fé riprender l’ardimento d’Eva”.
Queste le parole di Dante Alighieri nel XXIX Canto del Purgatorio, mentre risale il fiume Lete alla volta del Paradiso. Da questa immagine si sono lasciati ispirare Massimiliano Mandozzi (voce) e Stefano Chiurchiù (pianoforte) per la scelta del titolo del loro ambizioso progetto: “E una melodia dolce correva”. Grazie alle ricerche del professor Paolo Peretti, docente di Storia della musica in prestigiosi conservatori, i due musicisti propongono una selezione di composizioni su versi della Commedia dantesca, realizzate da importanti compositori marchigiani: Adauto Gaggi, Domenico Silveri, Luigi Confidati e Domenico Alaleona.
Il progetto, nato lo scorso anno in occasione del settecentesimo anniversario dalla morte di Dante, ha visto al lavoro Mandozzi, Chiurchiù e il prof. Peretti per alcuni mesi fino alla realizzazione di un concerto a Porto San Giorgio. “Noi di NÜGO crediamo fortemente in questa iniziativa e abbiamo voluto subito mettere a disposizione il nostro staff creativo per poter pubblicizzare al meglio e diffondere un prodotto discografico dall’altissimo valore culturale” commentano Andrea Elisei e Cesare Sampaolesi, responsabili dell’etichetta discografica di Recanati-Castelfidardo. Gli artisti hanno così lanciato una campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi per sostenere le spese vive necessarie alla realizzazione del disco. “Vogliamo fornire questa edizione discografica al duo Mandozzi-Chiurchiù a un costo sostanzialmente pari a zero, coprendo solo le spese vive che non possiamo non sostenere” concludono Elisei e Sampaolesi, nel lanciare l’appello per la raccolta fondi.
È possibile sostenere il progetto “E una melodia dolce correva” tramite questo link: https://www.
COMUNICATO STAMPA 28 febbraio 2022
Audizioni live dei 61 artisti in gara a Musicultura 2022
MUSICULTURA: domani 1 marzo Irene Grandi al Lauro Rossi
Vito si aggiudica la Targa Banca Macerata
A pochi mesi di distanza dalla partecipazione alle serate finali del Festival,
Irene Grandi torna domani sera martedì 1 marzo a Macerata alle Audizioni Live di Musicultura.
Artista eclettica dal timbro inconfondibile, tra le più amate del pop-rock italiano, vanta una carriera lunga tre decenni. L’album della consacrazione “In vacanza da una vita” esce nel 1995 ed ottiene subito un grande successo commerciale ‒ oltre a vantare collaborazioni illustri con artisti quali Pino Daniele, Vasco Rossi e Jovanotti. Da qui ha inizio una carriera che la vede incessantemente impegnata tra tour in Italia e all’estero, importanti progetti discografici e la partecipazione a ben cinque edizioni del Festival di Sanremo, l’ultima nel 2021 con “Finalmente io”. Nel 2021 l’artista inaugura un nuovo tour, “Io in blues” che la vede protagonista nella veste inedita di cantante blues.
Con Irene Grandi, sul palcoscenico del Festival si sfideranno a suon di note gli artisti in gara: Isotta di Siena, Ponente di Palermo, Sandri di Cesena, Moretti di Milano,
Filippo Bubbico di Lecce e Moriel di Modena
Le Audioni live di domenica hanno visto l’assegnazione del Premio del pubblico presente e collegato ai social, Targa Banca Macerata, al giovane palermitano Vito. L’ambito riconoscimento è stato consegnato all’artista dalla responsabile dell’Area Commerciale di Banca Macerata Debora Falcetta.
Canzoni d’amore schiette che vanno dritte al cuore quelle proposte da Vito, 22 anni di Palermo nei brani “ Quanto costa l’amore” e “Apocalisse”.
Vito canta da quando aveva 9 anni, a 13 anni entra nel cast dello show Ti Lascio Una Canzone su Rai Uno e condivide il palco con i Pooh, Riccardo Fogli, i Nomadi, Amii Stewart.
E’ stata un’esperienza bellissima ma anche molto forte, ero solo un bambino, sentivo addosso molte pressioni – ha raccontato Vito. Il suo nuovo singolo “Quanto costa l’amore” anticipa un EP di prossima uscita.
L’artista più appladito della serata al Teatro Lauro Rossi è stato Matteo Leone di Calasetta (SU). Cantautore giramondo e batterista jazz, Matteo Leone con voce affilata e suono potente ha proposto atmosfere blues con sonorità mediterranee nei brani “In mézu ô mò” e “Ràixe”. Testi scritti nel dialetto del suo paese il tabarchino, un misto di ligure, arabo e un pizzico di maltese dove narra storie di viaggi, di mare e le gesta di donne e uomini che cercano dal 1400 un posto da chiamare Casa.
Sul palco del Festival l’energia contagiosa di Anna e l’appartamento, l’alter-ego musicale di Anastasia Brugnoli cantautrice veronese classe 1991 con i brani “Provvisoria” e “Edera”. “Io sono Anna – ha detto l’artista – l’appartamento è l’enorme brusio di idee e di immagini che c’è nella mia testa e che prende forma per magia nelle canzoni.” Nel 2020, Anna è uscita dall’Appartamento con l’EP Anna/Piano/Caos; l’anno successivo è tra le dieci finaliste del Premio Bianca d’Aponte e pubblica il primo album omonimo, “Anna e L’Appartamento”.
Hurricane all’anagrafe David Maria Campese, classe 1995 cantautore e produttore di Vicenza ha proposto i brani “Diavoli nel deserto” e “Rum” “nata di getto a seguito di una serata solitaria in compagnia di una bottiglia di Rum ”, confessa l’artista all’inizio della performance.Dopo gli studi in chitarra classica e musica elettronica, Hurricane si trasferisce a Londra suona con i Nysza, e si diploma in songwriting al BIMM. Nel 2020 esordisce con il singolo “Wide Open” e da Red Ronnie, al Premiato Circo Volante, presenta il suo secondo singolo, “Magical (Invisible)”. Nel 2021 è uscito il suo primo EP, “Dharma”.
Ritorna a Musicultura Costanza, cantautrice e logopedista di Livorno, accompagnata dalla sua band, con le canzoni “Ricordi di Thè” e “Acqua che bolle” due brani che ricordano la felicità e la spensieratezza della sua infanzia “dove tutto era più semplice e senza pensieri.” Tra i finalisti di Musicultura 2020 con il brano “100 maglioni” Costanza, nello stesso anno, pubblica il suo primo disco “A piedi nudi”.
Francesco Forni, di Roma, ha presentato in anteprima due brani del suo nuovo disco scritto e cantato interamente in napoletano, la sua lingua originale. “Spacciatore” e
“Pure si fosse” dove narra di bugie e di verità dette alla società e all’amata lontana.
Francesco Forni ha alle spalle una carriera ricca di produzioni, dalla composizione di colonne sonore per il teatro e il cinema ad una copiosa discografia in cui figura come cantautore, chitarrista e produttore.
Nota dell’autrice
Perché “la gioia sospesa”? Tutti abbiamo condiviso l’esperienza del “lockdown”, questo confinamento quasi fino all’interno di noi stessi, che ci ha portato a non poter più, per esempio, abbracciare un familiare o stringere la mano ad un amico per manifestare i nostri sentimenti di gioia.
La gioia, appunto, si è come congelata, rappresa e, aggiungerei, sospesa in quell’abbraccio non dato, in quella mano non stretta. E “sospesi” sono pure i sentimenti che animano questa nuova raccolta di poesie, in cui Laura ci fa immergere in paesaggi fantastici, quasi onirici, in visioni di sé quasi immersa in atmosfere in bilico tra sogno e realtà, dove però la realtà tiene banco in modo assolutamente schiacciante e dispotico. Per sorpassare questa realtà così disumanizzante, ecco che LA GIOIA SOSPESA si pone come un libro di speranza, in cui l’Autrice cerca di dare risposte a quanto ci circonda. Non mancano momenti in cui la poetessa si diverte: IL POETA RAFFREDDATO, POETA A ROTO’… Ecco, un libro di gioia ritrovata e di speranza.
Nascere a Recanati e riconoscersi poeta, anzi, poetessa, non è stata per me impresa facile. Il comporre poesie, che per anni sono giaciute dentro un cassetto e poi trovare un Editore che le pubblicasse, anche questo non è stato facile.
Da ragazza ero molto timida e far parte agli altri dei miei pensieri, delle mie gioie e delle mie delusioni non mi passava neppure per l’anticamera del cervello, gelosa com’ero dei miei sentimenti.
Dopo, ma molto dopo, ho capito che la poesia è e dev’essere u linguaggio universale. Io la paragono un po’ alla musica, di cui è figlia. Pensate che i primi poemi dell’antichità erano cantati, si andava in guerra cantando e insieme poetando…Tante poesie di tanti autori sono state musicate, fra cui quelle di Alda Merini, tanto per fare un esempio.
L’assonanza, la rima, se ci sono, possono creare un insieme di musica e parole davvero emozionante.
La poesia non dev’essere intesa, secondo me, come un linguaggio per pochi iniziati, ma deve diventare, appunto, un linguaggio universale, che contiene in essa tutto: suoni, colori, profumi, sapori, ricordi. Il linguaggio dev’essere semplice ma non semplicistico, de’esser evocativo e contemporaneamente deve dare l’idea della realtà.
Ho iniziato a scrivere all’età di 14 anni. Prima ho letto molto, mi sono, per così dire, fatta le ossa leggendo di tutto, persino intere enciclopedie. All’età di 13 anni, la folgorazione: incontro la poesia di Arthur Rimbaud, e forse, grazie a lui, inizio a scrivere versi, che però rimangono per anni nel mio cassetto, fino alla pubblicazione del mio primo libro, CARPE VITAM, del febbraio 2014.
Seguiranno: CAPOLAVORO, BLOG, PASTA AL CIOCCOLATO,APPRODI E NAUFRAGI, DI VIOLE E DI ALTRI PENSIERI,LA GIOIA SOSPESA.
Laura Bocci
Foto Piergiorgio Pirrone – LaPresse 07-09-2020 Venezia Spettacolo 77. Mostra Internazionale d’arte cinematografica Photocall di Omelia contadina nella foto: Alice Rohrwacher Ph Piergiorgio Pirrone – LaPresse 2020-09-07 Venice 77th Venice Filmfestival Photocall of Omelia Contadina in the photo: Alice Rohrwacher
Presentata questa mattina nell’Aula Magna del Comune di Recanati l’XI edizione del prestigioso “Premio Ludovico Alessandrini” per il Cinema di Poesia che quest’anno verrà assegnato alla regista e sceneggiatrice italiana Alice Rohrwacher il 2 aprile prossimo a Recanati. Con l’apertura della rassegna cinematografica dedicata alla giovane regista il prossimo 4 marzo verrà inaugurata la rinnovata sala “Gigli”.
COMUNICATO STAMPA 27 febbraio 2022
Audizioni live dei 61 artisti in gara a Musicultura 2022
MUSICULTURA: Iosonorama si aggiudica la Targa Banca Macerata
Irene Grandi attesa ospite martedì 1 marzo alle Audizioni live del Festival
John Vignola, giornalista e critico musicale di Rai Radio1,ha aperto la terza serata delle Audizioni live di Musicultura con un viaggio alla scoperta dei personaggi che hanno contribuito in maniera fondamentale al successo delle star musicali. Le figure dei grandi manager: dal Colonnello Tom Parker di Elvis Presley, a Brian Samuel Epstein che porto al successo i Beatles, fino al personaggio quasi malavitoso di Peter Grant dei Led Zeppelin, passando attraverso la figura del manager “illuminato” di Bruce Springsteen Jon Landau.
Raffaella De Falco, in arte Iosonorama, di Napoli si è aggiudicata il Premio del pubblico Targa Banca Macerata consegnata da John Vignola e dall’Assessore al Turismo ed Eventi del Comune di Macerata Riccardo Sacchi.
Iosonorama ha una carriera alle spalle fatta di ballo e di musica e nel brano “Zero volume”, un’intensa preghiera atipica rivolta alla città di Napoli, si è esibita con la coreografia di una ballerina, la sua migliore amica Marzia. Iosonorama accede all’Accademia Spettacolo Italia e nel 2020 apre il concerto di Tony Esposito per il Wine Art Jazz Fest. Nel 2021 pubblica 3 inediti tra cui “Pos/To/ Me”, secondo brano presentato a Musicultura, con il quale si aggiudica un posto al Deejay On Stage di Riccione. A gennaio 2022 arriva semifinalista al premio Fabrizio De André; è in uscita il suo primo EP “Fenomeni Paranormali”.
L’artista più applaudito dal pubblico del teatro è stato Guido Maria Grillo discendente del grande Totò e originario di Salerno. Guido Maria Grillo ha omaggiato con uno stile personalissimo e ricercato la canzone napoletana, con echi del Mediterraneo, tracce di elettronica e di musica araba nei brani “Chi ci salverà ” e “Tramonto”. Laureato in filosofia, Guido Maria Grillo ha pubblicato, due EP e un singolo, collabora con Levante, Musica Nuda, Cristiano Godano, Paolo Benvegnù e ha aperto i concerti di Rufus Wainwright, Anna Calvi, Avion Travel, Marlene Kuntz, Musica Nuda e Niccolò Fabi. Ospite del Premio Tenco nel 2011 e vincitore del Premo Lauzi nel 2017, è co-autore ed interprete di due spettacoli teatrali: “ME-DEA della sua grazia” e “La Maledizione dei puri – Se Pasolini e De André”. “Questa nostra guerra” è il titolo del suo primo libro. Dal palco di Musicultura Guido Maria Grillo ha lanciato un messaggio: “Non rassegnarmoci all’involuzione dell’essere umano, la rassegnazione è il preambolo dell’abitutide, cerciamo di essere empatici e resistiamo finche e possibile.”
A musicultura il sound di Scuro che di scuro ha solo il nome, ha precisato il cantautore e chitarrista leccese che ha presentato “Da un’altra vita” e “Non ci credo” brani dalle sonorità incisive e spirito rock, mescolati con elettronica e melodie pop su testi ironici e ricercati “Mi piace giocare con i testi e con i modi di dire, lavoro molto sulla scelta delle parole” ha raccontato l’artista, allievo del CET e laureato in composizione pop al conservatorio. Scuro lancia il primo EP nel 2019, anticipato dal singolo “Niente di così importante”. L’anno successivo pubblica il brano “Da Un’Altra Vita” e la sua ultima uscita è “Non ci credo”. Oltre al progetto solista, Stefano Scuro è il leader dei Logo e membro della band Moods.
Avorio è il nome d’arte di Alessandro Femminella di Lanciano che ha proposto con la sua chitarra acustica “L’imprevisto” e “Mamma” canzoni espresse con passione e ardente fuoco primordiale “Parto sempre dalla melodia – ha detto l’artista – poi il testo viene adattato il più possibile all’emozione che crea il suono.”
Avorio è un collettivo musicale, figurativo e teatrale nato a Vasto con l’intento di riportare l’artigianato artistico italiano tra i vanti dell’era contemporanea. Nell’estate 2020, il collettivo inizia la scrittura dei brani del primo disco di musica leggera italiana, melodie retrò miste a ritmiche moderne.
Sonorità pop rock quelle offerte da Zerella di Avellino con le canzoni “Tutta Bianca” e “Prenderti o perderti” dove il ruolo dei testi è predominante “La scrittura è la parte della canzone in cui mi sento più a mio agio e poi ho la fortuna di lavorare con bravissimi musicisti” ha spiegato Ciro Zerella che esordisce nel mondo musicale nel 2018 con “Sotto Casa Tua”. Nel 2019 è tra i 130 nomi selezionati da 1MNext , tra i 25 semifinalisti del Premio De André e in finale al Premio Ugo Calise.Nel 2020 partecipa a Esordi su RaiRadio 2 e RaiPlay, e al format “Musica e Parole” del Premio Tenco. Nel 2021 il cantautore irpino è finalista al Premio Brassens e torna sulla scena musicale con “All’una con te” e “Se Dio vuole”.
Il rapper romano Faax, al secolo Fabio Cannavale, ha cantato “Autotune” e “Ora d’aria” brani caratterizzati da un flow icastico e incisivo e capacità autorale.
Faax pubblica il singolo “Autotune” nel 2020 e l’anno successivo ”2G” e “Ora d’Aria”. In seguito il rapper capitolino comincia una sperimentazione che porta alla nascita di “Giornate Storte”, brano che intreccia dinamismo e introspezione innovando e rivoluzionando le prerogative insite nel rap game italiano.
Franz e i pensieri molesti è il nome della band di Torino nata nel 2016 e composta da Francesca, Lorenzo, Jacopo, Roberto ed Enrico che si è esibita con “Mania” una canzone sulle “ansie” provocate dai sentimenti e con “Come la vita” il loro ultimo singolo sul tema dell’imprevedibilità della vita.
Nel 2016 la band pubblica il primo album “Col senno di poi” è di tre anni dopo l’uscita di “Anomalia”, la raccolta che segna la loro evoluzione dal folk cantautorale al pop.
La musica di Franz e i pensieri molesti, nel limbo tra il mainstream e l’alternativo è sempre impegnata a sostegno della causa LGBT, di cui porta sul palco i colori e i messaggi di amore e uguaglianza.
Oggi domenica 27 febbraio alle ore 17 si esibiranno:
Costanza di Livorno, Anna e l’appartamento di Verona, Matteo Leone di Calasetta (SU)
Francesco Forni di Roma, Vito di Palermo e Hurricane di Vicenza
Martedì 1 marzo ore 21 – ospite Irene Grandi
si esibiranno: Isotta di Siena, Ponente di Palermo, Sandri di Cesena, Moretti di Milano,
Filippo Bubbico di Lecce e Moriel di Modena
XXXIII Edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore
Musicultura 2022: Cristina Donà madrina delle Audizioni Live al Teatro Lauro Rossi di Macerata
Dal 24 febbraio al 6 marzo spettacoli aperti al pubblico al Teatro Lauro Rossi e in diretta su ÉTv Marche e sui social.
Countdown finale per l’apertura delle Audizioni Live della XXXIII ed. di Musicultura, domani giovedì 24 febbraio alle ore 21, il Teatro Lauro Rossi di Macerata aprirà le sue porte all’affezionato pubblico del Festival per la serata inaugurale, la prima di dieci serate consecutive ad ingresso gratuito, che vedranno l’esibizione dei 61 artisti ed artiste, selezionati sugli 1086 iniziali ed entrati in gara nell’edizione 2022 di Musicultura.
Sarà possibile seguire le Audizioni Live anche in diretta su ÉTv Marche e sulla pagina Facebook di Musicultura.
Ospite speciale e madrina della serata di apertura la cantautrice Cristina Donà: “ Musicultura rappresenta un’occasione preziosa dove fisicamente si incontrano altri musicisti artisti e mondi musicali diversi E’ un grande arricchimento per chi partecipa e sono felicissima e onorata di essere presente nella prima serata delle Audizioni live.”
Il lungo e felice percorso artistico che fa di Cristina Donà una delle voci più originali della scena musicale italiana, inizia nei primi anni novanta. Cristina, che ha contribuito a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea, è una delle poche artiste italiane capaci di “rivaleggiare” con le grandi colleghe che all’estero hanno reinventato il modello di interprete e autrice. Sempre in grado di rinnovarsi, la Donà è divenuta prima punto di riferimento, poi figura ispiratrice per le nuove generazioni di musicisti italiani.
Lo scorso dicembre Cristina Donà ha pubblicato il suo nuovo album “deSidera”, anticipato dai primi estratti “Desiderio” e “Colpa”.
“deSidera” è un lavoro discografico che ha visto la luce dopo una fortunata campagna crowdfunding e gravita intorno al tema del “desiderio” che cuce i brani con un sottile filo rosso. Il desiderio come motore indispensabile delle nostre vite, ma anche fonte di un incolmabile vuoto, di un’insoddisfazione perenne che porta con sé le sue conseguenze. Il titolo stesso indica liberamente l’etimologia della parola desiderio, letteralmente “mancanza di stelle”.
Allo start di partenza di Musicultura 2022, sul palcoscenico del Lauro Rossi si esibiranno i primi sei artisti in gara:
Chiara Vidonis di Trieste, Helen Aria di Aosta, Ilclassico di Bologna, Barriera di Capua,
Malvax di Modena, Kamahtma di Trecate (NO).
Gli artisti si esibiranno con due brani ciascuno di fronte al pubblico che verrà chiamato ad esprimere le proprie preferenze con il voto e alla giuria di Musicultura, presieduta dal direttore artistico Ezio Nannipieri e composta da Stefano Bonagura, Marco Maestri, Roberta Giallo, Natascia Mattucci e Roberto Giambò.
La macchina organizzativa del Festival coinvolge attivamente anche tantissimi studenti, delle Università di Macerata, dell’Università di Camerino e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che danno il loro contributo partecipando a laboratori, stage e percorsi professionali nelle varie sezioni del Festival.
Al termine delle Audizioni Live, la giuria di Musicultura selezionerà la rosa dei sedici finalisti, che saranno protagonisti di due concerti al Teatro Persiani di Recanati, in collaborazione con Rai Radio 1, la radio ufficiale di Musicultura, nel prossimo mese di maggio. Le loro canzoni comporranno inoltre il CD compilation della XXXIII edizione. Parallelamente le canzoni finaliste godranno di un’ampia diffusione radiofonica e il pubblico avrà modo di votarle per designare due degli otto vincitori. I restanti sei vincitori saranno espressi dalle scelte insindacabili del prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, che nell’edizione in corso è composto da: Vasco Rossi, Roberto Vecchioni, La Rappresentante di Lista, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Francesco Bianconi, Giorgia, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Sandro Veronesi, Niccolò Fabi, Dacia Maraini, Gaetano Curreri, Maria Grazia Calandrone, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Diego Bianchi, Teresa De Sio, Francesca Archibugi, Mariella Nava, Antonio Rezza, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Ron.
Gli otto vincitori di Musicultura saranno protagonisti nel prossimo mese di giugno, con i prestigiosi ospiti italiani ed internazionali, delle serate di spettacolo finali del Festival, all’Arena Sferisterio di Macerata. Lì sarà il voto del pubblico ad eleggere il vincitore assoluto del Concorso, al quale andrà il Premio Banca Macerata di 20.000 euro.
Gli spettacoli delle Audizioni live si terranno tutte le sere al Teatro Lauro Rossi dal 24 al 6 marzo ( con esclusione di lunedì 28 febbraio ) avranno inizio alle ore 21, salvo la domenica, quando si andrà in scena alle ore 17. L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria su www.musicultura.it. E’ richiesto il super green pass e l’utilizzo della mascherina FFP2.
COMUNICATO STAMPA
CAPOGRUPPO UDC MACERATA
CONSIGLIO COMUNALE DI MACERATA
Antonella Fornaro
capogruppo UDC Macerata
Nell’assise comunale di ieri 21 febbraio 2022 è stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno – a firma di
tutti i capigruppo consiliari di maggioranza e opposizione – intitolato “INIZIATIVE A RICORDO DELLA FIGURA DEL MACERATESE NICOLA DEZI”, giovane che perse la vita nella tragedia della miniera di Marcinelle avvenuta l’8 agosto 1956.
Il dibattito che ne è uscito ha dato a tutti la possibilità di riflettere, di ricordare, di fare memoria della storia,
che è fatta di nomi, di volti, di occhi di disperazione, di speranza di futuro. Vuole essere un pungolo per le
coscienze, un simbolo di tutte le tragedie, conosciute e non, che hanno riguardato uomini, donne e bambini
costretti ad abbandonare le proprie terre per cercare una vita migliore.
Nessuno dovrebbe rimanere escluso dalla possibilità di una vita degna, di condizioni di lavoro accettabili, di
opportunità di una vita migliore.
Nessuno lascia la propria terra, i propri cari se non perché costretto dalla fame o dalle persecuzioni.
Così come è intollerabile che una persona abbia meno diritti per il fatto di essere donna, è altrettanto
inaccettabile che il luogo di nascita già di per sé determini minori opportunità di vita degna e di sviluppo.
Che un politico preoccupato per i suoi successi dica cose diverse, si può comprendere. Ma a noi, uomini e
donne di questo tempo, si addice solo l’atteggiamento di mettersi nei panni di coloro che rischiano la vita
per dare un futuro ai propri figli (ndr Papa Francesco).
Noi che abbiamo il privilegio di essere nati in luoghi con maggiori opportunità, non possiamo e non
dobbiamo dimenticare che la povertà, la fame e la mancanza di prospettive per vivere dignitosamente
nella terra dove si era nati, ci spinse all’emigrazione, verso Paesi, terre in cui eravamo considerati gli
ultimi nella scala sociale e perciò discriminati.
L’Europa, l’Italia, hanno gli strumenti per difendere la primazia della persona umana e per trovare il giusto
equilibrio fra il duplice dovere morale di tutelare i diritti dei propri cittadini e quello di sostenere
l’accoglienza e l’assistenza e dei migranti.
“I nazionalismi chiusi manifestano l’errata persuasione di potersi sviluppare a margine della rovina altrui.
L’immigrato è visto come un usurpatore che non offre nulla. Così si arriva a pensare ingenuamente che i
poveri sono pericolosi e che i potenti sono generosi benefattori. Solo una cultura sociale e politica che
comprenda l’accoglienza gratuita potrà avere futuro” (Papa Francesco – Fratelli tutti).
Il ricordo di Nicola Dezi non ci faccia scadere nella retorica.
Macerata, la nostra città, può essere capace, deve esserlo, di dare sempre una possibilità ai giovani che si affacciano alla vita adulta.
Ci auguriamo che trovi pieno compimento ognuno dei segni concreti che sono stati indicati nell’ordine del
giorno. Per non dimenticare. Affinché oggi non si cada negli errori/orrori di ieri.
Macerata, 22 febbraio 2022
Antonella Fornaro
capogruppo UDC Macerata
(copertina de “La Domenica del Corriere” del 26 agosto 1956)
…durante l’ora di ricreazione alla scuola Media Patrizi di Recanati
…pare che lo studente avrebbe reagito all’ennesima portata in giro con una spinta nei confronti di un suo compagno che, però, a sua volta, lo ha ripagato con un bel calcio che lo ha fatto cade malamente tanto da non riuscire più ad alzarsi dal dolore. Da qui l’intervento dei sanitari, la corsa al Punto di Primo Intervento di Recanati, dove dall’esame radiografico si è verificato il problema al ginocchio, e quindi l’invio all’Ospedale di Civitanova per ulteriori accertamenti e la visita dell’ortopedico che ha consigliato riposo per almeno 10 giorni.
Ora genitori e insegnanti vogliono capire bene quanto è accaduto, accertare eventuali responsabilità e se all’origine dell’incidente ci sia o no un episodio di bullismo.
Prosegue la 38esima Stagione di Teatro Ragazzi dell ‘ATGTP. Domenica 20 febbraio ore 17 al Teatro La Fenice di Senigallia va in scena “Peter Pan” della compagnia Factory Transadriatica, uno spettacolo di teatro danza e video per una nuova lettura della storia dell’eterno bambino.
Nuovi appuntamenti per la 38esima Stagione di Teatro Ragazzi curata dall’ATGTP in otto comuni della Provincia di Ancona. Domenica 20 febbraio, alle ore 17, al Teatro La Fenice di Senigallia, va in scena un grande classico, la storia di “Peter Pan”, nella rivisitazione della compagnia Factory Transadriatica. Ne cura la regia Tonio De Nitto che ne cura anche la drammaturgia insieme a Riccardo Spagnulo, in scena Ilaria Carlucci, Francesca De Pasquale, Luca Pastore, Fabio Tinella.
Lo spettacolo di teatro danza e video attraversa temi fondamentali per la crescita dei piccoli, dove sogno, vita e morte corrono sullo stesso filo e possono essere entrambe una grande avventura, a dirla come Peter. “Peter Pan” è la storia di un ‘assenza, di un vuoto che spesso rimane incolmabile, quello di un bambino che non c ‘è più. È l’inseguimento di un tempo che sfugge al nostro richiamo e che a volte si ferma, la ricerca delle esperienze che ci fanno diventare grandi senza volerlo e troppo presto. L’ispirazione viene dalle avventure di Peter e Wendy e dall’atmosfera un po’ misteriosa del primo romanzo di James Matthew Barrie, Peter Pan nei Giardini di Kensington dove il sentimento autobiografico di una mancanza incolmabile spinge l ‘autore a creare un mondo parallelo, un giardino prima, un ‘isola poi, dove i bambini caduti dalle carrozzine e dimenticati dai propri genitori si ritrovano in uno spazio senza confini fisici e temporali. E l’isoladelmaipiù, Neverland, è forse dentro la testa di ogni bambino, un posto dove vanno a finire le cose dimenticate dai grandi, per cui non c ‘è spazio nella vita reale. È qui che Wendy riesce a trovare la giusta distanza con il suo essere bambina, qui che sente il desiderio di crescere, di abbandonare l ‘isola senza recidere quel legame con la propria infanzia che fatica a rimanere con noi tutta la vita: una finestra che chiudiamo diventando grandi e che, invece, dovremmo tenere aperta, in contatto con la nostra realtà e il nostro essere adulti.
Lo spettacolo si svolgerà nel rispetto delle normative vigenti in termini di distanziamento e misure di sicurezza. Posto unico con servizio di prenotazione € 8.00 – ragazzi € 6.00, bambini sotto i 3 anni € 0.50
La 38esima Stagione di Teatro Ragazzi, è promossa e curata dall’Atgtp Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata ad Arcevia, Chiaravalle, Corinaldo, Jesi, Montemarciano, Santa Maria Nuova, Sassoferrato e Senigallia. La rassegna si avvale del sostegno delle locali amministrazioni, Ministero della Cultura, Regione Marche servizio beni e attività culturali, e in collaborazione con Amat, CMS Consorzio Marche Spettacolo, ASSITEJ Associazione italiana di teatro per l ‘infanzia e la gioventù, UNIMA, Coop Alleanza 3.0, Alte Marche Creative, Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro La Fenice, Teatro alla Panna.
BIGLIETTI:
Prevendita online: https://www.vivaticket.com/it/biglietto/peter-pan/174593
Prenotazioni: 334.1684688 – 073156590 – biglietteria@atgtp.it (lun/ven 09.00-13.00)
0731.56590 – 334.1684688 – biglietteria@atgtp.it
Biglietteria c/o il Teatro La Fenice di Senigallia: ven/sab 17.00 – 20.00 e un ‘ora prima dello spettacolo. 071.7930842 – info@fenicesenigallia.it
INFO:
Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata www.atgtp.it
Umberto Simoni si racconta: il suo è un lungo flusso di coscienza nel quale appaiono ricordi, frammenti di avvenimenti e storie di quartiere. La passione che da sempre anima il suo cuore è la forza trainante della sua vita.
L’impeto, con il quale difende il bene dell’umanità, i diritti dei lavoratori e la salvaguardia dell’ambiente, è sano e pronto all’azione. Nella sua “Proposta di pace tra luci e ombre”,
in dettaglio, l’Autore espone la situazione politica a partire dall’immediato dopoguerra per arrivare ai giorni nostri, contorti e pandemici.
Attivo all’interno del Partito Comunista Italiano, ne ha visto l’evolversi e lo spegnersi attraverso anni di intenso impegno e attività di propaganda. I grandi mutamenti del Sessantotto gettarono le basi e produssero grandi cambiamenti all’interno della società mondiale.
Le riforme scolastiche e le contestazioni contro i valori tradizionali e le istituzioni saranno i temi di grande discussione in quegli anni, Umberto Simoni fu testimone e partecipe di quello sconvolgimento sociale. Il suo attivismo politico ha rivolto altresì un’enorme attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, creando ed attuando situazioni a tutela delle persone fragili.
Il testo racchiude inoltre l’evoluzione del suo pensiero e delle sue emozioni, prende il sopravvento la grande necessità di costruire un mondo fatto di pace e speranza, ma è consapevole del fatto che prima, molto probabilmente, dovrebbero cambiare gli uomini.
Il 17 febbraio si celebra la Giornata Nazionale del Gatto, istituita in Italia nel 1990 dopo un referendum tra i lettori di una rivista specializzata, Tuttogatto, dedicata ai cosiddetti “gattari”, gli amanti dei gatti.
