Home » Pagina di esempio. » RISL – Rivista Internazionale di Studi Leopardiani ideata nel 1999 da Emilio Speciale

RISL – Rivista Internazionale di Studi Leopardiani ideata nel 1999 da Emilio Speciale

by Roberto Tanoni

 

In ricordo di un Amico… ‘Speciale’

La RISL, Rivista Internazionale di Studi Leopardiani, è l’unico periodico scientifico dedicato specificatamente a Giacomo Leopardi. Fondata nel 1999 da Emilio Speciale e da lui diretta fino alla sua prematura scomparsa nel maggio 2017, la RISL prosegue ora le sue pubblicazioni sotto la nuova direzione di Tatiana Crivelli e Patrizia Landi. La rivista intende rispettare la linea editoriale inaugurata dal suo fondatore e continuerà dunque ad accogliere e proporre «con la massima apertura ideologica, interventi critici scelti esclusivamente in base alla loro scientificità, cercando di porsi come sede di discussione problematica, informativa e vivace» su uno dei maggiori poeti e pensatori italiani, non solo dell’Ottocento. Per mantenere fede a questi propositi riteniamo necessario progettare numeri tematici, a cominciare dal numero 11 (2018), primo della nuova direzione.

Il fascicolo numero 10 della RISL si chiudeva con le parole di commiato del suo fondatore e editore, Emilio Speciale: «Per motivi contingenti non potrò più portare avanti questo progetto, al quale continuo tuttavia a tenere molto e che spero possa trovare una sua prosecuzione».
La rivista ha proseguito la pubblicazione,  rispettando la linea editoriale inaugurata nel 1999 e, nel contempo, rafforzando la vitalità del progetto attraverso alcune novità. Con i numeri 11 (2018) e 12 (2019) la RISL ha seguitato dunque ad accogliere e proporre «con la massima apertura ideologica, interventi critici scelti esclusivamente in base alla loro scientificità, cercando di porsi come sede di discussione problematica, informativa e vivace» su uno dei maggiori poeti e pensatori italiani, non solo dell’Ottocento. Tuttavia, per realizzare questi propositi e, allo stesso tempo, per rendere conto in modo adeguato della dimensione sempre più internazionale assunta negli ultimi anni dall’opera e dalla critica leopardiane, è stato istituito un nuovo Comitato scientifico operativo, composto da studiosi e studiose tanto italiani quanto stranieri esperti/e in ambito umanistico, e non soltanto di letteratura italiana, specialisti/e di discipline “care” a Leopardi: dalla teoria della traduzione all’estetica, dalla critica d’arte alla linguistica, sino alla storia della scienza.

A garantire la tradizione avviata da Emilio, questo nuovo Comitato scientifico è affiancato da un Comitato onorario, formato dagli studiosi e dalle studiose che hanno nel tempo collaborato alla realizzazione della RISL medesima.

Sempre nel solco del piano originario, che includeva la volontà di aprire costantemente la rivista a nuove modalità di ricerca e di analisi, sono stati introdotti anche numeri tematici, a cominciare dal secondo della nuova direzione, il numero 12  del 2019,  dedicato a Giacomo Leopardi e l’esperienza del sensibile, le cui pagine fanno convergere differenti approcci disciplinari per studiare, nelle sue varie declinazioni, l’influenza che la percezione sensoriale ha avuto nell’ambito della riflessione poetica, filosofica, artistica, linguistica e scientifica di Leopardi.
Nell’opera di Leopardi, infatti, la cosiddetta “esperienza del sensibile” non solo orienta in modo decisivo la riflessione epistemologica e l’elaborazione filosofica della teoria del piacere, ma è anche sottesa a molte immagini della scrittura creativa in prosa e in versi. La percezione sensoriale delle cose del mondo e dell’essere umano rappresenta, in realtà, uno dei principali strumenti di apprendimento e di conoscenza, e costituisce uno degli aspetti nodali – particolarmente originale rispetto alla tradizione letteraria e filosofica dell’Italia ottocentesca – della poetica leopardiana, capace di dare “corpo” e “sostanza” persino a quanto è connesso alla pura immaginazione e, così, di descrivere l’invisibile tramite il visibile, l’intangibile tramite il tangibile. In Leopardi, invero – come ben sottolineava Italo Calvino nelle sue Proposte per il nuovo millennio citando le pagine 1744-1746 dello Zibaldone –, anche la teoria del vago e dell’indefinito si esprime attraverso il sapiente utilizzo di elementi sensibili. Né si può dimenticare che pure la Natura, parte di quella materia da cui secondo Leopardi tutto ha origine, può essere conosciuta dal genere umano solo per mezzo dei sensi, come bene insegna la vana fuga dell’Islandese tanto dall’«intensità del freddo» quanto dall’«ardore estremo della state».

