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Oggi 21 Marzo è Primavera, ma anche la Giornata della Poesia. Qui trovate una miscellanea di poesie che nn sono altro che i testi di canzoni conosciutissime

by Roberto Tanoni
 

Oggi 21 Marzo è Primavera ma anche la Giornata della Poesia. Qui trovate una miscellanea di poesie che nn sono altro che i testi in canzoni conosciutissime. La selezione faceva parte di un Recitala di letture ‘Trebbo Poetico’ del Gruppo Instabile di Teatro che si è tenuto presso i giardini meravigliosi di Palazzo di Annamaria  Dalla Casapiccola nel 2014.… solo alla fine della lettura abbiamo messo l’autore e/o l’interprete per apprezzare ancora di più la scoperta del testo poetico…Buona lettura….

Domani
…e ora non ci sei,
domani è già arrivato,
e brucia dentro sai,
anche se ero preparato,
e cadono parole come pioggia sulla strada,
forse verrà domani il sole che le asciuga.
Non so dove mi porterà questa marea,
a largo o a riva non ne ho idea,
se con qualcuno o se con te,
non so domani neanche se sarò con me.
Ma se domani un altro sole il tuo corpo riscalderà,
però domani un altro bacio dimmi che sapore avrà.
Se domani un pensiero di ciò che era ieri ti chiamerà,
tienilo con te perché
dopo un giorno ancora forse se ne andrà…

Articolo 31

Fiume Sand Creek

Si sono presi i nostri cuori sotto una coperta scura
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura
fu un generale di vent’anni, occhi turchini e giacca uguale
fu un generale di vent’anni, figlio di un temporale
c’è un dollaro d’argento sul fondo del Sand Creek

I nostri guerrieri troppo lontani sulla pista del bisonte
e quella musica distante diventò sempre più forte
chiusi gli occhi per tre volte, mi ritrovai ancora lì
chiesi a mio nonno:”è solo un sogno?”, mio nonno disse “Sì”
a volte i pesci cantano nel letto del Sand Creek

Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso
il lampo in un orecchio, nell’altro il paradiso
le lacrime più piccole, le lacrime più grosse
quando l’albero della neve fiorì di stelle rosse
ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek

Quando il sole alzò la testa sulle spalle della notte
c’erano solo cani e fumo e tende capovolte
tirai una freccia al cielo per farlo respirare
tirai una freccia al vento per farlo sanguinare
la terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek

Si son presi i nostri cuori sotto una coperta scura
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura
fu un generale di vent’anni, occhi turchini e giacca uguale
fu un generale di vent’anni, figlio di un temporale
ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek.

Fabrizio de André

Il pescatore

All’ombra dell’ ultimo sole
si era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino
due grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un’avventura.

E chiese al vecchio: “Dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame”
e chiese al vecchio: “Dammi il vino
ho sete sono un assassino”.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore di un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto di un aprile
giocato all’ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.

Ma all’ombra dell’ ultimo sole
si era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

Fabrizio de André

Via Del Campo

Via del Campo c’è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa

Via del Campo c’è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina

Via del Campo c’è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano

E ti sembra di andare lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano

Via del Campo ci va un illuso
a pregarla di maritare
a vederla salire le scale
fino a quando il balcone è chiuso

Ama e ride se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fiori

Fabrizio de André

Tracce di te

…Sai… di te ho sempre quel ricordo:
Seduta mi accarezzi il volto e poi
Resti lì, con quel sorriso sordo
Di chi sa che ha finito i giorni suoi
Qui non c’è mai nessuno che mi parli di te
Io mi perdo nel fumo di mille parole
Per fingere che…
E cerco ancora qualcosa nel silenzio che c’è
Lungo questo cammino io trovo di nuovo
Le tracce di te…

Francesco Renga

Senza fine

tu trascini la nostra vita
senza un attimo di respiro
per sognare
per poter ricordare
cio’ che abbiamo gia’ vissuto.
senza fine
tu sei un attimo senza fine
non hai ieri, non hai domani
tutto e’ ormai
nelle tue mani
mani grandi, mani senza fine.
non mi importa della luna
non mi importa delle stelle.
tu per me sei luna e stelle
tu per me sei sole e cielo
tu per me sei tutto quanto
tutto quanto io voglio avere.
senza fine

Gino Paoli

Gocce di memorie

Sono gocce di memoria
Queste lacrime nuove
Siamo anime in una storia
Incancellabile
Le infinte volte che
Mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote
Inestimabile
E’ inafferrabile la tua assenza che mi appartiene
Siamo indivisibili
Siamo uguali e fragili
E siamo già così lontani
Con il gelo nella mente
Sto correndo verso te
Siamo nella stessa sorte
Che tagliente ci cambierà
Aspettiamo solo un segno
Un destino, un’eternità
E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso
Per raggiungerti adesso, per raggiungere te
Siamo gocce di un passato
Che non può più tornare
Questo tempo ci ha tradito, è inafferabile
Racconterò di te
Inventerò per te quello che non abbiamo
Le promesse sono infrante
Come pioggia su di noi
Le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai
Aspettiamo un altro viaggio, un destino, una verità
E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso
Per raggiungerti adesso, per raggiungere te

