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Oggi 14 giugno Paolina la sorella di Giacomo annotava sul diario di Monaldo la morte del fratello a Napoli avvenuta nel primo pomeriggio …
Anche Sergio Carlacchiani ricorda la sua morte dedicando questo scritto al poeta recanatese
A Giacomo Leopardi
Poco prima e dopo il giorno della sua scomparsa…
Al caravanserraglio di giudizi affrettati sottoposto in vita
nemmeno la morte ridonò pace e luce alla tua nobile anima quanta invidia malafede e rivendicata accademia superficiale mentre si diffondevano le opere e dismisurava la tua fama quante strumentali interpretazioni basate su pure invenzioni!
Prematura e imprevedibile la tua scomparsa lontano dal padre che se pur ingombrante e oppressivo ti aveva sempre amato vicino a un avventuriero presunto intellettuale che invece non ambiva ad altro che divenire erede della tua fortuna che tua madre con tirchieria leggendaria aveva accumulato
oh quanto si prodigò con tuo padre a ricordarti angelico
pieno di nostalgia per la sua famiglia e Recanati così lontane! Tu avevi sempre saputo di far comodo al tuo amico così lui per ricompensarti ti fece accudire da sua sorella per la quale cominciasti a nutrire da infermo forse quell’effettivo amore che ti era mancato da tua madre che non sapeva dimostrarlo e a ricominciare a sognare per te un futuro in compagnia, ma poi mentre si era organizzato ormai tutto per sfuggire alla maledetta epidemia che seminava morte anche a Napoli poco prima di compiere 39 anni improvvisamente ti ammalasti e fu facile per la morte avere la meglio su un fisico logoro…
Ah quanto hai dovuto patire sino all’ultimo ed oltre!
Infatti il tuo presunto amico che non aveva ricevuto
altro che indifferenza dal lusingare tuo padre Monaldo
rimasto unico possessore persino dello Zibaldone
cominciò a trattare come un mercante con gli editori
senza parlare di ciò che scrisse in quell’imbarazzante
“Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi”
di cui non voglio riportare nessuna frase né aggiungere
ulteriori commenti tanto li ritengo inutili e sconvenienti
ma forse al di là del referto ufficiale sulle cause della morte che propendono per un edema al cuore dovuto a congestione di tutto quello scrivere romanzato mi sembra emblematica la frase che il mio caro Giacomo rivolgendosi al Ranieri e forse a tutto ciò che lo aveva fatto sino allora soffrire riuscì a pronunciare prima di morire “ Io non ti veggo più…”
il Clamorosissimo