I prossimi numeri sono già in allestimento. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.risl.uzh.ch 

 

————————————————-

 

RISL numero 10,  2017

Sommario

 

Pier Vincenzo MENGALDO
Leopardi, il classico 5
Johnny L. BERTOLIO
Traduzioni d’appendice. Leopardi dai Versi ai Canti 15
Lorenzo ABBATE
Le lettere leopardiane prima dell’Epistolario. Note sulla genesi e la ricezione della prima silloge di lettere leopardiane 27
Angelo FREGNANI
Il mese impossibile di una lettera giordaniana 53
Alessio CASALICCHIO
De Pisis-Leopardi.

Un amore giovanile tra vita e letteratura

61
Giuseppe TAORMINA
Leopardi e la Sicilia 79
Patrizia LANDI
Il sorriso di Lucio 105
IN MEMORIA: ERMANNO CARINI 109
BIBLIOTECA

 

————————————————-

 

RISL numero 11,  2018

Sommario

Tatiana CRIVELLI e Patrizia LANDI
Prefazione 5
Nota al testo 7
 

SENSI E SENSIBILITÀ

Laura DIAFANI 
Fonosfera degli antichi e dei moderni nei Canti. Per una storia dei suoni nella poesia leopardiana: Palinodia al Marchese Gino Capponi 9
Abstract: The acustic world appearing in Leopardi’s poetry is represented by a few natural or ancient sounds as old as the human world. There is nevertheless an exception: Palinode to Marquis Gino Capponi. Indeed, Palinode is a farewell poem from a world and the prophecy to a new one. This is the epicedium of a cultural change advanced by its sonorities.

Keywords: CantiPalinode, sounds, Ancient, Modern, satire, epicedium, prophecy.

Parole-Chiave: CantiPalinodia, suoni, antico, moderno, satira, epicedio, profezia.

 

Sofia CANZONA

Fugacità e persistenza. Appunti sulla fenomenologia degli odori in Leopardi 27
Abstract: Smell has mostly been considered by philosophers and scientists as a secondary way of perception, but its presence, by contrast, is well attested in literature. This essay pays attention to the patterning of the sense of smell in Leopardi’s works. Analyzed both from a philosophical and a poetical perspective, smell is considered to be an instrument of knowledge and bearer of memories and emotions.

Keywords: Leopardi, senses, smell, fragrance, inventive.

Parole-Chiave: Leopardi, sensi, odori, profumo, immaginazione.

 

Andrea NATALI

I paradossi della sensibilità nello Zibaldone e nelle Operette morali di Giacomo Leopardi 51
Abstract: In Leopardi’s work the link between sentience and his theory of pleasure means that both the ever-changing nature of pleasure and the contradictory nature of desire determine the effects of some sensitive experiences. Their paradoxical status induces Leopardi to refer to them in terms that show an oxymoronic value and that reveal the deep antinomy of the desire for pleasure.

Keywords: Sentience, pleasure, desire, contradiction, paradox.

Parole-Chiave: Sentire, piacere, desiderio, contraddizione, paradosso.

