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JESI TEATRO PERGOLESI MAIOLATI SPONTINI TEATRO SPONTINI STAGIONE 2022

by Roberto Tanoni

JESI
TEATRO PERGOLESI
MAIOLATI SPONTINI
TEATRO SPONTINI
STAGIONE 2022

JESI TEATRO PERGOLESI

MERCOLEDÌ 12 GENNAIO ORE 21
GIOVEDÌ 13 GENNAIO ORE 21
GLAUCO MAURI, ROBERTO STURNO
RE LEAR
WILLIAM SHAKESPEARE
ANDREA BARACCO

GIOVEDÌ 24 FEBBRAIO ORE 21
VENERDÌ 25 FEBBRAIO ORE 21

STEFANO ACCORSI
STORIA DI 1
LUCIA CALAMARO
DANIELE FINZI PASCA

SABATO 26 MARZO ORE 21
DOMENICA 27 MARZO ORE 17
TOSCA D’AQUINO
ROCÍO MUÑOZ MORALES
EMY BERGAMO
FIORI D’ACCIAIO
ROBERT HARLING
MICHELA ANDREOZZI

SABATO 9 APRILE ORE 21
DOMENICA 10 APRILE ORE 17

CONTROCANTO COLLETTIVO
SETTANTA VOLTE SETTE
FEDERICO CIANCIARUSO
RICCARDO FINOCCHIO
MARTINA GIOVANETTI
ANDREA MAMMARELLA
EMANUELE PILONERO
CLARA SANCRICCA

MAIOLATI SPONTINI TEATRO SPONTINI

DOMENICA 2 GENNAIO ORE 17
COMPAGNIA NANDO E MAILA ETS
SONATA PER TUBI
Arie di musica classica per
strumenti inconsueti
SPETTACOLO DI CIRCO
CONTEMPORANEO ADATTO A
TUTTA LA FAMIGLIA
[FUORI ABBONAMENTO]

