Home » Pagina di esempio. » E’ morto Giacomo Leopardi detto Mimmo fratello maggiore di Vanni

E’ morto Giacomo Leopardi detto Mimmo fratello maggiore di Vanni

by Roberto Tanoni

E’ morto Giacomo Leopardi detto Mimmo padre di Pierfrancesco e fratello maggiore di Vanni, scomparso qualche anno fa

I funerali si svolgeranno sabato alle 15 nella chiesa di Montemorello. Chi vuole dare l’ultimo saluto a MIMMO la camera ardente è nella cappellina all’interno di Casa Leopardi ed aperta al pubblico con i seguenti orari di visita   1o alle 12 e nel pomeriggio dalla 16 alle 18.

E’ morto questa mattina all’ospedale di Recanati, dove era ricoverato da qualche giorno, all’età di 83 anni, Giacomo Leopardi, più conosciuto come Mimmo, fratello di Vanni e padre di Pierfrancesco. Era sposato con Elisabetta dei Conti de Sarzana. Da tempo sofferente, non partecipava alle iniziative pubbliche della famiglia

Il figlio si limita per ora a dire che il padre ora è andato ad abbracciare la sua cara mamma, la contessa Anna.

I funerali si svolgeranno sabato alle 15 nella chiesa di Montemorello.  


L’Amministrazione Comunale di Recanati  porge le più sentite condoglianze alla famiglia del conte Giacomo Leopardi detto Mimmo, scomparso questa mattina all’età di 82 anni a Recanati

“In questo triste momento, a nome personale, dell’Amministrazione Comunale e della cittadinanza intera, porgo le più sentite e sincere condoglianze  alla famiglia di Mimmo Leopardi, al figlio Pierfrancesco e alla nipote Olimpia.-  Ha dichiarato il Sindaco di Recanati Antonio Bravi –  Ci ha lasciato una  figura importante ed amata  della  nostra comunità, indissolubilmente legata alla sua terra, a cui rendiamo grande onore per l’impegno profuso nel custodire e valorizzare il patrimonio culturale Leopardiano, insieme al fratello Vanni e alla madre Anna, di cui manteniamo sempre vivo il ricordo nei nostri cuori.”

————————————————

cosi scrive il Centro Nazionale di Studi Leopardiani:

È venuto a mancare all’affetto dei suoi cari il conte Giacomo Leopardi, fratello del compianto Vanni, amico e sostenitore del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, al quale non ha fatto mai mancare il suo appoggio.

Il personale e gli studiosi del CNSL si stringono alla famiglia per trasmettere vicinanza e commossa partecipazione al dolore.

Al cordoglio istituzionale si unisce il pensiero personale del Presidente del CNSL, dott. Fabio Corvatta, legato al conte Leopardi da un’antica e forte amicizia.

I Leopardi hanno il rango, per nomina pontificia, di Conti di San Leopardo e nobili di Recanati. Discendono dal fratello minore di Giacomo Leopardi, Pierfrancesco (1813-1851), titolare del maggiorascato, e da Cleofe Ferretti.

L’origine della stirpe risale all’epoca romano-bizantina. Sosteneva questa tesi il padre del poeta, Monaldo, che aveva intrattenuto una corrispondenza epistolare con Giulio Fabrizio Maria Tomasi, avo dell’autore del romanzo Il Gattopardo, secondo cui i Tomasi di Lampedusa e i Leopardi (i loro stemmi sono simili) avevano lo stesso capostipite, Thomaso il Leopardo, principe e generale vissuto nel 330 ed imparentato con la dinastia imperiale di Bisanzio. I figli gemelli di questi, Artemio e Giustino, saranno i progenitori della Gens Thomasa-Leopardi: i loro antenati avevano lasciato Roma al seguito di Costantino I.[2][3] Tra il 641 e il 646, a causa dei disordini ai vertici del potere e in seguito al decesso dell’imperatore Eraclio I, i due fratelli raggiunsero Ancona. Discenderà da Giustino il primo Leopardi documentato in Recanati (1199), Attone o Atteone.

You may also like