 

Martino RABAIOLI

“Sentire infinitamente”. Tra Leopardi e Husserl: la sensibilità come conoscenza ragionevole 79
Abstract: Phenomenology understands emotions as intentional acts directed to the world and a specific kind of meanings, i.e. values, essential in helping us navigating reality, although prepredicatively. I focus on an analysis of the concept of sensazione, strictly related to that of sensibilità, in the Zibaldone, for it is clearly related to the philosophical tradition of Empiricism and Sensism, which played such a crucial role in Leopardi’s formation. However, by applying the phenomenological notion of emotional knowledge, I show how Leopardi’s sensazione originally overcomes the empiricist and sensationalist reduction of sensation to sensory perception and the dualism that this reduction inevitably engenders. Leopardi’s concept of sensazione (and its close relative, sensibilità) is therefore explained as an emotional act intending crucial values to the author, namely, piacere and happiness.

Keywords: Phenomenology, sensibilitàZibaldone, emotions, empiricism, sensism.

Parole-Chiave: Fenomenologia, sensibilitàZibaldone, emozioni, empirismo, sensismo.

 

Simone NIEDDU

«Per movimento intendo anche tutto quello che spetta alla parola»: Leopardi e la lirica del contatto  103
Abstract: Leopardi’s literary criticism endeavours a firmly concrete and sensitive lexicon. Based on a selection of aesthetical and poetical reflexions from the Zibaldone, the article analyses the use in literary criticism of semantic and metaphorical fields related to the concepts of contact and movement. This will reconstruct the poetic project of both a physical and sensitive connection with the reader.

Keywords: Poetry, modernity, nature, aesthetics, contact, movement.

Parole-Chiave: Poesia, modernità, natura, estetica, contatto, movimento.

 

SENSIBILITÀ / CORPO

Gaspare POLIZZI
Corpo sano e Corpo malato. Tra medicina, antropologia e biopolitica 127
Abstract: The essay studies the relationship between medicine, anthropology and biopolitics in Leopardi, focusing on the Zibaldone, the privileged seat of Leopardi’s thought. The research discusses Leopardi’s reflection on the illness, weakness and delicacy of the body in civilized peoples, who have distanced themselves from nature, and presents the medical culture of Leopardi, with the attention of Hippocrates and Celso, and the knowledge provided by the medical friends Puccinotti and Tommasini.

Keywords: Leopardi’s philosophy, medicine, delicacy, health, civilization.

Parole-Chiave: Filosofia di Leopardi, medicina, delicatezza, salute, civiltà.

 

SENSIBILITÀ / IMMAGINAZIONE

Nicola FEO 161
Leopardi tra piaceri dei sensi e piaceri dell’immaginazione
Abstract: Leopardi absorbs some of the principal ideas of Sensism, but he shifts the focus onto the psychological significance of sensory perception; its impact on the subject becomes the source of his ideas on poetics. While considering the data provided by sensoriality as the starting point of every operation of the soul, he conceives the senses mainly as instruments through which to defend the role of imagination threatened by the “empire of reason” towards which modern civilization is heading.

Keywords: Sensism, pleasure, imagination, sight, hearing.

Parole-Chiave: Sensismo, piacere, immaginazione, vista, udito.

***
 

Emilio SPECIALE

Un progetto di enciclopedia leopardiana 199
Abstract: The essay outlines the historical development of the encyclopedic genre in modern Western cultures by focusing especially on the definition of the Authorial Encyclopedia. It then explores the attitude of Giacomo Leopardi towards the universal encyclopedic knowledge and his use of enciclopedic handbooks. It finally shares with the scientific community, which should be involved in its realization, the project of an online open access encyclopedia dedicated to Giacomo Leopardi.

Keywords: Leopardi, Encyclopedia, Authorial Encyclopedia, Wikipedia.

Parole-Chiave: Leopardi, enciclopedia, enciclopedia d’autore, Wikipedia.

Pubblichiamo un saggio inedito in cui Emilio descrive un progetto a lui molto caro, ma che non ha avuto tempo di vedere effettivamente compiuto.

