Due alunni del Morandi di Finale Emilia al Premio Nazionale Giacomo Leopardi
Pubblichiamo un articolo scritto dagli studenti del liceo Morandi di Finale Emilia, Fabio Borghi (5M) e Andrea Rinaldi (5X), selezionati per partecipare alla prova regionale del Premio Nazionale Giacomo Leopardi.
Argomenta Luca Gherardi, coordinatore del Dipartimento di lettere e referente del progetto:
Uno degli obiettivi strategici del Liceo consiste nella valorizzazione delle eccellenze. Cogliendo l’interesse emerso da parte di alcuni studenti nei confronti del pensiero e dell’opera di Leopardi, abbiamo proposto alle classi quinte di partecipare al premio. Dal momento che ogni istituto può inviare alla selezione regionale soltanto due studenti e poiché gli interessati erano molti di più, io e alcuni colleghi abbiamo organizzato una prova di istituto e gli elaborati di Borghi e di Rinaldi hanno ottenuto le valutazioni più alte. Leopardi è così: non può lasciare indifferenti ed è per noi motivo di grande soddisfazione notare, ancora una volta, quanto la letteratura sia capace di suscitare nei nostri giovani alunni riflessioni, emozioni ma anche dubbi e curiosità.
L’ARTICOLO DEI DUE STUDENTI
Fabio Borghi (5M) e Andrea Rinaldi (5X) alla selezione regionale del Premio Leopardi
Il Liceo Morandi al Concorso Nazionale indetto dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati
Vi chiederete come mai due ragazzi all’ultimo anno di liceo, oberati di studio e impegni extrascolastici, si siano lanciati nel mondo della letteratura italiana, dovendosi confrontare con un poeta importante come Leopardi, ma che allo stesso tempo ha in comune con noi desideri, speranze, illusioni e amori non corrisposti. La domanda sorge spontanea e noi siamo qui per rispondere.
Fin dallo studio in classe, il nostro interesse si era rivolto alla letteratura di Leopardi, carica di temi attuali come quello dello scorrere inesorabile del tempo, da sempre nemico dell’uomo, ma collegato inevitabilmente alla sua natura umana, contro la quale Leopardi si scaglia più volte, sia in poesia che in prosa. Animati dal desiderio di scoprire qualcosa di più su un giovane come noi vissuto due secoli fa, abbiamo accettato la sfida proposta dai nostri docenti di Lettere, che consisteva nel prendere parte al Concorso nazionale suddiviso in fase d’istituto, regionale e nazionale proprio sull’autore recanatese.
La prova di Istituto, realizzata dai nostri docenti, consisteva nell’analisi di una strofa tratta dal Canto Le ricordanze, che non era stato affrontato a lezione. Le conoscenze da noi messe in campo riguardavano la comprensione e l’analisi del testo, i contenuti, le idee leopardiane e la produzione personale sul tema del ricordo, a partire dalle conoscenze da noi acquisite sul pensiero leopardiano.
Egli, oltre che un poeta lo possiamo definire un filosofo, identificando non solo una sua letteratura ma anche, e soprattutto, un suo pensiero indipendente e un suo modo di intendere la vita e la realtà.
Appresa la nostra promozione alla fase regionale (solo due studenti per ogni istituto possono partecipare alla fase regionale), è subito nato in noi il desiderio di conoscere le varie sfumature del suo pensiero, sapendo di trovarci davanti ad un ragazzo fragile che non ha saputo rinunciare al suo desiderio di grandezza, e a cui ha sacrificato giovinezza e salute, al suo amore per l’infinito, scoperto attraverso la letteratura e la filosofia.
Confrontarsi con autori come Leopardi permette di capire il valore di aspetti della vita quotidiana per noi scontati, quali gli amici, i ricordi dei momenti passati, la comunione dell’uomo con la natura e il desiderio di combattere per un ideale che si sente proprio, anche e soprattutto quando la sorte mostra la fredda e nuda «infinita vanità del tutto».
Ci auguriamo che dopo di noi altri possano trovare in Leopardi un amico oltre che un argomento di studio e che abbiano la possibilità di potersi cimentare in questa prova per scoprirsi anch’essi affini al primo dei grandi moderni italiani.
Fabio Borghi, 5M
Andrea Rinaldi, 5X