COMUNICATO STAMPA 15 luglio 2021
RECANATI. Il prossimo 20 luglio al via la III Edizione del Festival Epicureo “Infinito, il Piacere di Epicuro”
a Palazzo Venieri
E’ stato presentato nella Sala del Consiglio del Palazzo comunale di Recanati il programma della giornata inaugurale della terza edizione del Festival Epicureo “Infinito, il Piacere di Epicuro” il prossimo 20 luglio a Recanati organizzato dall’Associazione Culturale il mondo di Epicuro in collaborazione con il Comune.
“La ricerca della felicità nasce con il genere umano, è un percorso iniziato dalla notte dei tempi e un tema affrontato dai grandi filosofi di ieri e di oggi – ha dichiarato il Sindaco di Recanati Antonio Bravi – siamo ben lieti di ospitare a Recanati un Festival della filosofia che mette a confronto su questo tema il pensiero Epicureo con quello Leopardiano. Ci auspichiamo che il Festival per la sue peculiarità trasversali di contaminazione tra le arti, possa avvicinare anche le generazioni più giovani all’amore per la filosofia.”
L’edizione 2021 del Festival Epicureo affronta il tema dell’infinito e si confronta con il grande pensiero e la poesia di Giacomo Leopardi nella sua giornata inaugurale a Recanati. Giacomo Leopardi ed Epicuro di Samo sono amici da sempre. Il pensiero di Epicuro ha tanto influenzato quello del poeta e Leopardi, con i suoi studi, fu tra i primi a rivalutare, quasi a riabilitare, il pensiero del filosofo.
Dal 21 luglio il Festival Epicureo continua a Senigallia e Corinaldo.
La partecipazione agli eventi del Festival Epicureo è gratuita, ma è necessario prenotare via mail scrivendo a infinito@epicuro.org.
Epicuro (III sec a.c,) è stato un filosofo greco antico. Discepolo dello scettico democriteo Nausifane e fondatore di una delle maggiori scuole filosofiche dell’età ellenistica e romana, l’epicureismo, che si diffuse dal IV secolo a.C. fino al II secolo d.C., quando, avversato dai Padri della Chiesa[4] subì un rapido declino, per essere poi rivalutato secoli dopo dalle correnti naturalistiche dell’Umanesimo, del Rinascimento e dal razionalismo laico illuminista
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Per Epicuro…
Nell’etica Epicuro riprende concettualmente l’edonismo dei Cirenaici, ma mentre per questi il piacere è dinamicamente inteso come continua ricerca del piacere, sempre goduto effimeramente, per Epicuro è statico, assicurato cioè dalla eliminazione del dolore, avvenuta una volta per tutte, procurando così la salute dell’anima non più costretta ad un’affannosa ricerca del piacere. Un’anima che «è una sostanza corporea composta di sottili particelle» cioè di atomi molto mobili. Grazie a questa concezione egli libera l’uomo dalla paura della morte poiché, quando questa si verifica, il corpo, e con esso l’anima, ha già cessato di esistere e quindi cessa anche di provare sensazioni. Per questo motivo sarebbe stolto temere la morte come causa di sofferenza in quanto la morte è privazione di sensazioni. “Quando non c’è lei ci siamo noi; quando c’è lei non ci siamo più noi !”