COMUNICATO STAMPA
I Teatri Pergolesi di Jesi e Spontini di Maiolati ospitano da gennaio ad aprile 2022 un cartellone di cinque spettacoli per nove appuntamenti su iniziativa della Fondazione Pergolesi Spontini con i due Comuni (soci fondatori della Fondazione) e l’AMAT, una stagione frutto di un lavoro e di una sinergia che si traducono in un ampliamento dell’offerta per il pubblico – gli spettacoli al Teatro Pergolesi saranno infatti proposti in doppia rappresentazione – per una proposta di qualità, un viaggio che promette emozioni, momenti
di riflessione ed evasione.
Inaugura il cartellone del Teatro Pergolesi il 12 e 13 gennaio Re Lear con Glauco Mauri e Roberto Sturno.
Glauco Mauri nella sua lunga carriera artistica ha dato vita a 24 personaggi shakespeariani e affronta, diretto da
Andrea Baracco, per la terza volta Re Lear, la prima volta nel 1984 e la seconda nel 1999 con la sua regia,
per un totale di 500 repliche. Roberto Sturno è il conte di Gloucester, al fianco di Mauri anche nelle due passate
edizioni nel ruolo del Matto. “Non ho mai smesso di credere che bisogna sempre mettersi in discussione,
accettare il rischio pur di far sbocciare idee nuove – racconta Glauco Mauri – per meglio comprendere quel
meraviglioso mondo della poesia che è il teatro. Ed eccomi qui per la terza volta, alla mia veneranda età,
impersonare Lear. Cosa c’è di più poeticamente coerente di un palcoscenico per raccontare la vita? E nel Re
Lear è la vita stessa che per raccontarsi ha bisogno di farsi teatro”.
Stefano Accorsi giunge al Teatro Pergolesi il 24 e 25 febbraio con il suo nuovo, attesissimo spettacolo Storia
di 1, scritto dalla drammaturga (e regista e attrice) premio Ubu Lucia Calamaro con Daniele Finzi Pasca
“Questo lavoro è un tentativo impressionistico di esplorare il rapporto sempre accidentale e contraddittorio tra i
giorni di un uomo qualunque, Angelo – afferma Lucia Calamaro – la sua storia, la sua biografia, il suo sentire e
la rete di circostanze che lo uncinano malgrado lui, ad alcuni eventi della storia d’Italia. Una storia che ha le
curiose caratteristiche di essere quella di un passato recente, quasi un dietro del presente se vogliamo: dalla
fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni Ottanta. È uno squarcio parziale e soggettivo di una vita in un
passato che per ora non molla, non la smette di passare e ripassare; che si ostina; che resiste; lasciando tracce
ovunque, mentre abita, come un fantasma, l’immaginario delle nostre vite”.
Il 26 e 27 marzo un cast al femminile per la commedia Fiori d’acciaio di Robert Harling, affidata
all’interpretazione di Tosca D’Aquino, Rocío Muñoz Morales ed Emy Bergamo. “Fiori d’acciaio, nella sua
versione cinematografica, è uno dei romanzi di formazione – dichiara la regista Michela Andreozzi – che
hanno accompagnato la mia prima giovinezza: storie di donne, grandi figure femminili che crescono, sbagliano,
si confrontano, amano, odiano, combattono e qualche volta muoiono. Più della letteratura, o forse in modo più
efficace, il cinema mi ha insegnato gli infiniti modi di affrontare la vita: Fiori d’acciaio, che vidi in sala poco più
che adolescente, è stato il film che più di ogni altro mi ha spiegato cosa significhi essere donne e, nonostante
ciò, fare fronte comune, ovvero la famosa, leggendaria, solidarietà femminile”.
Ultimo appuntamento al Teatro Pergolesi il 9 e 10 aprile Settanta volte sette di Controcanto Collettivo,
spettacolo vincitore de I Teatri del Sacro 2019 che affronta il tema del perdono e della sua possibilità nelle
relazioni umane, raccontando la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera, del rimorso che
consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Lo
spettacolo racconta anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che
l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto,
dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo. Ideazione e regia di Settanta volte sette sono di Clara
Sancricca, in scena con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea
Mammarella ed Emanuele Pilonero.
L’appuntamento del Teatro Spontini di Maiolati il 2 gennaio è dedicato a tutta la famiglia con lo spettacolo di
circo contemporaneo Sonata per tubi. Arie di musica classica per strumenti inconsueti di Compagnia
Nando e Maila ETS, tra i primi a fondare una compagnia che sperimenta la commistione dei linguaggi quando
ancora in Italia non c’era né un vero movimento di circo contemporaneo né scuole di circo. Cantato e suonato
dal vivo, Sonata per tubi con Ferdinando D’Andria, Maila Sparapani, Marilù D’Andria è uno spettacolo che
ricerca le possibilità musicali di oggetti ed attrezzi di circo, trasformandoli in strumenti musicali attraverso
l’ingegno e l’uso della tecnologia. Pezzi di tubo volano e vanno a comporre un contrabbasso e un violoncello, la
musica avanza tra Rossini, Bach, Beethoven, Pink Floyd, Rolling Stones e Luis Armstrong. Poi arriva lei: una
ragazzina di tredici anni, principessa moderna, che sconvolge ogni armonia. Ne consegue un crescendo di canti
polifonici a tre voci, di danze e prove di coraggio, musicali e circensi, che condurranno ad un rituale finale per il
passaggio dall’adolescenza alla vita da adulto. Sponsor della serata Banca di Credito Cooperativo di Ancona e
Falconara M.ma.
Dal 4 dicembre prelazione abbonati 2020, dall’11 dicembre nuovi abbonamenti presso biglietteria Teatro
Pergolesi 0731 206888. Inizio spettacoli: ore 21, domenica ore 17.

JESI
TEATRO PERGOLESI
MERC 12 GENNAIO ORE 21
GIOV 13 GENNAIO ORE 21
RE LEAR

di William Shakespeare
traduzione Letizia Russo
riduzione e adattamento Andrea Baracco e Glauco Mauri
con Glauco Mauri, Roberto Sturno
e con
Marco Blanchi, Dario Cantarelli, Melania Genna
Linda Gennari, Francesco Martucci, Laurence Mazzoni
Woody Neri, Giulio Petushi, Emilia Scarpati Fanetti, Francesco Sferrazza Papa
regia Andrea Baracco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche Giacomo Vezzani, Vanja Sturno
luci Umile Vainieri
produzione Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana

