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In bici al Sepolcro di Pietro di Matteo Bonvecchi

by Roberto Tanoni

RECANATI.ROMA In bici al Sepolcro di Pietro

di Matteo Bonvecchi

Ho fatto un sogno: arrivare a Roma in bicicletta, in un giorno. E farlo insieme a quaranta compagni con la stessa passione e quali moderni pellegrini poter pregare sulla tomba dell’Apostolo: è stato meraviglioso. Poi, sabato 16 luglio, dopo due anni di rinvio, s’è avverato.

Certo, non una passeggiata: duecentoquarantacinque chilometri nel grande caldo. Ovvero, i primi cento no perché percorsi al “fresco” d’inizio mattino, dopo la partenza programmata all’alba da Sambucheto – con tanto di Preghiera del ciclista e benedizione impartita da don Pawel – fino a Visso e poi la lunga cavalcata della Valnerina. Sopportabile, il caldo, fino al pranzo all’altezza di Narni. Terribile nel pomeriggio sull’asfalto rovente della vecchia Flaminia (oltre novanta litri d’acqua forniti dall’ammiraglia di Giuseppe Montenovo, infaticabile e rodato organizzatore di tali eventi). Ma, passato il Soratte, la vista del Cupolone in lontananza è un’emozione che davvero ripaga di ogni fatica. Allora capisci di non credere più a certe frasi snob degli scettici, di chi ha fatto del vagabondaggio l’ideale della vita: una strada c’è, e conduce anche alla meta. Solo, andare insieme, sapersi aspettare, fidarsi a volte, incoraggiare un compagno stanco, passare una borraccia o chiederla al bisogno. È questo che occorre. Non fare dell’indifferenza virtù e riaprirsi al senso della meraviglia.

Ciliegina sulla torta l’entrata in parata scortati dalle moto della Polizia della Capitale – con annessa goduria di poter passare a ogni semaforo rosso – fino in Piazza San Pietro tra curiosità e applausi dei turisti, nella luce della sera sul mare bianco del travertino, nell’abbraccio del Bernini. Indicibile il tuffo al cuore, il brivido indimenticabile: da quel posto davvero emana un’energia tale che “nemmeno le porte degl’inferi…”.

Domenica tutta dedita alla visita ai monumenti, l’ingresso in Basilica, l’Angelus col Papa. Che meraviglia!

Un ringraziamento a tutti i ciclopellegrini, a cominciare dai più “grandi” Giuseppe Della Roscia e Mario Vorbeni (ben 75 e 82 anni), poi Antinori Lauro, Beccacece Nardino, Francinella Gabriele, Montironi Marino, Martorello Sandro, Ciccarelli Roberto, Stacchiotti Mario, Berchiesi Alfredo, Coppari Fabio, Bonvecchi Matteo, Sperindè Davide, Crocioni Stefano, Chiusaroli Giordano, Fogante Luca, Generosi Giuliano, Ricciardi Graziano, Mangoni Francesco, Lassandari Mirco, Masaccesi Francesco, Barbatelli Emanuele, Brandoni Maurizio, Flamini Valter, Allori Giovanni, Formiconi Giordano, Vesprini Graziano, Carpini Roberto, Marconi Alfredo, Muzi Rossano, Prenna Massimiliano, Giorgetti Simone, Pierdominici Manuel, Saltari Francesco, Spalletti Daniele, Vecchi  Samuele.

Oltre all’equipe di organizzazione e supporto: Giuseppe Montenovo, Silvano Eugeni, Valter Mangoni, Sergio D’Amico, Urbano Mancinelli e tutta la Società Ciclistica Recanati.

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