fAUSTO MAGGIORI E UN SUO PENSIERO PER COLLEGARE ‘IL MICROCOSMO AL MACROCOSMO’. UN PENSIERO PER FARCI MEDITARE!
Pensiero politico su Draghi e Montefiore di Recanati.
Draghi ha sottolineato, sin dall’ inizio dell’ investitura a Presidente del Consiglio, il suo impegno per una politica che salvaguardi l’ambiente.
Tutto questo mi ha riportato alla mente, pur nella sua insignificante banalità, il breve discorso programmatico che anch’ io, come presidente di quartiere di Montefiore, avevo fatto, nel giorno del mio mandato, sulle mie intenzioni ecologiche: blocco del traffico di auto intorno al castello medievale di Montefiore, impegno alla costituzione di un futuro parco archeologico intorno al castello stesso.
Era seguito, da parte dei miei consiglieri di quartiere, un mugugno stupito, ma non manifestamente ostile. Poi nei giorni e nei mesi successivi il mugugno era diventato opposizione aggressiva, e preconcetta, che aveva raggiunto apici estremi nel giorno della festa di quartiere.
I commercianti, anzi un commerciante, l’ unico del quartiere, perchè l’altro si era dissociato, sobillato dai consiglieri di quartiere, aveva criticato la mia scelta di chiudere la piazzetta del quartiere alle auto per il pomeriggio di quella domenica .
Avevo cercato di spiegare che le auto dei suoi clienti potevano essere parcheggiate trenta metri prima del negozio, ma niente, la mia richiesta venne considerata un sopruso, un atto tirannico, e prima di farlo avrei dovuto chiedere il permesso al commerciante che, già sapevo, l’avrebbe negato.
La festa avvenne ugualmente, la piazzetta venne chiusa alle
auto e aperta ai pedoni ed ai bambini che poterono, per quella mezza giornata di domenica pomeriggio, giocare sulla piazzetta e sulla strada senza rischio di investimenti automobilistici; anche il Sindaco di Recanati, parte della sua Giunta e la Sindaca di Montefano, intervennero alla festa e si congratularono con me.
Il commerciante non perse nessun cliente, ed anzi molti dei suoi avventori trovarono piacevole quella pace surreale e quella allegria, ma tant’è che passai alla storia del quartiere come il tiranno dei tiranni e venni accusato di ogni sorta di misfatto, laico e anche religioso, si sprecarono anche le lettere anonime inviate ai giornali locali…Insomma, alla fine nauseato da tante basse insinuazioni, mi dimisi da presidente di quartiere.
Ecco, è una storia banale, certo io sono meno che niente a
confronto di Draghi, la piazzetta di fronte al castello non è
paragonabile all’Italia intera, però ho imparato una cosa; di ecologia se ne può parlare in Italia, ma basta lì, guai passare ai fatti.
Fausto