Il carattere indipendente e solitario dei gatti ha sempre esercitato un certo fascino anche su scrittori e scrittrici che hanno dedicato ai felini le loro opere. I gatti sono spesso fotografati al fianco di grandi artisti, basti pensare a Ernest Hemingway o alla meravigliosa Elsa Morante, che appaiono nei loro ritratti più intensi circondati da felini.
Lo scrittore americano Charles Bukowski era solito dire:
Più gatti hai, più a lungo vivrai. Se hai cento gatti, vivi dieci volte di più che se ne hai dieci.
E ancora:
Avere una banda di gatti intorno è bello, se ti senti giù, basta guardare i gatti e ti senti meglio, perché loro sanno che tutto è semplicemente com’è.
Le frasi e gli aforismi di Bukowski dedicate ai suoi amati felini sono state raccolte in un’antologia Sui gatti a firma dello scrittore, pubblicata in Italia dalla casa editrice Guanda nel 2016.
Non v’è dubbio, i gatti sono i migliori amici degli scrittori forse perché condividono la stessa indole schiva, sfuggente e fiera di chi è sempre a caccia di una nuova ispirazione o di una nuova preda.
Non è certamente un caso che sia stato proprio lo scrittore francese Charles Perrault, nel Seicento, a regalarci la storia del gatto più celebre della letteratura: il gatto con gli stivali.
Vi è davvero un binomio indissolubile tra gatti e letteratura che prosegue ancora oggi.
“Di questi tempi, viste le difficoltà per i lavori pubblici, commenta l’assessore ai lavori pubblici Francesco Fiordomo, una bella notizia. Entro fine anno la redazione e l’approvazione del progetto di recupero con i fondi del PNRR” Si tratta del consolidamento del versante a valle del castello per il quale l’Amministrazione comunale ha recentemente reperito fondi, per un importo di 500 mila euro, dal Ministero dell’Infrastrutture.
“L’appalto – afferma Francesco Fiordomo – è andato a buon fine e le ditte stanno lavorando molto bene, nel pieno rispetto della tabella di marcia. Con l’aumento spaventoso dei prezzi dei materiali e del costo dell’energia sappiamo che non sarà sempre così, che per i lavori pubblici sono periodi complicati. Mentre va avanti questo intervento, sono in arrivo i 5 milioni del PNRR di cui 1,7 per il restauro del Castello di Montefiore. Finanziamento che inseguivamo da molti anni, come per la Chiesa del Cimitero. Entro il 2022 va redatto e approvato il progetto, nel 2023 l’appalto, entro il 2026 la conclusione degli interventi. Programma per tutti i Comuni, molto impegnativo, ma direi stimolante perché le nostre città possono diventare più belle e accoglienti e possono nascere progetti capaci di creare posti di lavoro e far muovere l’economia locale”.
Al lavoro oggi c’è la ditta Acquaviva Srl di Acquaviva d’Isernia per la quale il dirigente dell’Ufficio Tecnico, a seguito della gara, ha impegnato la somma complessiva di 345.910 euro.
COMUNICATO STAMPA 16 febbraio 2021
Il Volo e Storaro presentano il corto girato nelle Grotte di Frasassi a “Porta a Porta” su Rai 1
Domani da Bruno Vespa in anteprima televisiva il cortometraggio diretto da Storaro con i ragazzi de Il Volo nelle Grotte di Frasassi
Domani sera giovedì 17, nella celebre trasmissione televisiva di RAI 1 condotta da Bruno Vespa “Porta a Porta” Piero, Gianluca e Ignazio de Il Volo e il Maestro Vittorio Storaro presenteranno in anteprima televisiva il cortometraggio, tributo a Morricone, realizzato durante la pandemia nelle Grotte di Frasassi.
Diretto dal pluripremiato Vittorio Storaro, tre volte Premio Oscar per Reds, Apocalypse Now e L’ultimo imperatore, il cortometraggio che vede protagonisti i tre tenori in un’emozionante interpretazione di “Your Love” (da C’era Una Volta Il West) tra le favolose forme calcaree delle Grotte, verrà presentato per la prima volta al grande pubblico di Rai 1 che potrà ammirare la bellezza e la maestosità del complesso ipogeo marchigiano.
Ad accompagnare in trasmissione Il Volo e Storaro, il Sindaco di Genga Marco Filipponi che ha invitato personalmente Bruno Vespa a visitare la meraviglia delle Grotte di Frasassi.
“ I ragazzi de il Volo hanno raccontato a Vespa la loro grande emozione nel girare il corto con Storaro all’interno della bellezza e della maestosità delle Grotte – ha commentato il Sindaco Marco Filipponi appena uscito dalla registrazione della puntata di Porta a Porta –Un filmato di Storaro che esprime la rinascita dell’essere umano dal vuoto degli anni della pandemia con le arti: la musica di Your Love di Morricone, il canto de Il Volo e l’arte del cinema rinascono dal simbolo arcaico per eccellenza, il ventre della terra. Una importante iniziativa fortemente voluta dalla nostra Amministrazione per la celebrazione dei 50 anni dalla scoperta delle Grotte di Frasassi che ci ha permesso di accendere i riflettori nazionali ed internazionali sul nostro immenso patrimonio naturalistico e sulle Marche. Gianluca Ginoble ha annunciato che sarà un loro piacere promuovere la bellezza delle Grotte di Frasassi nei loro concerti in giro per il mondo. Ai ragazzi de Il Volo e a Storaro va il mio più sentito ringraziamento personale.”
Nel cortometraggio diretto da Storaro, il trio Il Volo si cala all’interno delle Grotte di Frasassi, simbolicamente tra le gigantesche stalattiti e stalagmiti, come fecero 51 anni fa gli speleologi che le scoprirono, ma lo fanno in smoking, pronti per uno spettacolo. Attraverso la loro arte, come un nuovo seme nel grembo della natura, il loro canto li riproduce … trio dopo trio e l’energia delle arti rigenera così ogni forma di vita.
Il cortometraggio è stato girato con una particolare illuminazione di ultima tecnologia, nel pieno rispetto della conservazione dell’opera naturalistica, studiata dalla creatività del Maestro Storaro e della figlia Francesca.
Un progetto di lighting design altamente artistico che potrebbe nel futuro sostituire l’attuale illuminazione delle Grotte di Frasassi e raccontarle attraverso il meraviglioso linguaggio della luce di Storaro, creando ambienti unici nei diversi scenari, in una straordinaria atmosfera di grande emozione e suggestione.
COMUNICATO STAMPA 16 febbraio 2022
XXXIII Edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore
Musicultura 2022: svelati i nomi dei 61 artisti in gara su oltre mille candidati
In collegamento Roberto Vecchioni e Cristina Donà
Dal 24 febbraio le Audizioni Live al Teatro Lauro Rossi di Macerata in diretta su ÉTv Marche e sui social. Cristina Donà ospite della serata di apertura.
Svelati i nomi degli artisti ed artiste in gara nell’edizione 2022 di Musicultura nella conferenza stampa tenutasi nella Gran Sala Piero Cesanelli allo Sferisterio di Macerata.
Sono sessantuno, sono stati selezionati a partire da una rosa iniziale di 1086 candidature, numero record di partecipazioni al celebre Festival della Canzone Popolare e d’Autore. Tutti autori ed autrici delle loro canzoni, essi accedono ora alle Audizioni Live del Concorso, in programma dal prossimo 24 febbraio e fino al 6 marzo ogni sera (con esclusione di lunedì 28 febbraio) al Teatro Lauro Rossi di Macerata, con ingresso libero, in diretta su ÉTv Marche e in streaming sui canali social di Musicultura.
La serata di apertura avrà una graditissima ospite, Cristina Donà.
“È un vero piacere che un’artista coerente e coraggiosa come Cristina, le cui canzoni hanno la rara virtù di unire generazioni diverse, sia con noi in questa festa della musica live e dell’arte dell’incontro che sono le audizioni di Musicultura. E ci aspettano anche altre belle sorprese – ha dichiarato il direttore artistico Ezio Nannipieri – Cosa ci dicono le canzoni dei giovani artisti e artiste che ora ci accingiamo a testare nella loro resa dal vivo? Che l’ironia, la sensibilità, l’onestà di mente e la pulizia di cuore di chi scrive e canta non si sono perse per strada, solo si esprimono con meno perentorietà di un tempo, cercando modi di sfuggire al già detto, per non rimanerne inghiottite sul nascere.”
“Seguo la realtà del Festival da anni – ha detto Cristina Donà in collegamento – partecipare a Musicultura è una grande occasione per entrare nella collettività, in un momento storico dove si premia l’individualità Musicultura rappresenta un’occasione preziosa dove fisicamente si incontrano altri musicisti artisti e mondi musicali diversi E’ un grande arricchimento per chi partecipa e sono felicissima e onorata di essere presente nella prima serata delle Audizioni live.”
L’emozionante interpretazione di Roberto Vecchioni a Musicultura 2020 di “Sopra Milano” la canzone di Piero Cesanelli, fondatore e direttore artistico storico del Festival, ha aperto il collegamento in conferenza stampa con il grande cantautore, nonché decano del Comitato Artistico di Garanzia del Festival.
“Da Musicultura mi arrivano sempre cose bellissime – ha raccontato Roberto Vecchioni – chi si iscrive e manda le canzoni al Festival vive un mondo di valori sia linguistici che musicali che non vuol far morire, l’importante è la qualità della canzone, quello che resta e che non sfugge via.
E’ fondamentale che Musicultura viva sempre, è una specie di sentinella una custode e una testimone di quanto si può fare in emozionalità con un mezzo così importante come la canzone”
A portare il saluto della città di Macerata il Sindaco Sandro Parcaroli:
“I cittadini di Macerata amano Musicultura, la città in questi prossimi giorni di grande musica tornerà ad animarsi grazie anche all’arrivo nelle nostre vie e piazze di oltre 400 persone tra artisti musicisti e accompagnatori. Musicultura è uno dei più bei festival d’Italia che fa emergere tante promesse musicali e noi siamo felici di dare spazio ai giovani che si mettono in gioco. Grazie a Musicultura e a tutti gli sponsor che la supportano, perché insieme facciamo grandi cose.”
Per il secondo anno consecutivo Banca Macerata è Main Partner di Musicultura.
“Sono orgoglioso di essere qui perché Musicultura è una manifestazione che annuncia sempre un successo. – Ha detto il Presidente di Banca Macerata Ferdinando Cavallini– Abbiamo riconfermato con piacere il sodalizio, come Banca locale siamo sempre vicini alle imprese di successo come Musicultura, condividiamo con il Festival il supporto ai giovani e la capacità di fare sistema con tutti i principali attori economici e culturali del territorio.”
Dalla Regione Marche l’intervento dell’Assessora alla Cultura Giorgia Latini: “Musicultura è molto importante per la regione Marche perché oltre a sostenere gli artisti promuove il nostro territorio grazie alla forza della sua comunicazione. Per noi è un orgoglio poter proseguire il sostegno al Festival, ringrazio il Comune di Macerata, gli organizzatori e gli artisti che si iscrivono sempre più numerosi e che trovano nel Festival un importante trampolino di lancio.”
“ Crediamo fortemente in Musicultura – ha affermato Riccardo Sacchi Assessore al Turismo e Grandi eventi del Comune di Macerata –sia nella sua grande forza di sostenere la passione per la canzone e sia nella sua capacità di creare una promozione e valorizzazione del territorio con un importante ritorno economico per la città.”
Partner culturali del Festival le Università di Camerino, Macerata e l’Accademia di Belle Arti di Macerata.
“Sono più di 20 anni che l’Università di Camerino collabora con Musicultura – ha detto il Pro Rettore dell’Università di Camerino Graziano Leoni – un rapporto molto importante perché permette ai nostri ragazzi di partecipare attivamente alle varie fasi dell’evento artistico. Ringraziamo gli organizzatori che ci danno questa possibilità e auguriamo a Musicultura sempre il meglio nei suoi continui successi nazionali ed internazionali.”
“La novità di quest’anno – ha annunciato la delegata del Rettore dell’Università di Macerata Prof.ssa Pamela Lattanzi – è che l’Università di Macerata riconosce i laboratori di Musicultura, nella forma di partecipazione dei studenti sia in giuria che nella redazione giornalistica del Festival, come crediti formativi che i ragazzi possono inserire nel loro curriculum e spendere nel mondo del lavoro.”
“Il contribuito dell’Accademia a Musicultura è di carattere artistico – ha spiegato la direttrice dell’Accademia di Belle Arti Rossella Ghezzi – i nostri studenti vengono coinvolti nell’elaborazione dell’immagine grafica del Festival e nei vari laboratori scenografici. Grazie alle esperienze fatte con Musicultura i ragazzi possono realizzare i loro sogni e obiettivi professionali.”
Gli artisti convocati a Macerata per le Audizioni si esibiranno con due brani ciascuno di fronte alla giuria di Musicultura e al pubblico presente in teatro e nelle dirette dei social in un rigenerante viaggio di dieci serate live nella musica italiana.
La rosa delle 61 proposte in corsa è composta da 8 band e da 53 solisti e soliste, di un’età compresa tra i 21 e i 59 anni; tra le regioni di provenienza più rappresentate troviamo al primo posto l’Emilia-Romagna con 12 proposte, seguita dal Lazio con 7 e dalla Lombardia con 6.
Al termine delle Audizioni Live, la giuria di Musicultura selezionerà la rosa dei sedici finalisti, che saranno protagonisti di due concerti al Teatro Persiani di Recanati, in collaborazione con Rai Radio 1, la radio ufficiale di Musicultura, nel prossimo mese di maggio. Le loro canzoni comporranno inoltre il CD compilation della XXXIII edizione. Parallelamente le canzoni finaliste godranno di un’ampia diffusione radiofonica e il pubblico avrà modo di votarle per designare due degli otto vincitori. I restanti sei vincitori saranno espressi dalle scelte insindacabili del prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, che nell’edizione in corso è composto da: Vasco Rossi, Roberto Vecchioni, La Rappresentante di Lista, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Francesco Bianconi, Giorgia, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Sandro Veronesi, Niccolò Fabi, Dacia Maraini, Gaetano Curreri, Maria Grazia Calandrone, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Diego Bianchi, Teresa De Sio, Francesca Archibugi, Mariella Nava, Antonio Rezza, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Ron.
Gli otto vincitori di Musicultura saranno protagonisti nel prossimo mese di giugno, con i prestigiosi ospiti italiani ed internazionali, delle serate di spettacolo finali del Festival, all’Arena Sferisterio di Macerata. Lì sarà il voto del pubblico ad eleggere il vincitore assoluto del Concorso, al quale andrà il Premio Banca Macerata di 20.000 euro. Verranno inoltre assegnati la Targa della Critica Piero Cesanelli (€ 3.000), il Premio AFI (€ 3.000), il Premio per il miglior testo (€ 2.000) e il Premio (€10.000) per la realizzazione di un tour, con il sostegno di NuovoImaie.
Al via il Premio Strega 2022! Sono stati resi pubblici i primi dodici libri presentati per la 76esima edizione del Premio Strega dagli Amici della Domenica, la giuria del blasonato riconoscimento letterario italiano. Oggi 15 febbraio è stata la volta di altri 12 libri presentati.
Ogni martedì mattina a mezzogiorno, infatti, sul sito internet e sui canali social della Fondazione Bellonci, storica organizzatrice del premio saranno pubblicati i titoli in concorso, procedendo di dozzina in dozzina.
Fino al prossimo 1° marzo ogni Amico della domenica avrà l’opportunità di segnalare, con il consenso dell’autore, un’opera di narrativa pubblicata tra il 1° marzo 2021 e il 28 febbraio 2022. Secondo il regolamento ogni opera potrà ricevere una sola segnalazione, che dovrà pervenire corredata da un breve giudizio critico.
Ogni martedì fino alla fine del mese di febbraio saranno dunque annunciati sul sito ufficiale del Premio Strega i titoli proposti.
1. Il cercatore di luce di Carmine Abate (Mondadori), proposto da Alessandro Masi;
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2. Randagi di Marco Amerighi (Bollati Boringhieri), proposto da Silvia Ballestra;
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3. La vita adulta di Andrea Inglese (Ponte alle Grazie), proposto da Franco Buffoni;
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4. Solo una canzone di Roberto Livi (Marcos y Marcos), proposto da Filippo La Porta;
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5. Nessuna parola dice di noi di Gaia Manzini (Bompiani), proposto da Maria Ida Gaeta;
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6. Il sangue della Montagna di Massimo Maugeri (La nave di Teseo), proposto da Maria Rosa Cutrufelli;
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7. Emersione di Benedetta Palmieri (Nutrimenti), proposto da Alberto Rollo;
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8. America non torna più di Giulio Perrone (HarperCollins), proposto da Elisabetta Mondello;
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9. Stradario aggiornato di tutti miei baci di Daniela Ranieri (Ponte alle Grazie), proposto da Loredana Lipperini;
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10. Gli invernali di Luca Ricci (La nave di Teseo), proposto da Guido Davico Bonino;
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11. La verità su tutto di Vanni Santoni (Mondadori), proposto da Edoardo Nesi;
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12. Poco a me stesso di Alessandro Zaccuri (Marsilio), proposto da Helena Janeczek
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1. Nova di Fabio Bacà (Adelphi edizioni) presentato da Diego De Silva;
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2. Perché non sanno di Dario Buzzolan (Mondadori) presentato da Paolo Mieli;
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3. E poi saremo salvi di Alessandra Carati (Mondadori) presentato da Andrea Vitali;
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4. Spatriati di Mario Desiati presentato da Alessandro Piperno;
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5. Giuditta e il monsù di Costanza DiQuattro presentato da Franco Di Mare;
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6. Lingua madre di Maddalena Fingerle (Italo Svevo edizioni), presentato da Raffaele Manica;
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7. Il nostro meglio di Alessio Forgione (La nave di Teseo), presentato da Wanda Marasco;
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8. Atti di un mancato addio di Giorgio Ghiotti (Hacca edizioni), presentato da Sandra Petrignani;
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9. Quando le belve arriveranno di Alfredo Palomba (Wojtek), presentato da Riccardo Cavallero;
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10. La foglia di fico. Storia di alberi, donne, uomini di Antonio Pascale (Einaudi), presentato Francesco Piccolo;
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11. La parte di Malvasia di Gilda Policastro (La nave di Teseo), presentato da Romana Petri;
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12. È tardi! di Eduardo Savarese (Wojtek), presentato da Elisabetta Rasy
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L’infinito di Giacomo Leopardi: la spiegazione facile. Analisi del testo, figure retoriche e significato della poesia
L’Infinito di Giacomo Leopardi occupa la dodicesima posizione dei Canti, appartiene al genere dell’idillio, cioè è una poesia breve.
Al suo interno troviamo due infinti, temporale e spaziale, che si fondono insieme partendo da oggetti materiali, per esempio la siepe e il vento. Questo è importante perché l’infinito che ci troviamo di fronte non è di tipo mistico e spirituale ma è concreto.
La poesia è formata da 15 endecasillabi sciolti e ha un andamento ritmico reso possibile dai numerosi enjambement che tende a dilatare il verso, come se ognuno sconfinasse nel successivo.
In questi versi gli aggettivi occupano sempre il primo posto, rispetto al sostantivo a cui si riferiscono, creandone l’attesa.
Per Leopardi l’Infinito è il desiderio del piacere che nell’uomo è, appunto, infinito, per durata e per estensione e che non può essere soddisfatto da un oggetto finito ma solo dall’immaginazione.
L’autore si trova nella fase del pessimismo storico
L’esempio più classico di enjambement
interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo
CONFERENZA STAMPA MUSICULTURA:
Ma cosa racconta “Qoelet”? Nulla, non racconta, dice. Una voce solitaria nel deserto, “sotto il sole”, pronuncia dodici meditazioni tragiche e dolenti su temi quali il bene e il male, la vanità della vita (“Vanità delle vanità, dice Qoèlet, / vanità delle vanità, tutto è vanità”) e il senso delle proprie azioni, suggerendo un anelito verticale come soluzione (“Abbi fiducia nel Padre e segui le sue indicazioni”), anelito che però non sembra rispondere del tutto alla sofferenza rabbiosa dell’uomo Qoèlet (“Gravarsi di conoscere / Fa traboccare il dolore” traduce Ceronetti gli ultimi due versi della prima meditazione). Quantomeno per chi ha fede, sarà il resto del Libro sacro a rispondere del tutto alla domanda che lo falcia, tracimando dalla bocca crocchiante di sabbia di Qoèlet.
Con “Qoelet” David Maria Turoldo intraprese un dialogo in forma di poesie e meditazioni che continuò anche con il “Cantico dei Cantici” e “Il libro di Giobbe”. Venne racchiuso nella raccolta “Mie notti con Qoelet”, pubblicata nel 1992, l’anno della morte di Turoldo, di cui ricorre il trentesimo anniversario (6 febbraio 1992). Sacerdote, mistico, intellettuale, profeta (nel senso di uomo capace con le proprie parole di trafiggere il proprio tempo e il nostro), Turoldo fu un poeta, tra i più grandi del Novecento e della poesia cristiana dello scorso secolo, al pari di Rebora e Testori. Visse dal 1964 a Fontanella, frazione di Sotto il Monte, dove fondò nell’antico Priorato cluniacense di Sant’Egidio una nuova esperienza religiosa comunitaria (qui una biografia dettagliata), che comprendeva anche persone laiche. Accanto fece costruire “Casa di Emmaus”, che dal 1967 dava ospitalità a credenti e non credenti in ricerca (oggi ha sede la casa editrice Servitium).
Con le sue parole, Turoldo sapeva parlare ai credenti ma anche a chi non crede, paradossalmente forte di una fede conturbante, contrastata, che non aveva mai pace. Ma era una fiamma che accendeva i suoi versi, avvicinandoli a tutti. “Padre David – ha scritto il critico letterario Carlo Bo – ha avuto da Dio due doni: la fede e la poesia. Dandogli la fede, gli ha imposto di cantarla tutti i giorni”.
“Mie notti con Qoelet” è un libro piccolo ma profondissimo, che trovai qualche anno fa in un Libraccio di Savona, ad un prezzo irrisorio, inversamente proporzionale alla sua potenza: Turoldo consuma otto notti sulle parole di Qoèlet, ne forgia nove poesie, dialoghi con Qoèlet come tentativi di illuminare la notte del “Tutto-Nulla che contiene l’universo” (come scrive nella prima sezione del libro, dal titolo programmatico “Mendicanti di Dio”). E alla fine chiude con una “Profezia antica”, annotando che fu quella “il primo spiraglio di luce a forare la tenebra della mia prima lettura dell’opera di Qohelet”.
Non possiamo pensare a Leopardi e alla sua ‘Vanità del tutto!!! e del Nulla eterno!!!. Giacomo aveva letto e approfondito Qoelet e Giobbe e si era sottomesso al volere del destino dotandosi della pazienza di Giobbe!
Inaugurata ad Ancona alla Mole Vanvitelliana nell’ambito del Festival “art+b=love(?)” la mostra Be Your Hero/Educare alla Felicità, l’evento di restituzione pubblica dei risultati di un lungo percorso formativo dedicato agli adolescenti marchigiani ideato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Recanati in collaborazione con l’Associazione Sineglossa organizzatrice del Festival che si è proposto di stimolare e rafforzare le competenze trasversali e relazionali dei ragazzi e delle ragazze, soprattutto dopo la difficile situazione pandemica vissuta. La metodologia del percorso formativo ha coniugato arte e soft skills e ha coinvolto oltre trecentocinquanta ragazzi delle scuole dei Comuni di Recanati, Macerata, Appignano, Pesaro e San Severino Marche che hanno lavorato tra le loro scuole e lo spazio urbano per restituire un’ interpretazione di questi tempi complessi.
“Siamo molto felici di poter esporre le opere degli alunni che hanno partecipato al progetto “Educare alla felicità”. – ha dichiarato l’Assessora alle Culture Rita Soccio – L’idea nata nel periodo più difficile della pandemia e realizzata nei primi mesi di quest’anno scolastico è stato un forte segnale di vicinanza che abbiamo voluto dare alle tante ragazze e ragazzi che si sono sentiti soli e inadeguati tra restrizioni e DAD. Rafforzare le soft skills per avere più fiducia in sé stessi e ritornare a lavorare insieme erano gli obiettivo che speriamo di aver raggiunto. Ringrazio per la preziosa collaborazione gli Assessori dei Comuni coinvolti, i Dirigenti Scolastici e le Insegnanti delle diverse Scuole per aver capito l’aspetto formativo e curativo di questa esperienza di welfare culturale.”
Be Your Hero/Educare alla Felicità è il primo progetto nato della Rete regionale per il Welfare Culturale promossa dal Comune di Recanati e che ha visto coinvolti, insieme agli studenti e studentesse marchigiani tra i 12 e i 14 anni, sei artisti e artiste, formatori e formatrici: Claudio Cowarte, Carloni, Morden Gore, Giorgio Cingolani, Anita Habluetzel Esposito, Claudio Gaetani e Michele Senesi.
L’importanza delle soft skills è diventata ancora più centrale nel contesto della pandemia da Covid-19: lo studio dell’OECD “Education and Covid-19” ha evidenziato che “gli effetti della pandemia sui giovani studenti sono destinati ad avere un impatto di lungo periodo.
La risposta all’incertezza, al senso di impotenza nei confronti di una natura indomabile, viene suggerita proprio da Giacomo Leopardi ne La ginestra, è la “social catena”, il sostegno reciproco e la solidarietà tra gli esseri umani.
I contenuti delle opere dei ragazzi e del percorso formativo nelle scuole hanno preso il via proprio dall’opera di Giacomo Leopardi con l’obiettivo di valorizzare l’insegnamento de La ginestra, offrendo ai giovani studenti e studentesse un’occasione di socialità attraverso la quale rafforzare le skills che stimolano un atteggiamento propositivo e ottimista: l’empatia, il lavoro di squadra, l’ascolto attivo degli altri. In una parola, la solidarietà.
Durante la prima fase del programma formativo nelle scuole, studenti e studentesse sono stati coinvolti in una riflessione sul valore della solidarietà in sé e negli altri, attraverso l’identificazione di piccoli episodi in cui sono stati protagonisti, o hanno beneficiato, di atti di altruismo e cooperazione.
Nel corso della seconda fase, alcuni degli episodi raccolti sono stati trasformati in opere d’arte, realizzate integralmente da studenti e studentesse con la guida degli artisti-docenti
Al termine di ogni lezione, allieve e allievi sono stati guidati nella riflessione sulle soft skills esercitate, a partire dall’esperienza pratica vissuta: i progressi sulle soft skills – empatia, lavoro di squadra, ascolto attivo degli altri – sono stati annotati nel Diario delle Soft Skills, uno strumento di feedback, in cui invece di ricevere un giudizio “dall’alto” sono stati gli stessi studenti e studentesse ad attribuirsi le proprie capacità, a seguito di un confronto fra pari guidato dagli artisti – docenti.
La mostra Be Your Hero/Educare alla Felicità, assolutamente da non perdere, rimarrà aperta nel suggestivo scenario della Mole Vanvitelliana di Ancona fino al 20 febbraio 2022.
Per info www.abfestival.it
Il Professore Alessandro D’Avenia sale sulla cattedra e in qualità di scrittore redige una lista di amori legati alla memoria del filo rosso adoperato per slegare la trama. Trentasei donne rispondono all’amore: ora fiaba, ora sventura, per tutto il tempo che l’amore vuole. Moltiplica e sottrae, sigilla e divide, amante nella notte, nemico alle prime luci dell’alba.
Suscita una tenerezza commossa la storia d’amore tra Fanny Brawne e il poeta inglese John Keats, i due mai amanti vissero di parole e rimandarono i baci al giorno senza sera ma piegato su righe impazzite di versi.
Il sogno ardito di Giacomo Leopardi per Fanny Torgioni Tozzetti genera un vento anomalo nel cuore del poeta. Con lei recupera le fantasie messe a tacere dai sospiri evaporati al vento: “Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né d’altre cose simile, ma ho bisogno d’amore”. Quando Fanny, nobildonna creatura di “angelica beltade” lo abbandona al suo delirio d’infelicità, Giacomo torna alle sue mani vuote e rassegnate “al piacere vano delle illusioni”.
Impera il mito di Euridice e Orfeo convocato per indicare la direzione giusta ai disperati che verranno dopo, proteggerli e dirigerli nell’unicum riservato alle divinità dell’amore. Il dolore sembra essere l’elemento primario onorato di aprire le porte alla felicità. Solo chi, come Orfeo, fugge da ogni esitazione pur di attraversare con coraggio il suo inferno, ritroverà il senno perduto nella visione del raggio di sole che tutto infiamma.
“L’amore è scampare alla morte come un naufrago è aggrapparsi al perimetro di un abbraccio, riconoscere il dolore dell’altro e farlo diventare anche il proprio. In questo continuo perdono della mortalità, dell’insufficienza, del limite altrui, l’amore dà scacco al tempo, e quindi alla morte“.
L’amore cura chi vuol essere curato.
La fondazione De Sanctis e la fondazione Musica per Roma presentano la seconda edizione di “Lezioni di Letteratura”, dieci lezioni di scrittori e intellettuali contemporanei che si confrontano con i grandi classici della letteratura mondiale.
Le Lezioni di Letteratura sono un’occasione per riscoprire capolavori, affrontare attraverso di essi grandi temi universali rendendoli strumenti utili per comprendere il presente, ma, soprattutto, un’occasione per riviverli attraverso la sensibilità e la voce di grandi autori contemporanei. Il ciclo è rivolto al grande pubblico di appassionati e lettori e a tutti coloro che hanno il desiderio di conoscere e approfondire alcune tra le opere più celebri dei grandi maestri della letteratura mondiale.
Gli scrittori e i libri protagonisti della seconda edizione sono: Giancarlo De Cataldo con “Le illusioni perdute” di Honoré de Balzac (26 febbraio), Melania Mazzucco con “Le metamorfosi” di Ovidio (7 marzo), Chiara Gamberale con “Peter Pan” di J.M. Barrie (21 marzo), Giulia Caminito con “Una donna” di Sibilla Aleramo (3 aprile) Giorgio Barberio Corsetti con “La Metamorfosi” di Franz Kafka (15 aprile), Silvia Avallone con “Lolita” di Vladimir Nabokov (24 aprile), Maurizio De Giovanni con “L’ombra dello scorpione” di Stephen King (2 maggio), Marco Balzano con “Le operette morali” di Giacomo Leopardi (15 maggio), Teresa Ciabatti con “Bel ami” di Guy De Maupassant (21 maggio) e Daniele Pitteri con “Mattatoio n.5 o La crociata dei bambini” di Kurt Vonnegut.
“
Per l’Art Festival è tempo del primo atto della nuova edizione, in programma nel centro storico di Recanati l’8, 9, 10 luglio 2022, sempre grazie al patrocinio dell’Assessorato alle Culture e del Comune di Recanati. Online, la domanda di partecipazione che gli artisti possono compilare per candidarsi alla sesta edizione.
Gli artisti possono compilare la “DOMANDA DI PARTECIPAZIONE ARTISTI 2022” pubblicata sul sito www.recanatiartfestival.com, alla sezione “PARTECIPA” (leggere attentamente il regolamento associato alla scheda di partecipazione).
Ci si può iscrivere fino a venerdì 27 maggio 2022. Le domande che sopraggiungeranno oltre questa data saranno escluse.
Domenica 13 febbraio ore 17 al Teatro Valle di Chiaravalle, per la Stagione di Teatro Ragazzi, appuntamento con lo spettacolo “Arrivi e partenze ovvero storie in valigia”, titolo storico della compagnia ATGTP, e che vede il ritorno in scena di Gianfrancesco Mattioni.
Domenica 13 febbraio ore 17, bimbi e famiglie si danno appuntamento al Teatro Valle di Chiaravalle per vedere “Arrivi e partenze, ovvero storie in valigia”, una delle produzioni storiche e iconiche dell’ATGTP Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, ideata e interpretata da Gianfrancesco Mattioni e vincitrice nel 2016 del Premio “Gianni Rodari per il Teatro”. Oltre alla magistrale interpretazione del protagonista, lo spettacolo si avvale anche del linguaggio del teatro di figura e d’oggetti, questi ultimi ricavati con materiali di recupero; le scene sono a cura di Marina Montelli.
