Accolgo con piacere la proposta di segnalazione di “R-EM. Rivista internazionale di Studi su Eugenio Montale”; (I, 2020). diretta dalla professoressa Angela Ida Villa (Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano), con la co-direzione internazionale di Angelo Colombo (Université de Franche-Comté, Besançon – Francia); è pubblicata dalle edizioni internazionali Agorà ; Co ; (Sarzana- Lugano).
Si tratta della prima rivista monografica dedicata a Eugenio Montale, forse il maggiore dei poeti italiani del '900, premio Nobel per la Letteratura (1975), che visse a Milano dal 1948 (quando venne assunto dal “Corriere della Sera” al 1981, quando morì (i funerali vennero celebrati nel Duomo di Milano dal
Cardinal Martini).
Nelle 4 pagine dell ‘ Editoriale sono spiegate le circostanze della sua nascita nel contesto della “Summer School di Studi leopardiani, pascoliani e montaliani” (III ed., Lucca, 2017 http://www.unicatt.it/leopardi-pascoli- montale), diretta dalla stessa professoressa Angela Ida Villa. Quest’anno laSummer School è sospesa in quanto la professoressa Villa sta organizzando il
“III Congresso internazionale di Studi su Eugenio Montale nel 40° anniversario della nascita (Milano, 1981-2021)” (Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, 25-26 novembre 2021, in modalità online; reclutamento dei relatori tramite Call for papers entro il 31 luglio 2021:
per informazioni https://convegni.unicatt.it/montale o all’indirizzo e-mail ida.villa@unicatt.it ).
Ricordo che la professoressa Angela Ida Villa nel 2017 ha ideato e tenuto un corso leopardiano a Recanati, presso il Centro Nazionale di StudiLeopardiani:
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«La memoria dell’uomo è impotentissima senza l’aiuto de’ segni».
Laboratorio di Studi ermeneutici di simbologia sacra e mitologia religiosa della ‘modernità dell’antico’ nella Letteratura italiana e nelle Arti dal Rinascimento ai nostri giorni, con sezione leopardiana (ER-SMMA_Lab.Leo), Recanati, CNSL, 2-8 luglio
2017
PRESENTAZIONE del corso leopardiano recanatese dal sito
http://convegni.unicatt.it/laboratorio-ersmma :
I simboli sono i segni di una cultura sacra secolare, anzi millenaria, che parlano tuttavia compiutamente soltanto a coloro che possiedono un bagaglio culturale idoneo per arrivare a decriptare il messaggio in essi incorporato e
nel contempo velato.
Quello della “Modernità simbolico-mitologica dell’antico nella Letteratura italiana e nelle Arti" è un filone ermeneutico interdisciplinare, che si avvale della storia delle religioni antiche e delle sue fonti come precipua chiave di decifrazione di opere sia letterarie sia artistiche
di tutti i tempi: opere semanticamente oscure ed enigmatiche perché – insospettabilmente per la gran parte dei lettori – sono state concepite dai rispettivi autori in prospettiva cripto-pagana, avvalendosi pertanto di concetti e di fonti prelevati dalle antiche religioni pagane, sia mediterranee sia non mediterranee, o dalle eresie del cristianesimo e delle altre religioni (argomenti, questi, nel complesso di norma poco conosciuti sia dai letterati
sia dagli studiosi di discipline artistiche). Riuscire a scoprire il significato nascosto nella scriptio inferior dell'opera – concepita e strutturata in
partenza dal suo autore come uno scrigno-palinsesto – e codificato attraverso immagini dalla valenza simbolico-religiosa per lo più dissimulata entroinvolucri innocuamente realistici è lo scopo prioritario del ricercatore- investigatore del filone ermeneutico della “Modernità simbolico-mitologica dell’antico nella Letteratura italiana e nelle Arti". Si veda il sito dei Convegni internazionali della “Modernità simbolico-mitologica dell’antico nella Letteratura italiana e nelle Arti”: http://convegni.unicatt.it/ermeneutica-
simbolo-mito-e-modernitadellantico
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Organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, attraverso la sua Formazione Permanente, con il patrocinio del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, il corso laboratoriale ER-SMMA_Lab.Leo. (1a ed., 2017)
si terrà dal 2 all’8 luglio 2017 a Recanati, presso la Sala convegni “Franco Foschi” il “Centro Nazionale di Studi Leopardiani” (CNSL).
