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Recanati. L’ Ass Gigli ringrazia per la via intitolata a Rina Gigli

by Roberto Tanoni

COMUNICATO STAMPA

Con la presente ringraziamo la giunta comunale ed in particolare l’ass. Rita Soccio, per aver accolto la nostra proposta di intitolazione di una nuova via della città alla celebre soprano Rina Gigli, figlia del grande Beniamino, protagonista nel mondo della grande lirica e conosciuta in tutto il mondo.

Di seguito alcune note biografiche:
Era nata a Napoli il 31 gennaio 1916, come primogenita di Beniamino Gigli e Costanza Cerroni
mentre il grande giovane papà si esibiva in Cavalleria Rusticana al teatro San Carlo; le fu dato il
nome Ester, come la nonna, poi Esterina e ultimatamente abbreviato in Rina.
Cresciuta praticamente a New York, dove visse 12 anni dei suoi primi 16 anni, nel lussuoso
appartamento nell’indirizzo di 140 West 57th Street, a fianco della parte sud di Central Park,
Carnegie Hall dietro l’angolo e vicino al Metropolitan. Ottenne l’educazione classica nelle scuole di
New York, era molto dotata musicalmente e l’ambiente era ottimo per la sua educazione; suonava
pianoforte e cantava. Beniamino Gigli controllava spesso il livello di studio del pianoforte; lo
accompagnò alla Carnegie Hall all’età di 7 anni nell’aria M’appari dalla Marta benché le sue gambe
non potevano raggiungere i pedali!!!
Beniamino adorava sua figlia e le dedicò il concerto di Los Angeles nel 12esimo ma
successivamente non era molto entusiasta della sua decisione di diventare cantante anche se le dava
però consigli ed insegnamenti.
Rina debuttò con il padre al Hotel Grande di Roma il 7 febbraio 1936 nel concerto benefico per
la Croce Rossa e poi con molti altri concerti nello stesso anno.
L’anno dopo, il 27 giugno 1937, si sposa con Benedetto Lorenzelli; alle grandiose nozze sono
presenti tutti i nomi conosciuti dal mondo musicale di allora. Il 7 novembre 1939 naque l’unico
figlio Maurizio morto in maggio 2015, era avvocato. Successivamente la Sacra Rota annullava il
matrimonio perchè il marito non voleva che Rina cantasse e si sposò in seconde nozze con il basso
Plinio Clabassi.
Si perfezionò nel canto negli studi con il maestro Walter Vagnozzi con Bice Mililotti di Reyna.
Le prime registrazioni risalgono al 20 febbraio 1942 a Milano dove canta due duetti dalla
Carmen con il padre; esiste una registrazione dal vivo del 27 dicembre 1942 all’ospedale Principe di
Piemonte, dove Rina canta con padre il duetto finale di Aida e Ave Maria di Schubert.
Il debutto operistico è del 23 maggio 1943, presso il Teatro Regio di Parma nei panni di Violetta
(Traviata), il padre fu Alfredo e Tullio Serafin direttore. Il grande soprano Rosina Storchio era la
maestra di Rina.
Seguirono numerosi concerti ed esibizioni artistiche, da ricordare quelle con il padre, a Roma
nel 1944 in Manon di Massenet, a Palermo nel 1946, a Londra nel 1946 al Covent Garden dove
Rina era Mimì e il padre Rodolfo ne La bohème, nei Pagliacci accanto al padre nel ruolo di Nedda.
La regina li volle salutare nel palco reale, presenti le figlie Elisabetta e Margaret. Poi a Madrid, a
Buenos Aires con Juan Perón e Evita che gli facevano accoglienza con grande entusiasmo,
promettendo che la prossima stagione sarà dedicata ai due Gigli. Di seguito cantò nel 1948 a
Santiago de Cile al Teatro Mucipal, poi in Italia, al Cairo nel 1950 come Margherita in Faust e dove,
con il padre, cantò in Elisir d’Amore; il Re Faruk li invitava al suo palco reale. Nel 1950 all’Arena
di Verona era Mimì ne La bohème con Giuseppe di Stefano, secondo Rina il migliore Rodolfo,
Maria Callas si congratulò con lei; nello stesso anno cantò all’Arena Gigli di Porto Recanati con il
padre.