È la proposta della 38esima Stagione di Teatro Ragazzi, promossa e curata dall’Atgtp Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, il cui cartellone si svolge in otto comuni della provincia di Ancona: Arcevia, Chiaravalle, Corinaldo, Jesi, Montemarciano, Santa Maria Nuova, Sassoferrato e Senigallia. La Stagione si avvale del sostegno delle locali amministrazioni, Ministero della Cultura, Regione Marche servizio beni e attività culturali, e in collaborazione con Amat, CMS Consorzio Marche Spettacolo, ASSITEJ Associazione italiana di teatro per l’infanzia e la gioventù, UNIMA, Coop Alleanza 3.0, Alte Marche Creative, Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro La Fenice, Teatro alla Panna.
Sulla tratta Ancona – Roma, dai piccoli paesi delle Marche, fino agli anni ’70, si potevano trovare dei particolari viaggiatori, i corrieri, che carichi di enormi valigioni prendevano il treno della notte per arrivare a Roma in mattinata, consegnare le loro merci (uova, selvaggina, verdure, piccoli oggetti) ed essere poi di ritorno in serata. A questi personaggi è dedicato e ispirato lo spettacolo “Arrivi e partenze, ovvero storie in valigia”. Attilio, l’ultimo corriere rimasto, tutti giorni alla stessa ora va alla sua stazioncina carico di valigie, valigione, valigette… Il suo lavoro è stato soppiantato dal moderno commercio, ma lui non disdegna di riaprire le sue valigie per raccontare le storie improbabili che vi sono racchiuse: fiabe, leggende, storie lunghe, storie brevi, comiche, tristi, terribili e gentili e che prendono vita proprio da quegli oggetti che, in quelle valigie, hanno viaggiato per anni. Il tutto accade tra un treno che parte e uno che arriva, nel magico momento dell’attesa, quando il tempo si sospende, come nelle fiabe, come nei racconti, come nei sogni, come nel teatro…
Lo spettacolo si svolgerà nel rispetto delle normative vigenti in termini di distanziamento e misure di sicurezza. Posto unico con servizio di prenotazione € 8.00 – ragazzi € 6.00, bambini sotto i 3 anni € 0.50
BIGLIETTI:
Prevendita online: https://www.vivaticket.com/…/arrivi-e-partenze/174599
Prenotazioni: 334.1684688 – 073156590 – biglietteria@atgtp.it (lun/ven 09.00-13.00)
0731.56590 – 334.1684688 – biglietteria@atgtp.it
Biglietteria Teatro Valle: mar 17.30 – 20.00, ven 10.00 – 12.00 e un’ora prima dello spettacolo 071.7451020 – teatro_valle@libero.it
COMUNICATO STAMPA 10 febbraio 2022
XXXIII Edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore
Musicultura 2022: torna il pubblico alle Audizioni
Dieci serate di musica live al Teatro Lauro Rossi di Macerata, in diretta su ÈTv Marche e Facebook. Ingresso libero
Musicultura si prepara a riaprire al pubblico le porte del Teatro Lauro Rossi di Macerata per le Audizioni Live della XXXIII edizione del Festival.
Da giovedì 24 febbraio a domenica 6 marzo, ogni sera (con esclusione di lunedì 28 febbraio) gli spettatori avranno la chance di scoprire sei belle “primizie”, 60 complessivamente, della nuova canzone italiana, selezionate dalla direzione artistica a partire dal numero record di 1086 proposte iniziali.
Una maratona musicale, un emozionante viaggio tra le variegate realtà musicali del paese che finalmente potrà tornare ad essere condiviso col pubblico e gustato in presenza dagli spettatori.
“L’anno scorso, in piena zona rossa, Macerata ha saputo comunque accogliere in sicurezza i 250 giovani artisti convocati alle Audizioni, che si sono svolte regolarmente, salvo un <ma> grande come una casa: mancava il pubblico. – Ha affermato il Direttore Artistico di Musicultura Ezio Nannipieri – Il ritorno in teatro degli spettatori è il valore aggiunto delle Audizioni 2022. Soprattutto dal punto di vista di chi si esibirà sul palco, ragazze e ragazzi che in questi due anni di pandemia hanno continuato ad amare le canzoni e coltivare le loro passioni e che ora, con un po’ di ansia e parecchia emozione chiedono che la loro musica, le loro parole e le loro voci arrivino fino all’ultima fila.”
Le Audizioni live di Musicultura riaccendono i riflettori nazionali sulla città di Macerata e la trasformano in una vera e propria Città della Canzone. Oltre 400 persone, tra artisti in gara e musicisti al seguito provenienti da tutta Italia, accompagnatori e maestranze si preparano a convergere nel capoluogo marchigiano, con ricadute economiche che si sommano all’impatto comunicativo ed alla valenza promozionale per il territorio. Quel territorio il cui sviluppo e la cui valorizzazione sono elementi costitutivi del DNA di Banca Macerata, per il secondo anno consecutivo Main Partner di Musicultura. Un partner d’eccezione, che crede nel merito e nel talento giovanile, al punto da premiare con 20.000 euro il vincitore assoluto del Concorso e prevedere fin dalle audizioni il conferimento di ambiti riconoscimenti ai partecipanti più talentuosi.
Coloro che non potranno vivere in teatro lo spettacolo delle Audizioni Live potranno comunque seguirlo in diretta su ÉTv Marche e in streaming sui canali social di Musicultura.
Dopo oltre tre mesi di ascolti, la direzione artistica di Musicultura sta in questi giorni ultimando la composizione della lista delle 60 proposte che si cimenteranno dal vivo al Teatro Lauro Rossi. In attesa di conoscere i nomi degli artisti e delle artiste che vedremo sul palco fervono i preparativi per l’allestimento di quella che ormai è diventata una delle fasi del Festival più seguite dal pubblico regionale e in particolare di Macerata.
La macchina organizzativa coinvolge attivamente anche tantissimi studenti, sono infatti complessivamente oltre 100 gli studenti delle Università di Macerata, dell’Università di Camerino e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che danno il loro contributo partecipando a laboratori, stage e percorsi professionali. Anche gli spettatori saranno parte attiva dello spettacolo, ogni sera saranno infatti chiamati ad esprimere le proprie preferenze col voto. Gli spettacoli avranno inizio alle 21, salvo la domenica, quando si andrà in scena alle 17. L’ingresso sarà gratuito, con prenotazione obbligatoria su www.musicultura.it. Sarà richiesto il super green pass e l’utilizzo della mascherina FFP2.
CARTELLA STAMPA: bit.ly/3qYSQ2L
La Mole Vanvitelliana di Ancona (Banchina Giovanni da Chio, 28) torna a ospitare dal 10 al 20 febbraio 2022 il festival art+b=love(?), organizzato e curato da Sineglossa in collaborazione con una rete di partner nazionali.
Tre mostre, quattro talk, due performance – tutte prime assolute – all’insegna di un “Nuovo Rinascimento”: uno spazio di grande sperimentazione in cui l’arte dialoga con gli altri campi del sapere per superare il divario tra tecnologia e umanesimo, contribuendo a promuovere una società più sostenibile, bella e inclusiva.
La quinta edizione del festival, forte di un format fruibile sia dal vivo che online, si sviluppa attorno a tre temi principali: femminismi, cura e biodesign. A fare da fil rouge è la prima retrospettiva internazionale dell’artista e designer Giulia Tomasello, che combina tecnologie e microrganismi per rompere i tabù sul corpo femminile. Un esempio di come oggi la ricerca artistica possa confrontarsi con gli sviluppi scientifici e tecnologici, per tradursi in impegno concreto sui grandi temi della contemporaneità.
Questo è il senso in cui questa edizione del festival è concepita come un luogo di attivismo. “Un attivismo che interpretiamo come partecipazione alla costruzione dei prossimi futuri possibili, sia nei contenuti – femminismi, cura e biodesign – sia negli strumenti, ospitando progetti che utilizzano la tecnologia in modo aperto ed inclusivo”, spiega Federico Bomba, direttore artistico di art+b=love(?).
Ed è sempre in questa prospettiva che il festival guarda al New European Bauhaus – movimento lanciato da Ursula Von der Leyen, di cui Sineglossa è official partner, per costruire il New Green Deal Europeo attraverso la contaminazione tra i saperi umanistici e scientifici – come all’orizzonte attuale per ripensare il nostro ecosistema in maniera bella, sostenibile e inclusiva.
Il programma del festival
“Biofilie” è la prima personale internazionale di Giulia Tomasello. I progetti in esposizione mostrano concretamente la possibilità di superare i confini tra tecnologia e corpo umano, attraverso il potenziale dell’arte che si unisce alla scienza. Femminismi, Cura e Biodesign sono i mondi, indissolubilmente legati, tra cui si muove, attraverso un approccio fortemente collaborativo e crossdisciplinare. Coinvolgendo decine di professionisti e professioniste provenienti dalle nanotecnologie, dall’antropologia medica e dal biohacking, l’artista e designer ha sperimentato la connessione tra il corpo, altri organismi viventi e wearable technology, fino a sviluppare nuovi tessuti biologici. In questo modo, il percorso espositivo conduce a una maggiore comprensione dei corpi femminili e a una riflessione critica sul linguaggio con cui la società li rappresenta.
La mostra inaugura giovedì 10 febbraio alle ore 20, con un confronto tra le diverse e innovative prospettive disciplinari di Giulia Tomasello, dell’imprenditore rigenerativo Eric Ezechieli e del biologo Roberto Danovaro, con il Patrocinio della Camera dei Deputati. A seguire, va in scena per la prima volta la performance GTPƏ, con Francesca Gironi e Daniele Fabris, a cura di Umanesimo Artificiale. Il progetto mira a realizzare una delle prime intelligenze artificiali femministe: all’algoritmo di intelligenza artificiale GPTƏ vengono dati “in pasto” vari testi su tematiche di genere, per farlo interagire con la sensibilità umana nella co-creazione di un testo poetico. La poesia così generata sarà recitata dal vivo dall’artista Francesca Gironi insieme a un ensemble di voci artificiali, che il sound engineer Daniele Fabris comporrà in un soundscape immersivo multicanale.
Gli artisti Claudio COWARTE Carloni, Morden Gore, Giorgio Cingolani, Anita Habluetzel Esposito, Claudio Gaetani e Michele Senesi saranno protagonisti del percorso espositivo Be Your Hero/Educare alla Felicità,il progetto di welfare culturale ideato dall’Assessore alla Cultura del Comune di Recanati Rita Soccio che verrà inaugurato dal vivo venerdì 11 febbraio alle 19.30 nella Sala Vanvitelli e online con una piattaforma interattiva. Trecentocinquanta studenti e studentesse marchigiani tra i 12 e i 14 anni hanno lavorato tra le loro scuole e lo spazio urbano con sei artisti e artiste, formatori e formatrici, per restituire la loro interpretazione di questi tempi complessi. La risposta all’incertezza e al senso di impotenza nei confronti di una natura indomabile è la “social catena”: il sostegno reciproco e la solidarietà tra gli esseri umani, come suggerito dal loro concittadino Giacomo Leopardi nella lirica La ginestra, a cui la mostra finale si ispira. Al termine del percorso espositivo, una sezione speciale ospita le opere dell’artista Giacomo Giovannetti, con un ciclo che esplora il tema delle eroine contemporanee attraverso una serie di archetipi, ideati insieme ad un gruppo di studentesse, per raccontare le life skills utili ad affrontare i nostri tempi.
Pensata per gli spazi de La Mole, “Cellule & Cellular Automata” è un’installazione audiovisiva site-specific che proietta lo spettatore all’interno di un cellular automaton: un modello matematico usato per descrivere l’evoluzione di sistemi complessi, anche nel campo della fisica e della biologia. Nell’installazione, pensata per dialogare con la mostra di Giulia Tomasello, gli atomi si trasformano in bits e 150 metri di led creano un organismo artificiale che interroga lo spettatore sul confine tra naturale e artificiale, in un mondo sempre più mediato dalla tecnologia digitale.
Nella Sala Polveri spazio ai talk di approfondimento. Venerdì 11 febbraio alle ore 18 il tema sarà “La cultura per una società della cura” con Franco Lorenzoni – maestro elementare, giornalista e scrittore – a colloquio con Alessia Tripaldi, co-fondatrice di Sineglossa, scrittrice per Rizzoli e ideatrice del progetto Be Your Hero. Sabato 12 febbraio alle ore 18 tocca al talk “Donne e rivoluzioni” con tre ospiti che raccontano altrettanti campi di azione del femminismo contemporaneo: Diletta Huyskes, responsabile del dipartimento Advocacy di Privacy Network, ricercatrice che si occupa di etica e politica tecnologica, giustizia algoritmica e discriminazioni di genere nel mondo digitale; Marilù Manta, project manager di cheFare e portavoce dell’European Network for Women Excellence (ENWE), un progetto impegnato a risolvere il problema del gender gap nei media; Oiza Q. Obasuyi, studiosa di diritti umani, migrazioni e relazioni internazionali, autrice per The Vision e Internazionale. Chiude il ciclo di incontri domenica 13 febbraio alle 18 la conversazione che approfondisce il processo creativo dietro “Cellule & Cellular Automata” con Filippo Rosati e Ksawery Kirklewski.
Credits
Art+b=Love(?) gode del patrocinio della Camera dei Deputati, con il sostegno di Regione Marche, il supporto del Comune di Ancona, grazie ai contributi del Dipartimento per le politiche della famiglia e del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Assessorato alle Culture del Comune di Recanati e del Comune di Corinaldo. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con La Mole, Asini Bardasci, Umanesimo Artificiale, Centro Culturale Fonti San Lorenzo, Fogola Fàgola e con la media partnership di Italia che Cambia.
Per consentire una partecipazione più ampia possibile nonostante l’attuale difficoltà degli spostamenti, le mostre saranno visitabili anche online con due piattaforme costruite appositamente per l’occasione e i talk saranno fruibili anche in streaming dal sito del festival e sui canali di Italia Che Cambia.
Per info www.abfestival.it
Nonostante le persistenti difficoltà dovute alla situazione pandemica, il Comune di Recanati, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata e l’Anpi di Recanati, si prepara a ricordare il Giorno del Ricordo con iniziative e attività formative che possano fornire alle nuove generazioni strumenti di comprensione del passato e di un tempo presente sempre più inquieto e complesso.
Le celebrazioni del Giorno del Ricordo inizieranno giovedì 10 febbraio alle ore 12 con la deposizione di una corona di alloro presso Via Martiri delle Foibe, alla presenza delle autorità e degli amministratori locali.
Per giovedì 24 febbraio è previsto un nuovo appuntamento che, per molti aspetti, rappresenta un’interessante novità nel quadro delle iniziative realizzate nell’ultimo decennio dal Comune di Recanati; dopo diversi corsi di formazione dedicati all’approfondimento storico e storiografico della questione, verrà infatti organizzato un incontro online sulla letteratura dell’esodo, che si avvarrà della collaborazione dell’Adi-sd, l’Associazione degli italianisti – sezione didattica, diffusa su tutto il territorio nazionale ed articolata in sedi locali.
Il titolo dell’iniziativa “L’anima altrove. Storie e memorie dell’esodo” vuole essere un omaggio alla scrittrice Anna Maria Mori, vincitrice nel 2006 del premio Recanati Festival della narrativa italiana, con il libro “Nata in Istria”.
Due sono le relatrici che hanno accettato il nostro invito: le prof.sse Silvia Tatti e Maria Cristina Benussi. La prima è docente ordinario di Letteratura italiana presso la Sapienza Università di Roma e attualmente riveste la carica di presidente dell’Adi-sd; Maria Cristina Benussi è docente ordinario di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Trieste; socia fondatrice della MOD(Società italiana per lo studio della modernità letteraria) di cui è stata segretaria nazionale , è presidente della giuria di diversi premi letterari e collabora alle pagine culturali del “Piccolo” di Trieste nonché ad alcune testate radiofoniche e televisive.
Silvia Tatti, partendo da una sua recente pubblicazione sulla scrittura dell’esilio nella letteratura occidentale dall’antichità a oggi, come esperienza di esclusione e di perdita di riferimento, ma anche di costruzione di nuove identità, focalizzerà la sua attenzione sul Novecento, un secolo punteggiato, fin dal suo nascere, di migrazioni forzate, espulsioni, deportazioni e atti di pulizia etnica. È in questo contesto che si parlerà di come irrompe e cambia il racconto dell’esilio nel Novecento, e delle forme significative che tali narrazioni assumono.
L’intervento di Maria Cristina Benussi ci introdurrà nel contesto più circoscritto, ma drammaticamente emblematico, dell’esodo istriano, fiumano e dalmata e delle narrazioni letterarie che ne sono scaturite. A proposito delle quali la prof.ssa Benussi intende sottolineare il percorso che esse hanno avuto nel corso della seconda metà del Novecento e i cambiamenti che le hanno caratterizzate; mutano infatti il punto di vista e gli sguardi su questo fenomeno (che ha coinvolto circa 350.000 persone), a seconda delle circostanze storiche che hanno scandito la storia dei rapporti in queste zone di confine. “Dal periodo del Governo Militare alleato nella Zona A fino agli accordi di Osimo del 1975 – sostiene la prof.ssa Benucci- la narrazione è prevalentemente orientata in chiave politica, tendenzialmente anticomunista; poi invece, da Osimo a dopo il crollo del muro di Berlino, essa mette in evidenza piuttosto il culturicidio che in quelle terre è stato perpetrato. Quando subentrano le seconde e le terze generazioni, l’esodo -che non è stato vissuto ma solo sentito narrare dai familiari a figli molto spesso nati in campi profughi- viene raccontato da un punto di vista più antropologico”.
Il fatto significativo è che se ne continui a parlare, anzi, si cominci a parlarne anche da parte di chi non ha subito quegli eventi. L’istituzione del Giorno del Ricordo, grazie alla legge 30 marzo 2004, sta dando i suoi frutti.
Link di accesso alla riunione
https://us06web.zoom.us/j/84863931088?pwd=alZKNTFwV2hTT0FGRkJsWFFEU0c4dz09
Spettacolo in grande stile al Teatro “99 Posti” di Mercogliano, guidato da Paolo Capozzo e Gianni Di Nardo, dove domenica 13, alle 18, si alzerà il sipario sulla drammaturgia, scritta e diretta da Mirko Di Martino, “Operette Morali”, tratta dall’omonima opera di Giacomo Leopardi.
In scena Antonio D’Avino e Nello Provenzano. L’aiuto regia è di Angela Rosa D’Auria, la scenografia di Giorgia Lauro, la produzione del “Teatro dell’Osso” e del “Demiurgo”, in collaborazione con “Teatro TRAM e Classico Contemporaneo” di Napoli.
Tra i più apprezzati autori e registi del genere contemporaneo, Mirko Di Martino, fondatore del “Teatro dell’Osso” di Lioni, è approdato nel prestigioso scenario del “Teatro TRAM” napoletano, dove il suo talento e la tecnica espressiva ha conquistato pubblico e critica. Ritorna in Irpinia per presentare il suo ultimo lavoro, grazie alla felice intuizione e alla competenza di Paolo Capozzo e Gianni Di Nardo che, da artefici della sperimentazione contemporanea, offriranno al pubblico una performance innovativa. Le “Operette Morali” di Leopardi comprendono 24 prose. Mirko Di Martino ne ha scelto 10, che testimoniano l’attualità del pensiero del grande poeta nell’epoca contemporanea.
“E’ uno spettacolo che indaga diversi temi,- commenta Paolo Capozzo- come il rapporto dell’uomo con la felicità, con l’universo. Per la prima volta, uno dei capolavori di Giacomo Leopardi diventa spettacolo contemporaneo, estremamente fruibile, ma anche ricco di spunti poetici, che stimolano la sensibilità a riscoprire la forza delle proprie emozioni”-.
Con questa operazione culturale, l’istituzione culturale di Mercogliano promuove la letteratura universale, favorendo l’indagine introspettiva sulle questioni centrali dell’esistenza. “La capacità artistica di Mirko Di Martino- conclude Capozzo- penetra nel cuore degli spettatori, dando vita ad una rappresentazione in cui il linguaggio letterario si fonde con l’interpretazione e l’immedesimazione teatrale”-.
Ha debuttato al Teatro Vascello di Roma, per il suo primo concerto, l’Orchestra giovanile Fontane di Roma, un complesso fondato lo scorso settembre, che si caratterizza per la giovanissima età dei suoi componenti (dai 16 a 25 anni) e per l’entusiasmo e il coraggio con cui hanno deciso di affrontare pezzi della letteratura musicali famosi, ma tutt’altro che facili.
Diretti da Luciano Siani, hanno eseguito un programma incentrato sulla musica sinfonica composta per l’opera o per la scena: le celebri ouvertures di Mozart (Don Giovanni), Beethoven (Fidelio e Coriolano), Rossini (Il Barbiere di Siviglia) e Verdi (La Traviata) sono state proposte al numeroso e attento pubblico presente in sala.
Altri appuntamenti sono previsti per il 28 marzo, il 16 maggio e il 2 giugno, nei quali saranno presentati altri programmi musicali.
Arturo Primavera
L’8 febbraio 1888 nasceva ad Alessandria d’Egitto, Giuseppe Ungaretti, uno dei principali poeti della letteratura italiana del Novecento. Quali sono le migliori poesie di Ungaretti? Ecco le sue poesie più belle e i migliori componimenti che tutti dovrebbero conoscere.
Mattina
Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917
M’illumino
d’immenso.
Cotici, il 16 agosto 1916
Mi tengo a quest’albero mutilato
Abbandonato in questa dolina
Che ha il languore
Di un circo
Prima o dopo lo spettacolo
E guardo
Il passaggio quieto
Delle nuvole sulla luna
Stamani mi sono disteso
In un’urna d’acqua
E come una reliquia
Ho riposato
L’Isonzo scorrendo
Mi levigava
Come un suo sasso
Ho tirato su
Le mie quattro ossa
E me ne sono andato
Cessate d’uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.
Hanno l’impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba,
Lieta dove non passa l’uomo.
Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Cima Quattro il 23 dicembre 1915
Pubblichiamo un articolo scritto dagli studenti del liceo Morandi di Finale Emilia, Fabio Borghi (5M) e Andrea Rinaldi (5X), selezionati per partecipare alla prova regionale del Premio Nazionale Giacomo Leopardi.
Argomenta Luca Gherardi, coordinatore del Dipartimento di lettere e referente del progetto:
Uno degli obiettivi strategici del Liceo consiste nella valorizzazione delle eccellenze. Cogliendo l’interesse emerso da parte di alcuni studenti nei confronti del pensiero e dell’opera di Leopardi, abbiamo proposto alle classi quinte di partecipare al premio. Dal momento che ogni istituto può inviare alla selezione regionale soltanto due studenti e poiché gli interessati erano molti di più, io e alcuni colleghi abbiamo organizzato una prova di istituto e gli elaborati di Borghi e di Rinaldi hanno ottenuto le valutazioni più alte. Leopardi è così: non può lasciare indifferenti ed è per noi motivo di grande soddisfazione notare, ancora una volta, quanto la letteratura sia capace di suscitare nei nostri giovani alunni riflessioni, emozioni ma anche dubbi e curiosità.
Vi chiederete come mai due ragazzi all’ultimo anno di liceo, oberati di studio e impegni extrascolastici, si siano lanciati nel mondo della letteratura italiana, dovendosi confrontare con un poeta importante come Leopardi, ma che allo stesso tempo ha in comune con noi desideri, speranze, illusioni e amori non corrisposti. La domanda sorge spontanea e noi siamo qui per rispondere.
Fin dallo studio in classe, il nostro interesse si era rivolto alla letteratura di Leopardi, carica di temi attuali come quello dello scorrere inesorabile del tempo, da sempre nemico dell’uomo, ma collegato inevitabilmente alla sua natura umana, contro la quale Leopardi si scaglia più volte, sia in poesia che in prosa. Animati dal desiderio di scoprire qualcosa di più su un giovane come noi vissuto due secoli fa, abbiamo accettato la sfida proposta dai nostri docenti di Lettere, che consisteva nel prendere parte al Concorso nazionale suddiviso in fase d’istituto, regionale e nazionale proprio sull’autore recanatese.
La prova di Istituto, realizzata dai nostri docenti, consisteva nell’analisi di una strofa tratta dal Canto Le ricordanze, che non era stato affrontato a lezione. Le conoscenze da noi messe in campo riguardavano la comprensione e l’analisi del testo, i contenuti, le idee leopardiane e la produzione personale sul tema del ricordo, a partire dalle conoscenze da noi acquisite sul pensiero leopardiano.
Egli, oltre che un poeta lo possiamo definire un filosofo, identificando non solo una sua letteratura ma anche, e soprattutto, un suo pensiero indipendente e un suo modo di intendere la vita e la realtà.
Appresa la nostra promozione alla fase regionale (solo due studenti per ogni istituto possono partecipare alla fase regionale), è subito nato in noi il desiderio di conoscere le varie sfumature del suo pensiero, sapendo di trovarci davanti ad un ragazzo fragile che non ha saputo rinunciare al suo desiderio di grandezza, e a cui ha sacrificato giovinezza e salute, al suo amore per l’infinito, scoperto attraverso la letteratura e la filosofia.
Confrontarsi con autori come Leopardi permette di capire il valore di aspetti della vita quotidiana per noi scontati, quali gli amici, i ricordi dei momenti passati, la comunione dell’uomo con la natura e il desiderio di combattere per un ideale che si sente proprio, anche e soprattutto quando la sorte mostra la fredda e nuda «infinita vanità del tutto».
Ci auguriamo che dopo di noi altri possano trovare in Leopardi un amico oltre che un argomento di studio e che abbiano la possibilità di potersi cimentare in questa prova per scoprirsi anch’essi affini al primo dei grandi moderni italiani.
Fabio Borghi, 5M
Andrea Rinaldi, 5X
.. arriveranno a San Pietroburgo, all’Istituto Italiano di Cultura, indossati dal tenore recanatese Beniamino Gigli con le relative fotografie e faranno parte della mostra di costumi dei più celebri artisti lirici italiani, quali i grandi tenori Enrico Caruso, Mario Del Monaco e Beniamino Gigli, quest’ultimo ricordato da tutti con tanto amore e passione, organizzata nella primavera prossima all’interno dell’Istituto stesso, organismo ufficiale dello Stato italiano.
La richiesta è giunta nelle settimane scorse dal responsabile dell’Ente e Amministrazione comunale e Associazione gigliane si sono subito mosse per organizzare l’iniziativa. I costumi individuati da prestare sono quello indossato per l’opera “Mefistofele” e quello utilizzato per la “Forza del Destino”, opera che tra l’altro è stata per la prima volta rappresentata proprio al teatro imperiale di San Pietroburgo nel 1862. Entrambi i costumi oggi si trovano all’interno della Civica scuola di musica intitolata proprio al tenore. Sarà lo stesso presidente dell’associazione gigliana, Pierluca Trucchia, ad impegnarsi direttamente a far pervenire, a spese dell’associazione, i due costumi presso la sede della mostra ed alla loro riconsegna.
La proposta è stata anche illustrata durante l’ultima seduta nella Commissione Cultura trovando favorevole accoglimento dei presenti in quanto questa collaborazione permetterà di aprire le porte del più importante museo della Russia con una sede a Mosca ed una a San Pietroburgo dedicata in particolar modo ai grandi artisti lirici che hanno fatto la storia dell’opera lirica italiana.
Ordine e Sigim auspicano un ripensamento Rai
La decisione della Rai di “spegnere” da gennaio i tg regionali di mezzanotte lascia perplessi e sconcertati. Per l’Ordine dei giornalisti delle Marche e il Sigim, il sindacato regionale, è una scelta incomprensibile e inaccettabile. L’informazione di prossimità è quanto mai fondamentale per i territori e cancellare una delle tre edizioni li impoverisce, lasciando ancor più spazio alle notizie o pseudonotizie trovate nella Rete, spesso senza verifica e mediazione giornalistica.
La motivazione dell’azienda basata su bassi ascolti appare oltretutto in contraddizione con i dati illustrati in più occasioni che parlano invece di una crescita ancor più marcata in questo periodo di pandemia, dove l’informazione dei tg regionali è stata accolta con grande apprezzamento per il lavoro dei colleghi. La legge dell’audience può condizionare i programmi ma non può e non deve incidere nel campo dell’informazione, soprattutto se quest’ultima è gestita da un servizio pubblico, riconosciuto da tutti di fondamentale importanza per il territorio.
Pertanto Ordine e Sigim auspicano un rapido ripensamento della Rai.
SERVIZIO CULTURA TURISMO SPETTACOLI EVENTI Mercoledì 9 Febbraio 2022 alle ore 17:00 presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale,
si terrà la presentazione del libro
“LE CONSEGUENZE. I FEMMINICIDI E LO SGUARDO DI CHI RESTA”, di Stefania Prandi.
Di seguito e in allegato la locandina.
SERVIZIO CULTURA TURISMO SPETTACOLI EVENTI
vedi locandina
Al via dal 5 febbraio a Jesi l’11esima edizione del laboratorio di teatro sociale “OperaH”, un progetto di inclusione e di benessere, quest’anno dedicato all’opera “Tosca” di Giacomo Puccini.
Riparte a Jesi, con incontri dal vivo a partire dal 5 febbraio presso la sede di Nuovo Spazio Studio Danza, una nuova edizione – l’11esima – di “OperaH”, il percorso di Teatro Sociale e Danza Movimento terapia dedicato agli utenti dei servizi socio-sanitari della città. Un progetto di inclusione sociale, curato dalla Fondazione Pergolesi Spontini, che non si è mai fermato nemmeno nei due anni di pandemia, e che ha portato in scena in questi anni numerosi spettacoli di “Social Opera” al Teatro Pergolesi, con gli attori disabili della compagnia “OperaH” sul palco e tanti ragazzi delle scuole superiori dietro le quinte, questi ultimi coinvolti nella realizzazione di costumi, scenografia, illuminazione e progetti di comunicazione grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro “Banco di scena”. Spettacoli premiati da un grande successo di pubblico, come nel caso di “Se telefonando”, l’originale performance andata in scena il 1 ottobre 2021 nell’ambito del Festival Pergolesi Spontini ed ispirata alle opere “Il telefono” di Menotti e “La serva padrona” di Pergolesi.
Il progetto “OperaH” mette in relazione il melodramma con il sociale per costruire percorsi di integrazione e di benessere, attraverso un laboratorio, da febbraio a settembre, di Teatro e Danza-Movimento terapia realizzato con il contributo di A.S.P. – Ambito 9 del Comune di Jesi, in collaborazione con UMEA Unità Multidisciplinare Età Adulta ASUR MARCHE AV2- JESI, COOSS Marche, Associazione Teatro Giovani – Teatro Pirata e Nuovo Spazio Studio Danza.
“OperaH” coinvolge un gruppo di persone adulte con disabilità fisica/intellettiva dalle strutture sanitarie e di assistenza coinvolte. Il progetto, attraverso l’esperienza emozionale, creativa e socializzante del teatro e della danza, promuove il benessere e la salute dei beneficiari, ne aumenta l’autostima e la consapevolezza di sé, migliorandone espressività, agilità e senso dello spazio.
Il laboratorio sarà tenuto da Simone Guerro (supervisore, regista, ed operatore teatrale), Arianna Baldini (operatore teatrale) e Sara Lippi (operatore di danza movimento terapia). L’esito del laboratorio sarà un nuovo spettacolo al Teatro Pergolesi il prossimo settembre.
Per il 2022, il progetto artistico parte dalle suggestioni offerte dall’opera “Tosca” di Giacomo Puccini ed affronta, nuovamente, una riflessione sull’arte come possibile via di uscita in situazioni di “pericolo”, “guerra” e “crisi”. Nel laboratorio, i linguaggi artistici del teatro e della danza lavorano insieme come un linguaggio unico. Il teatro come forza del gesto e della scena, la danza come espressione di integrazione fisica ed emotiva dell’individuo, per puntare insieme ad indagare la potenzialità espressivo-creativa del singolo e del gruppo.
Il progetto si conclude con la messa in scena, il 22 settembre 2022, al Teatro Pergolesi – nell’ambito della XXII edizione del Festival Pergolesi Spontini – di una performance originale di Teatro/Danza movimento terapia denominata “Social Opera” che vedrà sul palco la compagnia OperaH, e dietro le quinte gli studenti e le studentesse di “Banco di scena”.
Comunicato stampa
Da ATGTP
Domenica 6 febbraio ore 17 al Teatro Alfieri di Montemarciano va in scena lo spettacolo “I tre porcellini” di Pandemonium Teatro, di e con Tiziano Manzini. L’arcinota storia raccontata dallo sfortunatissimo lupo, in un racconto liberamente tratto dalla fiaba popolare, per la 38esima Stagione di Teatro Ragazzi curata da ATGTP.
