l’Amministrazione comunale di Recanati ha presenta oggi il nuovo Museo della Musica racchiuso dentro l’acronimo MUM Recanati.
Su una superficie di 300 mq, i contenuti museali esprimono un racconto che affonda le radici nel profondo legame del territorio con la musica, partendo dalle origini fino ad oggi.
Con l’apertura del Museo della Musica, Recanati sarà la prima città ad avere una sound identity e un logo sonoro, una “immagine sonora legata alla città e alla musica” appositamente creata dalla grande professionalità e creatività di Paolo Bragaglia che ha curato nei dettagli ogni aspetto dell’esperienza sonora dello spazio museale.
“ Con grande soddisfazione presentiamo la realizzazione di un progetto nato durante la candidatura di Recanati a Capitale della Cultura che insieme ad altri progetti, nonostante non siamo riusciti a vincere il titolo italiano, abbiamo comunque portato avanti con costanza e grande impegno sia dal punto di vista progettuale che economico. – Ha dichiarato il Sindaco di Recanati Antonio Bravi in apertura di conferenza stampa – Il Mum è un importante opera frutto dell’accordo tra il Comune di Recanati e la Regione Marche reso possibile grazie ai Fondi Europei e all’Art Bonus a cui hanno aderito le aziende recanatesi partner del progetto.”
Risultato di un lavoro articolato dal punto di vista tecnico e di una determinazione politica che non si è mai spenta durante questo periodo, il MUM che verrà inaugurato domenica prossima, rappresenta concretamente un elemento identitario della comunità e un’ occasione di scoperta del patrimonio culturale della città.
Questa idea ha guidato il progetto museale e l’allestimento realizzato da Silvano Straccini e Bruno Mariotti in uno spazio speciale e innovativo dedicato alla musica nell’accezione più ampia del suo significato, perfettamente calato nel contesto e nello spazio a disposizione.
Musica quindi, suono e industrie culturali e creative sono i contenuti narrativi e le suggestioni che il MUM offre nel percorso allestito nello spazio attiguo al Teatro Persiani e al Museo Beniamino Gigli.
Determinante per il loro contributo finanziario attraverso l’intervento Art Bonus, gli imprenditori delle società mecenate del museo intervenuti nella presentazione: Bruno Tanoni della Fbt, Marco Ragni della Fatar, Massimo Castagnari, Stelvio Lorenzetti della Eko e Giuseppe Casali del Gruppo Pigini, aziende che hanno fornito materiali propri indispensabili all’allestimento, arricchendo con reperti e oggetti uno spazio che aiuta la comprensione e la lettura di questa specifica competenza depositata e stratificata nella comunità.
A cavallo tra la tradizione e l’innovazione il Museo della Musica di Recanati rappresenta anche un ulteriore omaggio alla figura del tenore Beniamino Gigli, illustre cittadino recanatese con il Gigli Opera festival e alla grande realtà musicale del territorio, Musicultura