Quello che sta accadendo alle porte dell’Europa sta scuotendo violentemente tutti noi. Ancora una volta interessi internazionali di forze esterne all’Europa, che assumono spesso una direzione politica contraria ai nostri interessi di italiani ed europei, ne minano l’equilibrio e la stabilità. Per noi l’Europa non è un’unione monetaria o un insieme di accordi di libera circolazione di merci e persone, la nostra Europa non galleggia sulla fluidità dei mercati finanziari e sulla mutevolezza della società liquida. La nostra Europa ha radici di marmo, è una famiglia di popoli, un sodalizio di fratelli legati da un passato comune, fatto di Fede, di arte, di cultura ma anche di guerre, sangue, ingiustizie e dolore, una comunità legata da uno spirito che inevitabilmente ne segna un comune destino. Ora, una parte della nostra Europa brucia e tanti, probabilmente, cercheranno di mettersi in salvo da questo fuoco; aiutare gli ucraini che dovessero cercare rifugio oggi è l’unica cosa che ci interessa, l’unica cosa che possiamo fare in nome di quel sentimento di fratellanza che vorremmo alla base di una struttura politica che, finalmente, facesse gli interessi degli europei e costruisse il loro futuro secondo una visione chiara del nostro ruolo nel mondo di oggi e di domani.
Tuttavia, siamo rappresentanti politici di territorio e non sta a noi avventurarci in analisi geopolitiche e strategiche, perché semplicemente non è il nostro compito, “non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo”. Per questo, in accordo con il nostro Consigliere comunale, Simone Simonacci, abbiamo proposto all’Amministrazione cittadina di rendersi disponibile, nei conforti del Governo italiano e delle autorità diplomatiche ucraine in Italia, ad ospitare, nei limiti della nostra possibilità, una parte degli eventuali profughi provenienti dall’Ucraina che volessero trovare rifugio nel nostro Paese, oltre a pianificare un sostegno efficiente e mirato nei confronti delle aziende recanatesi che potrebbero risentire delle sanzioni imposte alla Russia.
Questo quanto dichiara Ettore Pelati, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia a Recanati.