Le lezioni di carattere teorico (I modulo) verteranno sui seguenti argomenti:
· l’“Arte della memoria” dall’antichità al Rinascimento”;
· il simbolo, il segno, il mito, l’ermeneutica e la divina ispirazione del poeta (entusiasmo) nell’antichità classica; la simbologia sacra, la mitologia religiosa e le rispettive fonti nella prospettiva della storia delle religioni
antiche;
· la circolazione manoscritta e a stampa dei testi del paganesimo religioso nell’Umanesimo-Rinascimento;
· il riaffiorare del paganesimo religioso, dei suoi temi e dei suoi simboli, nel Rinascimento: il caso del libro dell’Hypnerotomachia Poliphili (1499) illustrato da xilografie;
· la dea pagana dell’amore (nonché della guerra) da Oriente a Occidente nella storia delle religioni antiche (Inanna, Ishtar, Astarte, Derceto, Hator, Afrodite, Venere, Tanit, Celestis). Simbologia, iconografia, fonti antiche, bibliografia moderna;
· un paredro della dea pagana dell’amore nella storia delle religioni antiche: Dumuzi, Tammuz, Adon, Adone. Simbologia, iconografia, fonti antiche, bibliografia moderna;
· due teorizzatori della simbologia sacra, della mitologia religiosa e della “nuova mitologia dei tempi moderni”: Georg Friedrich Creuzer (Marburg an
der Lahn, 1771 – Heidelberg, 1858) e Charles François Dupuis (Trie-
Château, 1742 – Is-sur-Tille, 1809);
· l’approccio ermeneutico della “modernità simbolico-mitologica dell’antico”.
Le lezioni di carattere laboratoriale (II modulo) avranno lo scopo di spiegare come fattivamente riuscire a interpretare opere letterarie e artistiche nella prospettiva ermeneutica interdisciplinare della “modernità simbolico-
mitologica dell’antico”, che chiama in causa la storia delle religioni antiche e le sue fonti come fondamentale chiave di decifrazione.
La sezione artistica, dopo una introduzione riguardante la riemersione del paganesimo nell’Arte del Rinascimento, verterà su alcune opere di Sandro Botticelli: individuando e decriptando la simbologia sacra velata nelle immagini di alcuni suoi celebri quadri dal soggetto mitologico, ma non solo, verrà portato alla luce il significato cripto-pagano dell’opera – concepita come uno scrigno-palinsesto –, occultato nella sua scriptio inferior, approdando in
tal modo a soluzioni ermeneutiche innovative. Verranno inoltre presi in
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esame alcuni quadri recanatesi (uno dei quali di incerta attribuzione a Caravaggio) al fine di decifrarne il significato complessivo nascosto, a partire dalla decriptazione delle immagini simbolico-religiose che essi contengono, considerate alla luce della “misteriosa mitologia locale” di Recanati, toponimo dalle “favole antiche” locali fatto derivare dall’epiclesi Ericina dell’Afrodite-Astarte venerata a Erice, in Sicilia.
La sezione letteraria verterà sull’opera di Giacomo Leopardi “homo religiosus et symbolicus” («quella fede teologica, anzi quella coesistenza che noi abbiamo insieme»: così Giacomo scrisse al fratello Carlo, da Bologna, il 24 febbraio 1826; «Aspetto e invoco ferventemente il regno di Ormuzd, la vittoria di Osiride contro Tifone, la venuta del Redentore, il trionfo
dell’agnello pasquale. Tu che hai letto il Dupuis, m’intendi bene»: così scrisse all’amico greco-veneziano Antonio Papadopoli, da Bologna, il 16 gennaio
1826»; «Io sono stato, vivendo, il tuo maggior predicatore ec. l’apostolo della tua religione»: così scrisse, probabilmente a Firenze nella primavera del 1833,
nell’abbozzo dell’inno Ad Arimane). La sezione leopardiana presenterà una panoramica spaziante dalla formazione cristiana e dal tema del sacro cristiano nei testi giovanili alla componente cripto-pagana, in chiave simbolico-mitologico-religiosa, dei testi in verso e in prosa della maturità, passando attraverso gli interessi per le religioni pagane antiche, anche in prospettiva sincretistica, dimostrati in opere erudite giovanili quali la Storia
dell’astronomia (1813) e il Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (1815); prenderà inoltre in esame gli scritti leopardiani che registrano le riflessioni teoriche sul simbolo in accezione greco-antica e quelle sul
simbolo e sulla mitologia in prospettiva religiosa, riecheggianti le teorie primo-ottocentesche di Georg Friedrich Creuzer e di Charles François Dupuis;
considererà, poi, la presenza della filosofia del neoplatonismo pagano nel pensiero e nell’opera di Leopardi. Si concentrerà, quindi, su due
componimenti leopardiani d’ambientazione recanatese (La sera del dì di festa e il Passero solitario) considerati nella prospettiva ermeneutica della “modernità simbolico-mitologica dell’antico” al fine di farne emergere il
significato recondito, riposto nella scriptio inferior degli stessi testi, da Leopardi concepiti con la struttura semantica dello scrigno-palinsesto e criptati, nella loro scriprio inferior, con i simboli, i temi e le fonti della
“misteriosa mitologia locale” di Recanati, il pagus intitolato a Venere-Astarte Ericina. Infine, considererà due poeti del Novecento (Mario Luzi e ed Eugenio Montale) in qualità di cripto-decifratori del Passero solitario tramite le chiavi
ermeneutiche della “misteriosa mitologia locale” recanatese. Tour recanatesi, visite a musei e a luoghi di culto e gite nelle Marche porteranno i corsisti a scoprire dal vivo la “misteriosa mitologia locale”, nonché le locali bellezze paesaggistiche e artistico-architettoniche.