Domenica 6 febbraio ore 17, bimbi e famiglie si danno appuntamento al Teatro Alfieri di Montemarciano per vedere “I tre porcellini”, della compagnia Pandemonium Teatro, l’arcinota fiaba raccontata dal punto di vista dello sfortunatissimo lupo, in uno spettacolo di e con Tiziano Manzini.
È la proposta della 38esima Stagione di Teatro Ragazzi, promossa e curata dall’Atgtp Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, il cui cartellone si svolge in otto comuni della provincia di Ancona: Arcevia, Chiaravalle, Corinaldo, Jesi, Montemarciano, Santa Maria Nuova, Sassoferrato e Senigallia. La Stagione si avvale del sostegno delle locali amministrazioni, Ministero della Cultura, Regione Marche servizio beni e attività culturali, e in collaborazione con Amat, CMS Consorzio Marche Spettacolo, ASSITEJ Associazione italiana di teatro per l’infanzia e la gioventù, UNIMA, Coop Alleanza 3.0, Alte Marche Creative, Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro La Fenice, Teatro alla Panna.
Lo spettacolo segue i tre porcellini nei loro tentativi di “metter su casa” e nella loro lotta contro la voglia violenta e irrefrenabile di cosciotti e zamponi di maiale del Lupo, l’eternamente affamato. Gli ingredienti sono quelli di una serata in bilico fra gioco e narrazione, fra paura e ironia, fra solide pareti e fantasmatiche evocazioni. La favola tradizionale viene narrata utilizzando il punto di vista del lupo. E allora ecco il lupo, che può essere anche quello appena uscito dalla storia di Cappuccetto Rosso o, meglio, da un set cinematografico dove ha appena finito di mangiare qualcun altro, arrivare sul nuovo luogo del delitto. Per di più lui, il nostro lupo, è un appassionato di salumi, prosciutti e in genere della carne di maiale. Ma non è finita! Se il lupo è anche un appassionato del fai da te, gli piacciono gli imbonitori televisivi e ama canticchiare canzoncine per bambini, come andrà a finire la storia?
Lo spettacolo si svolgerà nel rispetto delle normative vigenti in termini di distanziamento e misure di sicurezza. Posto unico con servizio di prenotazione € 8.00 – ragazzi € 6.00, bambini sotto i 3 anni € 0.50.
BIGLIETTI:
Prevendita online:https://www.vivaticket.com/it/biglietto/i-3-porcellini/174594
Prenotazioni ATGTP: 334.1684688 – biglietteria@atgtp.it
INFO: Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata
www.atgtp.it – biglietteria@atgtp.it – tel. 0731.56590
COMUNICATO STAMPA
Con la presente ringraziamo la giunta comunale ed in particolare l’ass. Rita Soccio, per aver accolto la nostra proposta di intitolazione di una nuova via della città alla celebre soprano Rina Gigli, figlia del grande Beniamino, protagonista nel mondo della grande lirica e conosciuta in tutto il mondo.
Di seguito alcune note biografiche:
Era nata a Napoli il 31 gennaio 1916, come primogenita di Beniamino Gigli e Costanza Cerroni
mentre il grande giovane papà si esibiva in Cavalleria Rusticana al teatro San Carlo; le fu dato il
nome Ester, come la nonna, poi Esterina e ultimatamente abbreviato in Rina.
Cresciuta praticamente a New York, dove visse 12 anni dei suoi primi 16 anni, nel lussuoso
appartamento nell’indirizzo di 140 West 57th Street, a fianco della parte sud di Central Park,
Carnegie Hall dietro l’angolo e vicino al Metropolitan. Ottenne l’educazione classica nelle scuole di
New York, era molto dotata musicalmente e l’ambiente era ottimo per la sua educazione; suonava
pianoforte e cantava. Beniamino Gigli controllava spesso il livello di studio del pianoforte; lo
accompagnò alla Carnegie Hall all’età di 7 anni nell’aria M’appari dalla Marta benché le sue gambe
non potevano raggiungere i pedali!!!
Beniamino adorava sua figlia e le dedicò il concerto di Los Angeles nel 12esimo ma
successivamente non era molto entusiasta della sua decisione di diventare cantante anche se le dava
però consigli ed insegnamenti.
Rina debuttò con il padre al Hotel Grande di Roma il 7 febbraio 1936 nel concerto benefico per
la Croce Rossa e poi con molti altri concerti nello stesso anno.
L’anno dopo, il 27 giugno 1937, si sposa con Benedetto Lorenzelli; alle grandiose nozze sono
presenti tutti i nomi conosciuti dal mondo musicale di allora. Il 7 novembre 1939 naque l’unico
figlio Maurizio morto in maggio 2015, era avvocato. Successivamente la Sacra Rota annullava il
matrimonio perchè il marito non voleva che Rina cantasse e si sposò in seconde nozze con il basso
Plinio Clabassi.
Si perfezionò nel canto negli studi con il maestro Walter Vagnozzi con Bice Mililotti di Reyna.
Le prime registrazioni risalgono al 20 febbraio 1942 a Milano dove canta due duetti dalla
Carmen con il padre; esiste una registrazione dal vivo del 27 dicembre 1942 all’ospedale Principe di
Piemonte, dove Rina canta con padre il duetto finale di Aida e Ave Maria di Schubert.
Il debutto operistico è del 23 maggio 1943, presso il Teatro Regio di Parma nei panni di Violetta
(Traviata), il padre fu Alfredo e Tullio Serafin direttore. Il grande soprano Rosina Storchio era la
maestra di Rina.
Seguirono numerosi concerti ed esibizioni artistiche, da ricordare quelle con il padre, a Roma
nel 1944 in Manon di Massenet, a Palermo nel 1946, a Londra nel 1946 al Covent Garden dove
Rina era Mimì e il padre Rodolfo ne La bohème, nei Pagliacci accanto al padre nel ruolo di Nedda.
La regina li volle salutare nel palco reale, presenti le figlie Elisabetta e Margaret. Poi a Madrid, a
Buenos Aires con Juan Perón e Evita che gli facevano accoglienza con grande entusiasmo,
promettendo che la prossima stagione sarà dedicata ai due Gigli. Di seguito cantò nel 1948 a
Santiago de Cile al Teatro Mucipal, poi in Italia, al Cairo nel 1950 come Margherita in Faust e dove,
con il padre, cantò in Elisir d’Amore; il Re Faruk li invitava al suo palco reale. Nel 1950 all’Arena
di Verona era Mimì ne La bohème con Giuseppe di Stefano, secondo Rina il migliore Rodolfo,
Maria Callas si congratulò con lei; nello stesso anno cantò all’Arena Gigli di Porto Recanati con il
padre.
Nel 1951 registrava i duetti più importanti con padre e sempre in quell’anno cantò al San Carlo
come Suzel in L’amico Fritz con il padre cui si ammalò gravemente, esiste la registrazione dal vivo;
poi in Sud Africa con il padre e Tito Gobbi ne La Traviata. Nel 1952 al San Carlo di Napoli in
Butterfly, poi all’Hotel Excelsior di Roma per lo scià di Persia prima del suo matrimonio con Soraja
nel 1951. Nel 1953 Elisir d’Amore al San Carlo con il padre, registrazione dal vivo, e nello stesso
anno cantò a Wiesbaden in Germania con il padre; cantò al Teatro Comunale di Bologna nell’opera
Medio di Menotti; mentre nel 1954 ad Anversa (Belgio) grande trionfo ne La traviata accanto a
Gianni Raimondi con la registrazione testimonia il successo dell’evento e di seguito a Dublino un
grande trionfo con Butterfly e Traviata con Carlo Bergonzi. Nel 1956, alle terme di Caracalla, era
Liù di Turandot e nel 1959 Micaela in Carmen.
Accompagnò Beniamino nella sua ultima volta in pubblico a Fabriano il 22 settembre 1957,
Rina gli cantò O mio babbino caro.
Beniamino moriva a Roma il 30 novembre 1957, Rina presente, nei funerali sveniva tra le
braccia del fratello Enzo.
Nel 1958 cantò a Fermo in Turandot, nel 1959 cantò in Piazza Leopardi a Recanati in Traviata,
nel 1960 al Teatro Massimo Bellini di Catania fu Griselda nell’opera di Scarlatti, nel 1963 al Teatro
Sociale di Rovigo cantò nell’opera l’Assassinio in Cattedrale di Pizzetti. Numerosi altri concerti ed
interpretazioni liriche di alto livello. Addio alle scene al San Carlo di Napoli nel ruolo di Nedda nel
1971.
I ruoli più importanti di Rina: Micaela (Carmen), Amina (Sonnambula), Anna di Rehberg
(Lorelei), Adina (Elisir d’Amore), Nannetta (Falstaff), Griselda, Nedda (Pagliacci), Suzel (Amico
Fritz), Manon, Monica (Medio), Margherita (Mefistofele), Lauretta (Gianni Schicchi), Maristella,
Mimì (Boheme), Suor Angelica, Cio-Cio-San (Butterfly), Manon (Manon Lescaut), Liù (Turandot),
Desdemona (Otello), Violetta (Traviata), Requiem (Verdi) per un totale di 35 ruoli in 35 anni di
carriera e centinaia di concerti di cui la maggior parte con padre.
Dopo la morte della madre Costanza, nel 1980, il comune di Recanati le offriva una abitazione,
la quale traslocava con la sua assistente Wanda Taccari; nel 1985 pubblicava, con l’aiuto dell’avv.
Minestroni, il libro ”Come ricordo mio padre”; nel 1988, il generale della divisione dei carabinieri
di Torino, Bruno Dellucca, le fece ottenere la commenda dell’ordine all’Merito della Repubblica
Italiana ed anche la pensione per i suoi meriti artistici (legge Baccelli), con l’aiuto indispensabile
del maestro Luigi Vincenzoni; il figlio del generale, Giuseppe Dellucca, scriveva la sua tesi di
laurea sulla carriera artistica di Rina Gigli.
Rina Gigli ha donato il pianoforte di padre dal nome Blüthner, che Beniamino aveva acquistato
a Lipsia nel 1937, ora posto come un monumento vivente nell’Aula Magna del palazzo comunale di
Recanati, ed i suoi cimeli e costumi di scena che fanno bella mostra nel museo civico recanatese.
Fu la nostra presidente onoraria insieme all’Associazione di Finlandia.
Morì il 22 agosto 2000 e fu sepolta accanto al padre nella tomba a forma di piramide nel Civico
Cimitero di Recanati.
Recanati 25 gennaio 2022 Il presidente
Associazione Beniamino Gigli 62019 Recanati (MC)
associazionegiglirecanati@gmail.com
L’Associazione Gigli di Recanati ringrazia il Sig. Camillo Bertacchi di Milano per la cospiqua donazione di documenti originali e registrazioni 78 giri.
Il bellissimo incontro è avvenuto nella sede dell’Associazione Enrico Caruso di Milano nella
casa museo dedicata al grande tenore del presidente Cav. Luciano Pituello.
In questa occasione, l’amico Luciano ci ha fatto ascoltare interpretazioni Gigliane e Carusiane su dischi originali con grammofoni dell’epoca, in particolare una registrazione su disco “da brividi” realizzata nel 1922 della romanza “Improvviso” dall’Andrea Chenier che Beniamino Gigli debuttò a Filadelfia il 01/03/1921 ed al Metropolitan il 7 marzo in sostituzione del tenore
Caruso, già partito per l’Italia nel suo ultimo viaggio e ci ha donato la parrucca indossata nell’occasione della “Cena delle Beffe” di U.Giordano nella tournèè americana del 1925 (parrucca che gli aveva donato il fratello Catervo).
La donazione del Sig. Camillo Bertacchi consiste in diverse centinaia di documenti originali tra lettere, contratti, appunti dal 1914 al 1957; 66 dischi 78 giri con registrazioni complete; ritratto su grafite del 1934; ciondolo ricordo di Beniamino Gigli.
Ringraziamo anche l’amico Torsten Brander per aver favorito il collegamento tra la nostra associazione e gli splendidi ed indimenticabili amici di Milano.
Provvederemo alla catalogazione di tutto il materiale che sarà successivamente posto a disposizione di tutti.
Distinti saluti.
Il Presidente
Pierluca Trucchia
COMUNICATO STAMPA 2 febbraio 2022
RECANATI: al via l’educational per gli operatori del settore turistico
Formazione dedicata a strutture ricettive, bar, ristoranti ed esercizi commerciali
Il circuito museale “Infinito Recanati” apre le sue porte agli operatori turistici del territorio, promuovendo due incontri formativi e informativi nelle date del 19 e 26 febbraio con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’accoglienza in vista della nuova stagione turistica 2022.
Fortemente voluta da Comune di Recanati, Associazione degli Operatori Turistici cittadina e Sistema Museo, e organizzata in collaborazione con Riviera del Conero e Mama-Marca Maceratese, l’iniziativa è rivolta agli operatori turistici recanatesi e anche a quelli dei comprensori del Conero e del maceratese; nel corso dei due incontri non solo saranno raccontati i musei e i monumenti che compongono il circuito ma anche i servizi erogati dalle strutture.
“Di terre e di scoperte” di Anna Amoroso (BraviEdizioni, 2021) è una donazione
sentimentale, un'eredità emotiva ricevuta tra i frammenti delle pagine: “Mi offro come spugna per andare oltre me stessa, /al di là di questo quesito senza risposta”.
Anna Amoroso affronta l’ispirazione inarrestabile e incisiva della vita, svincola versi salvati dall’ inquietudine della realtà, travolge il bagliore trattenuto del quotidiano, insegue la riconquista, estende il coraggio della resilienza nella consapevolezza della tenace direzione degli affetti, nella generosità del congedo inteso con il cuore
dell’umanità. La poesia consola e rischiara, giunge come un'esortazione al respiro dell’ anima, incrocia la percezione sospesa del vento che restituisce l'arrendevolezza dellìamore: “Respiro il domani e mi appoggio tra ali di colibrì”. Anna Amoroso amplia la fiducia nell’ empatia, dilata nella natura e nell’incanto dei paesaggi la propria
voce, affianca all'impronta delle ombre l’ intensità del riflesso espressivo. Il libro “Di terre e di scoperte” compie “l0 attraversamento delle apparenze” per interpretare la fuggevolezza delle emozioni e consolidare la memoria dei luoghi, l’ incessante sequenza della ricerca, l’ andamento delicato dell’ immensa essenza interiore: “Disegno
nascondigli e/cerco trame e piante d’ autunno, /linee di ritorni, i miei sentieri battuti di senso”. L’ esigenza comunicativa, attraverso l'urgenza della denuncia di una realtà profondamente violenta e ostile, sostiene nei testi sull’ Afghanistan: “Tra detriti e ampie architetture di cieli-trincee/permane lo schianto e una volta di preghiere.” Il viaggio di Anna è esperienza e appassionata relazione tra l’ equilibrio di ogni destinazione e la valutazione umana sulla fugacità del tempo, è l’ avvento di esplorazione delle attese, il principio di speranza nelle possibilità. Dischiude l’ intimità del dolore e distilla il solco del suo contenuto. Il dono incarnato della poesia celebra
il segreto luminoso delle cose, accoglie la saggezza evocativa, cristallizza la congiuntura della solitudine e sussurra la persistenza dell’ nfinito. “Si appoggiano su
di me, una carezza cresciuta nel buio/un'attesa che non si arrende mai.”
Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”
Candelora, de l’invernu semu fora; ma se piôe u tira vendu, de l’invernu semu drendu. (Candelora, dall’inverno siamo fuori; ma se piove o tira vento, dell’inverno siamo dentro)
Candelora è il nome con cui è popolarmente nota in italiano (ma nomi simili esistono anche in altre lingue) la festa della Presentazione al Tempio di Gesù (Lc 2,22-39[2]), celebrata dalla Chiesa cattolica il 2 febbraio. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. Nel calendario tridentino la festa era chiamata “Purificazione della Beata Vergine Maria”. La riforma introdotta dal Concilio Vaticano II ha voluto manifestare più chiaramente la centralità della figura di Cristo ]
Potenza Picena. Il Teatro Mugellini riapre le porte al pubblico per la nuova stagione 2022 promossa dal Comune in collaborazione con l’Associazione Culturale Aurora: un vero e proprio viaggio, dedicato a tutte le età, tra grandi nomi e talenti emergenti.
“È una sfida – spiega l’assessore alla Cultura, Tommaso Ruffini – che ha come obiettivo quello di regalare agli spettatori una parentesi di bellezza e normalità in un momento molto complicato. Abbiamo scelto di coinvolgere attori rinomati della compagine teatrale italiana e allo stesso tempo di dare spazio ai più giovani che, in questa fase, fanno i conti con tutte le difficoltà di un settore schiacciato per lungo tempo dalle limitazioni della pandemia”.
Sei gli spettacoli in calendario: si parte il 20 febbraio con “Don Chisciotte – tragicommedia dell’arte” della compagnia Stivalaccio Teatro. Sabato 5 marzo sarà invece la volta di “Due vecchiette vanno al nord” messo in scena dalla compagnia Tra un atto e l’altro. L’attore e regista Paolo Nani arriverà al Mugellini sabato 19 marzo con il suo “La Lettera”, in costante rappresentazione su scala internazionale. Domenica 3 aprile toccherà ai più piccoli con lo spettacolo per bambini “Il viaggio di Zoe” dell’Associazione Culturale Aurora. Ultimi due appuntamenti da segnare in agenda sabato 23 aprile con “Sottosuolo”, spettacolo vincitore del Premio L.A. Petroni 2019, e sabato 7 maggio con “Memento Mori” del Collettivo Crisi Collettiva, protagonista l’attrice potentina Sofia Boschi. Prevista un’anteprima d’eccezione per sabato 19 febbraio, con l’inaugurazione della mostra dedicata alle maschere di scena: un’esposizione che racchiude pezzi unici di proprietà del performer e collezionista Leonardo Gasparri e che vede il patrocinio della SAT, associazione culturale che tutela la commedia dell’arte, e dell’associazione Maschera Scenica. La mostra resterà aperta nelle giornate del 19 e 20 febbraio, venerdì 25 febbraio in occasione della Giornata Mondiale dedicata proprio alla Commedia dell’Arte, sabato 26 e domenica 27 febbraio. Orario di apertura al pubblico 16.30 – 19.30 (ingresso gratuito).
I biglietti saranno acquistabili online su ciaotickets.com e nei rivenditori autorizzati (Caffè dello Sport a Potenza Picena e Tabaccheria Punto & Virgola a Porto Potenza Picena). Per info sull’avvio delle prevendite 371 4109670 e 339 5045411 (whatsapp e telefono).
Domenica 30 gennaio ore 17 al Teatro La Fenice di Senigallia va in scena lo spettacolo “Jack e il fagiolo magico” della compagnia Fratelli di taglia per la 38esima Stagione di Teatro Ragazzi curata da ATGTP. Otto Comuni coinvolti e tantissimi spettacoli nel cartellone della rassegna programmata anche a Corinaldo Arcevia, Chiaravalle, Jesi, Montemarciano, Santa Maria Nuova, Sassoferrato.
…uno spettacolo dedicato ai bambini che racconta l’avventura di Jack tra cinque fagioli magici, una coppia di orchi e un tesoro.
È la proposta della 38esima Stagione di Teatro Ragazzi, promossa e curata dall’Atgtp Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, il cui cartellone si svolge in otto comuni della provincia di Ancona: Arcevia, Chiaravalle, Corinaldo, Jesi, Montemarciano, Santa Maria Nuova, Sassoferrato e Senigallia. La Stagione si avvale del sostegno delle locali amministrazioni, Ministero della Cultura, Regione Marche servizio beni e attività culturali, e in collaborazione con Amat, CMS Consorzio Marche Spettacolo, ASSITEJ Associazione italiana di teatro per l’infanzia e la gioventù, UNIMA, Coop Alleanza 3.0, Alte Marche Creative, Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro La Fenice, Teatro alla Panna.
“Jack e il fagiolo magico” è un carosello di parole che volano tra cielo e terra: sembrano lucine che ora si accendono, ora si spengono e si rincorrono nello spazio scenico. Come in un puzzle si sistemano una accanto all’altra, piano piano prendono forma e danno vita alla storia di Jack e il fagiolo magico.
Jack è un bambino un po’ distratto, un po’ furbo ma anche un po’ sciocco. Abita in una casa di campagna con la mamma e il loro unico sostentamento è il latte della mucca Bianchina. Jack vuole molto bene a Bianchina e tutte le mattine la va a mungere … finché un bel giorno l’amata e vecchia mucca smette di dare latte; la madre decide, allora, di venderla e manda il figlio al mercato.
Jack è triste, lui è molto affezionato a Bianchina e non vorrebbe venderla…
Inizia così la sua avventura: un vecchio stravagante, seduto sul ciglio della strada, lo distrae con degli indovinelli e lo convince a barattare la mucca con cinque fagioli magici. Jack, tutto contento, torna a casa e li mostra subito alla mamma. Ma la madre si arrabbia, gli dà dello sciocco, lo manda a letto senza cena e getta i fagioli dalla finestra.
Ma i fagioli sono veramente magici e nella notte iniziano a crescere!
Spinto dalla curiosità e anche dalla fame, Jack si arrampica, sale lungo il fusto della pianta di fagioli fino ad arrivare sopra le nuvole. Lì vede un castello: è la casa dell’Orco e dell’Orchessa, ed è piena di tesori!
L’urgenza della fame spinge il bambino a cercare la soluzione dei suoi problemi in un altro mondo, a superare prove, a vincere la paura dell’Orco… e alla fine, ricompensato generosamente, riconquisterà la fiducia della madre.
Lo spettacolo si svolgerà nel rispetto delle normative vigenti in termini di distanziamento e misure di sicurezza. Posto unico con servizio di prenotazione € 8.00 – ragazzi € 6.00, bambini sotto i 3 anni € 0.50.
BIGLIETTI in vendita da ven a sab 17.00 – 20.00 e un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Prenotazione 071.7930842 – info@fenicesenigallia.it
racconta il sindaco Andrea Spagna che nella piazza c’era un busto bronzeo di Giacomo Leopardi, opera dell’artista Giulio Monteverde, donato a Frontino dalla città di Recanati quando si intitolò la piazza principale al poeta. E col tempo è andato perso …
Frontino è un avanposto del Montefeltro arraccato su uno sperone che domina le valli sottostanti…
Pandemia e Endemia. Cerchiamo di capire quali sono le differenze e facciamo chiarezza
Pandemia Quando un virus altamente contagioso si diffonde nella maggior parte del pianeta coinvolgendo la gran parte della popolazione possiamo, secondo l’Istituto Superiore di sanità
Endemia Quando un virus ha raggiunto un tale livello di diffusione da essere considerato come stabilmente presente tra la popolazione, esattamente come l’influenza o il raffreddore.
Probabilmente col Covid-19 dovremo conviverci per questo oggi si può iniziare a parlare di Endemia e non più di Pandemia…
Quella dovuta al virus Sars-Cov-2 dura ormai da due anni e ha coinvolto gli stati a livello globale, contagiando 318.648.834 milioni di persone e provocando la morte di 5.518.343 milioni di cittadini nel mondo. In Italia 9.603.856 milioni di persone hanno contratto l’infezione da Covid-19 e nel corso di questi due anni sono morti 142.963 mila italiani.
La maggior parte degli italiani è ormai vaccinata e nonostante la variante Omicron continui a tenere alto il livello dei positivi, i vaccini riescono a proteggere bene dalla forma grave della malattia. Ecco perché, secondo quanto dichiarato dal Sottosegretario alla Salute Andrea Costa al Corriere della sera con una platea del 90 per cento di vaccinati, il sistema dei colori generalizzati non ha più senso. L’unico criterio che deve rimanere è quello della zona rossa.
Che si tratti ormai di presenza endemica del Sars-Cov-2 ne sono certamente convinti i governi di Gran Bretagna e Spagna. Per i britannici da giovedì prossimo addio alle restrizioni anti-covid, niente più mascherine nelle scuole o Green pass e smartworking,
Per il Premier spagnolo Pedro Sanchez la malattia causata da Sars-cov-2 è ormai da considerarsi un’influenza, una malattia endemica con cui imparare a convivere
La penisola iberica è quindi in procinto di abolire tutte le restrizioni anti-covid, la Francia di Macron, dove i contagi restano altissimi, valuta invece un calendario di uscita dall’emergenza.
da radio_erre 25 Gennaio 2022
Fabio Buschi e Roberto Carlorosi
È in edicola in questi giorni il libro scritto dai recanatesi Fabio Buschi e Roberto Carlorosi dal titolo “Siamo andati a scuola a Recanati”. Un originale testo di 144 pagine in cui gli studenti che hanno frequentato le scuole recanatesi anche provenienti dai centri vicini potranno rivedersi nelle vecchie foto di classe in bianco e nero.
È un po’ la storia dell’istruzione nella città leopardiana, dalla metà dell’Ottocento sino agli anni Sessanta, elaborata dal professor Paolo Coppari.
I due autori si sono valsi della collaborazione di tanti altri cittadini che si sono resi disponibili nel trovare le vecchie foto di classe e dare un nome e cognome a quegli studenti immortalati insieme ai loro maestri ed insegnanti. Un compito non facile perché con il tempo la memoria è venuta meno e non tutti quei volti sono stati identificati. Comunque il libro di indiscusso valore storico e documentaristico sta ottenendo un grande successo.
da https://ecampania.it/event/la-villa-del-poeta-spettacolo-itinerante-a-villa-delle-ginestre/
Domenica 30 Gennaio, KARMA – Arte Cultura Teatro vi condurrà nella bellissima Villa delle Ginestre, dimora storica della famiglia Ranieri, che ospitò Giacomo Leopardi nel suo soggiorno a Torre del Greco.
Tra il Vesuvio e il golfo di Napoli, conoscerete gli ultimi giorni del poeta, nel luogo in cui compose la meravigliosa “La Ginestra” , e scoprirete il rapporto fra Leopardi e Antonio Ranieri, e sua sorella Paolina. Avrete la possibilità di visitare la terrazza che offre il panorama a 360° dal Vesuvio al Golfo. E visiterete la vera stanza in cui soggiornò il Poeta.
Testi e regia sono di Antonio Ruocco: “La villa del poeta è uno spettacolo itinerante dal sapore romantico.
Si entra nella storica cucina della villa e si respira un’atmosfera molto particolare, patinata, emozionante. Antonio e Paolina Ranieri accoglieranno le persone per poi condurle nella stanza che ospitò il Poeta. Ho voluto ricreare un clima che portasse lo spettatore all’epoca in cui visse il grande Leopardi, richiamando il rapporto con la natura, con Napoli, con i Ranieri e con la sua malattia. Il risultato è un incontro molto emozionante fra gli attori e gli spettatori”. L’organizzazione generale è a cura di Antonio Raia: “Villa delle Ginestre è un altro gioiellino appartenente alla Fondazione Ente Ville Vesuviane.
Questa villa, piccola, ma bellissima, fra il Vesuvio e il Golfo è il luogo ideale per questo tipo di spettacolo, e siamo felici di poterlo organizzare da un po’ di anni”
Previsti tre spettacoli, alle ore 10:00, 11:00 e 12:00, con Ciro Scherma (Antonio Ranieri), Emiliana Bassolino (Paolina Ranieri), Ottavio Buonomo (Giacomo Leopardi). Contributo di partecipazione 15,00 euro (compreso di biglietto d’ingresso) ridotto da 6 a 10 anni: 10,00 euro gratuito 1-5 anni. Durata dello spettacolo circa 1 h., prenotazione obbligatoria con un sms o whatsapp al 3427329719 Per partecipare all’evento è necessario essere in possesso di super Green Pass e mascherina FFP.
Black Aida
Il Teatro Persiani di Recanati torna ad aprire le sue porte a una nuova stagione di spettacolo dal vivo.
“Ancora una volta presentiamo una stagione di qualità, ricca di spettacoli di successo, con grandi personaggi.- Ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – Il Teatro Persiani si riconferma tra le punte di diamante della politica culturale di Recanati e lo fa proponendo un cartellone di appuntamenti capaci di emozionare e coinvolgere sempre più fasce di pubblico diverse, dove non manca, come da tradizione nella nostra città, un’attenzione particolare dedicata ai piccoli cittadini e cittadine di Recanati.”
Una stagione voluta e promossa dal Comune di Recanati con l’AMAT e realizzata con il contributo della Regione Marche e del MiC. Il cartellone si compone di quattro appuntamenti di prosa e due per le famiglie con la tradizionale rassegna La domenica al Persiani.
“Presentiamo la seconda parte della stagione teatrale del Persiani dopo la prima molto partecipata e apprezzata dal pubblico. – Ha affermato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio – Riapriamo sempre in sicurezza con spettacoli che spaziano dai classici, alla commedia, al musical per offrire al pubblico un’ampia rosa di eventi tra cui scegliere. Tra le proposte ritorna anche il teatro per i più piccoli delle domeniche pomeriggio, per un ritorno alla normalità e allo stare insieme che tanto ci è mancato in questo periodo e che il teatro come la cultura possono aiutarci a recuperare.”
L’inaugurazione il 16 febbraio è con Il test con Roberto Ciufoli, Benedicta Boccoli, Simone Colombari, Sarah Biacchi, diretti da Roberto Ciufoli, esilarante e graffiante commedia campione d’incassi in Spagna. Soldi, sentimenti, sesso e successo sono gli ingredienti della commedia del giovane drammaturgo spagnolo Jordi Vallejo. “Cosa preferisci: centomila euro subito o un milione di euro fra dieci anni?”. Ettore e Paola, coppia con qualche problema economico, devono affrontare la scelta che gli propone il vecchio amico Toni, in attesa che li raggiunga per cena la nuova giovane fidanzata, eccentrica psicologa di successo. Accontentarsi di una bella fortuna subito o aspettare anni per decuplicarla? La domanda è semplice, la risposta meno. Lello Arena, affiancato da una numerosa compagnia di attori e diretto da Luciano Melchionna è il protagonista il 3 marzo della divertente e amara commedia di Carmine Amoroso Parenti serpenti, conosciuta dal grande pubblico grazie al film “cult” di Mario Monicelli del 1992. Tutto ha inizio con un Natale a casa degli anziani genitori che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli ormai lontani. E se quest’anno gli amati genitori volessero chiedere qualcosa ai loro figli? Luciano Melchionna costruisce uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere e allo stesso tempo a far riflettere con profonda emozione e commozione. Il 29 marzo Giorgio Pasotti e
Mariangela D’Abbraccio sono i protagonisti di Hamlet per la regia di Francesco Tavassi. In tutto il panorama dei personaggi shakespeariani non esiste eroe più moderno di Amleto. Questo perché già diversi secoli prima della nascita della psicanalisi, Amleto s’impone come un personaggio dalla psiche profonda e complessa, nella sua incapacità di scegliere – nel subire il peso fisico e terreno che deriva da tali indecisioni – nell’isolamento che arriva a sfiorare la follia, Amleto è un personaggio dei giorni nostri. Il 21 aprile conclude il cartellone in abbonamento Dimmi addio domenica, prima versione italiana a cura della Compagnia della Rancia per la regia di Mauro Simone del musical Tell me on a Sunday composto nel1979 da Andrew Lloyd Webber, con le liriche di Don Black. Un atto unico per una sola attrice/cantante inscena, affidato a Elisabetta Tulli, attrice, cantante e autrice raffinata, sensibile e poliedrica, artista a tuttotondo che ha trovato nel musical la sua forma espressiva e trasforma il palcoscenico in un caleidoscopio di relazioni e di emozioni, dando corpo e voce ad alcuni tra i brani più belli del repertorio del teatro musicale.
Il Teatro Persiani rinnova l’atteso appuntamento con La domenica al Persiani, stagione dedicata alle famiglie con due appuntamenti. Il 20 marzo arriva in scena I musicanti di Brema della compagnia Kosmocomico. Valentino Dragano, autore del testo, della regia, dei pupazzi e delle scenografie, dà vita a uno spettacolo denso, poetico, evocativo e divertente. Il 3 aprile l’Associazione Arena Sferisterio e Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata (ATGTP) presentano Black Aida. Una fiaba africana regia di Simone Guerro e Filippo Ughi con Bintou Ouattara e la soprano Laura Tomasucci, una vera e propria rilettura per tutte le età della celebre opera di Giuseppe Verdi, una delle più amate del repertorio operistico che prende in considerazione tutta la vicenda dal punto di vista della principessa africana.