Nel 1951 registrava i duetti più importanti con padre e sempre in quell’anno cantò al San Carlo
come Suzel in L’amico Fritz con il padre cui si ammalò gravemente, esiste la registrazione dal vivo;
poi in Sud Africa con il padre e Tito Gobbi ne La Traviata. Nel 1952 al San Carlo di Napoli in
Butterfly, poi all’Hotel Excelsior di Roma per lo scià di Persia prima del suo matrimonio con Soraja
nel 1951. Nel 1953 Elisir d’Amore al San Carlo con il padre, registrazione dal vivo, e nello stesso
anno cantò a Wiesbaden in Germania con il padre; cantò al Teatro Comunale di Bologna nell’opera
Medio di Menotti; mentre nel 1954 ad Anversa (Belgio) grande trionfo ne La traviata accanto a
Gianni Raimondi con la registrazione testimonia il successo dell’evento e di seguito a Dublino un
grande trionfo con Butterfly e Traviata con Carlo Bergonzi. Nel 1956, alle terme di Caracalla, era
Liù di Turandot e nel 1959 Micaela in Carmen.
Accompagnò Beniamino nella sua ultima volta in pubblico a Fabriano il 22 settembre 1957,
Rina gli cantò O mio babbino caro.
Beniamino moriva a Roma il 30 novembre 1957, Rina presente, nei funerali sveniva tra le
braccia del fratello Enzo.
Nel 1958 cantò a Fermo in Turandot, nel 1959 cantò in Piazza Leopardi a Recanati in Traviata,
nel 1960 al Teatro Massimo Bellini di Catania fu Griselda nell’opera di Scarlatti, nel 1963 al Teatro
Sociale di Rovigo cantò nell’opera l’Assassinio in Cattedrale di Pizzetti. Numerosi altri concerti ed
interpretazioni liriche di alto livello. Addio alle scene al San Carlo di Napoli nel ruolo di Nedda nel
1971.
I ruoli più importanti di Rina: Micaela (Carmen), Amina (Sonnambula), Anna di Rehberg
(Lorelei), Adina (Elisir d’Amore), Nannetta (Falstaff), Griselda, Nedda (Pagliacci), Suzel (Amico
Fritz), Manon, Monica (Medio), Margherita (Mefistofele), Lauretta (Gianni Schicchi), Maristella,
Mimì (Boheme), Suor Angelica, Cio-Cio-San (Butterfly), Manon (Manon Lescaut), Liù (Turandot),
Desdemona (Otello), Violetta (Traviata), Requiem (Verdi) per un totale di 35 ruoli in 35 anni di
carriera e centinaia di concerti di cui la maggior parte con padre.
Dopo la morte della madre Costanza, nel 1980, il comune di Recanati le offriva una abitazione,
la quale traslocava con la sua assistente Wanda Taccari; nel 1985 pubblicava, con l’aiuto dell’avv.
Minestroni, il libro ”Come ricordo mio padre”; nel 1988, il generale della divisione dei carabinieri
di Torino, Bruno Dellucca, le fece ottenere la commenda dell’ordine all’Merito della Repubblica
Italiana ed anche la pensione per i suoi meriti artistici (legge Baccelli), con l’aiuto indispensabile
del maestro Luigi Vincenzoni; il figlio del generale, Giuseppe Dellucca, scriveva la sua tesi di
laurea sulla carriera artistica di Rina Gigli.
Rina Gigli ha donato il pianoforte di padre dal nome Blüthner, che Beniamino aveva acquistato
a Lipsia nel 1937, ora posto come un monumento vivente nell’Aula Magna del palazzo comunale di
Recanati, ed i suoi cimeli e costumi di scena che fanno bella mostra nel museo civico recanatese.
Fu la nostra presidente onoraria insieme all’Associazione di Finlandia.
Morì il 22 agosto 2000 e fu sepolta accanto al padre nella tomba a forma di piramide nel Civico
Cimitero di Recanati.
Recanati 25 gennaio 2022 Il presidente

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