Una prima idea del progetto, Appunti per un’enciclopedia leopardiana, era stata presentata il 9 maggio 2009 a New York, in occasione del XXIX convegno AAIS-American Association for Italian Studies, presso la St. John’s University (Manhattan Campus). Nel 2014 era poi stato attivato un sito di prova, www.enciclopedialeopardiana.it, per sviluppare il quale Emilio aveva chiesto la collaborazione del mondo accademico e del pubblico interessato (un comunicato in tal senso si legge ancora, per la legge del mancato oblio che governa la rete, sul sito del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati). Sul tema era poi tornato nel suo ultimo anno di vita, quando l’urgenza di sistemare le cose rimaste in sospeso si era fatta più imperiosa, elaborando un testo in lingua inglese che avrebbe dovuto essere stampato in un volume collettaneo dedicato a Leopardi. Nemmeno per questo è bastato il tempo.

Quanto segue è pertanto il risultato di una mia sofferta ma spero non troppo arbitraria rielaborazione dei diversi materiali conservatisi, qui ricomposti, in parte tradotti e infine adattati con l’aiuto di Riccardo Raimondo, che ringrazio di cuore. Il sito di prova, la cura del quale non era mai davvero stata sorretta da quella collaborazione volontaria e collettiva che Emilio avrebbe auspicato, è stato disattivato. Tuttavia, le pagine che seguono vorrebbero servire, oltre che da testimonianza, anche da indiretta esortazione: a fare, dei ricordi, ancora e sempre progetti. 

Tatiana Crivelli

 

Quando il giorno è passato sogna
che i sogni potrebbero avverarsi.
Le cose non sono mai così brutte
come appaiono al presente.
Dunque l’ordine è: sogna, sogna…
Emilio Speciale, Versi (1975-2017)

————————————————-

RISL nmero 12 , 2019

Sommario

Tatiana CRIVELLI e Patrizia LANDI  
Prefazione    7
Nota al testo 9
 

Francesca CUPELLONI

«Contadinesche le loro origini». Etimologia ed epicureismo linguistico in Leopardi e Vico 11
Abstract: This essay concentrates on some etymologies and on some remarks on language in Giacomo Leopardi’s Zibaldone which have not been throughout investigated yet. From this perspective, Leopardi’s thought appears to be specifically connected with the one of Giambattista Vico: a comparison between the two allows us to better understand, in conformity with the most recent studies, to what extent Leopardi can be considered Vico’s ‘heir’.

Keywords: Leopardi, Vico, language, etymology, Epicureanism, Zibaldone.

Parole-Chiave: Leopardi, Vico, lingua, etimologia, epicureismo, Zibaldone.

 

Sabrina FERRI   

Giacomo Leopardi’s poetry of the embodied imagination   39
Abstract: This essay examines Leopardi’s embodied notion of the imagination and its impact on his poetics. By analyzing his treatment of mental imagery and of perceptual illusions, it shows how the idea of the materiality of the imagination and its processes led Leopardi to distance himself from mimetic poetry and to highlight the psychological dimension of poetic expression.

Keywords: Embodied Imagination, Mental Imagery, Thinking Matter, Mind, Brain, Perceptual Illusions.

Parole-Chiave: Immaginazione, immagini mentali, materia pensante, mente, cervello, illusioni percettive.

 

Maria Chiara JANNER – Vincenzo LISCIANI PETRINI   

La materia incrinata. Sul rapporto tra «pensieri e sensi» alla luce della seconda sepolcrale  65
Abstract: The sepulchral poem Sopra il ritratto di una bella donna, while outlining the central themes of beauty, materiality of human nature and the cognitive value of sensory experience, is in some way a poetic retraction of prior philosophical statements. The closing questions hint at a (deliberately?) unresolved conflict between absolute materialism and incorruptible aspects that is not solved by nullifying one of the two terms.
Keywords: Materialism, Death, Aesthesis of beauty, Sensism, Paradoxe.
Parole-Chiave: Materialismo, Morte, Aesthesis della bellezza, Sensismo, Paradosso.
 