Giorgia

Giardino reciso

Aspettano di portarci nel giardino reciso
Come pallida, gioiosa, fremante
Arriva la morte all’ora strana
Inattesa, imprevista
Come un orrida ospite compagnona
Che ti sei portata a letto
La morte ci rende tutti angeli
Ci da ali dove avevamo spalle
Lisce come artigli di corvo
Via i soldi, via i bei vestiti
L’altro regno sembra…
…migliore di questo
Finchè l’altra sua fauce
Non svela l’incerto
E una vaga obbedienza
Alle leggi vegetali
Non ci andrò
Preferisco una festa di amici
A una famiglia gigante

Jim Morrison

Lontano, lontano

e lontano, lontano nel tempo
qualche cosa negli occhi di un altro
ti fara’ ripensare ai miei occhi
a quegli occhi che ti amavano tanto
e lontano, lontano nel mondo
in un sorriso sulle labbra di un altro
troverai quella mia timidezza
per cui tu mi prendevi un po’ in giro
e lontano, lontano nel tempo
l’espressione di un volto per caso
ti fara’ ricordare il mio volto
l’aria triste che tu amavi tanto
e lontano lontano nel mondo
una sera sarai con un altro
e ad un tratto chissa’ come e perche’
ti troverai a parlargli di me
di un amore ormai troppo lontano.

L. Tenco

Un giorno dopo l’altro

Un giorno dopo l’altro
il tempo se ne va
le strade sempre uguali,
le stesse case.
Un giorno dopo l’altro
e tutto e’ come prima
un passo dopo l’altro,
la stessa vita.
E gli occhi intorno cercano
quell’avvenire che avevano sognato
ma i sogni sono ancora sogni
e l’avvenire e’ ormai quasi passato.
Un giorno dopo l’altro
la vita se ne va
domani sarà un giorno uguale a ieri.
La nave ha già lasciato il porto
e dalla riva sembra un punto lontano
qualcuno anche questa sera
torna deluso a casa piano piano.
Un giorno dopo l’altro
la vita se ne va
e la speranza ormai e’ un’abitudine.

L. Tenco

Emozioni

Seguir con gli occhi
un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice
sopra l’erba ad ascoltare
un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo
la collina per scoprire
dove il sole non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti
nella notte per vedere
se poi e’ tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
e’ dentro me
ma nella mente tua non c’e’
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
Uscir nella brughiera di mattina
dove non si vede a un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del piu’ e del meno
con un pescatore per ore ed ore
per non sentire che
dentro qualche cosa muore
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo
solo perche’ e’ stato un po’ scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
E chiudere gli occhi per fermare qualcosa che
e’ dentro me
Ma nella mente tua non c’e’
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni.

Battisti/Mogol

Pensieri e parole

…Che anno e’
che giorno e’
questo e’ il tempo
di vivere con te
le mie mani, come vedi
non tremano piu’
e ho nell’anima
in fondo all’anima
cieli immensi e immenso amore
e poi ancora , ancora amore
amor per te
fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime le mie
malinconie
l’universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di vivere
quello ancora non c’e’…

Lucio Battisti/Mogol

La casa in riva al mare

Dalla sua cella lui vedeva solo il mare
ed una casa bianca in mezzo al blu
una donna si affacciava Maria
e il mare che le dava lui.
Alla mattina lei apriva la finestra
e lui pensava quella e’ casa mia
tu sarai la mia compagna, Maria
una speranza e una follia.
E sogno’ la liberta’
e sogno’ di andare via
e un anello vide gia’
sulla mano di Maria.
Lunghi silenzi come sono lunghi gli anni
parole dolci che si immagino’
questa sera vengo fuori Maria
ti vengo a fare compagnia
E gli anni stan passando
tutti gli anni insieme
ha gia’ i capelli bianchi e non lo sa
dice sempre manca poco Maria
vedrai che bella la citta’.
E sogno’ la liberta’
e sogno’ di andare via
e un anello vide gia’
sulla mano di Maria.
E gli anni son passati tutti gli anni insieme
ed i suoi occhi ormai non vedon piu’
disse ancora la mia donna sei tu
e poi fu solo in mezzo al blu….
vengo da te Maria….

Lucio Dalla

E se domani

E se domani io non potessi rivedere te?
Mettiamo il caso che ti sentissi stanco di me
quello che basta all’altra gente
non mi dara’ nemmeno l’ombra della perduta felicita’
e se domani, e sottolineo se
all’improvviso perdessi te
avrei perduto il mondo intero, non solo te….

Mina

Il cielo in una stanza

Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti
ma alberi,
alberi infiniti:
quando sei qui vicino a me
questo soffitto viola
no, non esiste più.
Io vedo il cielo sopra noi
che restiamo qui
abbandonati
come se non ci fosse più
niente, più niente al mondo.
Suona un’armonica:
mi sembra un organo
che vibra per te e per me
su nell’immensità del cielo.
Per te, per me:
nel cielo.

