Di villa delle Ginestre o ex villa Ferrigni, molti conoscono lo studiolo ove scriveva Giacomo Leopardi, pochi la cucina, luogo che amava tantissimo, oggi identica a 200 anni fa. Un pessimista filosofico ma a tavola anche gran buongustaio.
Basta pensare ai ‘desiderata‘ che ci ha lasciato scritti destinati al cuoco. L’amico Antonio Ranieri e sua sorella Paolina, ed il monzù Pasquale Ignarra, difficilmente riuscivano a placare la sua voglia di mangiare. Un ghiottone di tortellini di magro alla farinata di riso, di frittelle (borragine, di pere o mele), gnocchi, minestra maritata, polpette, pesce e fegatini, ed andava di matto per gelati e granite, confetti e caffè. Malgrado tutte le sue malattia, il suo, era un continuo via vai in cucina ad ogni ora del giorno. Un pò come facciamo tutti quando siamo in casa nelle feste.