Emanuela TANDELLO    

Percorsi di lettura tra Operette morali e Frankenstein  87
Abstract: The article undertakes a reading of Mary Shelley’s Frankenstein and Leopardi’s Operette morali (in particular Il dialogo di Federico Ruysch e le sue mummie and Dialogo della Natura e di un Islandese). Three main aspects are explored, suggesting an affinity between the two works: the importance of contemporary scientific research, and the Modern Prometheus in Frankenstein 1818, and in the Ruysch; the innovative use in both works of accounts of scientific expeditions in the Seventeenth and Eighteenth century; and the dialogue between Creator and Creature as expressed through Frankenstein’s Monster/Creature, and the Islandese.

Keywords: Prometheus, Creature, Monster, Maternity, Mummy, Vitalism, Scientific expeditions.

Parole-Chiave: Prometeo, creatura, maternità, mostro, mummia, vitalismo, spedizioni scientifiche.

 

Paola CIARLANTINI  

“Un bel regolato teatro”: Discorso inedito di Carlo Teodoro Antici (1801)  115
Abstract: This lecture by Carlo Antici, maternal uncle of Giacomo Leopardi – published here for the first time in its entirety – sheds light on Antici’s forma mentis (‘mindset’) as a solid moralist and man of faith. Antici profoundly believes that theatre is a powerful means of social and personal education. This is consistent with the Jesuit viewpoint, from which, however, on certain aspects at times Antici distances himself. Comparing Antici’s theatre aesthetics with the aesthetics of Leopardi in his Zibaldone and letters, it is possible to ascertain points of convergence as well as divergence between Antici and his renowned nephew. One can even infer that the thought of Antici had exerted some influence on Leopardi.

Keywords: Antici Family, Carlo Teodoro Antici, Comedy, Giacomo Leopardi, Jesuit Theatre, Italian Theatre, Theatrical Aesthetics, Tragedy.

Parole-Chiave: Famiglia Antici, Carlo Teodoro Antici, Commedia, Estetica teatrale, Giacomo Leopardi, Teatro italiano, Teatro gesuitico, Tragedia.

 

EDITING  LEOPARDI    

Giovanna CORDIBELLA – Massimo NATALE  
Editing Leopardi. Premessa  161
Giacomo Leopardi è oggetto di una mole imponente di attività critica, che negli ultimi anni è andata vertiginosamente crescendo, e ha tentato di illuminare anche gli angoli più appartati del suo percorso. Il nuovo secolo, che ha definitivamente segnato il tramonto delle battaglie ideologiche novecentesche, ha confermato Leopardi come un autore di impareggiabile centralità nell’orizzonte culturale italiano e internazionale, probabilmente anche in ragione del fatto che la sua opera si pone costitutivamente al di là dei singoli – e sempre più definiti – steccati disciplinari. A fianco di questa enorme vitalità critica, l’attenzione più propriamente filologica ed ecdotica non è certo mancata, ma è stata indubbiamente meno intensa. Tuttavia quello leopardiano resta soprattutto un grande laboratorio: ci si dimentica forse troppo spesso che, a fronte di pochissime opere fondamentali licenziate in vita, i tentativi – gli essais di cui Leopardi parla suggestivamente nella splendida lettera del 1836 a Charles Lebreton – sono una forma continua ed elettiva della sua scrittura. Lo spazio di tale operosissima officina ha costituito un campo privilegiato per l’esercizio della filologia d’autore, le cui imprese si sono orientate negli anni ai più diversi àmbiti dell’opera leopardiana, pur eleggendone indubbiamente alcuni a privilegiati. I Canti, per nominare il campione più chiaro e rappresentativo – quei Canti magnificamente serviti ora dalla prima parte dell’atteso commento di Luigi Blasucci, uscito per la collana della Fondazione Pietro Bembo, editore Guanda – hanno contato nel tempo su un esercizio ecdotico continuo, che ha visto approdare a una nuova edizione critica curata da Franco Gavazzeni e altri in anni piuttosto recenti (2009: e questa seguiva due edizioni recenti già di primissima qualità, quella a cura di Emilio Peruzzi e quella a cura di Domenico De Robertis). Ma nel continente leopardiano continuano ancora a persistere zone che necessitano di cura filologica, tra queste – solo per accennarne alcune – l’epistolario e il drappello importantissimo delle traduzioni poetiche, riunite e commentate analiticamente da Franco D’Intino nel 1999, tuttavia ancora in attesa di una sistemazione ecdotica complessiva. Muovendo da tale convinzione abbiamo tratto impulso a organizzare la giornata di studi «Editing Leopardi» che si è tenuta all’Università di Berna il 13 febbraio 2020 e che ha avuto l’ambizione di fare il punto sui lavori vòlti alla sistemazione editoriale, filologicamente rigorosa, dell’opera leopardiana, alle pratiche del suo editing con uno sguardo anche alle risorse delle Digital Humanities, dando spazio a ricerche in corso, a progetti già avviati o ancora in fase preparatoria. I saggi qui raccolti riflettono soltanto una scelta degli interventi che hanno animato l’incontro e, pur costituendo una selezione parziale, offrono un campione rappresentativo dei lavori che l’hanno caratterizzato.

