71
Domenica 27 marzo alle ore 17, si chiude la 38esima Stagione di Teatro ragazzi con un doppio appuntamento: al Teatro Goldoni di Corinaldo va in scena “Valentina vuole” della compagnia Progetto GG, al Teatro Sentino di Sassoferrato “Il brutto anatroccolo” di Proscenio Teatro.
Domenica 27 marzo alle ore 17, si chiude la 38esima Stagione di Teatro Ragazzi 2022 promossa e curata dall’Atgtp Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata nei Comuni di Arcevia, Chiaravalle, Corinaldo, Jesi, Montemarciano, Santa Maria Nuova, Sassoferrato e Senigallia. La rassegna si avvale del sostegno delle amministrazioni locali, Ministero della Cultura, Regione Marche servizio beni e attività culturali, ed è in collaborazione con Amat, CMS Consorzio Marche Spettacolo, ASSITEJ Associazione italiana di teatro per l ‘infanzia e la gioventù, UNIMA, Coop Alleanza 3.0, Alte Marche Creative, Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro La Fenice, Teatro alla Panna.
Due gli spettacoli in programma.
Al Teatro Goldoni di Corinaldo va in scena lo spettacolo “Valentina vuole” della compagnia Progetto GG, una piccola narrazione con attrici e pupazzi, con Consuelo Ghiretti e Francesca Grisenti. Lo spettacolo ha vinto il Premio Eyes Wide Open 2019 per la “migliore drammaturgia”.
“Valentina vuole” è una favola di desideri e sogni, vizi, capricci e regole, e del coraggio che i piccoli e i loro grandi devono avere per poter crescere. Una storia di gabbie che non servono a niente, di frulli di vento e di libertà. È la storia semplice di una bambina, che ha tutto, ma è sempre arrabbiata e urla, urla sempre, perché tutto vuole sempre di più. Valentina Vuole. Forse le manca qualcosa. Ma cosa non sa. E i grandi? Sembrano non capire. A volte la cosa più importante è anche la più difficile da vedere e da trovare. E per farlo Valentina dovrà cercare nel mondo, perché è lì che bisogna andare per diventare grandi.
“Valentina vuole” è una favola di desideri e sogni, vizi, capricci e regole, e del coraggio che i piccoli e i loro grandi devono avere per poter crescere. Una storia di gabbie che non servono a niente, di frulli di vento e di libertà. È la storia semplice di una bambina, che ha tutto, ma è sempre arrabbiata e urla, urla sempre, perché tutto vuole sempre di più. Valentina Vuole. Forse le manca qualcosa. Ma cosa non sa. E i grandi? Sembrano non capire. A volte la cosa più importante è anche la più difficile da vedere e da trovare. E per farlo Valentina dovrà cercare nel mondo, perché è lì che bisogna andare per diventare grandi.
Al Teatro Sentino di Sassoferrato l’appuntamento è con “Il brutto brutto anatroccolo” di Proscenio Teatro, testo e regia di Marco Renzi. Lo spettacolo, giocato tra attori, pupazzi e coinvolgimento diretto del pubblico, reinventa questa nota fiaba di Andersen la cui metafora appare più attuale che mai, riscrivendo completamente, al punto di crearne una nuova. Un racconto dove è possibile divertirsi, identificarsi e partecipare, per vivere insieme una bella e significativa storia, perché di questo crediamo ci sia tanto bisogno.
Sono trascorsi trent’anni da quando nella Fattoria del Sole Nascente avvenne l’eccezionale covata di ben sette uova. L’evento fu seguito in diretta televisiva da milioni di spettatori. La successiva schiusa raffreddò gli entusiasmi, e il settimo nato, tutto nero, fu sottoposto alla prova dello stagno, poiché ritenuto un tacchino e non un anatroccolo come i suoi fratelli. La prova fu superata, ma nonostante questo tutti lo prendevano in giro, costringendolo ad andarsene. Trent’anni dopo la televisione ricorda l’evento chiedendosi dove sia finito. Quel piccoletto è diventato grande, e con la forza di volontà è arrivato a essere un valente Capitano di Marina. Nel suo splendido vestito bianco oggi sembra quasi un cigno, pattuglia con la sua nave il Mediterraneo cercando di salvare altri brutti anatroccoli scappati da Fattorie dove la vita è diventata impossibile.
Sono trascorsi trent’anni da quando nella Fattoria del Sole Nascente avvenne l’eccezionale covata di ben sette uova. L’evento fu seguito in diretta televisiva da milioni di spettatori. La successiva schiusa raffreddò gli entusiasmi, e il settimo nato, tutto nero, fu sottoposto alla prova dello stagno, poiché ritenuto un tacchino e non un anatroccolo come i suoi fratelli. La prova fu superata, ma nonostante questo tutti lo prendevano in giro, costringendolo ad andarsene. Trent’anni dopo la televisione ricorda l’evento chiedendosi dove sia finito. Quel piccoletto è diventato grande, e con la forza di volontà è arrivato a essere un valente Capitano di Marina. Nel suo splendido vestito bianco oggi sembra quasi un cigno, pattuglia con la sua nave il Mediterraneo cercando di salvare altri brutti anatroccoli scappati da Fattorie dove la vita è diventata impossibile.
Gli spettacoli si svolgono nel rispetto delle normative vigenti in termini di distanziamento e misure di sicurezza. Posto unico con servizio di prenotazione € 8.00 – ragazzi € 6.00, bambini sotto i 3 anni € 0.50