Molti dei buchi neri conosciuti finora vivono in sistemi binari che li prevedono in coppia con un oggetto secondario. Ora la scoperta di un buco nero triplo apre nuove ipotesi sull’esplosione delle stelle.
Il buco nero centrale V404 Cygni (punto nero) nel processo di consumo di una stella vicina (corpo arancione a sinistra), mentre una seconda stella (lampo bianco superiore) orbita a una distanza molto più lontana. Jorge Lugo/MitNews
Molti buchi neri finora scoperti non vivono solitari, ma in “coppia”. Questi sistemi binari solitamente comprendono un buco nero e un oggetto secondario, come, per esempio, una normale stella, una stella di neutroni molto più densa o un altro buco nero, che si muovono a spirale l’uno attorno all’altro, attratti dalla gravità del buco nero principale.
Ora una sorprendente scoperta sta ampliando il quadro della possibilità di oggetti che ruotano attorno ai buchi neri, non tanto dal punto di vista del tipo di oggetto, ma dal numero di oggetti orbitanti. In uno studio pubblicato su Nature, i fisici del MIT e del Caltech riferiscono di aver osservato per la prima volta un buco nero triplo.
IL GRUPPO DI TRE. Il nuovo sistema contiene un buco nero centrale, una piccola stella che sta spiraleggiando molto vicino al buco nero (gli ruota infatti una volta ogni 6,5 giorni) e una seconda stella che ruota anch’essa attorno al buco nero, sebbene a una distanza molto maggiore. I fisici stimano che questa compagna lontana orbiti attorno al buco nero ogni 70.000 anni. Oltre alla stranezza del “gruppo a tre”, è anche strano il fatto che il buco nero abbia una presa gravitazionale su un oggetto così lontano, tant’è che sta sollevando interrogativi sulle origini del buco nero stesso.
Oggi la maggior parte degli astronomi sostiene che i buchi neri di piccola massa, come quello in questione, si formino dalla violenta esplosione di una stella morente, un processo noto come “supernova”, tramite il quale una stella rilascia un’enorme quantità di energia in un’esplosione finale prima di collassare in un buco nero invisibile.
L’energia che viene emessa sarebbe in grado di allontanare qualsiasi oggetto collegato gravitazionalmente alla stella che, prima dell’esplosione, si trovi molto lontano da essa e ciò dice perché la terza non dovrebbe essere lì dove si trova adesso.