La più titanica tragedia di Shakespeare, dramma dell’amore padri-figli e della follia.
Glauco Mauri nella sua lunga carriera artistica ha dato vita a 24 personaggi shakespeariani e affronta, diretto da
Andrea Baracco, per la terza volta Re Lear, la prima volta nel 1984 e la seconda nel 1999 con la sua regia, per
un totale di 500 repliche. Roberto Sturno è il conte di Gloucester, al fianco di Mauri anche nelle due passate
edizioni nel ruolo del Matto.
Non ho mai smesso di credere che bisogna sempre mettersi in discussione, accettare il rischio pur di far
sbocciare idee nuove per meglio comprendere quel meraviglioso mondo della poesia che è il teatro. Ed eccomi
qui per la terza volta, alla mia veneranda età, impersonare Lear. Perché? Mi sono sempre sentito non all’altezza
ad interpretare quel sublime crogiolo di umanità che è il personaggio di Lear. In questa mia difficile impresa mi
accompagna la convinzione che per tentare di interpretare Lear non servono tanto le eventuali doti tecniche
maturate nel tempo quanto la grande ricchezza umana che gli anni mi hanno regalato nel loro, a volte faticoso,
cammino. Spero solo che quel luogo magico che è il palcoscenico possa venire in soccorso ai nostri limiti. Cosa
c’è di più poeticamente coerente di un palcoscenico per raccontare la vita? E nel Re Lear è la vita stessa che per
raccontarsi ha bisogno di farsi teatro. Glauco Mauri
Quello che mi ha sempre colpito di questa tragedia, che è una delle più nere e per certi versi enigmatiche tra
quelle dell'autore inglese, è che sotto quel nero sembra splendere qualcosa di incredibilmente luminoso e
proprio questa luce sepolta dall'ombra la rende così affascinante. Padri indegni e figli inetti, padri indegni che
hanno generato figli inetti, le madri assenti, estromesse dal dramma, parafrasando Amleto, qui la fragilità è
tutta e solo maschile. Nessuno dei personaggi è in grado di regnare, di assumersi l'onere del potere, nessuno
sembra avere la statura adatta, nessuna testa ha la dimensione giusta per la corona, chi per eccesso, vedi Lear,
chi per difetto vedi tutti gli altri. Solo giganti o nani in questo universo dipinto da Shakespeare. I tormenti di
Lear, di Gloucester, i turbamenti di Edgar, i desideri di Edmund, i tremori e i terrori delle tre figlie del Re,
Cordelia, Goneril e Regan, attraggono da sempre perché la complessità e in alcuni casi la violenza che produce
il conflitto generazionale è per forza di cose universale. Andrea Baracco

JESI
TEATRO PERGOLESI
GIOV 24 FEBBRAIO ORE 21
VEN 25 FEBBRAIO ORE 21
STORIA DI 1

scritto da Lucia Calamaro, Daniele Finzi Pasca
con Stefano Accorsi
produzione Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo
in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana
regia Daniele Finzi Pasca

Tra tutti gli ostacoli che si frappongono a una spiegazione radicale dell’esistenza, nessuno genera più sgomento
del tempo. Spiegare il tempo? Non senza aver spiegato l’esistenza. Spiegare l’esistenza? Non senza aver
spiegato il tempo. Scoprire il profondo e nascosto legame che sussiste fra il tempo e l’esistenza […] è un
compito riservato al futuro.
John Archibald Wheeler, fisico, vincitore del Premio Enrico Fermi
Questo lavoro è un tentativo impressionistico di esplorare il rapporto sempre accidentale e contraddittorio tra i
giorni di un uomo qualunque, Angelo – la sua storia, la sua biografia, il suo sentire – e la rete di circostanze che
lo uncinano malgrado lui, ad alcuni eventi della storia d’Italia. Una storia che ha le curiose caratteristiche di
essere quella di un passato recente, quasi un dietro del presente se vogliamo: dalla fine della Seconda guerra
mondiale fino agli anni Ottanta.
È uno squarcio parziale e soggettivo di una vita in un passato che per ora non molla, non la smette di passare e
ripassare; che si ostina; che resiste; lasciando tracce ovunque, mentre abita, come un fantasma, l’immaginario
delle nostre vite.
Lucia Calamaro

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