RECANATI. Giornata della disabilità. La testimonianza di Giorgio Terrucidoro
La testimonianza di Giorfio Terruccidoro
“Oggi, 3 Dicembre 2021, come ogni anno, si celebra la Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Credo, essendo in prima linea, quanto segue: di strada, dalla metà del XX secolo ad oggi, se ne è fatta molta. E’ oggettivo, innegabile, ma non basta. L’impulso principale, la spinta maggiore, a mio modestissimo avviso, sembrerà paradossale, dovrebbe provenire dai disabili stessi e dalle rispettive famiglie: noi, infatti, in primo luogo, dovremmo ribellarci ad ogni forma di pietismo, allo sguardo che ferisce, alle mezze verità, o bugie, alle discriminazioni ammantate da una finta bontà, che feriscono la persona disabile molto più profondamente rispetto alla presenza di barriere architettoniche quali, ad esempio, una scala di cemento o un ascensore rotto. Non sto dicendo che le barriere architettoniche non devono essere eliminate, ci mancherebbe, sarei da ricoverare alla neuro, ma penso sia necessario un salto di qualità, un cambio di marcia, per raggiungere una parità autentica e sostanziale. Cosa fare? Noi per primi, il nostro mondo, non dobbiamo mai accontentarci della mediocrità, delle vie di mezzo, del contentino, ma dobbiamo pretendere il nostro massimo, forse anche di più, vivere la nostra “croce” con coraggio, dignità e forza, a testa alta, perché solo vivendo questi atteggiamenti possiamo e dobbiamo pretendere dagli altri, in ogni ambito della vita, parità e uguaglianza. Forza, il cammino è lungo e il percorso irto di difficoltà, di porte chiuse in faccia, di momenti di indifferenza, ma si può fare! Non è impossibile, non è un’utopia, il primo passo però dobbiamo farlo noi!”