La satira del noto illustratore Galantara è stata reinterpretata attraverso gli occhi dei suoi concittadini più piccoli di Montelupone. Gli alunni delle classi quinte A e B della scuola Madre Teresa di Calcutta si sono dilettati, infatti, avviandosi alla produzione della Satira ispirandosi ai bozzetti del grande concittadino Gabriele Galantara – Ratalanga, che sono esposti nella Pinacoteca per l’inedita mostra, inaugurata lo scorso novembre e visitabile fino al maggio. Da chi imparare se non da uno dei più grandi maestri tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 che proprio come loro ha vissuto tra le mura di Montelupone.
I bambini hanno compreso l’importanza della figura di Galantara, del suo modo, ancora attualissimo ed estremamente all’avanguardia, di descrivere un momento storico che sembra quasi senza tempo. Uno spunto interessante per riflettere le materie di studio sulla realtà circostante e grazie al quale hanno avuto la possibilità di legare la statura artistica a Montelupone e farne un primario e distintivo motivo di attrazione per studiosi, appassionati e turisti, anche in futuro.
Gabriele Galantara (Montelupone, 18 ottobre 1865 – Roma, 10 gennaio 1937) è stato un giornalista ed uno dei maggiori caricaturisti e disegnatori satirici italiani.
Nel 1886 fece il suo esordio sulla carta stampata come disegnatore pubblicando, con lo pseudonimo di Blitz, sul settimanale umoristico «Ehi ch’al scusa», fondato da Alfredo Testoni nel 1879, un giornale di frivolezze e pettegolezzi non privo di pretese artistiche. L’occasione fu offerta dall’acceso dibattito sorto in città – al quale partecipò anche Giosuè Carducci, ancora repubblicano – in merito al monumento da erigere a Vittorio Emanuele II in piazza San Petronio.
Nel 1887 iniziò a frequentare l’Accademia di belle arti di Bologna.
Nel 1888, in occasione dell’ottavo centenario dell’Università di Bologna, insieme con l’amico Podrecca diede vita al settimanale satirico «Bononia ridet», che ben presto prese ad affrontare tutti i temi più attuali della vita cittadina e della politica nazionale, mostrandosi sensibile agli ideali socialisti. Collaborava contemporaneamente anche a un altro periodico umoristico bolognese, «La rana».
La diffusione di «Bononia ridet» crebbe notevolmente e con essa la notorietà degli autori, che furono ritenuti responsabili delle manifestazioni studentesche che ebbero luogo a Bologna tra marzo e maggio 1891: i due, che avevano fatto del loro giornale il portavoce del programma operaio, vennero incriminati per istigazione allo sciopero e trascorsero un breve periodo di detenzione, prima di essere assolti per insufficienza di prove. Le denunce valsero comunque ai due l’espulsione dall’Università.
Galantara, nel frattempo, si era legato sentimentalmente con Angelina Ravaglia, dalla quale avrà i quattro figli Libertà, Luce, Giovanni, Vera….