COMUNICATO STAMPA
Costituente Popolare, UdC Popolari, Forza Popolare
di Recanati
Il piano per la mobilità sostenibile che l’amministrazione comunale ha affidato a Sintagma offre interessanti spunti di riflessione. Il primo è che la nostra città estremamente complicata da un punto di vista morfologico, essendo l’area urbana distribuita su circa centocinquanta metri di dislivello e lungo un asse che, da Le Grazie a Palazzo Bello, è di circa otto chilometri stradali. Questa necessaria premessa ci induce a dire che pensare ad una mobilità con l’uso della bicicletta ci sembra perlomeno risibile. Più serio sarebbe immaginare una mobilità su gomma con la possibilità poi di muoversi agilmente e in sicurezza a piedi, cosa non sempre possibile in tutte le zone della nostra città. Sarebbe interessante a questo fine immaginare due linee di percorso per piccoli autobus urbani che si muovano senza interruzione: una sorta di linea A da Palazzo Bello a Le Grazie lungo l’ex statale 77 ed una linea B da Castelnuovo a Via del Mare lungo il pendio settentrionale ed orientale della città che incroci i quartieri come Mercato/Fratesca e Villa Teresa. Interessante la considerazione relativa al parcheggio Centro Città 2.0 che già avevamo sollevato alcuni mesi fa senza nota di attenzione: ribadiamo il concetto della tolleranza zero verso la sosta abusiva che favorisca il più possibile l’utilizzo del grande contenitore di sosta posizionato strategicamente sotto il comune.
Non riusciamo a vedere l’alta densità di incidenti stradali che imporrebbe nuove rotatorie nell’area urbana e zone con limiti di velocità di 30 km/h. In verità è oggettivamente difficile superare questo limite, dato il traffico presente nelle nostre strade tutte curve, in salita o in discesa. Il dibattito intorno al piano ha poi reclamato antichi ricordi ai quali vorremmo aggiungere il fatto che il centro storico, anche senza isola pedonale, si è di fatto spopolato di persone e negozi, segno di una inevitabile decadenza dei centri dei comuni di collina a beneficio delle aree commerciali in pianura in prossimità delle autostrade. Altro andrebbe pensato per valorizzare il centro cittadino, magari favorendo proprio l’accessibilità dei pedoni unitamente a nuove attività compatibili con gli edifici storici che devono ospitarle (artigianato di qualità, ristorazione, centri di ritrovo).
Sempre nel campo dei ricordi, ci permettiamo di rammentare la ferocie opposizione sollevata trenta anni fa all’ipotesi di un parcheggio multi piano in fondo a viale Adriatico, per poi accettare, dieci anni dopo il parcheggio dell’ex campo sportivo tanto caro ai Recanatesi. La reminiscenza più curiosa riguarda infine la famosa galleria che, posizionata più o meno all’altezza delle porte San Domenico e Cerasa, taglierebbe a metà il percorso di circonvallazione diminuendo il traffico e risolvendo così l’accesso al centro storico della zona orientale e occidentale della città. Anche questa proposta era stata fatta da precedenti amministrazioni guidate da nostri amici e mai presa in seria considerazione.
Infine, visto che si parla di rotatorie, torniamo a proporre quella dell’incrocio della provinciale per Castelfidardo con la comunale dell’Acquara e l’altra che risale verso Castelnuovo: lì veramente si sono realizzati tanti e gravi incidenti, risultando un incrocio molto più pericoloso di quelli che il piano Sintagma vorrebbe risolvere con nuove rotatorie nell’area urbana. Senza disprezzare i grandi piani, comunque utili e necessari, ci permettiamo di ricordare agli assessori competenti le piccole manutenzioni del verde pubblico che invade strade e piazzette della nostra città e che continua a crescere rigoglioso.
Recanati, lì 9 marzo 2022