L’8 febbraio 1888 nasceva ad Alessandria d’Egitto, Giuseppe Ungaretti, uno dei principali poeti della letteratura italiana del Novecento. Quali sono le migliori poesie di Ungaretti? Ecco le sue poesie più belle e i migliori componimenti che tutti dovrebbero conoscere.
Le più importanti poesie di giuseppe Ungaretti
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Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie
,1918: questa poesia, il cui titolo reale è “Soldati”, è stata scritta verso la fine della Prima guerra mondiale ed è famosissima per essere una delle più corte poesie al mondo veicolando però un significato molto ampio. Come accennato, Giuseppe Ungaretti si è trovato in prima linea, nelle trincee della Grande guerra, precisamente nel Bosco di Courton, in Francia. Questa brevissima frase altro non fa che descrivere l’esperienza del poeta come soldato dando vita a uno dei componimenti chiave che meglio descrivono il pensiero e la poetica dell’autore.
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Mattina
Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917
M’illumino
d’immenso. - 1918: anche in questo caso il titolo originale della poesia è “Mattino”, anche se rimane maggiormente conosciuta come M’illumino d’immenso. Anch’essa tra le poesie più note dell’autore, in pochi versi Ungaretti riesce a spiegare la sua condizione esistenziale e l’intera corrente letteraria dell’Ermetismo, di cui è capostipite e uno degli autori più emblematici. Analizzando il testo emerge come il poeta altro non voglia fare se non descrivere l’esperienza di un uomo che assiste al sorgere del sole dopo la notte.
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I fiumi
Cotici, il 16 agosto 1916
Mi tengo a quest’albero mutilato
Abbandonato in questa dolina
Che ha il languore
Di un circo
Prima o dopo lo spettacolo
E guardo
Il passaggio quieto
Delle nuvole sulla lunaStamani mi sono disteso
In un’urna d’acqua
E come una reliquia
Ho riposatoL’Isonzo scorrendo
Mi levigava
Come un suo sasso
Ho tirato su
Le mie quattro ossa
E me ne sono andato - 1916: in questa poesia Ungaretti parla di un momento tutto suo sulle rive del fiume Isonzo, mentre si trova in Trincea. Il poeta decide, trasportato dalla notte, di fare un bagno e a contatto col fiume Isonzo ricorda altri tre fiumi che hanno rappresentato diverse fasi della sua vita: il Serchio le origini, il Nilo infanzia e adolescenza, la Senna gli studi e il diventare poeta e l’Isonzo, infine, la guerra e quel momento di pace in guerra.
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Non gridate più
Cessate d’uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.Hanno l’impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba,
Lieta dove non passa l’uomo. - 1945: un breve compimento, ideato dopo il bombardamento del Verano durante la Seconda guerra mondiale. Il componimento fa parte della raccolta “Il dolore”, la poesia è un grido di dolore e soprattutto una preghiera a tutti gli uomini. Nelle poche righe del componimento Ungaretti chiede agli uomini di provare un sentimento che troppo spesso si dimentica: la pietà.
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Veglia
Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amoreNon sono mai stato
tanto
attaccato alla vitaCima Quattro il 23 dicembre 1915
- 1915: la poesia è stata scritta da Ungaretti nel suo periodo passato come soldato nella Prima guerra mondiale, momento che è rimasto impresso in maniera traumatica nella sua memoria. Il poeta avverte vicino a sé la morte, un elemento che gli fa paura e che lo porta a riflettere sulla sua esistenza. Una poesia che rappresenta un vero e proprio inno alla vita, mentre il soldato Ungaretti ha davanti agli occhi la morte di soldati amici e nemici.
- Il porto sepolto, 1916: ancora oggi questa poesia è una delle più emblematiche dell’autore, la più rappresentativa del suo modo di scrivere. Il porto del titolo è il simbolo di un viaggio dello scrittore nel suo Io più profondo. Il porto inabissato del componimento diventa un simbolo del viaggio che ciascuno dovrà fare all’interno di se stesso.
- Risvegli, 1916: una delle poesie contenute nella raccolta Il porto sepolto, quella che maggiormente si lega alla religione e alla spiritualità. Questo componimento ancora una volta è ispirato dall’esperienza devastante che fu la guerra per lo scrittore, la poesia diventa un inno alla vita e alla bellezza di sentirsi vivi.