Apre la serie il saggio di Christian Genetelli che si concentra sull’Epistolario e offre un’accurata panoramica, guidata da criteri tipologici, di alcune delle principali acquisizioni in àmbito epistolare successive al 1998, assumendo «un punto di vista prevalentemente filologico (ecdotica e storia della tradizione)» ma mostrando anche la produttiva sinergia di tale prospettiva con l’interrogazione critica. Silvia Stoyanova espone nel proprio contributo il progetto di un «digital editing environment» per lo Zibaldone di Leopardi, illustrandone l’obiettivo di facilitare l’analisi complessiva delle «author’s indications for the semantic organization of the text» e di offrire una affordance multimodale per la sua investigazione e interpretazione. Franco D’Intino torna nel suo saggio all’àmbito dei volgarizzamenti in prosa per indagare originalmente i frammenti di traduzione disseminati nello Zibaldone, confermando una volta di più che il vertere non è «mai disgiunto in Leopardi dallo scrivere, anzi dal pensare». Sull’attività del Leopardi volgarizzatore si concentra anche l’articolo di Valerio Camarotto, in particolare sulle versioni da Frontone e Dionigi di Alicarnasso, con una riconsiderazione della situazione testuale e alcuni affondi sui «semi gettati da queste traduzioni» per il futuro della scrittura leopardiana.

Il quadro che emerge, per quanto gli scritti qui raccolti si limitino a offrire un selettivo resoconto delle ricerche e dei cantieri aperti attualmente, è quello di una filologia leopardiana alimentata da ferventi studi, animata da lavori in corso e progetti, una premessa alquanto promettente per il prossimo futuro. La convinzione è che a profilarsi in queste pagine sia inoltre l’inscindibile legame che sempre dovrebbe unire gesto critico-interpretativo e impulso filologico-ecdotico: non la «pura e secca filologia» che Leopardi confessa di aver infine abbandonato (in Zib. 193, 23 luglio 1820), ma un’amicizia per la parola che non opacizzi – ma sappia anzi rivendicare ed esaltare – la grande carica di vitalità che è alla radice del gesto poetico leopardiano.
Giovanna Cordibella
Massimo Natale 

 

Christian GENETELLI    

Intorno alle lettere: fra manoscritti, stampe e storia della tradizione 165
Abstract: This paper offers an overview of some of the principal novelties in the philological studies about the Epistolario of Giacomo Leopardi after 1998. The subject matter is sorted by type, for example “Nuove lettere”, “Lettere da eliminare”, “Lettere a più destinatari”, “Nuovi testimoni”. A special and sustained attention is given to the documents’ form (autograph, apograph, draft, manuscript made under author’s supervision, etc.) and, at the same time, to the history of tradition.
Parole-Chiave: lettere, autografi, apografi, minute, storia della tradizione, ecdotica.
Key- Keywords: letters, autographs, apographs, drafts, history of tradition, ecdotics.
 