Abbonamenti prosa in vendita dal 27 gennaio con prelazione abbonati stagione 2019/20 e dal 10 febbraio nuovi abbonamenti presso biglietteria del teatro 071 7579445. Informazioni: AMAT 071 2072439.
La satira del noto illustratore Galantara è stata reinterpretata attraverso gli occhi dei suoi concittadini più piccoli di Montelupone. Gli alunni delle classi quinte A e B della scuola Madre Teresa di Calcutta si sono dilettati, infatti, avviandosi alla produzione della Satira ispirandosi ai bozzetti del grande concittadino Gabriele Galantara – Ratalanga, che sono esposti nella Pinacoteca per l’inedita mostra, inaugurata lo scorso novembre e visitabile fino al maggio. Da chi imparare se non da uno dei più grandi maestri tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 che proprio come loro ha vissuto tra le mura di Montelupone.
I bambini hanno compreso l’importanza della figura di Galantara, del suo modo, ancora attualissimo ed estremamente all’avanguardia, di descrivere un momento storico che sembra quasi senza tempo. Uno spunto interessante per riflettere le materie di studio sulla realtà circostante e grazie al quale hanno avuto la possibilità di legare la statura artistica a Montelupone e farne un primario e distintivo motivo di attrazione per studiosi, appassionati e turisti, anche in futuro.
Nel 1886 fece il suo esordio sulla carta stampata come disegnatore pubblicando, con lo pseudonimo di Blitz, sul settimanale umoristico «Ehi ch’al scusa», fondato da Alfredo Testoni nel 1879, un giornale di frivolezze e pettegolezzi non privo di pretese artistiche. L’occasione fu offerta dall’acceso dibattito sorto in città – al quale partecipò anche Giosuè Carducci, ancora repubblicano – in merito al monumento da erigere a Vittorio Emanuele II in piazza San Petronio.
Nel 1887 iniziò a frequentare l’Accademia di belle arti di Bologna.
Nel 1888, in occasione dell’ottavo centenario dell’Università di Bologna, insieme con l’amico Podrecca diede vita al settimanale satirico «Bononia ridet», che ben presto prese ad affrontare tutti i temi più attuali della vita cittadina e della politica nazionale, mostrandosi sensibile agli ideali socialisti. Collaborava contemporaneamente anche a un altro periodico umoristico bolognese, «La rana».
La diffusione di «Bononia ridet» crebbe notevolmente e con essa la notorietà degli autori, che furono ritenuti responsabili delle manifestazioni studentesche che ebbero luogo a Bologna tra marzo e maggio 1891: i due, che avevano fatto del loro giornale il portavoce del programma operaio, vennero incriminati per istigazione allo sciopero e trascorsero un breve periodo di detenzione, prima di essere assolti per insufficienza di prove. Le denunce valsero comunque ai due l’espulsione dall’Università.
Galantara, nel frattempo, si era legato sentimentalmente con Angelina Ravaglia, dalla quale avrà i quattro figli Libertà, Luce, Giovanni, Vera….
Phos Centro Fotografia Torino (Torino).
Prosegue lunedì 24 gennaio alle ore 19.00, presso il centro Phos di Torino, il ciclo di conferenze proposte in occasione della mostra “Mario Giacomelli e Giacomo Leopardi. Poetare per immagini“, realizzata in collaborazione con l’archivio CRAF di Spilimbergo.
Il quinto appuntamento, “Che cosa conosciamo attraverso le immagini?”, sarà dedicato ad un approfondimento delle caratteristiche del linguaggio iconico e alla domanda su quale idea di verità sia possibile attribuire alla fotografia e alle forme di espressione visiva contemporanee.
Phos è a Torino un centro polifunzionale per la fotografia e le arti visive. In base all’approccio interdisciplinare che Phos ha adottato, la mostra, che ha per oggetto le sequenze dedicate da Mario Giacomelli al componimento “A Silvia” di Giacomo Leopardi, costituisce l’occasione per un’estensione della riflessione ad altri ambiti della cultura.
La conferenza del 24 gennaio “Che cosa conosciamo attraverso le immagini?” condotta dai relatori: Guido Brivio e Federico Vercellone (entrambi dell’Università di Torino) riguarderà i seguenti temi:
Che cosa conosciamo attraverso le immagini?
Quale idea di verità è possibile attribuire alla fotografia e in genere alle forme di espressione iconica contemporanee?
Relatori: Guido Brivio (Università di Torino), Federico Vercellone (Università di Torino).
Mario Giacomelli
Nasce nel 1925 da famiglia di umili origini contadine, aspetto che terrà custodito per sempre nell’animo come marchio di appartenenza e che si ripercuoterà nella sua produzione fotografica e nel suo guardare al mondo e alla natura nel rapporto con l’uomo.
Il periodo storico e le difficili vicende familiari (orfano di padre a soli 9 anni) costrinsero Mario a non continuare gli studi e aiutare la famiglia come garzone presso la Tipografia Giunchedi (aveva soli tredici anni) mentre la madre faceva la lavandaia all’ospizio di anziani della città. Dopo la guerra ritorna nella tipografia, dopo aver partecipato ai lavori di ricostruzione dai bombardamenti, come operaio tipografo. Nel 1950 decide di avviare in proprio l’attività, a permettergli il gran passo, prestandogli i suoi risparmi, sarà un’anziana dell’ospizio in cui la madre lavorava: nasce così la “Tipografia Marchigiana”, sotto i Portici Ercolani, in seguito trasferita in Via Mastai 5, negli anni divenuta punto di riferimento e luogo d’incontro con il fotografo, lui che, era risaputo, non amava spostarsi troppo dalla sua cittadina marittima.
Nel 1953, Giacomelli acquista una Bencini Comet S (CMF) modello del 1950, con ottica rientrante acromatica 1:11, pellicola 127, otturazione con tempi 1/50+B e sincro flash. Era Natale e va in spiaggia, scatta la sua prima foto L’approdo, la celebre fotografia della scarpa trasportata dalle onde sulla battigia, con la quale Giacomelli capisce di volersi esprimere d’ora in avanti con il mezzo fotografico. Inizia a fotografare parenti, colleghi e gente della sua cerchia amicale. In quegli anni si appoggia per la stampa allo studio fotografico di Lanfranco Torcoletti di via Mastai, il quale gli presentò Giuseppe Cavalli, maturo fotografo e grande teorico della fotografia. Il contatto frequente e intenso con Cavalli, un’amicizia reverenziale di tipo maestro/discepolo, fu fondamentale per la formazione culturale di Giacomelli… da Wikipedia
per pprofondire
Riparte il 23 gennaio la 38esima Stagione di Teatro Ragazzi curata da ATGTP, con otto Comuni coinvolti e tantissimi spettacoli in cartellone della rassegna curata dall’Atgtp: si parte domenica con “Mago per svago” de L’Abile Teatro, al Teatro Goldoni di Corinald
Famiglie e bambini tornano a teatro con gli spettacoli della 38esima Stagione di Teatro Ragazzi, promossa e curata dall’Atgtp Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata. Dopo gli eventi dei mesi scorsi, e l’intenso cartellone del periodo natalizio, riparte la programmazione domenicale e festiva, in otto comuni della provincia di Ancona: Arcevia, Chiaravalle, Corinaldo, Jesi, Montemarciano, Santa Maria Nuova, Sassoferrato e Senigallia. La Stagione si avvale del sostegno delle locali amministrazioni, Ministero della Cultura, Regione Marche servizio beni e attività culturali, e in collaborazione con Amat, CMS Consorzio Marche Spettacolo, ASSITEJ Associazione italiana di teatro per l’infanzia e la gioventù, UNIMA, Coop Alleanza 3.0, Alte Marche Creative, Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro La Fenice, Teatro alla Panna.
Il primo appuntamento del cartellone sarà domenica 23 gennaio ore 17 al Teatro Goldoni di Corinaldo con lo spettacolo di circo e magia dal titolo “Mago per svago” della compagnia L’Abile Teatro. Un evento per tutta la famiglia, divertente e originale, con due istrionici protagonisti, Simon Luca Barboni e Mirco Bruzzesi, che con questo spettacolo hanno vinto diversi premi, tra cui il Takimiri del Festival Clown&Clown.
Concepito come uno spettacolo muto, è in effetti tutt’altro che silenzioso. “Mago per Svago” si rivela al pubblico con ritmo e musiche trascinanti lungo tutta la storia. Racconta di un mago e del suo spettacolo, ma soprattutto, racconta di un assistente e del suo desiderio di conquistare la scena. La classica magia viene riproposta in una forma inedita: una parodia di se stessa. L’assistente e la sua volontà di ricalcare “il grande mago”, gli imprevisti, gli errori, fino a un epilogo che ribalta l’intera scena e commuove lo spettatore.
La domenica successiva, il 30 gennaio ore 17, il Teatro La Fenice di Senigallia accoglie lo spettacolo “Jack e il fagiolo magico”, dei Fratelli di Taglia, che racconta l’avventura di Jack tra cinque fagioli magici, una coppia di orchi e un tesoro.
Domenica 6 febbraio stessa ora la stagione si sposta al Teatro Alfieri di Montemarciano con la compagnia Pandemonium Teatro ne “I tre porcellini”, un grande classico raccontata dal punto di vista del lupo.
Domenica 13 febbraio si va al Teatro Valle di Chiaravalle, con l’ATGTP in “arrivi e partenze ovvero storie in valigia”, titolo storico della compagnia, che fonde le tecniche del teatro d’attore e di oggetti. Lo spettacolo vede il ritorno in scena di Gianfrancesco Mattioni.
Domenica 20 febbraio si torna alla “Fenice” di Senigallia per “Peter Pan. BlaBlaBlal”, spettacolo della Compagnia Factory Transadriatica.
Venerdì 25 febbraio, il Teatro Mariani di Santa Maria Nuova – aperto di recente – propone al pubblico dei bambini e dei ragazzi lo spettacolo “Il grande gioco” dell’ATGTP, in scena Silvano Fiordelmondo e Fabio Spadoni.
Domenica 6 marzo ore 17, al Teatro Pergolesi di Jesi, ancora l’attore Fabio Spadoni è protagonista di un titolo storico e super premiato dell’ATGTP, “Voglio la luna”, con le poetiche avventure di Fabio alle prese con una magica luna.
Nello stesso giorno, 6 marzo, ore 17, il cartellone propone al Teatro Misa di Arcevia la compagnia Nata Teatro in “Tippi & Toppi”, uno spettacolo bilingue incentrato su una grande storia di amicizia.
Domenica 20 marzo ore 17 al Teatro Valle di Chiaravalle va in scena “Black Aida – una Fiaba Africana”, nuova produzione ATGTP in coproduzione con l’Associazione Sferisterio di Macerata, rilettura della celebre opera lirica ma dal punto di vista della principessa africana.
Sempre il 20 marzo, stessa ora, il Teatro La Fenice di Senigallia propone “Il mio amico asino” della compagnia Florian Teatro, uno spettacolo di teatro d’attore con oggetti animati e musica dal vivo.
Domenica 27 marzo ore 17, al Teatro Goldoni di Corinaldo, il Progetto GG mette in scena “Valentina vuole”, piccola narrazione con attrici e pupazzi. Al Teatro Sentino di Sassoferrato l’appuntamento è invece con lo spettacolo “Il brutto anatroccolo”, teatro d’attore, pupazzi per una festosa interazione con il pubblico.
Gli spettacoli si svolgeranno nel rispetto delle normative vigenti in termini di distanziamento e misure di sicurezza. Posto unico con servizio di prenotazione € 8.00 – ragazzi € 6.00, bambini sotto i 3 anni € 0.50.
PROMOZIONE PER I RAGAZZI: vieni a 3 spettacoli e avrai in omaggio l’ingresso ad uno spettacolo a scelta tra quelli in calendario.
COMPLEANNO A TEATRO: Invita gli amici in una delle date in cartellone, paghi per loro € 5.00 e tu entri gratis. Prenotazione obbligatoria Tel. 0731/56590 334.1684688 biglietteria@atgtp.it (lun-ven 9.00-13.00)
Una ricerca del Dott. Rossano Morici dalla Biblioteca Comunale di Senigallia…
La ricerca che qui pubblichiamo, «Epidemie e pandemie. Ambiente e contagi nel tempo (sec. XIX-XXI)» è uno spaccato di storia di alcune località delle Marche.
Inizia con una nota autobiografica dell’autore, Rossano Morici, che ricorda di essere stato salvato al’età di tre ani dal Crup (forma grave della Difterite) per merito del padre Attilio e dei medici Armando Bettini (Ufficiale Sanitario di Recanati) e Luigi Calamanti. Poi il testo passa all’altro flagello – la Poliomielite – che colpì Recanati e altre località delle Marche e di altre regioni, raggiungendo nel borgo leopardiano il picco nel 1958 con cento casi, di cui trenta bambini resi disabili e tre deceduti. Soltanto dopo l’avvento del vaccino Sabin (anni 1963-64) somministrato con una zolletta di zucchero, la temibile malattia fu debellata.
La ricerca prosegue parlando del Colera, malattia pandemica dell’Ottocento che si propagò lentamente in quasi tutto il globo. Già il medico di fine Ottocento Salvatore Natali aveva attributo l’origine del morbo alla contaminazione delle acque potabili dagli scarichi fognari.
Si passa quindi al Novecento, secolo della grande pandemia della Spagnola, influenza letale che si propagò in tutto il pianeta causando la morte di 50-100 milioni persone.
La Spagnola ritorna all’attenzione cento anni dopo. Perché tutto questo interesse nei confronti di una pandemia che sembrava lontana e quindi dimenticata? Ne è causa evidente l’attuale pandemia di Covid 19. Come per esorcizzarla. Eppure la storia avrebbe dovuto insegnare qualcosa: quasi ogni secolo ha la sua pandemia: nell’Ottocento il colera, nel Novecento la spagnola e nel Terzo Millennio il covid.
Il saggio di Morici ne parla come a coglierne l’andamento, nel caso si trovino coincidenze con la diffusione del contagio attuale. La prima ondata dell’influenza spagnola arrivò in Italia nel maggio 1918, con carattere benigno, che durava un massimo di 5 giorni in cui si verificavano tosse, febbre alta 39-40 gradi, mal di testa, dolori nella zona lombare. Ben più grave fu la seconda ondata
che investì l’Italia nell’autunno 1918. Il contagio si diffuse rapidamente nelle Marche anche perché le autorità governative e regionali sottovalutarono il grave problema sanitario.
Come fanno notare alcuni storici, tutte le disposizioni e le indicazioni governative per prevenire il morbo furono inadeguate e difficilmente applicabili per il semplice fatto che tali misure furono solo consigliate, raccomandate ma non messe a disposizione adeguatamente.
Per questo motivo il virus della Spagnola contagiò tantissime persone di ogni età molte delle quali non riuscirono a sopravvivere. La diffusione del morbo, lasciandosi dietro vittime e desolazione, si arrestò nel 1920.
Lo scenario dell’anno 2020 sorprese il mondo intero e diede una clamorosa dimostrazione della sua fragilità. Le pandemie precedenti erano state dimenticate: così tutti ci trovammo impreparati per questo nuovo evento. Non era valsa a nulla la prima vera minaccia globale del XXI secolo, rappresentata dalla SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) che ebbe origine nella
provincia cinese del Guangdong negli ultimi mesi del 2002. Nel marzo 2003, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per la prima volta nella sua storia, aveva lanciato un allarme mondiale, raccomandando di rimandare i viaggi provenienti da aree affette dal morbo; 17 anni dopo – nel febbraio 2020 – l’OMS, per la prima volta ha annunciato l’emergenza sanitaria globale da Covid 19. Una maggiore consapevolezza alla quale il nuovo morbo ci costringe, e che è nell’attuale possibilità della scienza e della governance modiale, sarà in grado di trarre beneficio dalla conoscenza degli eventi passati, della loro eziologia e dinamica, soprattutto se – ma speriamo che non sia – i contagi da Covid o da altro vettore non dovessero diventare endemici come peste e colera nei secoli passati.
Dott. Lorenzo Campanelli
visualizza il pdf della ricerca di Rossano Morici – Epidemie e pandemie. Ambiente e contagi nel tempo (sec. XIX-XXI)
Nota autore
Rossano Morici, biologo, ha svolto nell’Asl di Senigallia ricerche su argomenti di igiene ambientale. E’ membro del “Réseau perception du climat”, rete internazionale di studiosi del clima e di temi ambientali, di cui è capofila il professor Emmanuel Le Roy Ladurie, fondatore degli studi storici del clima. E’ autore di pubblicazioni sul clima e sulle acque; tra le più recenti ricordiamo:
“Misa amaro, piogge intense e alluvioni storiche di Senigallia (sec. XIV-XX), Parte I e II” (con
Giuseppe Santoni), Biblioteca comunale Antonelliana di Senigallia, 2021;
“L’ardore e il verno. Meteorologia e clima in Leopardi”, Marca-Marche n. 16/2021, Andrea Livi Editore;
“Terremoti storici nelle Marche” (con Giuseppe Santoni), Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, n. 330, settembre 2020; “Il clima delle Marche nell’Ottocento”, Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, n. 320, settembre 2020; “Giulia Micciarelli Sbriscia: dalle opere di Rossini e Verdi alle acque sulfuree”, Marca-Marche n. 15/2020, Andrea Livi, editore; “L’acqua del sindaco nel Nuovo Millennio”, Biblioteca comunale Antonelliana di Senigallia, 2015; “Quando l’acqua faceva male. Profilo
professionale, qualità umane e impegno civile di un medico sanitario recanatese di fine Ottocento”,
Marca-Marche, n. 1/2013, Andrea Livi Editore; “Il clima di Senigallia dal Settecento ai nostri giorni”
(con Redo Fusari), Sena Nova, settembre 2011; “Il clima di Recanati dal secolo di Leopardi agli eventi
climatici del Terzo Millennio”(con Redo Fusari),Comune di Recanati e BCC di Recanati e Colmurano, aprile 2010.
Sono iniziate le riprese di “Neve e sangue“, opera prima del regista recanatese Giorgio Cingolani, prodotto da Arbash con il sostegno della Regione Marche attraverso il Bando Filiera Cineaudiovisiva – Fondi POR FESR 2014-2020, e di Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura…
per approfondire
www.ilmascalzone.it
ttps://www.ilmascalzone.it/2022/01/neve-e-sangue-ciak-sui-sibillini-nelle-zone-del-terremoto/
COMUNICATO STAMPA 11 gennaio 2022
Sportello Antiviolenza ed Antistalking
Recanati in prima linea contro la violenza sulle donne
Nel 2021 57 donne assistite con i loro bambini, 48 delle provincie di Macerata e Fermo
Recanati in prima linea contro la violenza sulle donne grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale nella sensibilizzazione sul tema e nell’assistenza alle vittime di abusi presso lo Sportello Antiviolenza ed Antistalking ubicato all’Ospedale di comunità “Santa Lucia”.
Lo scorso anno da gennaio a dicembre 2021, lo Sportello ha accolto, sostenuto, accompagnato ed aiutato 57 donne, madri di 64 bambini e bambine vittime a loro volta di violenza assistita.
“L’impegno della nostra Amministrazione è quello di contrastare la violenza sulle donne in ogni forma – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi -Violenza è anche quando non facciamo tutto quello che è in nostro potere per aiutare chi subisce violenza a denunciare. Continueremo a sostenere con forza lo Sportello di contrasto alla violenza, le iniziative di sensibilizzazione e i progetti di educazione rivolti alle studentesse e agli studenti. Perché l’uguaglianza educativa, tra donne e uomini, è lo strumento più importante che abbiamo per lottare ogni giorno contro questo fenomeno.”
Delle 57 donne che si sono rivolte al servizio nel 2021, 48 sono italiane, con un’età compresa tra i 17 ed i 70 anni, residenti a Recanati e nei Comuni vicini tra cui
Potenza Picena, Montefano, Castelfidardo, Osimo, Porto Recanati, Loreto, Filottrano, Civitanova e Fermo.
36 delle 57 donne seguite hanno dei figli che quindi sono vittime di violenza assistita e per loro sono stati strutturati percorsi di tutela e protezione specifici, realizzati in collaborazione con le operatrici e gli operatori della rete territoriale (Assistenti Sociali, FFOO, Consultorio Familiare, Istituti Scolastici).
“Aperto nel 2013, lo sportello garantisce una reperibilità h 24 e si rivolge alle vittime di violenza sessuale, psicologica, economica o di stalking, ai loro familiari, amici o conoscenti e offre in maniera gratuita accoglienza, codifica del caso e consulenza psicologica. – Ha spiegato Tania Paoltroni Presidente del Consiglio Comunale con delega alle Pari Opportunità – Favorisce i contatti con gli enti istituzionali ed associazionistici che si occupano di violenza di genere nel territorio, opera con personale interamente al femminile, garantendo la totale riservatezza delle assistite.”
Le motivazioni per cui le donne si sono rivolte allo Sportello di Recanati vanno dalla
necessità di avere informazioni legali e pratiche circa la loro situazione, al bisogno di trovare uno spazio dove poter portare, spesso per la prima volta, il proprio disagio e la propria sofferenza, sino alla necessità di denunciare di essere o essere stata vittima di violenza psicologica, stati di isolamento sociale e/o lavorativo, umiliazioni, violenza fisica, violenza economica e/o stalking.
Per ogni caso è stata fornita una risposta specifica e conforme alle esigenze e alla volontà della donna. Sono state anche effettuate delle valutazioni del rischio di recidiva e di escalation dei comportamenti maltrattanti, per poter procedere con una strutturazione in rete di progetti realmente tutelanti la donna ed i suoi figli/e.
In alcuni casi è stato effettuato un invio ai Centri Antiviolenza provinciali di competenza, in altri è stata attivata una rete di protezione territoriale, in altri la donna ha avviato un percorso con l’operatrice dello sportello.
Sono state messe in atto anche attività finalizzate al lavoro sul trauma e al reinserimento delle donne vittime di violenza di genere.
Per quanto riguarda l’attività di sensibilizzazione sul tema, proprio in questi giorni sono stati distribuiti i fondi raccolti in occasione di eventi organizzati grazie al contributo dell’Associazione “Yoga Recanati”, dell’Associazione “Altraeco” e della “Società Operaia di mutuo soccorso”.
I fondi sono stati destinati ad una ragazza che si era rivolta allo Sportello Antiviolenza di Recanati per emanciparsi da una difficile situazione di violenza e costrizione.
Tra gli eventi di sensibilizzazione ricordiamo le due Panchine Rosse presenti in città e i programmi d’ incontri con gli studenti e le studentesse degli Istituti Scolastici per promuovere l’educazione al rispetto ed abbattere gli stereotipi educativi e culturali che alimentano la violenza di genere.
Sportello Antiviolenza e Antistalking Recanati h24 telefono: 071 7587234
Il balletto delle regole borocratiche sempre più illogiche e cretine che nn ci fanno più vivere…Ma per regolarizzare ‘le regole’ occorre sempre il buon senso interpretativo…
JESI, IL 12 GENNAIO AL VIA LA STAGIONE 2022 DEL TEATRO PERGOLESI
CON GLAUCO MAURI E ROBERTO STURNO IN RE LEAR
Mercoledì 12 gennaio e giovedì 13 gennaio si apre il sipario sulla stagione 2022 del Teatro Pergolesi di Jesi realizzata su iniziativa della Fondazione Pergolesi Spontini con il Comune di Jesi e l’AMAT. Inaugura il cartellone Re Lear, la più titanica tragedia di Shakespeare, dramma dell’amore padri-figli e della follia, nella traduzione di Letizia Russo con Glauco Mauri e Roberto Sturno per la regia di Andrea Baracco.
Glauco Mauri nella sua lunga carriera artistica ha dato vita a 24 personaggi shakespeariani e affronta per la terza volta Re Lear, la prima volta nel 1984 e la seconda nel 1999 con la sua regia, per un totale di 500 repliche. Roberto Sturno è il conte di Gloucester, al fianco di Mauri anche nelle due passate edizioni nel ruolo del Matto.
“Non ho mai smesso di credere che bisogna sempre mettersi in discussione – afferma Glauco Mauri -, accettare il rischio pur di far sbocciare idee nuove per meglio comprendere quel meraviglioso mondo della poesia che è il teatro. Ed eccomi qui per la terza volta, alla mia veneranda età, impersonare Lear. Perché? Mi sono sempre sentito non all’altezza ad interpretare quel sublime crogiolo di umanità che è il personaggio di Lear. In questa mia difficile impresa mi accompagna la convinzione che per tentare di interpretare Lear non servono tanto le eventuali doti tecniche maturate nel tempo quanto la grande ricchezza umana che gli anni mi hanno regalato nel loro, a volte faticoso, cammino. Spero solo che quel luogo magico che è il palcoscenico possa venire in soccorso ai nostri limiti. Cosa c’è di più poeticamente coerente di un palcoscenico per raccontare la vita? E nel Re Lear è la vita stessa che per raccontarsi ha bisogno di farsi teatro”.
“Quello che mi ha sempre colpito di questa tragedia – prosegue Andrea Baracco -, che è una delle più nere e per certi versi enigmatiche tra quelle dell’autore inglese, è che sotto quel nero sembra splendere qualcosa di incredibilmente luminoso e proprio questa luce sepolta dall’ombra la rende così affascinante. Padri indegni e figli inetti, padri indegni che hanno generato figli inetti, le madri assenti, estromesse dal dramma, parafrasando Amleto, qui la fragilità è tutta e solo maschile. Nessuno dei personaggi è in grado di regnare, di assumersi l’onere del potere, nessuno sembra avere la statura adatta, nessuna testa ha la dimensione giusta per la corona, chi per eccesso, vedi Lear, chi per difetto vedi tutti gli altri. Solo giganti o nani in questo universo dipinto da Shakespeare. I tormenti di Lear, di Gloucester, i turbamenti di Edgar, i desideri di Edmund, i tremori e i terrori delle tre figlie del Re, Cordelia, Goneril e Regan, attraggono da sempre perché la complessità e in alcuni casi la violenza che produce il conflitto generazionale è per forza di cose universale”.
La riduzione e l’adattamento sono curati da Andrea Baracco e Glauco Mauri. In scena completano il cast Marco Blanchi, Dario Cantarelli, Melania Genna, Linda Gennari, Francesco Martucci, Laurence Mazzoni, Woody Neri, Giulio Petushi, Emilia Scarpati Fanetti, Francesco Sferrazza Papa, le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le musiche di Giacomo Vezzani, Vanja Sturno, le luci di Umile Vainieri, la produzione di Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana.
Oggi sabato 8 gennaio, alle ore 18.15 all’Aula Magna del Comune di Recanati, la biografia di don Lamberto Pigini, intitolata “Nulla Dies Sine Linea”.
Il sacerdote-imprenditore, scomparso il 6 gennaio 2021, è stato ricordato dalle testimonianze dei suoi amici e più stretti collaboratori, rielaborate da Vincenzo Varagona, giornalista RAI e del quotidiano Avvenire. La famiglia Pigini ha poi arricchito il volume con una raccolta fotografica e alcuni filmati che vedono don Lamberto come protagonista, indicando le molteplici sfaccettature della sua vita, tra impegno sociale, sacerdozio e mondo imprenditoriale. Date le disposizioni di contrasto alla pandemia da Covid-19, i posti disponibili per il pubblico all’Aula Magna sono già tutti prenotati, tuttavia sarà allestito un maxischermo al Salone degli Stemmi del Comune di Recanati con ingresso libero fino a esaurimento posti. Sarà inoltre possibile assistere alla presentazione in streaming, al link https://www.comune.recanati.mc.it/it/page/7539 . Per l’ingresso al Comune sono necessari il Green Pass e la mascherina FFP2. La presentazione sarà anticipata dalla Santa Messa in suffragio, che si terrà alle ore 17.00 al Duomo di Recanati. Anche in questo caso, è disponibile una diretta streaming visibile sul canale YouTube Parrocchia San Flaviano – Recanati al seguente link: https://youtu.be/bOrvEjzmejY
La piscia della Befana. Vita di Giacomo Leopardi bambino di Nicola Cinquetti. In cui si narra l’infanzia del Conte di Recanati partendo appunto da una lettera goliardica che il piccolo Leopardi scrisse alla Marchesa Volumnia Roberti.
Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera che il poeta scrisse alla Marchesa.
A Volumnia Roberti
Carissima signora
Giacché mi trovo in viaggio volevo fare una visita a Voi e a tutti li Signori Ragazzi della Vostra Conversazione, ma la neve mi ha rotto le tappe e non mi posso trattenere.
Ho pensato dunque di fermarmi un momento per fare la piscia nel vostro portone, e poi tirare avanti il mio viaggio. Bensì vi mando certe bagattelle per cotesti figliuoli, acciocché siano buoni ma ditegli che se sentirò cattive relazioni di loro, quest’altro anno gli porterò un po’ di merda. Veramente io voleva destinare a ognuno il suo regalo, per esempio a chi un corno, a chi un altro, ma ho temuto di dimostrare parzialità, e che quello il quale avesse li corni curti invidiasse li corni lunghi.
Ho pensato dunque di rimettere le cose alla ventura, e farete così. Dentro l’anessa cartina trovarete tanti biglietti con altrettanti Numeri. Mettete tutti questi biglietti dentro un Orinale, e mischiateli bene bene con le vostre mani. Poi ognuno pigli il suo biglietto, e veda il suo numero. Poi con l’anessa chiave aprite il Baulle. Prima di tutto ci trovarete certa cosetta da godere in comune e credo che cotesti Signori la gradiranno perche sono un branco di ghiotti. Poi ci trovarete tutti li corni segnati col rispettivo numero. Ognuno pigli il suo, e vada in pace. Chi non è contento del Corno che gli tocca, faccia a baratto con li Corni delli Compagni. Se avvanza qualche corno lo riprenderò al mio ritorno. Un altr’Anno poi si vedrà di far meglio.
Voi poi Signora Carissima avvertite in tutto quest’Anno di trattare bene cotesti Signori, non solo col Caffè che già si intende, ma ancora con Pasticci, Crostate, Cialde, Cialdoni, ed altri regali, e non siate stitica, e non vi fate pregare, perche chi vuole la conversazione deve allargare la mano, e se darete un Pasticcio per sera sarete meglio lodata, e la vostra Conversazione si chiamarà la Conversazione del Pasticcio. Frattanto state allegri, e andate tutti dove io vi mando, e restateci finche non torno ghiotti, indiscreti, somari scrocconi dal primo fino all’ultimo.
La Befana
(Recanati – 6 gennaio 1810)
Secondo l’analisi del professor Francesco Moroncini, uno dei più importanti critici dell’opera leopardiana, può darsi che la lettera non fu mai recapitata alla destinataria. In particolare Moroncini fa riferimento alla
“soverchia libertà del dettato, e specialmente alcune parole di crudo realismo”, che avrebbero trattenuto i genitori di Leopardi “dal dare esecuzione allo scherzo, per quanto innocente” (Fonte).
Storicamente è noto che il Conte Monaldo Leopardi animasse il salotto della Marchesa Volumnia Roberti con discussioni filosofiche al quale il piccolo Giacomo era costretto, suo malgrado, a presenziare.
Leopardi infatti non gradiva il salotto della Marchesa né tantomeno i suoi figlioletti che spesso lo schernivano per via del suo aspetto. Decise di vendicarsi quindi di quel supplizio scrivendo una lettera goliardica dalla quale emerge tuttavia già il carattere cinico e a tratti altezzoso del Leopardi maturo. Nella lettera Leopardi, sfruttando la personificazione della Befana, attua la sua vendetta anche sui figli della Marchesa ai quali intende destinare alcune “bagatelle” e che definisce come un branco di golosi, scrocconi, somari.
Nel testo, il Conte bambino utilizza un linguaggio volgare e scurrile che lascia perplessi i lettori del poeta di Recanati, di certo molto diverso dai termini aulici che caratterizzano le liriche più celebri di una delle figure più importanti della letteratura mondiale.
Tuttavia fa sorridere leggere oggigiorno queste parole irriverenti e scherzose scritte da Leopardi che si firma infantilmente “La Befana”. Ci ricorda che anche i grandi sono stati bambini una volta.
Misura men di 50 metri e ci gira intorno in modo ripetitivo, ma la sua orbita non è molto convenzionale perché distorta dalla forza gravitazionale del Sole. Il mistero che per un bel po’ ha attirato l’attenzione degli studiosi riguardava il materiale di cui era composta, stranamente complicato da determinare.
