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Candelora, de l’invernu semu fora; ma se piôe u tira vendu, de l’invernu semu drendu.

by Roberto Tanoni

Candelora, de l’invernu semu fora; ma se piôe u tira vendu, de l’invernu semu drendu. (Candelora, dall’inverno siamo fuori; ma se piove o tira vento, dell’inverno siamo dentro)

Candelora è il nome con cui è popolarmente nota in italiano (ma nomi simili esistono anche in altre lingue) la festa della Presentazione al Tempio di Gesù (Lc 2,22-39[2]), celebrata dalla Chiesa cattolica il 2 febbraio. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. Nel calendario tridentino la festa era chiamata “Purificazione della Beata Vergine Maria”. La riforma introdotta dal Concilio Vaticano II ha voluto manifestare più chiaramente la centralità della figura di Cristo ]

La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse chiese protestanti. In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione.

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