Mina

Ragazze dell’ Est

Nei mattini pallidi
appena imburrati
di foschia
risatine come
monete soffiate
nei caffe’
faccie ingenue
appena truccate
di tenera euforia
occhi chiari
laghi gemelli
occhi dolci amari
io le ho viste
fra cemento e
cupole d’oro che
il vento spazza via
sotto pensiline
che aspettano sole
il loro tram
coprirsi il cuore
in mezzo a sandali
e vecchie camicie
fantasia
e a qualcuno solo
e ubriaco che
vomita sul mondo
io le ho viste
portare fiori e poi
fuggire via
e provare a dire
qualcosa in un
italiano strano
io le ho viste coi
capelli di sabbia
raccolti
nei foulards
e un dolore
nuovo e lontano
tenuto
per la mano
io le ho viste che
cantavano nei giorni
brevi di un’idea
e gomiti e amicizie
intrecciati per una
strada
io le ho viste
stringere le lacrime
di una primavera
che non venne mai
volo di cicogne con
ali di cera
ancora le ho viste
far la fila con
impazienza davanti
ai gelatai
quando il cielo
stufo d’inverno
promette
un po’ di blu
piccole regine fra
statue di eroi e di
operai
lievi spine d’ansia
nei petti rotondi e
bianchi
io le ho viste
eccitate buffe
e sudate
per la felicita’
negli alberghi
dove si balla
gridare l’allegria
e bere birra
e chiudere fuori
la solita neve
e la realta’
e ballare alcune
tra loro e ballare
e poi ballare
le ho viste
nelle sere quando
son chiuse
le fabbriche
e le vie
sulle labbra vaghi
sorrisi di attesa
e chissa’
che scrivere
sui vetri
ghiacciati le loro
fantasie
povere belle donne
innamorate
d’amore e della vita
le ragazze dell’est

Claudio Baglioni 

Pesce veloce del Baltico

Vecchi i cristalli tintinnano
nel trasandato hotel
luci sinistre han le musiche
non è il “Guglielmo Tell”
la radio situata nel angolo
di semioscurità
sembra una pagoda mongola
dell’infelicità
Viaggiatori di commercio
rifugiatisi quassù
piccioni dalle ali bagnate
la pioggia sedia e non smette più
guardano a turno il telefono
sempre impassibile
il loro tempo si sbriciola
sembra passabile
Uno dalla scala a chiocciola
scende da basso e sta
fermo sul legno che scricchiola
per la sua vetustà
sì, venditori vecchi
incantatori, suggestionatori,
la strada fatta là fuori
è stata percorsa già
“Pesce Veloce del Baltico”
dice il menu che contorno han
torta di mais e poi servono
polenta e baccalà
cucina povera e umile
fatta d’ingenuità
caduta nel gorgo perfido
della celebrità
della celebrità

Paolo Conte

Sally

Sally cammina per la strada senza nemmeno….
….guardare per terra
Sally è una donna che non ha più voglia
….di fare la guerra
Sally ha patito troppo
Sally ha già visto che cosa….
“ti può crollare addosso”!
Sally è già stata “punita”…
per ogni sua distrazione o debolezza…
per ogni “candida carezza”…
“data” per non sentire….l’amarezza!
senti che fuori piove
senti che bel rumore…
Sally cammina per la strada sicura
senza pensare a niente!
….ormai guarda la gente
con aria indifferente…
….sono lontani quei “momenti”…
quando “uno sguardo” provocava “turbamenti”..
quando la vita era più facile…
e si potevano mangiare anche le fragole….
perché la vita è un brivido che vola via
è tutt’un equilibrio sopra la follia….
……….sopra follia!
senti che fuori piove
senti che bel rumore…

Ma forse Sally è proprio questo il senso…il senso…
del tuo “vagare”…
forse davvero ci si deve sentire….
alla fine….un po’ male!….
Forse alla fine di questa “triste storia”
qualcuno troverà il coraggio
per affrontare “i sensi di colpa”…
e CANCELLARLI da questo “viaggio”….
per vivere davvero ogni momento…..
con ogni suo “turbamento”!….
e come se fosse l’ultimo!

Sally cammina per la strada…”leggera”…
ormai è sera…
“si accendono le luci dei lampioni”…
“tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni”..
ed un pensiero le passa per la testa
“forse la vita non è stata tutta persa”…
forse qualcosa “s’è salvato”!!…
forse davvero!…non è stato “poi tutto sbagliato”!
“forse era giusto così!?!”….
forse ma forse ma si….
cosa vuoi che ti dica io
senti che bel rumore

Vasco Rossi

Impressioni di settembreQuante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c’è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l’odore della terra, odor di grano
sale adagio verso me,
e la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là
sembra quasi un mare l’erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda…
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me.
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
respiro la nebbia, penso a te.
No, cosa sono, adesso non lo so,
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.
No, cosa sono, adesso non lo so,
sono solo, solo il suono del mio passo.
e intanto il sole tra la nebbia filtra già
il giorno come sempre sarà.(1971) Premiata Forneria Marconi (PFM)
Mogol – Pagani – Mussida

 

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