Alla fine siamo arrivati a capirlo per vie traverse, studiando i campioni lunari riportati dalla missione Apollo 14 nel 1971. Kamo’oalewa è un pezzo di Luna che probabilmente si è staccato in seguito a un impatto con qualche asteroide.
La parte più triste di questa storia però è che questo piccolo quasi-satellite terrestre rimarrà a farci compagnia solo per altri 300 anni, poi la sua instabile orbita cambierà e proseguirà il suo viaggio chissà dove. Intanto l’agenzia spaziale cinese sta progettando una missione robotica per raggiungerla e prenderne un pezzetto entro il 2024.
al reparto di cardiochirurgia
I Nava eseguirnno le proprie canzoni inedite, in una riadattata versione semiacustica. Un esperimento mai realizzato al pediatrico Salesi.
I Nova si sono formati nel 2019 a Recanati dall’incontro artistico di sei ragazzi Luca Brodoloni (chitarra ritmica), Michele Cesari (chitarra solista), Federico Carestia (basso), Daniele Decorioni (tastiere e synth), Gabriele Perna (voce) e Sebastiano Andrea Massaccesi alla batteria. elementi che provengono da generi musicali anche distanti, pur mantenendo una generale coerenza ed identità.
COMUNICATO STAMPA
A Montefano un Concerto d’eccezione chiude la Stagione Teatrale 2021. …organizzato dal concittadino M° Danilo Vecchi in collaborazione con il Comune di Montefano – sul palco del Teatro La Rondinella sono state eseguite musiche di Piazzolla, Bach, Gardel, Arnold, Di Bonaventura dall'Orchestra d'Archi “Lino Liviabella”, diretta dal M° Matteo Torresetti.
Daniele di Bonaventura, che avrebbe dovuto essere protagonista del Concerto, purtroppo non ha potuto
essere presente per un imprevisto dell’ultim’ora.
L’ha egregiamente sostituito Raffaele Damen. Nato a Pesaro dove si è diplomato in fisarmonica al
Conservatorio G. Rossini con il massimo dei voti e la lode, ha approfondito i suoi studi presso la Folkwang
Universität der Künste di Essen in Germania. Ha studiato con i Maestri Mie Miki e Paolo Vignani e frequentato corsi di perfezionamento con Ivano Battiston, Stefan Hussong, Matti Rantanen, Corrado Rojac e Grzegorz Stopa. Attualmente suona con diversi Ensemble di Musica da Camera e nel Duo Duhell-Project (fisarmonica-pianoforte). È stato invitato dall Istituto Italiano di Cultura Olandese a esibirsi nella serie di concerti Italiaanse concerten aan de Keizersgracht ; ad Amsterdam e si è esibito per la televisione nazionale italiana (RAI) con il trio della fisarmonica G. Rossini . Come solista, si esibisce in importanti Festival musicali e teatri in Italia e all ‘estero.
Giacomo Palazzesi, chitarra solista, ha studiato con Pietro Antinori, Odair Assad, Angelo Gilardino e, successivamente, con Luigi Attademo e Carles Trepat. Si esibisce in Italia e all’estero: Casa da Guitarra of Porto, Conservatoire Royal de Mons, Camerino Festival, GuitarIn, Peccioli Foundation, Cantar Lontano, Zona Livre AC of Vila Real, Conservatorio G. Rossini di Pesaro, Carpi Guitar International, Lira Orfeo Miguel Llobet, Andes Guitar Festival, Radio Nacional Córdoba, Trame Sonore, Scodanibbio Music Festival.
La Scuola di Musica “Lino Liviabella” costituisce un unicum nel panorama musicale e culturale italiano, sia
per la molteplicità dei suoi intenti e l’originalità didattica, sia per la metodologia organizzativa del lavoro.
Fondata nel 1979 con l’intento di offrire un luogo educativo e di crescita per i giovani, insieme ad un gruppo
di musicisti maceratesi – e con l’aiuto di alcuni amici tra cui il non dimenticato sostegno dell’allora Vescovo
di Macerata Tarcisio Carboni – la Scuola di Musica prende il nome dal compositore Lino Liviabella. ll metodo
della scuola si basa su un importante principio: l’intento educativo, partendo dal desiderio di offrire ai
giovani uno spazio-luogo costruttivo, dove l’impegno con qualcosa di altamente formativo come lo studio
della musica possa aiutarli a crescere. La musica quindi come occasione e forma educativa, educazione alla
percezione dell’armonia, impegno, disciplina, ascolto ed educazione al suonare insieme, un luogo dove gli
adulti siano attenti alla crescita della persona nella sua interezza. Dal 2014 tutte le attività della Scuola di
Musica Liviabella sono confluite nella realtà della Scuola Civica di Musica “Stefano Scodanibbio” di
Macerata, gestita dall’associazione Ut Re Mi Onlus.
Un’occasione imperdibile per concludere il 2021 in musica, con artisti straordinari, per avvicinarci alla
bellezza di quest’arte straordinaria.
Il più affidabile di tutti, quello con il margine più basso di errore è senz’altro il tampone molecolare. Si prelevano due campioni, nel naso e in gola, per poi essere esaminati attraverso il metodo RT-PCR ed ha come bersaglio l’Rna del virus. Ha il minor numero possibile di falsi positivi e una altrettanto elevata capacità di identificare correttamente coloro che non hanno la malattia”, si legge sulla guida dell’Istituto Superiore di Sanità. L’esito di questo tampone si ottiene mediamente in tre-sei ore e dovrebbe essere la prima scelta in nel caso in cui si sospettano già i primi sintomi, se si è stati a stretto contatto con un positivo, negli screening degli operatori sanitari, nei soggetti a contatto con persone fragili o per l’ingresso in comunità chiuse o ospedali. Se si vuole fare un tampone molecolare bisogna recarsi in un laboratorio di analisi oppure ai drive in delle Asl.
Un tampone antigenico, anche conosciuto come rapido, ricerca nel muco nasale o nella parte profonda della bocca (faringe) la presenza delle proteine virali del Sars-Cov-2. A differenza del Tampone nasofaringeo molecolare, che ricerca l’Rna del virus e necessita di maggior tempo per essere processato, il suo risultato è veloce tant’è che si conosce l’esito già dopo 15-30 minuti. Purtroppo, però, la loro affidabilità non è del 100% ma si possono avere falsi negativi “tra il 10 e il 25%,
Sono presenti sul mercato anche i test salivari ma non sono raccomandati perché non raggiungono “i livelli minimi accettabili di sensibilità (capacità di individuare i positivi, cioè i malati) e specificità (capacità di individuare i negativi)”. Ecco perché sono esclusi dai test europei validi per ottenere il green pass. “La qualità del campione di saliva è soggetta a molte variabili, per esempio il tempo trascorso dall’assunzione di cibo o bevande e il modo in cui si è tenuto in bocca il tampone — afferma Clerici — in generale i test di questo tipo offrono meno garanzie rispetto a quelli che analizzano un campione naso orofaringeo”.
Ci sono tre casi in cui è necessario ricorrere all’aiuto di un tampone per vedere se si è positivi alla malattia: il contatto stretto con un soggetto positivo; la presenza di sintomi che facciano pensare che si possa aver contratto il Covid; la prevenzione, ossia quando si incontrano persone fragili quali immunodepressi, pazienti oncologici, trapiantati ma anche semplicemente per avere una certezza in più e non mettere a rischio le persone che ci circondano. Ormai sappiamo che anche i vaccinati con due o tre dosi possono infettarsi ma infinitamente meno dei no vax; possono contagiare, sì, ma in misura ancora minore grazie agli anticorpi del vaccino e sono protetti al 95% circa dalla malattia grave.
MAIOLATI, AL TEATRO SPONTINI DOMENICA 2 GENNAIO
SONATA PER TUBI. ARIE DI MUSICA CLASSICA PER STRUMENTI INCONSUETI
UNO SPETTACOLO DI CIRCO CONTEMPORANEO PER TUTTA LA FAMIGLIA
Uno spettacolo di circo contemporaneo adatto a tutta la famiglia Sonata per tubi. Arie di musica classica per strumenti inconsueti della Compagnia Nando e Maila ETS attende il pubblico del Teatro Spontini di Maiolati domenica 2 gennaio. Lo spettacolo – fuori abbonamento – è il primo della stagione 2022 realizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini con i Comuni di Maiolati e Jesi e l’AMAT.
Musica inconsueta o circo inedito? È il circo dell’invenzione. Cantato e suonato dal vivo, Sonata per tubi è uno spettacolo di circo contemporaneo che ricerca le possibilità musicali di oggetti ed attrezzi di circo, trasformandoli in strumenti musicali attraverso l’ingegno e l’uso della tecnologia. Ogni cosa che tocchiamo o facciamo emette suono: sia gli attrezzi di circo, il palco e noi stessi. Ha inizio il concerto: pezzi di tubo che volano vanno a comporre un contrabbasso e un violoncello. La musica avanza tra Rossini, Bach, Beethoven, Pink Floyd, Rolling Stones e Luis Armstrong. Poi arriva lei: una ragazzina di tredici anni, principessa moderna, che sconvolge ogni armonia. Il mito principale degli adolescenti di tutto il mondo è quello dell’eroe. In ogni adolescente c’è, nella fantasia, nei pensieri e nelle zone più profonde dell’animo, l’esigenza di fare qualcosa di eroico, di particolare, che sia al di fuori della quotidianità per diventare adulti. Il circo alimenta la follia del trio in contrappunto con clave che diventano sax e con diaboli sonori. Ne consegue un crescendo di canti polifonici a tre voci, di danze e prove di coraggio, musicali e circensi che condurranno ad un rituale finale per il passaggio dall’adolescenza alla vita da adulto. Il pizzicato del clown musicale fa trasparire l’anima dei tre attori che con un linguaggio universale e accessibile a tutti, si incontrano e si scontrano nel magico gioco della vita.
La Compagnia Nando e Maila è una compagnia di Circo Contemporaneo che opera dal 1997. Collabora con diverse circuiti regionali multidisciplinari, amministrazioni comunali, scuole, promuovendo spettacoli, letture, corsi di aggiornamento e laboratori. Attori, musicisti e artisti di circo, Nando e Maila sono tra i primi a fondare una compagnia di Circo Contemporaneo che sperimenta la commistione dei linguaggi quando ancora in Italia non c’era, né un vero movimento di Circo Contemporaneo, né scuole di circo. Ciò ha determinato un approccio alla ricerca assolutamente originale, innovativo e personale, mettendo in gioco l’esperienza fatta negli ambiti di provenienza (musica, teatro e danza) piuttosto che una formazione accademica circense. La fusione dei linguaggi è riconoscibile nei personaggi in scena che suonano musica e articolano tecniche circensi in quel tentativo che rende sostanzialmente inutile la necessità di tracciare dei confini. “Per noi la musica dal vivo ha un ruolo poetico chiave – dichiarano Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani –, cerchiamo di fondere l’azione circense con l’esecuzione musicale, in un gesto unico e proponiamo una drammaturgia comprensibile, trasversale e accessibile ad un pubblico più eterogeneo possibile”.
Sonata per tubi è uno spettacolo di e con Ferdinando D’Andria, Maila Sparapani, Marilù D’Andria, aiuto alla creazione di Marta Dalla Via, Federico Cibin, scenografie di Ferdinando D’Andria, spettacolo ospitato dalle Residenze Artistiche in transito ministeriali Festival Mirabilia, Teatro dell’Argine, CLAPS, residenza internazionale Eje Producciones culturales (Leòn – Spagna).
È uscito l’11esimo volume della collana “Studi Pergolesiani” della Fondazione Pergolesi Spontini, a cura di Claudio Bacciagaluppi e Marilena Laterza (ed. Peter Lang).
Studi pergolesiani / Pergolesi studies è una serie ideata dal musicologo Francesco Degrada – uno dei massimi esperti dell’opera di Giovanni Battista Pergolesi – il cui primo numero uscì nel 1986. Erano qui raccolti i contributi del primo convegno dedicato a Pergolesi, tenutosi a Jesi nel 1983. Ad esso seguirono altri Atti di convegni con studi di soggetto pergolesiano, e dal 2011 la serie prosegue con l’editore Peter Lang, sempre sotto l’egida della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi che promuove gli studi, le edizioni e le esecuzioni moderne delle musiche del compositore marchigiano.
“Studi pergolesiani” n. 11 raccoglie in 370 pagine gli atti del convegno internazionale “La didattica musicale a Napoli nel Settecento: la teoria, le fonti, la ricezione”, tenutosi nel gennaio 2017 tra Milano e Berna, e promosso dal Centro Studi Pergolesi dell’Università degli Studi di Milano, e dalla Hochschule der Künste Bern. Il libro affronta l’importanza sovranazionale della tradizione pedagogica fiorita nei conservatori napoletani dal XVII al XIX secolo, e si interroga sugli strumenti e i metodi di insegnamento peculiari di questa tradizione. Come è noto, i maestri napoletani non producevano trattati teorici, ma abbozzavano brevi esercizi come “partimenti” e “solfeggi” da realizzare in maniera estemporanea, che erano al centro del loro insegnamento compositivo. All’interno del volume vi sono i contributi di alcuni tra i più stimati studiosi del settore, quali Giorgio Sanguinetti, Markus Neuwirth, Roberto Scoccimarro, Nicholas Baragwanath, Rosa Cafiero, Peter van Tour, Paolo Sullo, Johannes Menke, Claire Roberts, Lydia Carlisi, Sean Curtice, Giulia Giovani, Martin Skamletz, Nathalie Meidhof.
Il volume è stato realizzato grazie al contributo della Hochschule der Künste Bern, del Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli studi di Milano e del MIUR (Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale PRIN 2009). Ne pubblica gli atti la Fondazione Pergolesi Spontini che nel nome di Pergolesi cura anche, e insieme all’editore G. Ricordi & C., l’Edizione nazionale delle opere del grande compositore nato a Jesi nel 1710 e morto a Pozzuoli nel 1736.
Di villa delle Ginestre o ex villa Ferrigni, molti conoscono lo studiolo ove scriveva Giacomo Leopardi, pochi la cucina, luogo che amava tantissimo, oggi identica a 200 anni fa. Un pessimista filosofico ma a tavola anche gran buongustaio.
Basta pensare ai ‘desiderata‘ che ci ha lasciato scritti destinati al cuoco. L’amico Antonio Ranieri e sua sorella Paolina, ed il monzù Pasquale Ignarra, difficilmente riuscivano a placare la sua voglia di mangiare. Un ghiottone di tortellini di magro alla farinata di riso, di frittelle (borragine, di pere o mele), gnocchi, minestra maritata, polpette, pesce e fegatini, ed andava di matto per gelati e granite, confetti e caffè. Malgrado tutte le sue malattia, il suo, era un continuo via vai in cucina ad ogni ora del giorno. Un pò come facciamo tutti quando siamo in casa nelle feste.
Nell’epistolario (1820-1837) troviamo traccia di vari Natali trascorsi da Leopardi lontano dalla residenza paterna di Recanati.
Il primo è quello del 1822, in cui il poeta si reca in visita a Roma nella dimora di uno zio paterno. Nelle lettere al padre si coglie la sofferenza del giovane, afflitto dall’idea di dover trascorrere il giorno di Natale lontano dalla famiglia. Ma Leopardi nelle sue lettere tratta anche argomenti più frivoli…
A causa della sua cagionevole salute Leopardi spesso trascorreva i duri mesi invernali in località più salubri e dal clima mite, come Pisa o Napoli.
Proprio nella città partenopea, Giacomo Leopardi trascorse l’ultimo Natale della sua vita, nel 1836. Non fu un Natale lieto. Napoli era stretta nella morsa di un’epidemia di colera e dalle lettere traspare tutta l’angoscia del poeta per la mortalità della malattia.
La sua lettera al padre più che un augurio di Buone Feste appare come un congedo:
Iddio conceda a tutti loro nelle prossime feste quell’allegrezza che io difficilmente proverò.
Ma ci fu un tempo in cui per il poeta dell’Infinito il Natale era una ricorrenza gioiosa. Ne troviamo traccia in un suo componimento, scritto all’età di soli 11 anni, che tuttavia già rivela il grande talento creativo di uno dei più grandi poeti della letteratura italiana.
Per il SANTO NATALE la lettura di questo componimento natalizio…Con i nostri Auguri
L’EGLOGA è stata scritta da MONALDO LEOPARDI in occasione del Santo Natale 1806 e recitata in famiglia dai piccoli Giacomo, otto anni e Carlo, sette anni. E’ stata pubblicata da Anna Leopardi, in un semplice libretto in anastatica, in occasione del S. Natale 2006, che regalò agli amici più vicini (compreso il sottoscritto!) per le FESTIVITA’ NATALIZIE. Interessante perché l’autore (Monaldo!) passa in rassegna ogni componente della famiglia (compresi i pedagoghi, con qualche ironia), augurando a tutti bene e felicità. La recitazione avveniva nel piccolo teatrino ricavato nella grande sala di rappresentanza (quella dei ‘Figurati armenti’) di CASA LEOPARDI
EGLOGA PER IL SANTO NATALE
Giacomo: Carluccio
Carlo: Giacomuccio
Giacomo: Perché siete svegliato?
Carlo: Finora le campane a festa hanno sonato:
dormivo tanto bene: proprio m’ha fatto male!
Giacomo: Vogliamo dir che sia la notte di Natale?
Carlo: Oibò! Fu anno passato. Non lo sapete?
Giacomo: E bene
La notte di Natale in tutti gli anni viene.
Carlo: Ma, dunque, Giacomuccio, il nostro Redentore
In tutti gli anni nasce, in tutti gli anni muore.
Giacomo: Eh, via! Sol una volta per noi morì Gesù:
Adesso vive in cielo, né morirà mai più.
Bensì la Santa Chiesa, con festa principale,
Celebra tutti gli anni la Notte di Natale.
Carlo: Dunque, senz’altro è questa. Babbo…
Giacomo: Mamma; sentite
Il nostro Salvatore è nato e voi dormite.
Carlo: Eh, altro che dormire! Loro si sono alzati.
Giacomo: Saranno andati in Chiesa, e a noi ci hanno piantati.
Carlo: Alziamoci noi pure.
Giacomo: Ci avessero a gridare?
Carlo: Eh no! Gesù Bambino andiamo a salutare.
Giacomo: Oh! Via, per questa volta. Non lo faremo più.
Carlo: Si tratta che ci alziamo per adorar Gesù.
Giacomo: Andiamo nel presepio a fargli compagnia.
Carlo: Diremo il Pater noster, e poi l’Ave Maria.
Giacomo: Sì; e poi gli canteremo tutta la canzoncina.
Carlo: Quella che fece Babbo per noi quella mattina?
Giacomo: Quella per ottenere felicità e contenti
A nonna, a babbo, a mamma e a tutti li parenti.
Carlo: Eccoci dunque. Attenti.
Giacono: Allegramente, a noi.
Su, cominciate.
Carlo: E’ meglio che cominciate voi.
Giacomo: Ti lodo, e t’adoro,
O Figlio divino,
Che fatto bambino
Scendesti dal ciel.
Carlo: Ti lodo, e t’adoro,
O verbo increato,
Che in terra sei nato
Fra i stenti e fra ‘l gel.
Giacomo: E tu, bella mamma,
Di tanto Signore
Presenta il mio cuore
Al caro Gesù.
Carlo: E tu, che qui in terra
Gli servi da Padre,
Al Figlio e alla Madre
Presentami tu.
Giacomo: Se poco è questo cuore,
Altro, Gesù, non ho.
Carlo: Accettami, Signore,
Che tutto a te mi do.
Diacono: A voi raccomandiamo,
Gesù, la casa nostra;
Donate a quanti siamo
Gesù, la grazia vostra;
E fateci contenti
Per una eternità.
Carlo: A babbo nostro e a mamma
Felicità donate;
A Nonna che va a Pesaro
Un buon viaggio date;
Ma non si faccia monaca
E torni in sanità.
Giacomo: Pace, salute e bene,
Gesù, date a zio Vito;
Date a zio Pietro ancora
Salute ed appetito:
Ma questo non sia tanto,
Gesù, per carità!
Carlo: A zio Ernesto pure
Date contenti ognora;
E fate che zio Ettore
Viva felice ancora.
Se non ci ha dati i brevi
Pazienza ci vorrà!
Giacomo: Il signor Don Giuseppe
Fate felice e santo;
Ma faccia poca scuola,
Ché se la slunga tanto,
Come successe a babbo
A noi succederà!
Carlo: Deh! Fate che viviamo
Sempre con pace e riso.
Giacomo: E fate che veniamo
Con voi in paradiso.
Giacomo e Carlo: A giubilare, a vivere
Per una eternità.
Egloga (vocabolario Treccani)
/’ɛgloga/ (o ecloga) s. f. [dal lat. eclŏga, gr. eklogḗ, propr. “scelta”]. – (crit.) [componimento poetico, caratteristico della poesia pastorale, assai spesso allegorico e in forma dialogica] ≈ bucolica. ‖ georgica, idillio, pastorelleria.
A Recanati il presepio “ meccanografico-sensoriale” quello di Leandro Messi che con la collaborazione del Maestro MALLEUS ci trasporta con i ricordi in epoche lontane. Un’opera d’arte realizzata artigianalmente
Molte le novità nell’edizione di quest’anno, a livello scenografico è stato aggiunto verso il pubblico l’effetto neve, oltre ovviamente a quello della pioggia già presente l’anno precedente, così come sempre presenti i sensazionali odori del vino e del pane appena sfornato.
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Sono state aggiunte anche altre scene come ad esempio, quella a tre stadi nella quale una signora al mattino prepara la sfoglia, nel pomeriggio invece è intenta a dondolarsi sulla sedia a dondolo e fare la maglia ai ferri ed infine la notte la stanza è vuota.
Altra scena di grande impatto è il lanternaio, che verso tramonto parte con il suo bastone/fiaccola, sosta sotto a 2 lanterne, le accende per poi continuare il suo percorso.
qui sotto la realizzazione del 2020
Via Passero solitario, 30
E mail: presepe.meccanico@gmail.com
Tel: 3281131641
Pagina FB: presepio Recanati
Il nuovo presidente dell’Associazione Città del Miele è il sindaco di Montelupone, Rolando Pecora, che succede a Vincenzo Parlato, sindaco di Sortino, in provincia di Siracusa.
L’Italia è l’unico Paese al mondo a vantare di mieli, molte delle quali uniche proprio in virtù delle loro radici locali. L’Associazione “Città del miele” è la rete di territori che danno origine e identità ai mieli italiani con oltre 60 diverse tipologie. “Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dal Trentino alla Campania, l’associazione valorizza i mieli tradizionali di tutta Italia. Si tratta di un prodotto di grande eccellenza, sul quale Montelupone ha puntato da anni, tanto che la festa del miele del nostro borgo è la più antica delle Marche e tra le più antiche d’Italia. Il miele è un interprete ideale di mete turistiche dove la storia, i miti, le tradizioni, l’arte e la cultura, i profumi e i sapori compongono un itinerario nazionale tutto da scoprire.
Dal 2001 l’associazione collabora a livello regionale e provinciale con il mondo dell’apicoltura sviluppando un’agenda nazionale di appuntamenti che ogni anno vede la partecipazione di oltre 300 mila persone incontrare, degustare, conoscere i mieli italiani e i prodotti dell’alveare.
In quasi vent’anni d’impegno collettivo gli eventi annuali promossi e sostenuti dalle città associate, hanno consentito a più di 5 milioni e mezzo di consumatori di conoscere, degustare e scoprire la qualità e la diversità dei nostri tanti e diversi mieli.
Abbiamo ricevuto gli Auguri per il Natale da: MALLEUS
Il Centro Culturale Leopardi di Recanati è lieto di invitarLa all’incontro con l’autore Daniele Mencarelli, lunedì 27 dicembre ore 18.30 in modalità zoom.
Sulla locandina le credenziali per il collegamento.
Con l’occasione il Presidente e il Direttivo del Centro Culturale augurano un felice e Santo Natale
Cinque titoli, di cui 4 in abbonamento, compongono la Stagione teatrale 2022 del Teatro Misa di Arcevia, per una proposta ispirata al filo conduttore della “Fame di teatro” e del desiderio di scoprire insieme al pubblico un cartellone variegato e stimolante. La proposta del Comune di Arcevia è firmata nella direzione artistica ed organizzativa dell’Atgtp associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, in collaborazione con AMAT Associazione Marchigiana attività Teatrali, e con il sostegno di “Alte Marche Creative-Cuore accogliente dell’Appennino” bando POR MARCHE FESR 2014/2020 – ASSE 3, Ministero della Cultura, Regione Marche e CMS Consorzio Marche Spettacolo.
Ad inaugurare il programma, sabato 8 gennaio alle ore 21 e domenica 9 gennaio alle ore 17, è “Segnale d’allarme – La mia battaglia VR”, opera teatrale di Elio Germano e Chiara Lagani che diventa un film in realtà virtuale, diretto da Elio Germano e Omar Rashid e per una produzione Gold/Infinito. “Segnale d’allarme” è la trasposizione in realtà virtuale de “La mia Battaglia”, un’opera – portata in scena da Elio Germano stesso – che parla alla e della nostra epoca. Lo spettacolo si potrà vedere grazie a supporti visivi, creati con Omar Rashid, fondatore del progetto multimediale Gold. Attraverso e grazie ai visori VR, gli spettatori sono portati a piccoli passi a confondere immaginario e reale, entrando nella narrazione grazie alla realtà virtuale, e assistono ad un monologo che sarà un crescendo e allo stesso tempo una caduta verso il grottesco.
Sabato 12 febbraio alle ore 21 va in scena “La donna più grassa del mondo” di Emanuele Aldrovandi (autore vincitore Premio Riccione/Tondelli, Premio Pirandello, Premio Fersen, Premio Hystrio), con la regia di Angela Ruozzi, le scene e i costumi di Alice Benazzi, le luci di Fabio Bozzetta. Luca Cattani, Alice Giroldini e Marco Maccieri interpretano i protagonisti di questa storia, nata dall’urgenza di riflettere sul problema della crisi ambientale determinata dal surriscaldamento globale che, nella scrittura di Aldrovandi, si allontana dalle questioni tecniche per concentrarsi e fare luce su quali siano le ragioni che rendono l’uomo contemporaneo così insaziabile e così avido di risorse. Una commedia raccontata attraverso la metafora della voracità alimentare della donna, simbolo dell’umanità, per una produzione del Centro Teatrale MaMiMò.
Giovedì 3 marzo ore 21 arriva al Teatro Misa “Tipi”, il recital “comico-antropologico” di Roberto Ciufoli che da cinque anni porta in giro per l’Italia questo spettacolo imprevedibile e molto divertente. L’attore, doppiatore, comico e regista teatrale romano – tra i volti tv più noti con il gruppo La Premiata Ditta – accompagna gli spettatori in un percorso esilarante che racconta le varie tipologie umane mostrando come una particolare caratteristica psicologica corrisponda ad un atteggiamento fisico ben preciso. Un vero “multi-one man live show” che spazia dallo sportivo all’indeciso, dal timido al supereroe e al danzatore. “Tipi” è un testo originale di Roberto Ciufoli, la regia è dello stesso Ciufoli, luci, elaborazioni sonore e vocalizzazioni di David Barittoni, produzione Teatro7 srl.
Liberamente ispirato all’omonimo racconto di Oscar Wilde è lo spettacolo “Il fantasma di Canterville”, di e con Angela De Gaetano, per la regia di Tonio De Nitto, in scena domenica 20 marzo alle ore 17. Le musiche originali sono di Paolo Coletta, voiceover Roberto Latini, scene Porziana Catalano, luci Davide Arsenio, costumi Lapi Lou, collaborazione al movimento Annamaria De Filippi, la produzione è di Factory Compagnia Transadriatica. Nello spettacolo, Virginia, la protagonista, ci conduce attraverso una storia ricca di humor e suspense, in cui razionalità e inquietudine si alternano, regalando momenti davvero spettrali tra le grigie mura del rinomato Castello di Canterville. Nella migliore tradizione delle ghost stories, il fantasma si palesa in un horror teatrale dalle atmosfere gotiche, un mosaico di paesaggi sinistri e personaggi non meno inquietanti.
La stagione di prosa del Teatro Misa si chiude con un evento fuori abbonamento, nel ricordo dell’eccidio di Monte Sant’Angelo, la strage nazifascista compiuta il 4 maggio 1944 sul Monte Sant’Angelo ad Arcevia, nella quale vennero uccisi 63 tra civili e partigiani italiani. Domenica 8 maggio alle ore 17, in collaborazione con Anpi, va in scena “Platino – un eccidio a Bolzano”, uno spettacolo con la drammaturgia e la regia di Dario Spadon, con Jacopo Cavallaro, Sabrina Fraternali e Dario Spadon per una produzione Cooperativa Teatrale Prometeo. Lo spettacolo ricorda un’altra strage nazifascista; alla fine del 1944. ventitré uomini (tra cui un partigiano originario di Arcevia) furono prelevati dal Lager di Bolzano, condotti nella Caserma “Francesco Mignone” e uccisi. Un’attrice-danzatrice e un attore-danzatore si muovono all’interno di una scena in continua trasformazione che rappresenta i luoghi dove i 23 uomini trascorsero le loro ultime vicende in vita, fra le quali un lungo tragitto nel Mar Adriatico a bordo del sommergibile Platino.
Gli spettacoli si svolgeranno nel rispetto delle normative vigenti in termini di distanziamento e misure di sicurezza. Green pass obbligatorio.
ABBONAMENTO [4 SPETTACOLI]
Abbonati a 4 spettacoli… 1 te lo regaliamo noi!
Platea e palchi centrali intero € 50 | ridotto* € 40
Palchi laterali intero € 40 | ridotto* € 30
*riduzione valida per under 25, over 65 e convenzionati vari
Gli abbonati alla stagione avranno l’ingresso omaggio allo spettacolo dell’8 maggio “PLATINO”.
Gentilissimi,
Abbiamo il piacere di invitarvi all’attesissimo concerto di Ottavia Maria Maceratini per le Serate Musicali già programmato per la primavera 2020.
Il concerto, sospeso a seguito della pandemia, avrà luogo domenica 19 dicembre alle 18,00 a Recanati presso l’Auditorium del Centro Mondiale della Poesia.
Il programma, incentrato su due figure centrali del Romanticismo europeo, avrà il suo culmine nella Sonata in Si min. di Chopin e gli Studi Sinfonici di Schumann.
Il concerto è organizzato dalla Civica Scuola di Musica B.Gigli e dall’Assessorato alle Culture del Comune di Recanati.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria, con Green Pass “rafforzato” e mascherina: Tel. 071 982821 – 331 9641255 ( giorni feriali dalle 14 alle 20).
Oggi per me è una giornata piena di letizia, perché questo dono non era atteso. Grazie a La Rivista letteraria Lido dell’anima( Periodico trimestrale bilingue: italiano – rumeno), grazie alla poetessa Lidia Popa, Fondatore Rivista letteraria Lido dell’anima,Presidente Uníon Hispanomundial de Escritores- UHE-filial Rumanía
Dopo 10 anni di carriera i Lettera 22 si raccontano a “Diario di bordo” in un’intervista guidata da Matteo Moretti, eseguendo i brani del disco d’esordio. Tra i membri della band ritroviamo i recanatesi Gianluca Pierini alla voce e Francesco Fabretti al basso, il santese Luca Orselli alla batteria, il filottranese Matteo Ortenzi, il portoelpidiense Paolo Romagnoli e solo per quest’occasione la fidardense Arianna Graciotti alla chitarra, storico membro fondatrice della band.
I Lettera 22 festeggiano il X° anniversario dall’uscita del loro primo album nell’ottava puntata di “Diario di bordo”, il programma YouTube dell’Astronave Recording Studios. Il disco che si intitolava “Contorno occhi” uscì nel 2011 per la Forears Records e proponeva un “pop-rock elegante che si lascia accarezzare da suggestioni amarognole” (così ne definì i suoni Massimiliano Locandro in una recensione sulla rivista musicale online Impatto Sonoro).
