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Comunicato stampa del sindacato Cobas del Santo Stefano di Porto Potenza Picena

by Roberto Tanoni

Comunicato stampa del sindacato Cobas del Santo Stefano di Porto Potenza Picena

I lavoratori dell’istituto di riabilitazione Santo Stefano si sono dati appuntamento il 30 Ottobre 2021 per un sit in di protesta indetto dal sindacato di base Cobas – Santo Stefano -, davanti ai cancelli d’ingresso della struttura di Porto Potenza Picena, per mettere a conoscenza l’intera cittadinanza delle inaccettabili politiche accaparratrici di una direzione aziendale che sempre più sfacciatamente,
grazie al complice silenzio delle istituzioni, guarda al proprio profitto.
Alla direzione di Kos Care, società che vanta ricavi per 631 milioni di euro nel solo 2020, non è bastato infatti aumentare il proprio volume d’affari con la regione Marche del 25% negli ultimi 14 anni, a fronte di stipendi dei lavoratori fermi al 2007.
E non è bastato aver applicato nel 2013 un contratto che rappresenta una vergogna nazionale, nella sua natura di vero e proprio abuso nei confronti dei lavoratori, ai quali è stato imposto un ingiustificato aumento dell’orario di lavoro a parità retributiva, oltre ad una scandalosa discriminazione salariale per tutti gli infermieri, fisioterapisti e o.s.s. (assunti dopo il 2013) che si ritrovano con una retribuzione del 20% inferiore a quella dei colleghi di pari livello.
Oggi, come ringraziamento per l’esemplare condotta di questi lavoratori durante l’emergenza Covid- 19, la direzione impone turni di servizio studiati ad hoc per tagliare personale, attraverso una diminuzione dei giorni di astensione dal lavoro. Viene inoltre diminuita l’assistenza rivolta ai degenti sia da un punto di vista quantitativo (minore minutaggio assistenziale), sia da quello
qualitativo (la fase del “passaggio delle consegne” tra un turno e l’altro, ovvero lo scambio di informazioni clinico-assistenziali di fondamentale importanza per l’assistenza, non è più riconosciuta di fatto, salvo 7 minuti comprensivi del “cambio della divisa”).

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