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RECANATI. DALL’ATLETICA AL CSI: CHE CAOS DELL’AMMINISTRAZIONE SUL NUOVO TUBALDI

by Roberto Tanoni

RECANATI. DALL’ATLETICA AL CSI: CHE CAOS DELL’AMMINISTRAZIONE SUL NUOVO TUBALDI

Nota dei Fratelli d’Italia

Negli ultimi giorni, in seguito alla straordinaria promozione della Recanatese in Serie C, si è visto un po’ di fermento in merito all’adeguamento del Tubaldi alla Lega Pro. A sollevare la questione dei disagi dovuti ai lavori, dopo le comprensibili preoccupazioni dell’Atletica poi rientrate, è stato il CSI Recanati, squadra che vede a rischio l’uso del Tubaldi per un delicato spareggio salvezza che potrebbe doversi tenere nelle prossime settimane. Pur sapendo che spesso è impossibile accontentare tutti, ci chiediamo se sia così difficile dialogare con le parti e programmare una politica sportiva a medio/lungo termine. Possibile che la costante di questi quasi 15 anni di Giunta Favolosa, contando anche il rimpastino del 2019, sia l’assenza di dialogo in ogni ambito con le parti in gioco?
Inutile seguire l’onda della storica impresa della nostra Recanatese se poi non sussiste una visione di insieme. Basti ricordare la questione legata al PalaCingolani, con le società di basket ormai girovaghe da anni con palestre messe a disposizione ma con spazi insufficienti ad allenarsi correttamente. Ovviamente, non dobbiamo nemmeno dimenticare quanto sia stato pesante e determinante per la cessione del titolo sportivo del Basket Recanati la lentezza nell’adeguamento del Palazzetto alla Serie A2 di pallacanestro. Anche in questo caso, probabilmente con maggior dialogo si sarebbe potuto evitare di creare malcontento e magari alcuni ragazzi recanatesi non si sarebbero dovuti iscrivere a società sportive dei comuni limitrofi per avere maggiori garanzie. Ma d’altronde questo è lo stile delle Giunte Favolose, sempre intente a lodarsi e a specchiarsi senza però mai cercare il confronto con i recanatesi prima di agire.

Chiudiamo con una ovvietà sulla questione CSI: ci fosse ancora lo storico Farina, vittima di un vero e proprio affronto alla storia, alla socialità, al paesaggio della nostra città, il problema non sussisterebbe nemmeno.

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