Gli anni son passati e nel frattempo i Lettera 22 hanno pubblicato altri 2 album che tracciano un solco importante nell’indie pop cantautoriale italiano, con un premio a Musicultura nel 2012 e la selezione come finalisti nel 2015, il premio “I postumi di Fred”, dedicato al cantautore Buscaglione, la civica benemerenza dal Comune di Castelfidardo e la collaborazione con il cantautore Paolo Benvegnù.
https://www.youtube.com/channel/UCcTdW2nPyBS9uWBsyAd2JNQ
COMUNICATO STAMPA 13 dicembre 2021
RECANATI. ’ Istituto Istruzione Superiore V. Bonifazi presenta
“Arte e cultura per il benessere e la salute” il nuovo progetto formativo dell’indirizzo Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale
Una novità assoluta dell’offerta formativa in linea con la Rete Welfare Culturale Marche
Nasce proprio sul colle dell’Infinito, nella sede dell’ Istituto Istruzione Superiore V. Bonifazi di Recanati, la nuova caratterizzazione di studi su Arte e cultura per il benessere e la salute dell’indirizzo scolastico Servizi per la Sanità e l’Assistenza. Una novità assoluta nel panorama dell’offerta formativa delle Marche e del Paese, nata dalla crescente richiesta di competenze culturali nel settore sanitario e sociale.
Un progetto scolastico in linea con gli obiettivi della Rete Welfare Culturale Marche ideata dall’ Assessorato alle Culture del Comune di Recanati.
“Siamo ben lieti di presentare oggi il nuovo progetto formativo scolastico socio sanitario legato alla cultura dell’Istituto Bonifazi di Recanati.- Ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – Una caratterizzazione formativa assolutamente innovativa in Italia, una nuova apertura verso il mondo del benessere che va a completare il lavoro sul welfare culturale iniziato a Recanati per la promozione della co-progettazione tra il sistema della cultura e quello socio-sanitario. Ringrazio la scuola per la disponibilità e per il grande lavoro realizzato.”
Con la nuova caratterizzazione l’I.I.S. “V.Bonifazi” di Recanati, conferma la sua vocazione ad essere un Istituto attento alle richieste e alle esigenze professionali del territorio, proponendo un’innovativa e valida offerta formativa per le nuove generazioni sia in termini di acquisizione di competenze che di sbocchi lavorativi.
“Aprire a Recanati questo nuovo percorso scolastico su “Cultura e Benessere” rappresenta il coronamento di un progetto visionario che ci ha visti pionieri a livello nazionale. – Ha affermato l’Assessora alle Culture Rita Soccio – Dopo essere riusciti a costituire una Rete Regionale sul Welfare Culturale con più di 40 soggetti ora abbiamo anche un corso di studi che integra le attività culturali con quelle socio-sanitario a dimostrazione di quanto la nostra idea sia stata lungimirante. Ringrazio per questo risultato la Direttrice Valentina Carbone e il Dirigente Claudio Bernacchia per aver dato seguito a questa idea innovativa che apre alle alunne e alunni del Bonifazi nuovi scenari lavoratori come richiesto anche dalle linee guida dell’Europa.”
Tra gli obiettivi del progetto – ha spiegato la Direttrice la Prof Valentina Carboni – la formazione di figure professionali con competenze tecnico-pratiche necessarie alla valutazione del rischio nel campo della salute e ai miglioramenti degli stili di vita; la formazione di addetti alla prevenzione e al benessere in grado di progettare e realizzare interventi di “educazione sanitaria”, seguendo l’ottica della promozione della cultura come benessere; la comprensione dei benefici delle arti e della cultura nella relazione di cura e nei progetti di prevenzione e promozione della salute; la sostenibilità di progettualità ad alto impatto sociale”
Le medical humanities sono un ambito disciplinare in cui la medicina rafforza i propri rapporti con le scienze sociali e comportamentali come la sociologia, la psicologia, il diritto,l’ economia, la storia, l’antropologia culturale e può entrare in dialogo con la filosofia morale, la bioetica e la teologia morale, con gli apporti delle arti espressive come la letteratura, il teatro e le arti figurative.
Il percorso in Arte e Cultura per il Benessere e la Salute, grazie ad offerta disciplinare mirata a un potenziamento delle medical humanities offre ai partecipanti la possibilità di acquisire competenze trasversali che li rendono in grado di integrare le arti e la cultura nella relazione di cura e nei progetti di prevenzione e promozione della salute.
Il progetto formativo è indirizzato a soddisfare il crescente fabbisogno di competenze trasversali legate alla salute e alla cultura ed è caratterizzato da una notevole interdisciplinarietà.
Il percorso si caratterizza per una didattica interattiva, per una significativa integrazione tra lezioni d’aula, incontri con esperti e professionisti delle medical humanities, in stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Recanati, promotore della rete per il welfare culturale nelle Marche e con i soggetti aderenti alla Rete
Inoltre prevede lo svolgimento di case studies ed esercitazioni pratiche per consolidare e applicare correttamente i concetti spiegati e appresi.
La Società Operaia di Mutuo Soccorso Sabato 18 dicembre 2021 alle ore 17.30 presso l’Aula Magna del Palazzo Comunale di Recanati organizza la conferenza del prof. Marco Moroni
sul tema “Recanati in età contemporanea: dalla nascita della Società Operaia alla Prima Guerra Mondiale”. Saranno presenti il Sindaco Antonio Bravi e l’assessora alle Culture Rita Soccio.
Nell’occasione sarà presente il gruppo “Social Catenelle” con le loro creazioni il cui ricavato verrà devoluto allo Sportello Antiviolenza di Recanati.
Dalla scuola di Musica G.Gigli di Recanati:
si sono svolti gli esami di “Diploma Accademico di Concertismo” all’Accademia Pianistica delle Marche che ha sede a Recanati ed è diretta da Lorenzo Di Bella. Commissario esterno Yuri Bogdanov dell’Accademia Gnesin di Mosca.
Conseguono il diploma Caterina Dionisi, Jacopo Fulimeni, ed Elisa Conesta’.#diploma#pianoforte# accademiapianisticamarche
COMUNICATO STAMPA 13 dicembre2021
XXXIII Edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore
Musicultura 2022 nuovo record: 1086 i partecipanti al concorso
Banca Macerata si conferma Main Partner del Festival per sostenere i nuovi giovani talenti
Con ben 1086 partecipanti la XXXIII edizione di Musicultura batte tutti i precedenti record di iscrizioni e conferma il sodalizio con il suo Main Partner Banca Macerata per l’edizione 2022 del Festival.
“Ci tuffiamo in un mare di canzoni che fotografa e racconta, indipendentemente dai generi musicali, la passione artistica di una Italia che, per quanto scossa, ha in serbo energie e coltiva sogni. – Ha commentato il Direttore Artistico Ezio Nannipieri – Siamo grati a Banca Macerata, con cui affrontiamo insieme anche questo nuovo viaggio. Per una realtà come Musicultura, la cui notorietà in ambito nazionale si coniuga al forte e sincero radicamento locale, l’avere al fianco un rilevante protagonista finanziario del territorio, come Banca Macerata, impegnato anche nell’ascolto e nella risposta ai bisogni sociali e culturali della comunità, è un piacere ed una garanzia.”
Qualità, talento, passione e valorizzazione del territorio, valori del Festival condivisi per il secondo anno consecutivo con il Main Partner Banca Macerata.
“Il nuovo record di partecipazioni a Musicultura conferma come sia importante sostenere i giovani artisti nei loro sogni ed obiettivi. – ha affermato il Presidente Onorario di Banca Macerata Loris Tartuferi – Il Premio Banca Macerata è un sostegno alla creatività giovanile, un investimento basato sul merito che con i 20 mila euro in palio vuole aiutare concretamente un giovane artista a mantenere la sua indipendenza espressiva, in uno snodo delicato di un percorso, come è l’inizio di una carriera.”
“La partnership si è rilevata di grande successo nel dare impulso ai valori condivisi dal nostro Istituto e da Musicultura. Lo dicono i dati, ma direi anche il sentimento e l’entusiasmo che stanno dietro ai dati. – Ha osservato il Presidente di Banca Macerata Ferdinando Cavallini – Siamo quindi ben lieti di confermare il nostro supporto al Festival 2022 e fin da ora, a nome di Banca Macerata, formulo un sincero in bocca al lupo ai giovani artisti ed alle giovani artiste in concorso.”
Alcuni dati statistici possono aiutare a tracciare meglio il profilo dei partecipanti: l’80% sono solisti, il restante 20% band; il 35% ha già partecipato al concorso; tra le regioni più rappresentate troviamo al primo posto il Lazio, seguito dalla Lombardia e dall’ Emilia Romagna; il concorrente più “maturo” ha 64 anni (Musicultura non prevede limiti superiori di età per partecipare al concorso) il più giovane ha compiuto da poco 18 anni. È da registrare l’aumento della partecipazione delle cantautrici, il 33% sui 1086 iscritti, un dato significativo tenendo conto delle recenti analisi sul gender- gap diffuse da Spotify Italia, che rileva come solo il 14,1% delle proposte artistiche nelle classifiche di vendita sia rappresentato da donne.
Musicultura aprirà il suo palcoscenico live nel prossimo mese di febbraio, in occasione delle Audizioni Live 2022. Circa 60 proposte, tra le 1086 in concorso, saranno convocate a Macerata per presentare più ampiamente il proprio progetto artistico ed esibirsi al Teatro Lauro Rossi di fronte alla giuria e, si spera, nuovamente al cospetto degli spettatori in sala. Nel 2020 e nel 2021 i lockdown non hanno comunque bloccato le audizioni di Musicultura, le cui dirette streaming hanno consentito ad oltre mezzo milione di utenti di seguire ed appassionarsi a questa fase, tra le più vivaci e delicate della manifestazione.
Tutti gli esclusi dalla prima selezione riceveranno un’accurata scheda di commento, è questa una peculiarità di Musicultura, molto apprezzata dai giovani artisti ed artiste in Concorso.
Dalle Audizioni Live emergeranno i 16 progetti artistici finalisti, che passeranno al vaglio del prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, in questa XXXIII edizione composto da Vasco Rossi, Roberto Vecchioni, La Rappresentante di Lista, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Francesco Bianconi, Giorgia, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Sandro Veronesi, Niccolò Fabi, Dacia Maraini, Gaetano Curreri, Maria Grazia Calandrone, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Diego Bianchi, Teresa De Sio, Francesca Archibugi, Mariella Nava, Antonio Rezza, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Ron.
Tra i 1086 partecipanti al concorso saranno infine 8 i vincitori. Li vedremo protagonisti, assieme ad ospiti di spicco italiani ed internazionali, delle serate conclusive del Festival nel mese di giugno 2022 allo Sferisterio di Macerata, dove il voto del pubblico decreterà il vincitore assoluto, al quale andrà il Premio Banca Macerata di 20 mila euro.
Gli autori del libro nell’intitolarlo Misa amaro, avranno pensato che forse nessun altro titolo era più adatto, visto che i testimoni delle epoche passate scrivevano che: «è difficilissimo di potere scrivere tutte le stridolenze che si sentirono a Sinigaglia» durante alcuni eventi che narrano, oppure che: «la compassionevole e memoranda disgrazia accaduta» è ben giusto che «resti a posteri di memoria», «attesoché il danno fatto e recevuto è stato inestimabile».
Come era possibile perciò intitolare diversamente, se non «Misa amaro», un libro sulle alluvioni storiche di Senigallia?
Giuseppe Santoni e Rossano Morici, nel narrare le «Piogge intense, inondazioni e alluvioni storiche a Senigallia» dal secolo XV al secolo XX, danno conto di ben 43 eventi alluvionali documentati, di cui 16 gravissimi, e di un’altra decina di eventi in cui, per fortuna, le grandi perturbazioni meteo non dettero origine a vere e proprie inondazioni.
Le fiumane avvennero in tutte le stagioni e i mesi dell’anno, soprattutto durante l’autunno e durante il mese di luglio, in coincidenza con il mare grosso da levante, da ostro, scirocco, libeccio e bora.
Il Misa, le cui acque scorrono così pigre e fiacche che non riescono a trasportare a valle i detriti e interrano l’alveo, talvolta da piccolo torrente «sonnolento, per più mesi all’anno quasi completamente asciutto» può risvegliarsi all’improvviso e trasformarsi in un “torrentaccio” violento che genera «una grave preoccupazione per la nostra città».
Nella ricerca gli autori hanno considerato inoltre non solo la città, ma tutta la platea alluvionale su cui sorge Senigallia, compresi i numerosi fossati che non confluiscono nel Misa, ma sfociano (o sfociavano) direttamente in mare, che nei secoli hanno generato gravi problemi di contenimento delle acque meteoriche, intorno (o sopra) ai quali negli ultimi decenni si è costruito irresponsabilmente.
Un libro, in conclusione, di sicuro interesse per tutti i cittadini che ad ogni medio evento meteorologico stanno in grande apprensione per quello che può succedere all’improvviso.
Per permettere uno consultazione più agevole, la ricerca si presenta divisa in due volumi: la Parte Prima dal secolo XV al XIX; la Parte Seconda tutta dedicata al secolo XX, è arricchita di grafici significativi di facile interpretazione, che aiutano a valutare meglio gli eventi narrati.
Dott. Lorenzo Campanelli
PORTO POTENZA. E’ aperto dall’8 dicembre il tradizionale Presepe artiginale dei Vicoli Marinari di UMBERTO MAROTTI, giunto alla sua 52esima edizione. Una sapiente ricostruzione della Gerusalemme di duemila anni fa per celebrare la nascita di Gesù, con diorami che rappresentano sia l’evento religioso che la vita quotidiana dell’epoca realizzati a mano e meccanizzati dal Maestro Umberto Marotti. Sui circa 30 metri quadrati al piano terra della propria abitazione, in via Garibaldi, sono presenti oltre 300 figure con una quarantina di scene meccanizzate e digitalizzate controllate con un sistema computerizzato per il cambio giorno/notte e gli effetti meteorologici.
Il Maestro Marotti, oltre ad essere delegato tecnico per Marche, Umbria e Toscana dell’Associazione Nazionale Presepisti, è stato il primo nelle Marche e il secondo il Italia a realizzare anche il Presepe Pasquale con la rappresentazione della Passione di Cristo che gli è valso il Primo Premio in Italia e menzioni d’onore al Concorso Internazionale Regione Siciliana. Il Presepe dei Vicolo Marinari ha il patrocinio del Comune di Potenza Picena.
E’ aperto al pubblico tutti i giorni fino al prossimo 30 gennaio dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 19. Su appuntamento per gruppi contattando il 333.6609751.
PER IL SANTO NATALE
Canzonetta (scritta nel 1809 all’età di 11 anni)
Tacciano i venti tutti,
del mar si arrestino le acque,
Gesù, Gesù già nacque,
già nacque il Redentor.
Il Sommo Nume Eterno
scese dall’alto cielo,
il misterioso velo
già ruppe il Salvator.
Nascesti alfin nascesti,
pacifico Signore,
al mondo apportatore
d’alma felicità.
L’empia, funesta colpa,
giacque da te fiaccata,
gioisci, o avventurata,
felice umanità.
Sorgi, e solleva il capo
dal sonno tuo profondo;
il Redentor del mondo
omai ti liberò.
No, più non senti il giogo
di servitù pesante,
son le catene infrante
da lui che ti salvò.
Gloria sia dunque al sommo,
Onnipossente Iddio,
guerra per sempre al rio
d’Averno abitator.
Dia lode e Cielo, e Terra,
al Redentor divino,
al sommo Re Bambino
di pace alto Signor .
(Giacomo Leopardi 1798-1837)
Qualche anno prima della sua morte la Contessa Anna Leopardi la pubblicò in un semplice fascicoletto che regalò ai familiari e ai conoscenti più vicini…
COMUNICATO STAMPA 8 Dicembre 2021
64° Anniversario della morte di Beniamino Gigli
Recanati celebra il suo illustre cittadino con il MEMORIAL GIGLI 2021
Domenica 12 dicembre nell’ Aula Magna del Comune di Recanati
Domenica prossima 12 dicembre Recanati celebra il 64° Anniversario della morte dell’illustre cittadino recanatese il grande tenore Beniamino Gigli con il recital lirico “Memorial Gigli 2021”, alle ore 17,30 nell’Aula Magna del Comune di Recanati.
Un’iniziativa dell’Associazione Beniamino Gigli e dell’Assessorato alle Culture del Comune di Recanati in collaborazione con l’Associazione Controvento Aps di Recanati, che sarà incentrata anche sul ricordo del soprano Rina Gigli, figlia del tenore recanatese.
A rappresentare lo squisito fraseggio della tecnica belcantistica italiana il “Belcanto Italiano duo” composto dal soprano Astrea Amaduzzi e dal Maestro Mattia Peli (pianoforte, organo) che nasce nel marzo 2011 per riaffrontare in una nuova veste raffinatamente musicale un ampio repertorio, spaziando dalla musica sacra all’opera italiana, dalla canzone napoletana alla musica vocale da camera. Il Duo che si è esibito in Italia ed all’estero, in molti teatri ed auditori, collabora anche con compositori contemporanei, tra i quali Massimo Moretti di cui il Duo ha eseguito a Rieti in prima mondiale il suo “Interwoven Silences – New York 2011” e Leonardo Ciampa che ha dedicato ad Amaduzzi-Peli la sua lirica da camera “Pusilleco” nel 2020. Dall’ottobre 2018 il soprano Astrea Amaduzzi e il Maestro Mattia Peli sono docenti presso l’Accademia Nazionale di Belcanto Italiano, in collaborazione con famosi cantanti lirici, tra i quali il celebre tenore Ugo Benelli.
Con il “Belcanto Italiano duo” al Memorial Gigli 2021 si esibirà anche il tenore Raymond Turci, giovane allievo dell’Accademia.
Il soprano Rina Gigli verrà ricordato dal grande fotografo Gianfranco Lelj, già docente presso la cattedra di filosofia moderna, Storia del Cinema di Bologna, la cui passione per il cinema lo porta alla fotografia come mezzo di avvicinamento alla settima arte. Dopo alcuni splendidi ritratti del soprano bulgaro Raina Kabaivanska, fa conoscenza con il regista Mauro Bolognini che, colpito da tali foto, lo scrittura come fotografo di scena per il suo film “Fatti di gente per bene” con Catherine Deneuve.
L’eccellente risultato attira l’attenzione di Luchino Visconti, massimo regista europeo a quei tempi, che chiama Lelj a Roma per seguire la lavorazione del suo film “L’innocente” tratto da D’Annunzio.
Con i brani in programma di Rossini, Donizetti, Verdi, Bizet, Massenet, Boito, Mascagni, Puccini e Tosti, verranno fatti ascoltare dischi incisi da Beniamino e Rina Gigli su grammofono originale dell’epoca.
A presentare il concerto sarà il presidente dell’Associazione Gigli Pierluca Trucchia.
Si invita tutta la cittadinanza alla partecipazione, ingresso libero con le misure previste dalla normativa dei protocolli anti Covid-19.
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COMUNICATO STAMPA
“MEMORIAL GIGLI 2021”
Su iniziativa dell’Associazione Beniamino Gigli e dell’Assessorato alle Culture del Comune di
Recanati in collaborazione con l’Associazione Controvento Aps di Recanati, in occasione del
64°anniversario della morte di Beniamino Gigli si comunica che domenica 12 dicembre 2021, alle ore 17,30, all’Aula Magna comunale si terrà l’evento “Memorial Gigli 2021” incentrata anche sul ricordo del soprano Rina Gigli.
A rappresentare lo squisito fraseggio della tecnica belcantistica italiana Il “BELCANTO ITALIANO
DUO” costituito dal soprano Astrea Amaduzzi e dal Maestro Mattia Peli (pianoforte, organo) che
nasce nel marzo 2011 per riaffrontare in una nuova veste raffinatamente musicale un ampio
repertorio, spaziando dalla musica sacra all’opera italiana, dalla canzone napoletana alla musica
vocale da camera. Il Duo che si è esibito in Italia ed all’estero, in diversi teatri ed auditori, collabora
anche con compositori contemporanei, tra i quali Massimo Moretti di cui il Duo ha eseguito a Rieti
in prima mondiale il suo “Interwoven Silences – New York 2011” e Leonardo Ciampa che ha
dedicato ad Amaduzzi-Peli la sua lirica da camera “Pusilleco” nel 2020. Dall’ottobre 2018 sono
docenti presso l’Accademia Nazionale di Belcanto Italiano, in collaborazione con famosi cantanti
lirici, tra i quali il celebre tenore Ugo Benelli. Con loro il tenore Raymond Turci, giovane allievo
dell’Accademia.
Il soprano Rina Gigli verrà ricordato dal prof. Gianfranco LELJ, nato a L’Aquila, ma cresciuto a
Bologna. Dopo essersi laureato in lettere moderne, insegna, presso la cattedra di filosofia moderna,
Storia del Cinema. La sua passione per il cinema lo porta alla fotografia come mezzo di
avvicinamento per la settima arte. Dopo alcuni splendidi ritratti del soprano bulgaro Raina
Kabaivanska, fa conoscenza con il regista Mauro Bolognini che, colpito da tali foto, lo scrittura
come fotografo di scena per il suo film “Fatti di gente per bene” con Catherine Deneuve.
L’eccellente risultato attira l’attenzione di Luchino Visconti, massimo regista europeo a quei tempi,
che chiama Lelj a Roma per seguire la lavorazione del suo film “L’innocente” tratto da D’Annunzio.
Con i brani in programma di Rossini, Donizetti, Verdi, Bizet, Massenet, Boito, Mascagni, Puccini e
Tosti, verranno fatti ascoltare dischi incisi da Beniamino e Rina Gigli su grammofono originali
dell’epoca.
A presentare il concerto sarà il presidente dell’Associazione Gigli Pierluca Trucchia.
Si invita tutta la cittadinanza alla partecipazione, ingresso libero con tutte le misure previste dalla
normativa dei protocolli anti Covid-19.
Il Presidente
Pierluca Trucchia
Si terrà sabato 11 dicembre alle 17.00 la cerimonia inaugurale dell’installazione “Pietra Liquida”, realizzata dall’artista Angelo Iodice e seconda tappa del progetto LIVEllo2, lo spazio nella Torre Civica di Recanati dedicato all’arte contemporanea …
leggi si Picchio News https://picchionews.it/cultura/recanati-alla-torre-del-borgo-pietra-liquida-l-installazione-firmata-angelo-iodice
Dopo l’inevitabile pausa 2020 per la pandemia, l’Automotoclub Storico Italiano è tornato ad assegnare i riconoscimenti di qualità alle manifestazioni per i club federati. L’attività nazionale è ripresa con tutte le dovute attenzioni e la stagione è stata segnata dall’importante varo dell’iniziativa “Circuito Tricolore” che ha voluto valorizzare le manifestazioni di auto e moto d’epoca di mag
gior prestigio sul territorio nazionale, con sette eventi per le quattro ruote e tre per le moto. Tra queste, è stato considerato il migliore evento motociclistico 2021 proprio la manifestazione CAEM “Rievocazione Storica sul Circuito del Chienti e Potenza per moto d’epoca”, che ha archiviato la sua 25^ edizione lo scorso agosto. Tutte le prerogative ASI volte a mettere in risalto l’importanza tecnico-storica dei raduni, la promozione
storica dei territori e delle tipicità, ha trovato pieno riscontro nel raduno maceratese che ha visto un’ampia partecipazione di appassionati motociclisti da molte e nuove parti d’Italia, attirati proprio dal Circuito Tricolore, con mezzi di notevole valore storico. All’evento ha dato notevole spinta propulsiva la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Tolentino, da sempre a fianco degli organizzatori.
La scorsa settimana l’ASI ha organizzato la Cerimonia di Premiazione al Marriott Park Hotel di Roma, dove al CAEM/Lodovico Scarfiotti, rappresentato dal vicepresidente Carlo Lazzarini, è stata consegnato il Premio “Circuito Tricolore” e la prestigiosa “Pedivella d’Oro ASI” al Circuito Chienti e Potenza, su proposta della Commissione Manifestazioni Moto. Per l’evento motociclistico è la seconda Pedivella, dopo quella ricevuta nel 2019. Il club ha ricevuto anche un “Encomio ASI” per il 25° Trofeo Scarfiotti per auto d’epoca organizzato nel mese di giugno. Il club è particolarmente felice anche del premio consegnato tra i partecipanti moto a Claudio Trippetti, appassionato perugino sempre presente alle manifestazioni CAEM.
Il Consiglio Direttivo guidato da Roberto Carlorosi ed i soci del club CAEM/Lodovico Scarfiotti hanno accolto con entusiasmo questi ulteriori riconoscimenti per l’impegno sostenuto negli anni, con la dovuta esperienza e competenza, per organizzare eventi sempre più interessanti per gli appassionati e per la valorizzazione del territorio marchigiano.
Precedentemente festa spontanea, nel 1617, grazie all’iniziativa del frate cappuccino anconitano fra’ Tommaso[8], l’usanza si diffuse capillarmente in tutte le Marche[9].
Al momento della definitiva ufficializzazione della festa (1624) queste erano le prescrizioni, descritte dallo stesso MONALDO LEOPARDI padre del poeta: sparo di mortai, suono di tutte le campane (alle 3,30 della notte, ora in cui la Santa Casa avrebbe toccato terra, fuochi sopra alle torri comunali, lumi a tutte le finestre, mentre grandi falò si accendono nei paesi, in tutti i rioni delle città e nelle aie di tutte le case di campagna.
Chi disponeva di un’arma da fuoco doveva sparare un colpo in aria, in segno di festa; di seguito veniva celebrata la “Messa della Venuta”. Ad Ancona durante la vigilia si digiunava, mentre la popolazione della provincia di Ascoli e di Fermo consumava un’abbondante pasto battezzato con il nome di “Nataletto” (Natalitte)[7].
Alla festa della Venuta del 1849 assistette anche GARIBALDI, che si trovava ad Ancona per chiedere ai circoli patriottici sostegno per la causa della Repubblica Romana…
Venerdì 10 dicembre 2021
Sala Conferenze del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, ore 17.30
Presentazione del CD Omaggio a Giacomo Leopardi nel Bicentenario dell’Infinito. Musica e Poesia. Paola Ciarlantini (LUNA ROSSA Classic, 2020)
Gentilissimi,
Venerdì 10 dicembre alle ore 17.30 presso la Sala Conferenze del Centro Nazionale di Studi Leopardiani sarà presentato il doppio CD Omaggio a Giacomo Leopardi nel Bicentenario dell’Infinito. Musica e Poesia. Paola Ciarlantini, che raccoglie composizioni della musicologa e compositrice concittadina ispirate a testi poetici e, in particolare, quattro suoi brani dedicati a Leopardi (Ultimo canto di Saffo, E quinci il mar da lungi e quindi il monte, Moon Variations e Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco). Esso ha come enti patrocinatori il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, il Comune di Recanati-Assessorato alle Culture, la Civica Scuola di Musica “B. Gigli” e LUNA ROSSA Classic, etichetta discografica di Supersano (LE) che si occupa da un ventennio di promozione e diffusione di musica classica, antica e contemporanea e di video, con la CORRADO Productions. Gran parte delle registrazioni fanno parte del concerto monografico che la Ciarlantini dedicò al Bicentenario dell’Infinito leopardiano il 13 aprile 2019 all’interno della “Serate Musicali” della Civica Scuola Gigli.
Alla presentazione interverranno: il Direttore del CNSL Fabio Corvatta, l’Assessora alle Culture del Comune di Recanati Rita Soccio e il Direttore della Civica Scuola di Musica Gigli Ermanno Beccacece, l’autrice Ciarlantini e la poetessa Norma Stramucci, anche voce recitante nell’intermezzo musicale, condotto dal violinista Luca Mengoni. Nella manifestazione sarà inoltre proiettato in prima assoluta il documentario Recanati, un passo dall’Infinito…, per la regia e il montaggio di Ermanno e Guido Corrado, omaggio della CORRADO Productions alla città di Recanati (enti patrocinatori: CNSL, Comune di Recanati e Civica Scuola Gigli). L’ingresso è libero, ma con esibizione di Green Pass, secondo la vigente normativa, fino a esaurimento posti.
La Giornata mondiale del volontariato viene celebrata ogni 5 dicembre dopo essere stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1985. Molte iniziative costelleranno l’Italia dal Nord al Sud per festeggiare e ringraziare tutti coloro che si dedicano al volontariato e all’aiuto ai più bisognosi. Inoltre dalle 18 ci sarà un collegamento online per partecipare alla cerimonia di chiusura di Berlino Capitale Europea del volontariato 2021 in cui sarà annunciata la città che diventerà Capitale Europea del Volontariato per l’anno 2023. Sarà Danzica, in Polonia, la Capitale europea del volontariato del 2022.
Premio internazionale leopardiano LA GINESTRA 2021 a SERGIO GIVONE La quattordicesima edizione del Premio si terrà domenica 5 dicembre in Villa Campolieto a Ercolano
Il Premio La Ginestra – edizione 2021 sarà assegnato a SERGIO GIVONE, professore emerito di Estetica all’Università di Firenze
È uno dei premi letterari leopardiani più amati e attesi in Italia e in Europa. Sarà la monumentale Villa Campolieto di Ercolano a ospitare domenica 5 dicembre 2021 alle ore 11.00 la quattordicesima edizione del Premio La Ginestra. Il Premio internazionale leopardiano celebra da sempre il poeta.
SERGIO GIVONE, professore emerito di Estetica all’Università di Firenze con i suoi studi ha costituito un momento essenziale della riflessione intorno al nichilismo e al carattere tragico del pensiero moderno.
I saggi di Givone sono le tappe di un processo conoscitivo unitario, che va da Dostoevskij e la filosofia del 1986 a Disincanto del mondo e pensiero tragico del 1988 fino a Luce d’addio. Dialoghi dell’amore ferito del 2016. Tra questi estremi cronologici, intrecciati con la scrittura di tre romanzi, si collocano La storia del nulla del 1995, Il bibliotecario di Leibniz. Filosofia e romanzo del 2005 e la Metafisica della peste del 2012.
“Il premio La ginestra è ormai un appuntamento fisso e irrinunciabile in cui la Fondazione ospita- spiega il Presidente della Fondazione Ville Vesuviane prof. Gianluca Del Mastro – grazie alla giuria e al comitato organizzatore, un evento che premia un’eccellenza che si sia distinta nel segno di Leopardi e della sua opera. Il premio a Sergio Givone sottolinea la grande carriera dello studioso e il percorso di vita e pensiero che ha avuto in Leopardi un costante riferimento. Siamo felici di questo conferimento e di poter celebrare, finalmente in presenza, ma con le dovute cautele, quella che è una festa della letteratura e della cultura del territorio”.
“Dopo un anno di pausa forzata ritorna il Premio La Ginestra – dichiara il direttore della Fondazione Ente Ville Vesuviane Roberto Chianese – , un evento letterario prestigioso a cui la Fondazione Ente Ville Vesuviane tiene in maniera particolare. E a testimoniare l’importanza di questo ritorno, in via straordinaria, il prossimo 5 dicembre, il Premio sarà ospitato per la prima volta nella Villa Campolieto di Ercolano, lontano dalla sua abituale dimora di Villa delle Ginestre a Torre del Greco. È un premio che acquisisce ogni anno maggiore prestigio come testimonia il vincitore della edizione 2021: Sergio Givone, uno dei più fervidi e acuti indagatori del pensiero nichilista. Riflessioni attuali che ci aiutano a illuminare il nostro presente”.
Questa la motivazione dell’assegnazione del Premio La Ginestra 2021 al professor Givone:
Nei testi di filosofi e di romanzieri, Givone mette in gioco i temi essenziali della sua indagine. Analizza il significato di un concetto capitale come il nulla o riflette intorno all’esperienza della peste, elevata a figura della condizione umana.
Lungo questa strada, che è nello stesso tempo ermeneutica ed estetica, l’incontro con le opere di Leopardi è fatale. Il pensiero tragico trova nelle sue riflessioni e nei suoi versi un punto di vista imprescindibile, che congiunge fatalità della morte e desiderio della vita. Per Givone Leopardi trasforma il dolore in consapevolezza. Attribuita «la colpa» «a quella che veramente è rea», l’uomo può stringere un patto con i suoi simili. La compassione e l’amore consentono di trovare un senso nel non senso dell’esistenza. La natura è tenebra, ma il cuore di tenebra della natura sprigiona luce – scrive Givone. Quella luce che gli uomini non hanno saputo accogliere, come intona l’esergo giovanneo apposto da Leopardi a La ginestra: «E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce».
Nei testi di Leopardi Givone ritrova la ricchezza del pensiero tragico, che intreccia la coscienza del nulla e il destino della caducità con la potenza della poesia. La poesia “porta il nulla dentro di sé” ed è, nello stesso tempo, la consolazione da cui “l’anima riceve la vita”.