Silvia STOYANOVA  

Modeling a digital editing environment for Giacomo Leopardi’s Zibaldone   185
Abstract: The Digital Zibaldone project proposes to remediate Giacomo Leopardi’s miscellaneous collection of thoughts as a digital editing environment for the organization of research fragments into hermeneutic discourse by implementing models for interactive digital scholarly editions, the representation of knowledge on the semantic web, and the design of augmented interfaces for humanities scholarship.

Keywords: Giacomo Leopardi, Zibaldone, fragmented textuality, digital editing, semantic web.
Parole-Chiave: Giacomo Leopardi, Zibaldone, testualità frammentaria, editing digitale, web semantico.

 

Franco D’INTINO  

Il lupo senza preda. Indagini preliminari su Leopardi traduttore nello Zibaldone   203
Abstract: The essay suggests a new field of study: the translations made by Leopardi in his own works (as opposed to his proper translations). As a specimen, the study chooses the first pages of the Zibaldone, where one finds many fragments of translations, or quotations which include short bits of literal translations. Reading with philological attentiveness these textual portions and comparing them with the original can prove a powerful critical tool, as is demonstrated, for example, by the analysis in terms of comic and tragic misogyny of the first quotation/translation (from Avian) in Zib. 1.

Keywords: Leopardi, Zibaldone, Translation, Misogyny, Comic genre.

Parole-Chiave: Leopardi, Zibaldone, traduzione, misoginia, comico.

 

Valerio CAMAROTTO    

I volgarizzamenti leopardiani di Frontone e Dionigi di Alicarnasso: appunti per una nuova edizione 221
Abstract: Leopardi’s translations of Fronto and Dionysius of Halicarnassus (1816-1817) have not yet been published in a philologically reliable and accurately annotated edition. By lingering on autographs and copies con- served in Recanati, Florence and Naples, the article illustrates the manuscript tradition of these works, in order to identify the main criteria which should inform a future critical edition.

Keywords: Translation, Fronto, Dionysius of Halicarnassus, Philology, Critical Edition.
Parole-Chiave: Traduzione, Frontone, Dionigi di Alicarnasso, filologia, edizione critica.

 

LIBRERIA    

Franco BRIOSCHI    
Dall’ideologia allo stile. Le fonti filosofiche di Leopardi  249
Abstract: This paper focuses on the relationship between philosophy, especially during the Enlightenment, in its many and various expressions (Rationalism, Sensism, Empiricism, Materialism, Mechanicism), and the making of a new, all-personal poetic style. It also highlights, many years before this became a matter of study and investigation, the deep link between not just poetry and philosophy, but also between the structure of thought and linguistic-metrical elaboration.
Keywords: Leopardi, Poetry, Philosophy, Language, Metrics, Structure of Thought.
Parole-Chiave: Leopardi, poesia, filosofia, lingua, metrica, struttura del pensiero.

 

Il chi è di Emilio Speciale

Emilio Speciale è stato l’editore, direttore e curatore della “Rivista Internazionale di Studi Leopardiani”, ha curato opere sulla bibliografia leopardiana e il volume “Giacomo Leopardi: estetica e poesia”. Emilio Speciale, dopo la laurea al Dams di Bologna con Umberto Eco, ha iniziato la carriera accademica come docente assistente al dipartimento di italiano alla Yale University, negli Stati Uniti.

Successivamente ha poi insegnato come professore all’Università di Chicago, negli anni tra il 1985  e il 1993, anno in cui si è trasferito a Zurigo, dove ha collaborato con la cattedra di letteratura italiana alla Eidgenossiche TechnischeHochschule .

Nei primi anni Novanta, Speciale ha messo in piedi la casa editrice Insula e nel 1991 ha dato vita alla rivista di poesia italiana “Novilunio”. Era membro del Centro di Studi Rinascimentali di Ferrara, dell’American Association of Italian Studies ed è stato presidente della Società Dante Alighieri di Zurigo.

