fermata autobus scolastico a squartabue
È veramente arrabbiata Lucia Polito, zia di una bimba disabile che da oltre 15 mesi si batte con l’Amministrazione comunale per rivendicare il diritto della nipotina a salire sullo scuolabus in tutta sicurezza. “Speriamo sempre che le cose vadano nel verso giusto – dice – perché per come è localizzata attualmente la fermata dell’autobus tutta questa sicurezza io non la vedo. È vergognoso”.
I familiari chiedono che il bus, che dovrebbe portare a scuola la ragazzina con patologie particolare, faccia una breve sosta nell’area, di proprietà pubblica e non privata, davanti al nucleo di abitazioni, in località Squartabue di Recanati, dove si trova la sua casa invece di costringere, ogni mattina, la sua mamma ad accompagnarla fin sulla strada dove le macchine sfrecciano a tutta velocità. A questa fermata è solo lei purtroppo ad aspettare il bus. “Adesso non piove, non fa freddo, non c’è muschio sul marciapiede che potrebbe far scivolare mia nipote – spiega la Polito – e va bene ma l’ansia c’è che possa succedere qualcosa. Io arrivo anche a Striscia la notizia per risolvere questa vicenda”.
La richiesta si trascina da ormai 15 mesi, addirittura dall’anno scolastico precedente, ma non ha trovato finora alcuna corrispondenza da parte dell’Amministrazione comunale e la zia della ragazza non sa più a che santo appellarsi e nel post che pubblica sui social scrive “all’attenzione di chi? Di quale autorità competente? A me non viene in mente nessuno, perdonatemi! Sono mesi (con precisione 15 mesi) che aspettiamo che venga spostata una fermata scuolabus di 50 metri per una bambina invalida, nella zona Squartabue di Recanati. Nonostante siano state fatte promesse in presenza del Sindaco di Recanati Antonio Bravi e del Comandante dei vigili Urbani Luconi Gabriella ad oggi nulla è stato fatto! Stiamo parlando di piccole azioni a favore di persone che hanno bisogno, ma soprattutto di promesse non mantenute questa è la cosa più triste.”
D’altra parte, afferma ancora la zia della studentessa disabile, parliamo della possibilità di poter deviare il bus di una cinquantina di metri all’interno dell’aria delle abitazioni dove da sempre i bus scolastici comunali fanno comunemente sosta per prelevare e far scendere in tutta sicurezza gli alunni. A dire il vero, ricorda la zia della ragazza, prima il bus faceva questa deviazione, ma poi una signora di una villetta vicina ha brontolato minacciando la denuncia e da quel momento il pullman non è più entrato. “A quanto pare, commenta ancora la zia, ci sarebbe maggiore attenzione alle osservazioni di alcuni cittadini che ai problemi di una ragazza con disabilità”.