Il premio “La Ginestra” assegnato a Sergio Givone vuole testimoniare il vigore speculativo delle sue ricerche e la fecondità della prospettiva, “celestiale e infera”, con cui egli interpreta l’avventura umana e poetica di Giacomo Leopardi.
Nel corso degli anni, il Premio La Ginestra è stato assegnato a studiosi come Aldo Masullo, Gilberto Lonardi, Luigi Blasucci, Antonio Prete, Lucio Felici, al filosofo Massimo Cacciari e al regista Mario Martone. Nel corso dell’ultima edizione – tenutasi nel 2019 – il Premio internazionale leopardiano è stato assegnato al cantautore Roberto Vecchioni, che proprio in quell’anno celebrò il duecentesimo anniversario de “L’Infinito” del Leopardi pubblicando un disco dal titolo omonimo.
Premio internazionale leopardiano LA GINESTRA
XIV EDIZIONE
Domenica 5 dicembre 2021
ore 11.00
Villa Campolieto Ercolano (NA)
Organizzazione
Rotary Club Torre del Greco e Comuni Vesuviani
Fondazione Ente Ville Vesuviane
Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con il contributo della
Banca di Credito Popolare
di Torre del Greco
e le sponsorizzazioni tecniche di
Ascione – Torre del Greco 1855
R.D.R. SRL
COMUNICATO STAMPA 2 dicembre 2021
Concorso indetto dal Comune di Recanati
Presentati i progetti premiati dal “Concorso di idee per la valorizzazione del centro storico della città di Recanati”
Presentati nell’aula magna del Comune di Recanati i progetti premiati dal “Concorso di idee per la valorizzazione del centro storico della città di Recanati”, riservato ai professionisti italiani e indetto dal Comune per la riqualificazione del centro storico lo scorso dicembre 2020. Un’idea nata dal Sindaco Bravi durante l’esperienza nelle precedenti amministrazioni in veste di Vice Sindaco e maturata con la sua elezione a primo cittadino di Recanati.
“L’idea di indire un concorso di idee per la valorizzazione del centro storico rivolto a professionisti qualificati del settore nasce dall’ascolto dei miei concittadini e dei turisti in visita a Recanati.- Ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – Da una parte emergeva l’esigenza della città di riqualificare il centro storico, dall’altra la percezione positiva dei turisti che si complimentavano con noi per la bellezza e le attività del centro. Un doppio punto di vista che mi ha convinto a cercare soluzioni al di fuori delle nostre possibili valutazioni interne di rilancio. Era necessario cercare nuove idee qualificate da professionisti del settore. E su questo mi sono impegnato durante la mia campagna elettorale a Sindaco e oggi grazie al Concorso è un motivo di grande soddisfazione verificare le molteplici proposte pervenute ricche di idee e di valutazioni interessanti. Ringrazio pertanto tutti i professionisti che hanno partecipato per il loro importante contributo offerto alla città.”
“Ringrazio il Sindaco Bravi per questo importante studio effettuato su Recanati che offre molti spunti di riflessione, attente analisi sulle criticità e su come superarle, da condividere per un piano di rilancio con i commercianti e i cittadini. – Ha affermato il Vice Sindaco e Assessore al Commercio Mirco Scorcelli– Mi ha fatto piacere ritrovare negli elaborati alcune idee e strade già intraprese dalla nostra Amministrazione, tra cui gli arredi pubblici, la mappatura dei negozi chiusi e le agevolazioni degli affitti, oltre alla particolare attenzione su una nuova concezione di mobilità urbana, su cui stiamo lavorando con il nuovo piano di mobilità.”
Gli elaborati, sette in totale, pervenuti da tutta Italia sono stati giudicati da una giuria selezionata, presieduta dal segretario generale del Comune di Recanati il dott. Bruno Bonelli .
“Il Concorso di idee è una procedura dell’attuale codice appalti, uno strumento importante che ha come peculiarità quella di creare qualcosa di innovativo, senza partire da idee statiche, con lo scopo di aprirsi a spunti diversi ed esterni. – Ha spiegato Bruno Bonelli – Per la valutazione dei progetti abbiamo selezionato un giuria di professionisti di tutta Italia composta da: Alessio Cavicchi, Paolo Tombolini, Alberto Monachesi, Federico Orfeo Oppedisano.”
In rappresentanza della giuria è intervenuto il dott. Paolo Tombolini “abbiamo scelto di utilizzare un criterio di valutazione dei progetti il più oggettivo e “scientifico” possibile, con l’assegnazione di punteggi da 1 a 20. Gli elaborati pervenuti rappresentano un patrimonio importante per la riqualificazione del centro e la pianificazione di un marketing territoriale futuro”
Il progetto vincitore “Recanti infinito sostenibile” che si è aggiudicato il primo premio in denaro di 5 mila euro è stato presentato dall’arch. Giuseppe Alessio Scarale di Roma realizzato insieme al suo team formato da S. Campanozzi, F. Cattaneo, D. D’arcangelo, F. Galanti, I. Petreni e M.Trimarchi, prevede una strategia fondata sugli elementi cardine della sostenibilità, volta all’ottimizzazione delle risorse impiegate e alla massimizzazione dell’impatto sulla qualità della vita urbana e sul capitale sociale, con l’obiettivo di rafforzare il senso di appartenenza della comunità.
Un progetto basato sulle radici storiche, i valori identitari, la creatività e il saper fare di Recanati, che mira al superamento dell’attuale fase di incertezza, ripartendo dai tanti punti di forza che la città presenta e dalla loro capacità di generare benefici.
I metodi che saranno adottati, con l’ausilio di un intenso processo partecipativo, consistono nel graduale ridisegno dell’infrastruttura urbana secondo un concetto di flessibilità e adattabilità, in modo da intensificare e fertilizzare i flussi sociali, culturali ed economici.
“Si sono individuate, nello specifico, alcune aree del centro in cui mettere in atto una serie di micro interventi puntuali – ha spiegato l’arch Scarale – a volte temporanei che intervengano in maniera chirurgica in alcuni punti chiave mediante installazioni verdi, artistiche o multimediali, per stabilire una nuova connessione tra le parti, un filo conduttore in continuo movimento e, al contempo, una nuova forma di appartenenza per la collettività.” La sostenibilità del progetto sarà rafforzata con la costruzione di una struttura stabile di formazione e qualificazione del capitale umano e delle imprese artigiane in un reticolo di sinergie che coinvolgano professionalità altamente qualificate.
Il secondo progetto premiato con la somma di 3 mila euro “C’entro in gioco” è stato presentato dall’ ing. Elisa Flamini di Recanati, insieme ai professionisti il dott. Matteo Corvatta, l’ Ing. Marco Sabbatini e la designer Arianna Sbaffi, e propone un parco giochi diffuso e interattivo nel centro storico di Recanati.
Installazioni ludiche realizzate all’aperto e al chiuso per far vivere il paese e la sua storia attraverso il gioco. Una caccia al tesoro senza scadenza di tempo e barriere di età, per conoscere meglio la città, rafforzare i processi di socializzazione, sviluppare il senso civico e aiutare l’economia locale grazie ai buoni coupon offerti con la raccolta punti, accumulati durante l’esperienza ludica.
Il terzo progetto premiato con la somma di 1500 euro realizzato dall’architetto Claudio Zanirato di Bologna si basa su lo shopping come attrattiva turistica e propone nel centro storico di Recanati una visione di “centro commerciale integrato innovativo e tecnologico”, dove ogni attività viene considerata parte integrante di un sistema coordinato e organizzato.
Delle vere e proprie “vetrine urbane “in una nuova idea di spazio outdoor e indoor attrattivo e vivibile dove sarà possibile accedere sia allo shopping tradizionale, che ad esperienze di acquisto integrate con la rete internet.
Il progetto è caratterizzato da quattro capisaldi: sperimentazione di nuovi prodotti e servizi, uso consapevole e competitivo del digitale, rigenerazione urbana e formazione sul campo.
Temporary store ad alto contenuto tecnologico a disposizione degli operatori economici di Recanati che, per brevi periodi, potranno sperimentare lo svolgimento della propria attività di vendita in un ambiente di grande visibilità, stimolante, attrezzato con tecnologie e allestimenti innovativi.
L’associazione Villae è lieta di invitarvi lunedì 6 dicembre alle 18.30 presso l’auditorium Scarfiotti (Potenza Picena) per la presentazione.
A seguito dell’annullamento dell’evento “Passeggiata in Villa” e viste le tante sollecitazioni ricevute siamo lieti di invitarvi a questo incontro pubblico in cui parleremo di come e perché è nata l’associazione Villae, della situazione attuale della Villa e della nostra visione per un progetto ibrido ed inclusivo che renda la Villa Buonaccorsi un centro nevralgico del nostro territorio.
Interverranno, oltre ai soci fondatori dell’associazione, anche il vice-sindaco Giulio Casciotti.
L’evento si svogerà nel rispetto della normativa anti-covid19 e verrà richiesto il green pass.
Per accedere all’evento, sarà richiesto il green pass.
Vi attendiamo numerosi.
Il numero dei partecipanti è limitato ed è necessaria l’iscrizione da effettuare al seguente link.
A partire da domani 1° dicembre 2021 fino al 30 giugno 2022 la Biblioteca Comunale “M.A. Bonacci Brunamonti” di Recanati amplia il proprio orario e offre ai cittadini l’opportunità di usufruire dei propri servizi nei giorni di lunedì e mercoledì con orario continuato.
“L’orario continuato porta l’apertura della Biblioteca da 38 a 42 ore – spiega l’Assessora alla Cultura Rita Soccio – e intende rendere più agevole l’accesso a tutti i cittadini, sia a coloro che già la frequentano per fruire dei principali servizi, tra cui i più apprezzati lo studio, il prestito, la ricerca e i servizi internet, sia a quanti spesso, pur volendo, non riescono a causa di impegni familiari o lavorativi. In particolare, l’orario continuato vuole rispondere alle richieste dei molti studenti che quotidianamente vengono in Biblioteca per studiare e che potranno così evitare di interrompere l’attività. La scelta del lunedì e del mercoledì è maturata esaminando le giornate di maggiore affluenza settimanale e, per quanto concerne la programmazione della Biblioteca, servirà a testarne con puntualità l’efficacia e il gradimento nel medio periodo. Non è dunque escluso che, con il nuovo anno, si potranno avere nuovi ampliamenti d’orario.”
Il nuovo orario di accesso alla Biblioteca Comunale “M.A. Bonacci Brunamonti” di Recanati sarà dunque da domani 1 dicembre il seguente: lunedì e mercoledì orario continuato dalle 9 alle 18.30; martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13 e dalle ore 15:30 alle 18:30 e sabato dalle ore 9 alle ore 12.
Il Rotary Club di Recanati, attivo sulla piazza con iniziative inerenti il mondo della scuola, la sanità, l’assistenza e la cultura, ha istituito il premio RecanArti, destinato ad imprese artigiane che si sono distinte per aver promosso nel mondo tradizione, cultura ed arte del nostro territorio.
La prima edizione, celebrata nel corso dell’incontro del Club tenutosi il 26 novembre presso il Ristorante Zibaldone di Recanati, ha visto attribuire il riconoscimento alla ditta Fisarmoniche Castagnari, rappresentata per l’occasione da Massimo Castagnari famosa per la produzione di fisarmoniche e organetti di elevata qualità.
La ditta Fisarmoniche Castagnari ha una storia di oltre cento anni, essendo stata fondata nel 1914 da Giacomo Castagnari e da sua moglie, i quali hanno saputo trasmettere la loro passione ai figli, che a loro volta l’hanno tramandata alle generazioni odierne.
Il tratto caratteristico dell’Azienda sta nel saper coniugare la tradizione, con una attenzione particolare ai materiali e ai metodi di lavorazione, con la ricerca continua dell’innovazione, garantendo un prodotto di qualità conosciuto ed apprezzato da tutti i principali interpreti di questi strumenti, tra i quali figura anche il noto musicista
JESI
TEATRO PERGOLESI
MAIOLATI SPONTINI
TEATRO SPONTINI
STAGIONE 2022
JESI TEATRO PERGOLESI
MERCOLEDÌ 12 GENNAIO ORE 21
GIOVEDÌ 13 GENNAIO ORE 21
GLAUCO MAURI, ROBERTO STURNO
RE LEAR
WILLIAM SHAKESPEARE
ANDREA BARACCO
GIOVEDÌ 24 FEBBRAIO ORE 21
VENERDÌ 25 FEBBRAIO ORE 21
STEFANO ACCORSI
STORIA DI 1
LUCIA CALAMARO
DANIELE FINZI PASCA
SABATO 26 MARZO ORE 21
DOMENICA 27 MARZO ORE 17
TOSCA D’AQUINO
ROCÍO MUÑOZ MORALES
EMY BERGAMO
FIORI D’ACCIAIO
ROBERT HARLING
MICHELA ANDREOZZI
SABATO 9 APRILE ORE 21
DOMENICA 10 APRILE ORE 17
CONTROCANTO COLLETTIVO
SETTANTA VOLTE SETTE
FEDERICO CIANCIARUSO
RICCARDO FINOCCHIO
MARTINA GIOVANETTI
ANDREA MAMMARELLA
EMANUELE PILONERO
CLARA SANCRICCA
MAIOLATI SPONTINI TEATRO SPONTINI
DOMENICA 2 GENNAIO ORE 17
COMPAGNIA NANDO E MAILA ETS
SONATA PER TUBI
Arie di musica classica per
strumenti inconsueti
SPETTACOLO DI CIRCO
CONTEMPORANEO ADATTO A
TUTTA LA FAMIGLIA
[FUORI ABBONAMENTO]
COMUNICATO STAMPA
I Teatri Pergolesi di Jesi e Spontini di Maiolati ospitano da gennaio ad aprile 2022 un cartellone di cinque spettacoli per nove appuntamenti su iniziativa della Fondazione Pergolesi Spontini con i due Comuni (soci fondatori della Fondazione) e l’AMAT, una stagione frutto di un lavoro e di una sinergia che si traducono in un ampliamento dell’offerta per il pubblico – gli spettacoli al Teatro Pergolesi saranno infatti proposti in doppia rappresentazione – per una proposta di qualità, un viaggio che promette emozioni, momenti
di riflessione ed evasione.
Inaugura il cartellone del Teatro Pergolesi il 12 e 13 gennaio Re Lear con Glauco Mauri e Roberto Sturno.
Glauco Mauri nella sua lunga carriera artistica ha dato vita a 24 personaggi shakespeariani e affronta, diretto da
Andrea Baracco, per la terza volta Re Lear, la prima volta nel 1984 e la seconda nel 1999 con la sua regia,
per un totale di 500 repliche. Roberto Sturno è il conte di Gloucester, al fianco di Mauri anche nelle due passate
edizioni nel ruolo del Matto. “Non ho mai smesso di credere che bisogna sempre mettersi in discussione,
accettare il rischio pur di far sbocciare idee nuove – racconta Glauco Mauri – per meglio comprendere quel
meraviglioso mondo della poesia che è il teatro. Ed eccomi qui per la terza volta, alla mia veneranda età,
impersonare Lear. Cosa c’è di più poeticamente coerente di un palcoscenico per raccontare la vita? E nel Re
Lear è la vita stessa che per raccontarsi ha bisogno di farsi teatro”.
Stefano Accorsi giunge al Teatro Pergolesi il 24 e 25 febbraio con il suo nuovo, attesissimo spettacolo Storia
di 1, scritto dalla drammaturga (e regista e attrice) premio Ubu Lucia Calamaro con Daniele Finzi Pasca
“Questo lavoro è un tentativo impressionistico di esplorare il rapporto sempre accidentale e contraddittorio tra i
giorni di un uomo qualunque, Angelo – afferma Lucia Calamaro – la sua storia, la sua biografia, il suo sentire e
la rete di circostanze che lo uncinano malgrado lui, ad alcuni eventi della storia d’Italia. Una storia che ha le
curiose caratteristiche di essere quella di un passato recente, quasi un dietro del presente se vogliamo: dalla
fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni Ottanta. È uno squarcio parziale e soggettivo di una vita in un
passato che per ora non molla, non la smette di passare e ripassare; che si ostina; che resiste; lasciando tracce
ovunque, mentre abita, come un fantasma, l’immaginario delle nostre vite”.
Il 26 e 27 marzo un cast al femminile per la commedia Fiori d’acciaio di Robert Harling, affidata
all’interpretazione di Tosca D’Aquino, Rocío Muñoz Morales ed Emy Bergamo. “Fiori d’acciaio, nella sua
versione cinematografica, è uno dei romanzi di formazione – dichiara la regista Michela Andreozzi – che
hanno accompagnato la mia prima giovinezza: storie di donne, grandi figure femminili che crescono, sbagliano,
si confrontano, amano, odiano, combattono e qualche volta muoiono. Più della letteratura, o forse in modo più
efficace, il cinema mi ha insegnato gli infiniti modi di affrontare la vita: Fiori d’acciaio, che vidi in sala poco più
che adolescente, è stato il film che più di ogni altro mi ha spiegato cosa significhi essere donne e, nonostante
ciò, fare fronte comune, ovvero la famosa, leggendaria, solidarietà femminile”.
Ultimo appuntamento al Teatro Pergolesi il 9 e 10 aprile Settanta volte sette di Controcanto Collettivo,
spettacolo vincitore de I Teatri del Sacro 2019 che affronta il tema del perdono e della sua possibilità nelle
relazioni umane, raccontando la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera, del rimorso che
consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Lo
spettacolo racconta anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che
l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto,
dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo. Ideazione e regia di Settanta volte sette sono di Clara
Sancricca, in scena con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea
Mammarella ed Emanuele Pilonero.
L’appuntamento del Teatro Spontini di Maiolati il 2 gennaio è dedicato a tutta la famiglia con lo spettacolo di
circo contemporaneo Sonata per tubi. Arie di musica classica per strumenti inconsueti di Compagnia
Nando e Maila ETS, tra i primi a fondare una compagnia che sperimenta la commistione dei linguaggi quando
ancora in Italia non c’era né un vero movimento di circo contemporaneo né scuole di circo. Cantato e suonato
dal vivo, Sonata per tubi con Ferdinando D’Andria, Maila Sparapani, Marilù D’Andria è uno spettacolo che
ricerca le possibilità musicali di oggetti ed attrezzi di circo, trasformandoli in strumenti musicali attraverso
l’ingegno e l’uso della tecnologia. Pezzi di tubo volano e vanno a comporre un contrabbasso e un violoncello, la
musica avanza tra Rossini, Bach, Beethoven, Pink Floyd, Rolling Stones e Luis Armstrong. Poi arriva lei: una
ragazzina di tredici anni, principessa moderna, che sconvolge ogni armonia. Ne consegue un crescendo di canti
polifonici a tre voci, di danze e prove di coraggio, musicali e circensi, che condurranno ad un rituale finale per il
passaggio dall’adolescenza alla vita da adulto. Sponsor della serata Banca di Credito Cooperativo di Ancona e
Falconara M.ma.
Dal 4 dicembre prelazione abbonati 2020, dall’11 dicembre nuovi abbonamenti presso biglietteria Teatro
Pergolesi 0731 206888. Inizio spettacoli: ore 21, domenica ore 17.
JESI
TEATRO PERGOLESI
MERC 12 GENNAIO ORE 21
GIOV 13 GENNAIO ORE 21
RE LEAR
di William Shakespeare
traduzione Letizia Russo
riduzione e adattamento Andrea Baracco e Glauco Mauri
con Glauco Mauri, Roberto Sturno
e con
Marco Blanchi, Dario Cantarelli, Melania Genna
Linda Gennari, Francesco Martucci, Laurence Mazzoni
Woody Neri, Giulio Petushi, Emilia Scarpati Fanetti, Francesco Sferrazza Papa
regia Andrea Baracco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche Giacomo Vezzani, Vanja Sturno
luci Umile Vainieri
produzione Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana
La più titanica tragedia di Shakespeare, dramma dell’amore padri-figli e della follia.
Glauco Mauri nella sua lunga carriera artistica ha dato vita a 24 personaggi shakespeariani e affronta, diretto da
Andrea Baracco, per la terza volta Re Lear, la prima volta nel 1984 e la seconda nel 1999 con la sua regia, per
un totale di 500 repliche. Roberto Sturno è il conte di Gloucester, al fianco di Mauri anche nelle due passate
edizioni nel ruolo del Matto.
Non ho mai smesso di credere che bisogna sempre mettersi in discussione, accettare il rischio pur di far
sbocciare idee nuove per meglio comprendere quel meraviglioso mondo della poesia che è il teatro. Ed eccomi
qui per la terza volta, alla mia veneranda età, impersonare Lear. Perché? Mi sono sempre sentito non all’altezza
ad interpretare quel sublime crogiolo di umanità che è il personaggio di Lear. In questa mia difficile impresa mi
accompagna la convinzione che per tentare di interpretare Lear non servono tanto le eventuali doti tecniche
maturate nel tempo quanto la grande ricchezza umana che gli anni mi hanno regalato nel loro, a volte faticoso,
cammino. Spero solo che quel luogo magico che è il palcoscenico possa venire in soccorso ai nostri limiti. Cosa
c’è di più poeticamente coerente di un palcoscenico per raccontare la vita? E nel Re Lear è la vita stessa che per
raccontarsi ha bisogno di farsi teatro. Glauco Mauri
Quello che mi ha sempre colpito di questa tragedia, che è una delle più nere e per certi versi enigmatiche tra
quelle dell'autore inglese, è che sotto quel nero sembra splendere qualcosa di incredibilmente luminoso e
proprio questa luce sepolta dall'ombra la rende così affascinante. Padri indegni e figli inetti, padri indegni che
hanno generato figli inetti, le madri assenti, estromesse dal dramma, parafrasando Amleto, qui la fragilità è
tutta e solo maschile. Nessuno dei personaggi è in grado di regnare, di assumersi l'onere del potere, nessuno
sembra avere la statura adatta, nessuna testa ha la dimensione giusta per la corona, chi per eccesso, vedi Lear,
chi per difetto vedi tutti gli altri. Solo giganti o nani in questo universo dipinto da Shakespeare. I tormenti di
Lear, di Gloucester, i turbamenti di Edgar, i desideri di Edmund, i tremori e i terrori delle tre figlie del Re,
Cordelia, Goneril e Regan, attraggono da sempre perché la complessità e in alcuni casi la violenza che produce
il conflitto generazionale è per forza di cose universale. Andrea Baracco
JESI
TEATRO PERGOLESI
GIOV 24 FEBBRAIO ORE 21
VEN 25 FEBBRAIO ORE 21
STORIA DI 1
scritto da Lucia Calamaro, Daniele Finzi Pasca
con Stefano Accorsi
produzione Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo
in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana
regia Daniele Finzi Pasca
Tra tutti gli ostacoli che si frappongono a una spiegazione radicale dell’esistenza, nessuno genera più sgomento
del tempo. Spiegare il tempo? Non senza aver spiegato l’esistenza. Spiegare l’esistenza? Non senza aver
spiegato il tempo. Scoprire il profondo e nascosto legame che sussiste fra il tempo e l’esistenza […] è un
compito riservato al futuro.
John Archibald Wheeler, fisico, vincitore del Premio Enrico Fermi
Questo lavoro è un tentativo impressionistico di esplorare il rapporto sempre accidentale e contraddittorio tra i
giorni di un uomo qualunque, Angelo – la sua storia, la sua biografia, il suo sentire – e la rete di circostanze che
lo uncinano malgrado lui, ad alcuni eventi della storia d’Italia. Una storia che ha le curiose caratteristiche di
essere quella di un passato recente, quasi un dietro del presente se vogliamo: dalla fine della Seconda guerra
mondiale fino agli anni Ottanta.
È uno squarcio parziale e soggettivo di una vita in un passato che per ora non molla, non la smette di passare e
ripassare; che si ostina; che resiste; lasciando tracce ovunque, mentre abita, come un fantasma, l’immaginario
delle nostre vite.
Lucia Calamaro
Comunicato stampa Da ATGTP
Domenica 28 novembre, ore 17, al Teatro Valle di Chiaravalle, la 38esima Stagione di Teatro Ragazzi prosegue con “Il grande gioco” di Atgtp, uno spettacolo che commuove e diverte. In scena lo storico attore del Teatro Pirata Silvano Fiordelmondo insieme a Fabio Spadoni, attore con sindrome Down, la regia è di Simone Guerro, testi di Silvano Fiordelmondo, Simone Guerro e Francesco Niccolini, musiche originali di Emilio Marinelli.
Domenica 28 novembre ore 17, al Teatro Valle di Chiaravalle, va in scena lo spettacolo per famiglie dal titolo “Il grande gioco”, una storia che commuove e diverte, firmata da ATGTP Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata. In scena lo storico attore del Teatro Pirata Silvano Fiordelmondo insieme a Fabio Spadoni, attore con sindrome Down, la regia è di Simone Guerro, testi di Silvano Fiordelmondo, Simone Guerro e Francesco Niccolini, musiche originali di Emilio Marinelli.
E’ questo un nuovo appuntamento della 38esima Stagione di Teatro Ragazzi, promossa e curata dall’Atgtp in nove comuni della provincia (oltre Chiaravalle, anche Arcevia, Corinaldo, Jesi, Montemarciano, Montecarotto, Sassoferrato, Senigallia, Serra San Quirico), con il sostegno delle locali amministrazioni, Ministero della Cultura, Regione Marche, e in collaborazione con Amat, CMS Consorzio Marche Spettacolo, Alte Marche Creative, Parrocchia di Serra S. Quirico, Fondazione Pergolesi Spontini, Jesi Cultura, Musei Civici di Palazzo Pianetti, Museo Federico II Stupor Mundi, Teatro La Fenice, Teatro alla Panna, ASSITEJ Associazione italiana di teatro per l’infanzia e la gioventù, UNIMA, Coop Alleanza 3.0.
Il “grande gioco” narra la storia di Hector e Papios, due fratelli, una vita sola vissuta come un gioco fatto di condivisione, complicità e affetto smisurato. Una notizia inaspettata irrompe nella loro vita e modifica il ritmo della loro relazione. Da quel momento parte una nuova avventura: i due compilano una lista dei desideri, da esaudire tutti, sfidando il tempo, come ogni grande gioco che si rispetti. In questo modo, in un divertimento continuo, che passa per un rocambolesco viaggio al mare, un’improbabile serata in discoteca, un lunapark e un ultimo inaspettato desiderio, si arriva alla fine di una intensa giornata. I due fratelli si lasciano andare, ognuno per il suo viaggio, serenamente perché consapevoli di avere vissuto tutto quello che c’era da vivere. La lista dei desideri è finita ma non la loro straordinaria storia.
Posti ancora disponibili
L’ingresso allo spettacolo è subordinato al possesso del Green pass per gli spettatori con più di 12 anni. Costi: Adulti € 8.00; Ragazzi € 6,00; Bambini sotto i 3 anni € 0,50.
Biglietti: in vendita su www.vivaticket.it; ATGTP dal lun al ven 09.00-13.00 dello 0731.56590 / 334.1684688 / biglietteria@atgtp.it; Biglietteria Teatro Valle di Chiaravalle il martedì ore 17.30-20.00 e il venerdì 10.00-12.30 e un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Info: www.atgtp.it
Il Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati (CNSL), nell’ambito della promozione delle
eccellenze e nella prospettiva di innovazione dell’apprendimento/insegnamento disciplinare in lingua e
letteratura italiana e in filosofia, indice per l’anno scolastico 2021/22 il
Premio “Giacomo Leopardi” V Edizione
La partecipazione al premio è riservata alle studentesse e agli studenti del triennio conclusivo della Scuola
Secondaria di secondo grado, statale e paritaria. Tutte le fasi del Premio si svolgeranno in ottemperanza
alle norme previste al momento e in futuro per l’emergenza sanitaria in atto (se vi saranno ulteriori
restrizioni sui movimenti personali e sull’attività scolastica il Premio verrà sospeso).
Il Premio si propone di incrementare la conoscenza della figura e dell’opera di Giacomo Leopardi nelle
scuole e di sostenere la divulgazione degli aspetti poetici e filosofici della sua esperienza letteraria, in una
prospettiva interdisciplinare e nel quadro delle iniziative promosse dal CNSL.
La gara è individuale e si articola in due fasi nelle seguenti date:
Selezione regionale lunedì 4 aprile 2022 mattina
Gara nazionale mercoledì 1 giugno 2022 mattina
ISCRIZIONE DOMANDA ON LINE
SCADENZA 31 GENNAIO 2022
Le scuole che intendono partecipare all’iniziativa devono compilare l’apposita Scheda di Partecipazione
esclusivamente tramite il sito del CNSL (http://www.centrostudileopardiani.it). Le domande devono
pervenire entro e non oltre lunedì 31 gennaio 2022
La partecipazione è gratuita.
Le spese per il viaggio sono a carico delle Scuole degli alunni selezionati.
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1. CRITERI DI SVOLGIMENTO DELLE FASI DI SELEZIONE
Il premio propone gare individuali da svolgersi a cura dei referenti regionali e interregionali negli Istituti
Secondari di secondo grado scelti come sede di riferimento.
Nel periodo dicembre 2021 – marzo 2022 i referenti regionali, con il supporto della Commissione Tecnica
Nazionale (CTN), potranno realizzare attività didattiche, iniziative di formazione nelle scuole coinvolte,
attività e dispense on line, al fine di promuovere l’innovazione nell’apprendimento/insegnamento dell’Opera di Leopardi.
La prova regionale e la gara nazionale sono volte a valutare le competenze nello studio dell’opera poetica e
del pensiero di Leopardi, nei suoi aspetti letterari e filosofici, in prospettiva interdisciplinare.
Possono partecipare alla Selezione regionale non più di due studenti per ciascun Istituto o Indirizzo
iscritto al Premio.
La CTN è costituita da membri del CNSL provenienti dal mondo della scuola e dell’università (Novella
Bellucci, Fabiana Cacciapuoti, Ilaria Cesaroni, Marco Dondero, Gioele Marozzi, Pantaleo Palmieri, Gaspare Polizzi coordinatore).
Per la valutazione nella Selezione regionale il Referente costituisce e presiede una commissione di tre
membri scelti tra i docenti di discipline letterarie (1 o 2) o filosofiche (1 o 2), e ne dà comunicazione alla CTN entro il 15 marzo 2022.
La produzione della prova per le selezioni regionali è a cura dei membri del Comitato scientifico facenti
parte della CTN e viene inviata in forma telematica ai referenti la mattina del 4 aprile 2022. La CTN si
impegna per una supervisione delle valutazioni regionali.
2. OGGETTO DELLA PROVA E VALUTAZIONE
La prova, della durata di quattro ore, è organizzata in due parti:
una prima parte della durata di un’ora, nella quale si richiede la parafrasi di alcuni versi di Leopardi e la
risposta a quesiti di ordine lessicale, metrico e stilistico;
una seconda parte della durata di tre ore, nella quale si propone di sviluppare liberamente una traccia di riflessione tematica.
La distinzione tra la prima e la seconda parte non è vincolante, purché la durata complessiva rimanga fissata
alle quattro ore. La valutazione prevede un punteggio in decimi: sino a quattro decimi per la prima parte
e sino a sei decimi per la seconda parte. Il giudizio della commissione e della CTN è insindacabile.
3. GARA FINALE E PREMIAZIONE
Il/la vincitore/vincitrice della Selezione regionale partecipa alla prova nazionale, predisposta dalla CTN,
che si svolge a Recanati nella mattina di mercoledì 1 giugno 2022, con le medesime modalità delle prove regionali.
I partecipanti alla selezione finale sono ospitati dal CNSL e dal Comune di Recanati, insieme al referente
regionale o a un docente accompagnatore. La premiazione si svolge nel pomeriggio di mercoledì 29 giugno 2022.
Sono previsti i seguenti premi per i primi tre classificati:
al primo classificato euro 1000;
al secondo classificato euro 500;
Premio in ricordo di Maurizio Bossi al terzo classificato euro 200.
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4. COMUNICAZIONI E INFORMAZIONI
Tutte le notizie concernenti il Premio sono pubblicate sul sito del CNSL:
http://www.centrostudileopardiani.it/ .
Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere alla Segreteria del Centro Studi Leopardiani tel.
071/7570604 (in orario 9.30-13.30) mail: info@leopardi.it .
Recanati, 10 novembre 2021
Presidente del CNSL Fabio Corvatta