 

Il chi è di Tatiana Crivelli

Nel 1989 mi sono laureata in Lingua e Letteratura Italiana presso l’Università di Zurigo con una tesi su Giacomo Leopardi. Dopo la laurea ho trascorso un anno di studio a Padova e ho soggiornato a più riprese negli Stati Uniti, preparando la mia tesi di specializzazione. Nel 1992 ho conseguito il dottorato in Letteratura italiana con il volume: G. Leopardi: Dissertazioni Filosofiche (1811-1812), vincitore del Premio internazionale “Nuova Antologia” 1994, sez. giovani, in seguito pubblicato dalla casa editrice Antenore di Padova. Ho poi proseguito la mia attività scientifica e didattica come assistente e docente incaricata sia presso l’Università, sia presso la cattedra di Italianistica del Politecnico federale di Zurigo, mantenendo sempre stretti legami con le sedi universitarie estere già frequentate e partecipando a numerosi convegni internazionali in Europa e in America. Nel 2000, con uno studio dedicato al romanzo italiano del secondo Settecento (poi pubblicato presso la Salerno Editrice di Roma), ho ottenuto la Libera Docenza in Letteratura Italiana presso la Philosophische Fakultät dell’Università di Zurigo. A partire dal 2001, grazie al sostegno del Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica, ho vissuto e lavorato tra Roma (Univ. La Sapienza) e Firenze. Ho trascorso l’inverno del 2002 in America, come Visiting Professor di Letteratura Italiana presso la University of Michigan di Ann Arbor. Dal settembre 2003 al luglio 2010 sono stata Professoressa straordinaria di Letteratura Italiana presso il Romanisches Seminar dell’Università di Zurigo e dall’agosto 2010 sono Professoressa ordinaria presso il medesimo ateneo. Per meriti nella diffusione della cultura italiana all’estero, il 26 luglio 2004 sono stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana (Ordine della Stella della Solidarietà) e, nel 2017, del titolo di Ufficiale della Repubblica Italiana (Ordine della Stella d’Italia). Nel semestre primaverile del 2018 sono stata Adjunct Professor presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ho diretto il Romanisches Seminar dell’Università di Zurigo dal 2017 al 2021. Per un elenco delle mie pubblicazioni si veda: www.rose.uzh.ch/crivelli

 

il chi è  di Patrizia Landi

Mi sono laureata in Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano con una tesi su Leopardi e Milano nel 1986, tesi che ha vinto la prima edizione del Premio Giacomo Leopardi, Centro Nazionale di Studi Leopardiani e Università di Macerata.

Nel 1991 ho conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia della lingua e Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi dal titolo Stampa e letteratura a Milano nel “decennio di preparazione” (1850-1859).

Dal 1999 al 2001 sono stata titolare di un Assegno di ricerca presso il Dipartimento di Filologia antica e moderna dell’Università della Calabria. E dal 2005 al 2009 di un altro Assegno di ricerca presso l’allora Istituto di Arti, culture e letterature comparate della Università IULM di Milano.

Dopo alcuni incarichi presso varie università (tra cui Università degli studi Bergamo e Università Statale di Milano), dal 2012 sono titolare della cattedra di Letteratura e del Laboratorio di Lingua italiana presso l’Istituto di Alti Studi per Mediatori linguistici “Carlo Bo” di Milano e dal 2019 della cattedra di Linguaggi e forme della produzione letteraria italiana presso la laurea magistrale in Interpretariato di Conferenza e Traduzione specialistica all’università IULM.

Dal 2016 faccio parte del Comitato scientifico della collana “Storia di storie” (Mimesis Edizioni) e dal 2019 ne sono diventata direttrice insieme a Maurizio Punzo.

Dal 2018 dirigo, insieme a Tatiana Crivelli, la RISL-Rivista Internazionale di Studi Leopardiani.

 

 

 

 

You may also like